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Il discorso del re (The King's Speech) è un film del 2010 diretto da Tom Hooper.

Il discorso del re
Helena Bonham Carter, Colin Firth e Geoffrey Rush in una scena del film
Titolo originaleThe King's Speech
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneRegno Unito
Anno2010
Durata118 min
Rapporto1,85:1
Generebiografico, drammatico, storico, commedia
RegiaTom Hooper
SceneggiaturaDavid Seidler
ProduttoreIain Canning, Emile Sherman, Gareth Unwin
Produttore esecutivoGeoffrey Rush, Tim Smith, Paul Brett, Mark Foligno, Harvey Weinstein, Bob Weinstein
Casa di produzioneUK Film Council, Momentum Pictures, Aegis Film Fund, FilmNation Entertainment, See-Saw Films, Bedlam Productions
Distribuzione in italianoEagle Pictures
FotografiaDanny Cohen
MontaggioTariq Anwar
Effetti specialiMark Holt, Thomas M. Horton
MusicheAlexandre Desplat
ScenografiaEve Stewart, David Hindle, Judy Farr
CostumiJenny Beavan
TruccoFrances Hannon
Interpreti e personaggi
  • Colin Firth: re Giorgio VI/ principe Albert "Bertie"
  • Geoffrey Rush: Lionel Logue
  • Helena Bonham Carter: Elizabeth Bowes-Lyon
  • Guy Pearce: re Edoardo VIII
  • Timothy Spall: Winston Churchill
  • Michael Gambon: re Giorgio V
  • Derek Jacobi: Arcivescovo Cosmo Lang
  • Jennifer Ehle: Myrtle Logue
  • Anthony Andrews: Stanley Baldwin
  • Claire Bloom: Maria di Teck
  • Eve Best: Wallis Simpson
  • Freya Wilson: principessa Elizabeth
  • Ramona Marquez: principessa Margaret
  • Calum Gittins: Laurie Logue
  • Dominic Applewhite: Valentine Logue
  • Roger Parrott: Neville Chamberlain
Doppiatori italiani
  • Luca Biagini: re Giorgio VI / principe Albert "Bertie"
  • Francesco Vairano: Lionel Logue
  • Laura Romano: Elizabeth Bowes-Lyon
  • Danilo De Girolamo: re Edoardo VIII
  • Francesco Pannofino: Winston Churchill
  • Omero Antonutti: re Giorgio V
  • Bruno Alessandro: arcivescovo Cosmo Lang
  • Alessandra Korompay: Myrtle Logue
  • Dario Penne: Stanley Baldwin
  • Paola Mannoni: Maria di Teck
  • Alessandra Cassioli: Wallis Simpson
  • Marco Vivio: Laurie Logue
  • Flavio Aquilone: Valentine Logue
  • Mauro Bosco: Neville Chamberlain

Interpretato da Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter e Guy Pearce, il film, ispirato a una storia vera, ruota attorno ai problemi di balbuzie del re Giorgio VI e al rapporto con il logopedista Lionel Logue, che lo ebbe in cura. Il discorso al quale si fa riferimento è quello con cui il re annunciò alla nazione la dichiarazione di guerra alla Germania e il conseguente ingresso del Regno Unito nella seconda guerra mondiale.

Il film ha vinto il premio del pubblico al Toronto International Film Festival,[1] 5 British Independent Film Awards 2010 (su 8 nomination), ha ottenuto 7 candidature ai Golden Globe 2011 (una ha fruttato il Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico al protagonista Colin Firth), ben 7 BAFTA incluso miglior film dell'anno e miglior film britannico, nonché 4 premi Oscar su 12 candidature: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura originale.


Trama


Londra, 1925. Il principe Albert, duca di York e secondo figlio del re Giorgio V, tiene il discorso di chiusura del British Empire Exhibition allo stadio di Wembley. Un evidente problema di balbuzie è fonte di grande disagio per il principe e suscita forte imbarazzo nelle migliaia di persone presenti allo stadio. Dopo avere sperimentato svariate terapie e sultato numerosi logopedisti senza evidenti miglioramenti, il principe sceglie di rinunciare a tenere in futuro altri discorsi in pubblico. In qualità di figlio cadetto, il suo ruolo istituzionale è secondario e gli lascia spazio da dedicare alla famiglia. Solo con la moglie Elizabeth e le figlie Margaret ed Elizabeth (la futura Elisabetta II), ancora bambine, i problemi di espressione vocale sembrano dimenticati. Diversamente avviene quando Albert si trova in presenza del padre, il re Giorgio V, il cui temperamento autoritario sembra enfatizzare i già evidenti problemi di linguaggio del principe.

