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Divorzio all'italiana è un film italiano del 1961 diretto da Pietro Germi.

Divorzio all'italiana
Stefania Sandrelli e Marcello Mastroianni in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1961
Durata105 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,85:1
Generecommedia
RegiaPietro Germi
SoggettoEnnio De Concini, Pietro Germi e Alfredo Giannetti
SceneggiaturaEnnio De Concini, Pietro Germi e Alfredo Giannetti
ProduttoreFranco Cristaldi
Casa di produzioneGalatea Film, Lux Film, Vides Cinematografica
Distribuzione in italianoLux Film
FotografiaLeonida Barboni, Carlo Di Palma
MontaggioRoberto Cinquini
MusicheCarlo Rustichelli
ScenografiaCarlo Egidi
Interpreti e personaggi
  • Marcello Mastroianni: Ferdinando Cefalù
  • Daniela Rocca: Rosalia Cefalù
  • Stefania Sandrelli: Angela
  • Lando Buzzanca: Rosario Mulé
  • Leopoldo Trieste: Carmelo Patanè
  • Odoardo Spadaro: don Gaetano Cefalù
  • Saro Arcidiacono: dottor Talamone
  • Angela Cardile: Agnese Cefalù
  • Margherita Girelli: Sisina
  • Pietro Tordi: avvocato De Marzi
  • Ugo Torrente: don Calogero
  • Laura Tomiselli: Fifidda, moglie di Calogero
  • Bianca Castagnetta: donna Matilde Cefalù
  • Renzo Marignano: un politico del PCI
  • Antonio Acqua: il parroco
  • Giovanni Fassiolo: don Ciccio Matara
  • Renato Pinciroli: un conoscente di Ferdinando Cefalù
Doppiatori italiani
  • Rita Savagnone: Angela/Rosalia Cefalù
  • Ignazio Balsamo: don Calogero/don Ciccio Matara
  • Augusto Galli: Carmelo Patanè

Presentato in concorso al Festival di Cannes 1962, vinse il premio come miglior commedia[1], e ottenne anche tre candidature all'Oscar vincendo la statuetta per la miglior sceneggiatura originale.


Trama


Nella città siciliana di Agramonte vive il barone Ferdinando Cefalù, detto Fefè. L'uomo è coniugato da dodici anni con l'assillante Rosalia, una donna ardente d'amore per lui, ma per la quale ha perso ogni attrazione. Nel frattempo si è innamorato della propria cugina, la sedicenne Angela. La legge italiana non ammette ancora il divorzio, ma è invece previsto ancora il delitto d'onore, un caso di omicidio punito con pena più mite e molto frequente in Sicilia[2]. Fefè tenta allora disperatamente di trovare alla moglie un amante, per poterli sorprendere insieme, ucciderli, usufruire del beneficio del motivo d'onore e - scontata la lieve pena - sposare finalmente l'amata. Non ci riesce, ma la sorte gli viene incontro.

In seguito a un litigio con il marito, Rosalia, sentendosi abbandonata, cerca conforto in Carmelo Patanè, un suo vecchio spasimante creduto morto in guerra e poi tornato. Fefè, venuto a sapere della vecchia relazione, favorisce gli incontri e spia i potenziali adulteri, finché un giorno scopre che si sono finalmente dati appuntamento per l'indomani, in occasione dell'arrivo in città del film La dolce vita, che richiama al cinema l'intero paese. Il barone va al cinema, ma nel mezzo della proiezione rincasa, allo scopo di sorprendere gli amanti. Costoro, però, anziché consumare il tradimento, si danno alla fuga.

Venuta a mancare la flagranza, che avrebbe potuto giustificare lo stato d'ira richiesto dalla norma sul delitto d'onore, Fefè si finge malato e incapace di reagire. Si attira così il disprezzo di tutti i concittadini, intenzionalmente, per creare condizioni di disonore sufficienti a giustificare comunque il suo gesto. Nel frattempo lo zio Calogero, padre di Angela, muore d'infarto scoprendo casualmente la tresca della figlia con il nipote. Al funerale fa la sua apparizione Immacolata, moglie di Patanè, che umilia pubblicamente Ferdinando, sputandogli in faccia.

Grazie a don Ciccio Matara, boss locale, il barone viene a conoscenza del luogo dove sono nascosti i fuggiaschi. Giunto sul posto, trova Immacolata che ha già vendicato il suo onore uccidendo il marito. Non gli resta allora che fare altrettanto con Rosalia. Condannato a tre anni di carcere, sconta una pena inferiore beneficiando di un'amnistia e torna infine in paese, dove finalmente sposa la bella Angela. Ma, dopo pochi mesi, in viaggio di nozze qualcosa mette già in dubbio la felicità dell'unione: nella scena finale Angela, sdraiata sul ponte di una barca, bacia il neomarito Fefè, mentre con un piede carezza quello del giovane timoniere.


Produzione



Sceneggiatura


La sceneggiatura del film fu scritta da Ennio De Concini, Pietro Germi, Alfredo Giannetti e Agenore Incrocci, quest'ultimo non indicato nei titoli di testa.


Riprese


La gran parte della città fittizia di Agramonte è stata girata nel comune di Ispica, in provincia di Ragusa, nella Sicilia sud-orientale. Altre scene sono state girate nel Ragusano (interno chiesa dentro il Duomo di San Giorgio di Ragusa Ibla) e nel Catanese (scene vista mare al porto di Ognina e scene del cinematografo dentro il teatro Bellini di Adrano).


Doppiaggio


Sia Stefania Sandrelli che Daniela Rocca furono doppiate da Rita Savagnone.


