La pellicola, scritta da Thomas Hedley e Joe Eszterhas, lanciò la protagonista Jennifer Beals, all'epoca ventenne, e fece conoscere al grande pubblico il regista britannico.[1]
Trama
La diciottenne Alex Owens lavora come saldatrice di giorno e come ballerina in un locale notturno, coltivando il sogno di entrare all'Accademia di Danza di Pittsburgh.
Si allena senza sosta, ma quando si reca alla scuola per partecipare ad un'audizione, si fa prendere dallo scoraggiamento e rinuncia. Una notte nel locale dove si esibisce incontra Nick Hurley, suo capo in fabbrica. I due si piacciono, ma Alex non ritiene corretto iniziare una relazione col proprio capo.
Nei giorni successivi un equivoco personaggio, Carlos, cerca di convincere Alex e la sua amica Jeanie ad andare a lavorare nel suo strip club. Le ragazze rifiutano, ma solo l'intervento di Nick farà desistere Carlos, ormai passato alle minacce. Così Alex inizia a frequentare Nick e di lì a breve i due si trovano legati in un'appassionata storia d'amore.
Nel frattempo, Alex apprende di essere stata ammessa a un'audizione dell'Accademia di Danza; ma questo grazie a una raccomandazione di Nick. Tra mille dubbi si presenta al provino. E anche se l'emozione le fa sbagliare il primo passo, con coraggio ricomincia e si lancia nella sua trascinante coreografia: un perfetto insieme di danza classica, moderna e breakdance, che le permette di conseguire l'ammissione.
Produzione
La protagonista Jennifer Beals aveva ben quattro controfigure che la sostituivano durante le scene di ballo; una di queste controfigure (nella breve scena di breakdance del balletto d'audizione) era in realtà un uomo, il ballerino di origine portoricana Richard Colòn, più noto col nome d'arte Crazy Legs. La notizia è stata confermata da Michael Sembello durante una puntata di Matricole & Meteore. La sua controfigura principale per le scene di ballo è stata l'attrice e ballerina francese Marine Jahan. L'inquadratura in cui Alex si slancia al rallentatore attraverso l'aria, durante la sequenza dell'audizione, è stata interpretata da Sharon Shapiro, una ginnasta.[2]
Adrian Lyne non fu il primo regista contattato per il film. Prima di lui la pellicola fu offerta a David Cronenberg, che rifiutò, e a Brian De Palma, che però era già impegnato nelle riprese di Scarface.
Nella scena della gara di pattinaggio sul ghiaccio dell'amica di Alex, Jeanie, il brano che accompagna la sequenza è Gloria, successo di Umberto Tozzi, interpretata da Laura Branigan.[3]
Il brano portante della pellicola, Flashdance... What a Feeling, vinse l'Oscar come miglior canzone del 1983. Composta da Giorgio Moroder (musiche) e Keith Forsey (parole) e interpretata da Irene Cara, diventò una hit rastrellando anche altri premi tra i quali il Golden Globe.[4]
Un altro successo tratto dal film, Maniac di Michael Sembello, ispirata al film horror omonimo, fu pure candidato all'Oscar.
Fra le altre canzoni incluse nella colonna sonora, anche Lady, Lady, Lady di Joe Esposito, I'll Be Here Where The Heart Is di Kim Carnes e Love Theme from Flashdance di Helen St. John.