La duchessa di York si reca un giorno nello studio di Lionel Logue, terapeuta di origine australiana ed esperto nei problemi del linguaggio. Presentandosi sotto falso nome, la duchessa chiede di sottoporre il marito al metodo messo a punto da Logue. Il principe accetta di incontrare il logopedista, ma è profondamente sfiduciato all'idea di sottoporsi all'ennesima terapia fallimentare. Per convincerlo della validità del proprio metodo, Logue, appassionato delle opere di Shakespeare (lo si può notare quando cita un paio versi di Iago dell'Othello e anche quando recita dei versi di Calibano della Tempesta), gli chiede di leggere ad alta voce un passo dell'Amleto, facendogli contemporaneamente ascoltare in cuffia musica a tutto volume. Il paziente, seppur scettico e infastidito, esegue e Logue ne registra la voce. Ma il principe, spazientito, interrompe anzitempo la seduta e se ne va, accettando però di portare con sé la registrazione appena eseguita. Solo in un secondo tempo, dopo avere ascoltato il disco — in cui scopre inaspettatamente di avere declamato il brano dell'Amleto in modo fluente — il principe accetta di sottoporsi alla terapia.

Nella prima seduta Logue stabilisce regole ben precise. In primo luogo chiede di potere instaurare con il paziente un rapporto confidenziale, senza regole di etichetta e formalismi: chiede di essere chiamato solo Lionel e di potere chiamare il principe Bertie, soprannome fino ad allora usato solo in ambito familiare. Da quel momento il principe intraprende un elaborato percorso, fatto di esercizi di rilassamento muscolare e di controllo del respiro, accompagnati da esercizi di movimento della lingua e di pronuncia.

Alla morte di Giorgio V, il principe di Galles sale al trono come re Edoardo VIII. La condotta del nuovo re alimenta però grandi riserve: egli è intenzionato a sposare Wallis Simpson, una statunitense già due volte divorziata. Albert mette in guardia il fratello: in quanto re e capo della Chiesa d’Inghilterra non gli sarà concesso sposare una donna divorziata.

Il rapporto tra Lionel e Bertie si fa intanto sempre più stretto e confidenziale: Logue prova a indagare le radici psicologiche del problema del principe. Riemergono episodi personali, legati all'infanzia e all'adolescenza di Bertie, dai quali il logopedista intuisce l'origine della balbuzie. Logue è convinto che il principe potrebbe essere un ottimo re, nell'eventualità che il fratello Edoardo rinunci al titolo, e manifesta la propria opinione. Bertie tuttavia reagisce con fastidio a quello che ritiene un eccesso di confidenza e tronca il rapporto con lui.

Come previsto, per amore della sua futura moglie, re Edoardo abdica in favore del fratello, che viene designato re con il nome di Giorgio VI. In qualità di sovrano di un grande impero ora Albert non può più sottrarsi a incontri e discorsi in pubblico. Scusandosi per le incomprensioni passate, chiede a Logue di riprendere la terapia.

Intanto fervono i preparativi per la cerimonia di incoronazione all'abbazia di Westminster. L'arcivescovo Cosmo Lang non gradisce la presenza di Logue e fa svolgere indagini sul suo passato. Il re scopre così che l'amico non è un vero medico, ma un attore fallito e lo affronta. Lionel risponde di non averlo mai tratto in inganno: egli non ha mai vantato lauree o titoli accademici, dichiarandosi sempre solo un "esperto in terapia del linguaggio". La sua è un'esperienza acquisita sul campo con anni di lavoro, tra cui quello svolto subito dopo la Grande Guerra con i numerosi soldati che presentavano problemi del linguaggio per effetto dei gravi traumi subiti. Bertie gli concede di nuovo fiducia e la cerimonia di incoronazione si svolge senza problemi.

Al momento della dichiarazione di guerra alla Germania del 1939, Giorgio VI convoca Logue a Buckingham Palace per preparare il discorso alla nazione da trasmettere via radio. Nonostante la difficoltà del momento e la grande emozione, Logue riesce a calmare il re e gli rimane a fianco durante la lettura del discorso, accompagnandolo con gesti ritmici e aiutandolo con lo sguardo a mettere in pratica le tecniche imparate.

Il discorso è un successo e suscita un forte impatto emotivo nella nazione. Dopo avere ringraziato Logue per il suo aiuto, il re si affaccia al balcone di Buckingham Palace con la moglie e le figlie per salutare le migliaia di persone accorse per applaudirlo.


Produzione


Colin Firth e Helena Bonham Carter sul set del film
Colin Firth e Helena Bonham Carter sul set del film

Il progetto è concepito su una sceneggiatura di David Seidler, che durante il processo di sviluppo ha sperimentato una versione teatrale. Con il supporto del UK Film Council, che ha stanziato un milione di sterline,[2] le riprese del film sono iniziate il 13 novembre 2009 e sono terminate il 17 gennaio 2010, dopo una lavorazione durata sette settimane. Dopo il periodo di post-produzione la versione definitiva del film è stata terminata il 31 agosto 2010.

