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Don Camillo monsignore... ma non troppo è un film del 1961 diretto da Carmine Gallone.

Don Camillo monsignore...
ma non troppo
Fernandel e Gino Cervi in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno1961
Durata117 min
Dati tecniciB/N
Generecommedia
RegiaCarmine Gallone
SoggettoGiovannino Guareschi
SceneggiaturaLeonardo Benvenuti, Piero De Bernardi e Carmine Gallone
ProduttoreAngelo Rizzoli
Casa di produzioneCinema Rizzoli
FotografiaCarlo Carlini
MontaggioNiccolò Lazzari
MusicheAlessandro Cicognini
ScenografiaPiero Filippone
CostumiLucia Mirisola
Interpreti e personaggi
  • Fernandel: don Camillo
  • Gino Cervi: Peppone
  • Leda Gloria: Maria Bottazzi
  • Gina Rovere: Gisella Marasca
  • Karl Zoff: Walter Bottazzi
  • Valeria Ciangottini: Rosetta Grotti
  • Saro Urzì: il Brusco
  • Marco Tulli: lo Smilzo
  • Andrea Checchi: dirigente del PCI di Roma
  • Ruggero De Daninos: segretario di don Camillo
  • Emma Gramatica: Desolina
  • Carlo Taranto: Marasca
  • Armando Bandini: don Carlino
  • Giuseppe Porelli: dott. Galluzzi
  • Andrea Scotti: il capo dei giovani atleti
  • Giulio Girola: Grotti, il padre di Rosetta
  • Alexandre Rignault: Bagotti
  • Carlo Giuffré: maresciallo dei carabinieri
  • Armando Migliari: un esponente democristiano
  • Ignazio Balsamo: un compagno socialista
  • Elio Folgaresi: popolano
  • Spartaco Pellicciari: popolano
  • Franco Pesce: il sacrestano
  • Gustavo Serena: popolano
  • Mario Siletti: un altro esponente democristiano
  • Fortunato Arena: camionista che si offre di abbattere la Madonnina del Borghetto / controfigura di Fernandel
  • Antonio Artoni: ragazzo che avverte la Gisella di non restare attaccata al sellino della bici / strillone che vende i giornali in piazza
Doppiatori originali
  • Paul-Emile Deiber: voce crocifisso
Doppiatori italiani
  • Carlo Romano: don Camillo
  • Rina Morelli: Maria Bottazzi
  • Lydia Simoneschi: Gisella Marasca
  • Massimo Turci: Walter Bottazzi
  • Maria Pia Di Meo: Rosetta Grotti
  • Mario Pisu: il Brusco
  • Emilio Cigoli: dirigente del PCI di Roma
  • Giuseppe Rinaldi: segretario di don Camillo
  • Achille Millo: Marasca
  • Edoardo Toniolo: dott. Galluzzi
  • Bruno Persa: maresciallo dei carabinieri
  • Manlio Busoni: un esponente democristiano
  • Cesare Fantoni: un compagno socialista
  • Gianfranco Bellini: don Cesare Salvi
  • Renzo Ricci: voce crocifisso
  • Sergio Fantoni: voce narrante

Si tratta del quarto episodio della saga di don Camillo e Peppone, tratto dai racconti di Giovannino Guareschi.


Trama


Madonnina del Borghetto a Brescello.
Madonnina del Borghetto a Brescello.

Dall'epoca in cui è ambientato il precedente film della serie sono passati 12 anni. Ora siamo nel 1960: da tre anni, i superiori di don Camillo si sono sbarazzati di lui facendolo monsignore e trasferendolo a Roma. Lo stesso hanno fatto i dirigenti del partito comunista con Peppone, eletto finalmente al Parlamento come senatore. Arriva loro da Brescello, loro paese natale, la notizia che è stato approvato il progetto della costruzione di una casa popolare per alloggiare alcune famiglie in difficoltà; il problema è che sul luogo di costruzione sorge la cosiddetta «Madonnina del Borghetto», di proprietà della Curia. Don Camillo e Peppone, indipendentemente l'uno dall'altro, decidono di tornare al loro paese con lo scopo di seguire la vicenda da vicino, col risultato che si incontrano per caso nel vagone letto del treno che li sta riconducendo a casa.

