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Giustizia è fatta (Justice est faite) è un film francese del 1950 diretto da André Cayatte.

Disambiguazione – Se stai cercando il cortometraggio dei Looney Tunes, vedi Giustizia è fatta (film 1957).
Giustizia è fatta
Titolo originaleJustice est faite
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia
Anno1950
Durata105 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico
RegiaAndré Cayatte
SceneggiaturaAndré Cayatte,
Charles Spaak
ProduttoreRobert Dorfmann
Casa di produzioneSilver Films
Distribuzione in italianoLux Film
FotografiaJean Bourgoin
MontaggioChristian Gaudin
Effetti specialiNicolas Wilcké
MusicheRaymond Legrand
ScenografiaJacques Colombier, Albert Volper
TruccoJean Paul Ulysse
Interpreti e personaggi
  • Michel Auclair: Serge Cremer
  • Antoine Balpêtré: Presidente del tribunale
  • Claude Nollier: Elsa Lundenstein
  • Jacques Castelot: Gilbert de Montesson
    (1º giurato)
  • Marcel Pérès: Évariste Malingré
    (2º giurato)
  • Jean-Pierre Grenier: Jean-Luc Flavier
    (3º giurato)
  • Valentine Tessier: Marceline Micoulin
    (4ª giurata)
  • Raymond Bussières: Félix Noblet
    (5º giurato)
  • Noël Roquevert: Théodore Andrieux
    (6º giurato)
  • Jean Debucourt: Michel Caudron
    (7º giurato)
  • Jean d'Yd: Padre Superiore
  • Dita Parlo: Elisabeth
  • Émile Drain: Professor Dutoit
  • Paul Faivre: Monsieur Michaud
  • Jean Vilar: il prete
  • Pierre Fresnay: voce narrante (non accreditato)
Doppiatori italiani
  • Tina Lattanzi: Marceline Micoulin (4ª giurata)

È stato proiettato in anteprima all'11ª Mostra del cinema di Venezia e successivamente alla 1ª edizione del Festival di Berlino, aggiudicandosi sia il Leone d'oro che l'Orso d'oro.[1]

Nel 1954 la sceneggiatura ha avuto una trasposizione letteraria da parte dello scrittore francese Jean Meckert, pubblicata dalla Éditions Gallimard.


Trama


Durante un processo celebrato a Versailles, sette giurati, che rappresentano i più diversi strati sociali, devono decidere se Elsa Lundenstein ha ucciso il marito gravemente malato per interesse personale o, come dichiara la difesa, praticando l'eutanasia per mettere fine alle sue sofferenze. C'è l'aristocratico che ama le donne, ma è convinto che tutte agiscano per interesse; il contadino dai pensieri grossolani; il ragazzo innamorato ma inviso dalla famiglia di lei; l'artigiano religioso ancorato ai suoi principi etici; il pensionato dalle idee molto arretrate; il commerciante che si dimostra comprensivo verso tutti; una donna matura che riscopre i sentimenti durante il dibattimento. Tutta la vicenda si svolge attraverso una continua alternanza tra le varie fasi processuali e quelle della vita personale dei sette giurati le cui abitudini, tendenze segrete e pregiudizi avranno un notevole peso nel formulare il verdetto. Durante il processo emergeranno anche molti elementi nuovi, come quello che Elsa ha ereditato dall'uomo ucciso una cospicua somma di denaro e che quando ha ucciso il marito aveva già iniziato un'altra relazione. Alla fine Elsa viene giudicata colpevole, ma non fino in fondo, dal momento che viene condannata ad una pena non pesantissima.



Produzione


Charles Spaak, co-sceneggiatore del film, ha dichiarato: «La giustizia è una cosa difficile. Professionisti e dilettanti vi si comportano come se giocassero le loro sentenze a testa o croce. Ecco il soggetto che mi ha proposto André Cayatte... E il film è nato coi suoi 83 personaggi con la stessa misteriosa facilità con cui un melo si copre di frutti».[2]

Il film ha segnato il ritorno sul grande schermo dell'attrice tedesca Dita Parlo dopo dieci anni dall'ultima apparizione in L'Or du Cristobal.


Distribuzione


Dopo l'anteprima alla Mostra di Venezia, il film è stato distribuito nelle sale francesi a partire dal 20 settembre 1950.[3]


Date di uscita



Critica


Lo scrittore e critico Ennio Flaiano definì il film «tra i film più interessanti dell'attuale produzione francese», insieme a Dio ha bisogno degli uomini di Jean Delannoy. «In tutti e due si avverte uno sforzo insolito», scrisse Flaiano, «quello di mantenere la funzione del cinema su un piano intelligente e al livello dei tempi che viviamo: cioè intonato ai dubbi personali e alle angosce collettive di questi tempi».[2]

Lo storico del cinema Georges Sadoul lo trovò «meglio riuscito dal punto di vista della sceneggiatura che della regia: André Bazin parlò in proposito della "cibernetica di André Cayatte", regista avvocatesco, tronfio e tuonante nella sua meccanica».[2]


Riconoscimenti



Note


  1. Giustizia è fatta - Awards, su imdb.com, www.imdb.com. URL consultato il 25 luglio 2018.
  2. Giustizia è fatta - Rassegna stampa, su mymovies.it, www.mymovies.it. URL consultato il 25 luglio 2018.
  3. Giustizia è fatta - Release Info, su imdb.com, www.imdb.com. URL consultato il 25 luglio 2018.

Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Schwurgericht (Film)

Schwurgericht ist ein französisches Justiz- und Prozessdrama des auf juristische Themen spezialisierten Regisseurs André Cayatte.

[en] Justice Is Done

Justice Is Done (French: Justice est faite) is a 1950 French drama film directed by André Cayatte. It tackles the subject of euthanasia by depicting a court case in which a woman is tried for killing her terminally ill employer at his request. It won the Golden Lion at the Venice Film Festival.

[es] Justicia cumplida

Justicia cumplida (en francés, Justice est faite) es una película dramática francesa de 1950 dirigida por André Cayatte , estrenada el 1950. Este film muestra la falibilidad del sistema jurídico francés.[1] El film ganó el León de Oro del Festival de Venecia de 1950[2] y el Oso de oro del Festival de Berlín de 1951.[3]
- [it] Giustizia è fatta

[ru] Правосудие свершилось

«Правосудие свершилось» (фр. Justice est faite) — фильм режиссёра Андре Кайата. Снят во Франции в 1950 году. Получил несколько высоких кинематографических наград.



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