Distribuzione



Critica


Con questo film Pietro Germi, dai toni più drammatici dei primi film della sua carriera, passa alla commedia e alla satira. Il successo fu tale che fu proprio parafrasando il titolo di questo film che venne coniato il termine commedia all'italiana, che caratterizzò gran parte della produzione cinematografica italiana degli anni sessanta e settanta.[3].

Con un classico schema da commedia all'italiana, Germi[4] adatta e trasforma il romanzo di Giovanni Arpino Un delitto d'onore - in origine appunto una vicenda drammatica ambientata nell'Irpinia degli anni venti - in un ironico e godibilissimo ritratto della mentalità e delle pulsioni di una certa Sicilia di provincia, soprattutto prendendo di mira con un sarcasmo a volte feroce due situazioni di arretratezza legislativa dell'Italia dell'epoca: la mancanza di una legge sul divorzio (che arriverà solo nel 1970), e soprattutto l'anacronistico articolo 587 del codice penale che regolava il delitto d'onore, che verrà abolito soltanto venti anni dopo[5].

Ne scaturisce una commedia graffiante, retta magistralmente da Marcello Mastroianni, da comprimari di livello come Leopoldo Trieste e Daniela Rocca, e da una giovane Stefania Sandrelli che, grazie a questo film, avrà grande notorietà. Considerato uno dei migliori film della commedia all'italiana, costituirà un modello per molti altri film che negli anni successivi tenteranno di ritrarre ironicamente la mentalità e i costumi dell'Italia meridionale.

Il film è stato inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare[6]. Nel 1962 il National Board of Review of Motion Pictures l'ha inserito nella lista dei migliori film stranieri dell'anno.


Premi e riconoscimenti



Citazioni e omaggi



Note


  1. (EN) Awards 1962, su Festival de Cannes. URL consultato l'11 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2013).
  2. Dopo il referendum sul divorzio (1974), la riforma del diritto di famiglia (legge 151/1975) e il referendum sull'aborto, le disposizioni sul delitto d'onore sono state abrogate con la legge n. 442 del 5 agosto 1981.
  3. Domenico Palatella, Le pellicole memorabili della Dolce Vita: 37 grandi commedie all’italiana, su Associazione Cinematografica "La Dolce Vita", 15 agosto 2015. URL consultato il 27 giugno 2016.
    «"Divorzio all'italiana" è un film che ha molti meriti, non ultimo quello di avere ispirato, con il suo titolo, l'espressione "commedia all'italiana" per indicare quel ricco filone cinematografico, nato nella seconda metà degli anni '50 e sviluppatosi nei decenni successivi, che ha reso il cinema italiano famoso in tutto il mondo.»
  4. Tullio Kezich, Corriere della Sera, 20 aprile 2003.
    «Si trattava ora di convincere Germi, che brancolava nelle incertezze. L'impresa era partita dall'idea di adattare il romanzo di Giovanni Arpino Un delitto d'onore, ma nel corso delle riunioni di sceneggiatura Ennio De Concini e Alfredo Giannetti avevano messo una pulce nell'orecchio a Germi: quel modo drammatico di proporre l'urgenza di revisionare l'articolo 587 del Codice Rocco, che alleggeriva di molto la responsabilità penale di chi uccide il coniuge per motivi d'onore, rischiava di essere fuori moda rispetto al rapido cambiamento del costume. Perché non trasferirlo, invece, sul piano della commedia? E così fecero...»
  5. Morando Morandini, Il Morandini - Dizionario dei Film, Zanichelli, 2007.
    «Si può fare una commedia intelligente, lesta, graffiante anche illustrando un articolo (il 587) del codice penale. Se c'è un'arte che nasce dall'indignazione, questo film le appartiene. Moralista risentito, Germi carica qui i suoi livori di un umor nero, di una amara e invelenita buffoneria che trova negli interpreti, soprattutto in Mastroianni, il suo sfogo.»
  6. Divorzio all'italiana, su Rete degli Spettatori (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  7. Ispica festeggia i 50 anni di Divorzio all'Italiana con uno spettacolo e uno spot Archiviato il 14 luglio 2013 in Internet Archive..

Altri progetti



Collegamenti esterni


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[en] Divorce Italian Style

Divorce Italian Style (Italian: Divorzio all'italiana) is a 1961 Italian dark comedy film directed by Pietro Germi. The screenplay is by Germi, Ennio De Concini, Alfredo Giannetti, and Agenore Incrocci, based on Giovanni Arpino's novel Un delitto d'onore (Honour Killing). It stars Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Stefania Sandrelli, Lando Buzzanca, and Leopoldo Trieste. The movie won the Academy Award for Best Writing, Story and Screenplay – Written Directly for the Screen; Mastroianni was nominated for Best Actor in a Leading Role and Germi for Best Director.

[es] Divorcio a la italiana

Divorcio a la italiana (Divorzio all'italiana) es una comedia italiana de 1961 dirigida por Pietro Germi, escrita por Ennio De Concini, Pietro Germi, Alfredo Giannetti y Agenore Incrocci, y con actuación de Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Stefania Sandrelli, Lando Buzzanca y Leopoldo Trieste. Película costumbrista, Divorcio a la italiana se inspira, deformándola de manera grotesca, en la realidad de la sociedad siciliana de los años 1960.
- [it] Divorzio all'italiana

[ru] Развод по-итальянски

«Развод по-итальянски» (итал. Divorzio all'italiana) — художественный фильм итальянского режиссёра Пьетро Джерми, вышедший на экраны в 1961 году. Классический образец комедии по-итальянски. Фильм удостоен премий «Оскар» и «Золотой глобус».



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