La pellicola è stata distribuita nelle sale cinematografiche statunitensi nell'aprile del 1983.[5] In Italia è stata presentata in anteprima, il 1º settembre dello stesso anno, alla 40ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nella sezione "Venezia Notte".[6]
Data di uscita
Alcune date di uscita internazionali nel corso degli anni sono state[7]:
Il film ha avuto un enorme successo al botteghino, ha incassato circa 90 milioni di dollari nel solo mercato statunitense per poi arrivare, a livello mondiale, ad un totale di 201 milioni di dollari.[11]. In Italia è stata la pellicola di maggior successo della stagione cinematografica 1983-1984.[12]
Critica
All'uscita nelle sale, Flashdance fu stroncato da molti critici. Roger Ebert lo mise nella sua lista dei film più odiati, commentando: "Flashdance è come un film che ha vinto 90 minuti di shopping gratis al supermercato di Hollywood. Il regista e i suoi collaboratori hanno corso all'impazzata lungo le corsie prendendo un pezzo di La febbre del sabato sera, una fetta di Urban Cowboy, un quarto di Marty e un kilo di Archie Bunker's Place. Il risultato è grandi musiche e balli, senza alcun significato". Ebert evidenzia anche come il percorso di vita di Jennifer Beals fosse più interessante di quello del personaggio che interpretava.[13]
La Haliwell's Film Guide gli assegnò una sola stella su quattro. Il settimanale The New Yorker criticò il film come «Una serie di videoclip rock», mentre The Guardian lo liquidò come «Un successo ridicolo». La sceneggiatura del film fu candidata al Razzie Award[14]. Si criticò anche il fatto che Michael Nouri, avendo 38 anni, fosse troppo grande per avere una relazione sentimentale con Jennifer Beals, di diciotto anni più giovane.
Su Rotten Tomatoes, Flashdance detiene un rating del 36% basato su 44 recensioni. Il consenso del sito recita: "Tutto stile e pochissima sostanza, Flashdance vanta sequenze di danza accattivanti - e beneficia di una affascinante performance di Jennifer Beals - ma la sua narrativa è piatta".[15]
In Italia, Morando Morandini e Pino Farinotti hanno assegnato nei loro dizionari di cinema rispettivamente due e tre stelle (su cinque) al film.
Candidatura Miglior sonoro a James E. Webb, Robert Knudson, Robert Glass e Don Digirolamo
Influenza culturale
Nel 2003 il videoclip per la canzone di Jennifer LopezI'm Glad, diretto dal fotografo e regista statunitense David LaChapelle, ha generato dei problemi di diritti d'autore fra la Sony Music (etichetta della Lopez) e la Paramount Pictures (detentrice dei diritti del film). Il video rappresenta infatti la cantante che riproduce con precisione alcune scene del film: stessi costumi, stesse coreografie, stesse inquadrature. Nonostante nelle intenzioni si trattasse, come dichiarato dalla Lopez, di un tributo al film, la Sony perse la causa e dovette pagare una penale alla Paramount per l'uso di quelle coreografie e immagini nel videoclip.[16][17]
Sequel
A lungo si pensò a un possibile sequel del film e nel 2001 ne venne annunciata la rappresentazione teatrale con nuove canzoni di Giorgio Moroder, ma il progetto venne poi abbandonato anche per il rifiuto della stessa Jennifer Beals contraria al progetto nonostante i molti soldi che le vennero offerti.[18]
Musical
Nella stagione teatrale 2010-2011 la Stage Entertainment ha prodotto la versione italiana teatrale del musical Flashdance in tour in Italia. Il ruolo di Alex Owens è stato interpretato da Simona Samarelli, poi sostituita da Marta Belloni a causa di un infortunio, e il ruolo di Nick Hurley è stato affidato a Filippo Strocchi.[19]
Note
Philippe Paraire, Il grande cinema di Hollywoodt, Gremese Editore, 1996, p.145, ISBN9788876058875.
(EN) Kimberly Monteyne, Hip Hop on Film: Performance Culture, Urban Space, and Genre Transformation in the 1980s, Univ. Press of Mississippi, 2013, p.190, ISBN9781617039225.
Ezio Guaitamacchi, 1000 canzoni che ci hanno cambiato la vita, Rizzoli, 2011, ISBN9788858617427.
(EN) Joe Queenan, Balsamic Dreams: A Short But Self-Important History of the Baby Boomer Generation, Henry Holt and Company, 2002, p.78, ISBN9781429936361.
Venezia, film per film - Flashdance, in La Stampa, n.199, 1983, p.14.
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