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Gallo cedrone è un film italiano del 1998, diretto e interpretato dal regista Carlo Verdone.

Gallo cedrone
Carlo Verdone in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno1998
Durata94 min
Generecommedia
RegiaCarlo Verdone
SoggettoLeonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Pasquale Plastino e Carlo Verdone
SceneggiaturaLeonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Pasquale Plastino e Carlo Verdone
ProduttoreVittorio Cecchi Gori e Rita Rusić
Casa di produzioneCecchi Gori Group
FotografiaDanilo Desideri
MontaggioAntonio Siciliano
MusicheFabio Liberatori
ScenografiaMaurizio Marchitelli
Interpreti e personaggi
  • Carlo Verdone: Armando Feroci
  • Regina Orioli: Martina Saviotti
  • Paolo Triestino: Franco Feroci
  • Ines Nobili: Marcella Sesti in Feroci
  • Enrica Rosso: Egle
  • Giorgia Brugnoli: Morena da grande
  • Alessia Bruno: Morena a 7 anni
  • Roberto Mincuzzi: Quinto
  • Maria Luisa Busi: se stessa
  • Gina Rovere: proprietaria night
  • Albano Bufalini: albergatore Franco
  • Gloria Sirabella: parrucchiera
  • Mimmo Petrelli: Attilio
  • Marcello Magnelli: Delio
  • Costantino Valente: Dante
  • Stefano Ambrogi: Romano
  • Ernesto Fioretti: amico di Armando
  • Alessandro Caroppo: amico di Armando
  • Tony Brennero: amico di Armando
  • Roberto Sbaratto: dott. Bissanti
  • Any Cerreto: Amelia
  • Mario Granato: giudice
  • Dante Marmone: membro fan club
  • Vito Passeri: cameriere albergo
  • Piero Di Carlo: presentatore programma televisivo
Doppiatori italiani
  • Paolo Triestino: presentatore programma televisivo

Trama


Armando Feroci, un volontario romano della Croce Rossa Italiana, viene sequestrato e condannato a morte da un gruppo d'integralisti islamici d'un Paese nordafricano. L'avvenimento diviene un caso nazionale, mobilitando la politica e i media. Dalle interviste e i ricordi delle persone a lui vicine, in una sequenza d'episodi tra il comico e il grottesco, emerge il quadro d'un individuo immaturo, avventato nonché molesto. In strada, ad esempio, rivolge alle passanti avances al limite del ridicolo.

L'ex moglie, per esempio, narra come l'abbia conquistata in una comica quanto squallida rivisitazione d'una scena di Ultimo tango a Parigi. Il loro matrimonio finisce in seguito a un suo scherzo atroce che le causa un aborto spontaneo. Patito di Elvis Presley, tenta di convincere i membri d'uno scalcinato fan club d'esserne il figlio segreto senza successo.

Tempo dopo Armando raggiunge il fratello Franco, dentista benestante e convenzionale, da poco sposatosi con Martina, ventenne non vedente. Nonostante in un primo momento sembri accettare un'offerta di lavoro come autista propostagli da Franco, Armando conquista il cuore della cognata fuggendo insieme a lei. La ragazza, finalmente libera dal marito noioso e opprimente, gli chiede d'esaudirle dei desideri, come visitare le più famose città italiane e partecipare a una gara di strip-tease, fino a voler guidare la macchina su una spiaggia, ma a causa d'una distrazione di Armando e della cecità di Martina, il protagonista viene travolto dall'auto e ridotto in coma.

Durante la degenza, l'infermiera Egle, fanatica di New Age, si prende cura di lui fino alla guarigione; quando si risveglia, Armando sembra un uomo maturo e altruista e s'arruola nella Croce Rossa. Rilasciato in seguito a una lunga e delicata trattativa, emerge la reale motivazione della condanna a morte, ossia una becera avance a una donna locale addirittura abbassando il velo che le copre il volto, in barba al rispetto delle più elementari norme del Paese ospite. Armando torna in patria nell'ignominia generale.

Due anni dopo, lo stesso si ripropone all'attenzione dei media in seguito alla sua candidatura a sindaco di Roma a capo d'una sua lista civica. In un comizio propone di cementificare il Tevere per farne un'enorme arteria stradale[1] e conclude parafrasando Dante Alighieri: "Con me si va nella città ridente, con me si va nell'eterno splendore"[2].


Produzione



Note


  1. Come racconta in un'intervista, durante delle riprese v'era una temperatura di 41 gradi e a ogni ciak doveva cambiarsi la giacca.
  2. Per me si va nella città dolente /Per me si va nell'eterno dolore (Inf.III;1-2)
  3. CINEMA: VERDONE, 'IL MIO GALLO CEDRONE HA ANCHE UN'ANIMA', in adnkronos.com, 4 agosto 1998.

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Collegamenti esterni


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[en] Gallo cedrone

Gallo cedrone (lit. 'Heather cock') is a 1998 Italian comedy film directed by Carlo Verdone.[1][2]
- [it] Gallo cedrone (film)



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