Arrivati a destinazione, il sindaco di Brescello e Peppone vogliono abbattere la cappella e strumentalizzare politicamente il fatto che presumibilmente la Chiesa avrebbe rifiutato il terreno, cosa che invece non si verifica, a patto però che gli alloggi vengano distribuiti equamente tra famiglie proposte dalla chiesa e famiglie proposte dal comune. La cappella resiste a tutti i tentativi di abbatterla e diventa infine parte dell'edificio. Altra questione che Peppone deve risolvere al suo arrivo è quella del matrimonio di Walter, suo figlio maggiore: il padre, per una serie di questioni legate al partito in cui milita, vuole che il figlio si sposi nella sola forma civile, mentre la moglie di Peppone, così come la futura nuora e i genitori di lei, vorrebbero un matrimonio in chiesa. Peppone, per aver l'assenso del futuro consuocero alla forma civile, gli offre un posto di usciere in comune. Don Camillo, di contro, promette che gli farà avere la concessione di una pompa di benzina, giungendo ad un'impasse.

Gisella, una militante del partito comunista di Brescello, ruba i vestiti di don Camillo, che era andato a cercare refrigerio dalla calura estiva con una nuotata nel fiume Po. Peppone, pensando di aver tolto di mezzo temporaneamente il rivale, si appresta a far celebrare il matrimonio civile ma la notizia, che poi si scoprirà falsa, che don Camillo sia annegato nel fiume interrompe il matrimonio. La situazione sembra giunta ad uno stallo, ma alla fine si trova un compromesso, dovuto anche al fatto che Peppone vince al totocalcio, con lo pseudonimo di Pepito Sbazzeguti, ma non sa come ritirare il premio senza essere scoperto dai "compagni": don Camillo lo aiuta nell'intento, andando lui in città a ritirare i soldi e strappandogli la promessa di un matrimonio anche in forma religiosa, che viene celebrato in una chiesina di campagna, mentre la cerimonia civile avviene in pompa magna in municipio.

Intanto da Don Camillo si presenta il marito di Gisella, disperato perché la moglie è troppo presa dalla politica e non sta mai a casa trascurando così la famiglia; nell'esternare la sua disperazione di marito si fa scappare che è stata proprio la moglie a rubare i vestiti al monsignore, così che don Camillo prende ancor più a cuore la vicenda dell'uomo. Il giorno dopo arriva la notizia che Gisella è stata aggredita: viene infatti trovata in un bosco con un sacco in testa e le terga dipinte di rosso col minio. La donna si ritrova così coperta di vergogna per via dello scherno dei compaesani e non ha più il coraggio di uscire di casa.

Ormai i vari problemi sono stati risolti e sia don Camillo che Peppone non possono più ignorare i richiami da parte dei loro superiori a rientrare a Roma. La malinconia nel dover lasciare i luoghi a cui sono affezionati è molta, ma entrambi ritornano ai loro doveri con la consapevolezza che a Roma non sono più distanti l'uno dall'altro di quanto lo sarebbero stati a Brescello.


Produzione


Le riprese iniziarono il 22 maggio 1961 e si conclusero nel luglio successivo.


Fonti letterarie


Alcuni episodi del film sono stati ideati ex novo, ma altri provengono dai racconti originali di Guareschi: Il pittore (1947), In riva al fiume (1947), Il muraglione (1951), Vincita Sisal (1952), Il campanone (1960) e La vendetta (1961).


Accoglienza



Incassi


Il film incassò ₤ 1 125 428 000 (circa 13 milioni di euro) con 6 620 165 spettatori, classificandosi come sesto maggiore incasso dell'anno[1][2].


Seguito



Scene del film[3]



Note


  1. Hit Parade Italia - Classifica Film 1961 - 62, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 3 aprile 2018.
  2. Box Office Italia 1961: El Cid, su boxofficebenful.blogspot.it. URL consultato il 3 aprile 2018.
  3. In ordine sequenziale

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Don Camillo: Monsignor

Don Camillo: Monsignor (Italian: Don Camillo monsignore ma non troppo; French: Don Camillo Monseigneur) is a 1961 French-Italian comedy film directed by Carmine Gallone, starring Fernandel and Gino Cervi. The French title is Don Camillo Monseigneur and the Italian title is Don Camillo monsignore... ma non troppo. It was the fourth of five films featuring Fernandel as the Italian priest Don Camillo and his struggles with Giuseppe 'Peppone' Bottazzi, the Communist mayor of their rural town. In Monsignor, Don Camillo has become a bishop and Peppone a senator.[1]
- [it] Don Camillo monsignore... ma non troppo

[ru] Дон Камилло, монсеньор

«Дон Камилло, монсеньор» (итал. Don Camillo monsignore... ma non troppo, фр. Don Camillo Monseigneur) — кинофильм режиссёра Кармине Галлоне, вышедший на экраны в 1961 году. Экранизация произведений Джованнино Гуарески. Четвёртый из серии фильмов о похождениях дона Камилло, сыгранного Фернанделем.



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