Secondo quanto dichiarato dallo sceneggiatore del film David Seidler la regina Elisabetta II avrebbe apprezzato la pellicola riconoscendone il valore storico ed etico.[3]


Colonna sonora


Lo stesso argomento in dettaglio: The King's Speech: Original Motion Picture Soundtrack.

La colonna sonora del film è stata composta da Alexandre Desplat. L'album, intitolato The King's Speech: Original Motion Picture Soundtrack è distribuito sotto l'etichetta Decca Records. Di seguito le tracce contenute nell'album:

  1. Lionel and Bertie - 2:11
  2. The King's Speech - 3:54
  3. My Kingdom, My Rules - 2:51
  4. The King is Dead - 2:06
  5. Memories of Childhood - 3:36
  6. King George VI - 3:05
  7. The Royal Household - 1:43
  8. Queen Elizabeth - 3:35
  9. Fear e Suspicion - 3:24
  10. The Rehearsal - 1:42
  11. The Threat of War - 3:56
  12. Speaking Unto Nations - Sinfonia n. 7 (Beethoven) - Secondo movimento, allegretto - 5:03
  13. Epilogue - Concerto per pianoforte e orchestra n. 5, Op. 73, L'Imperatore - Secondo movimento, adagio un poco mosso - 3:56

Durante il film è presente l'Ouverture de Le nozze di Figaro e il Concerto per clarinetto KV 622 di Mozart[4], inserito in cuffia al principe nel momento in cui legge l'Amleto.


Distribuzione


La prima mondiale del film è avvenuta negli Stati Uniti il 4 settembre 2010 al Telluride Film Festival, successivamente è stato presentato al Toronto International Film Festival, dove ha ottenuto una standing ovation.[5] Alla manifestazione canadese il film ha vinto il People's Choice Award.[6]

L'uscita nelle sale cinematografiche statunitensi è avvenuta il 26 novembre 2010 attraverso la The Weinstein Company, che ha distribuito la pellicola anche in America Latina, Cina, Francia e Germania.

In Italia il film è uscito nelle sale cinematografiche il 28 gennaio 2011, su distribuzione Eagle Pictures.[7]


Accoglienza



Incassi


Il film ha incassato internazionalmente 414 211 549 dollari.[8] Anche in Italia ha ottenuto un grande successo di pubblico, incassando 8 220 970 euro e collocandosi al sesto posto in classifica nella stagione.[9]


Critica


Il film è stato acclamato dalla critica. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto il 94% di recensioni positive, con un punteggio di 8.60 su 10. Alla cerimonia degli Oscar il film ha raccolto 12 nomination, vincendo 4 premi (miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista a Colin Firth e migliore sceneggiatura originale).


Riconoscimenti



Note


  1. The King's Speech vince il Toronto Film Festival, su badtaste.it, 19 settembre 2010. URL consultato il 7 febbraio 2011.
  2. (EN) Firth movie lands Toronto Film Festival prize, su bbc.co.uk, BBC News, 20 settembre 2010. URL consultato il 7 febbraio 2011.
  3. Anastasia Mazzia, La regina Elisabetta loda Il Discorso del Re, su diredonna.it, 6 febbraio 2011. URL consultato il 7 febbraio 2011.
  4. (EN) Soundtracks for 'Il discorso del re', su imdb.com. URL consultato il 9 febbraio 2014.
  5. (EN) Roger Friedman, Colin Firth Gets Best 50th Birthday Gift, su showbiz411.com, 11 settembre 2010. URL consultato il 7 febbraio 2011.
  6. Diego Odello, The King’s speech vince al Toronto Film Festival 2010, su ilcinemaniaco.com, 20 settembre 2010. URL consultato il 9 febbraio 2014.
  7. Il discorso del re, su comingsoon.it. URL consultato il 9 febbraio 2014.
  8. (EN) The King's Speech (2010) - Box Office Mojo, su boxofficemojo.com, 20 maggio 2011. URL consultato il 20 maggio 2011.
  9. Fonte: L'Espresso - 19 aprile 2012 - pag. 76

Altri progetti



Collegamenti esterni


Predecessore Oscar al miglior film Successore
The Hurt Locker 2011 The Artist
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[de] The King’s Speech

The King’s Speech (Englisch für Die Rede des Königs, aber auch Das Sprachvermögen des Königs) ist eine britische Filmbiografie des Regisseurs Tom Hooper aus dem Jahre 2010. Colin Firth stellt darin den britischen König Georg VI. dar, der mit Hilfe eines einfühlsamen Therapeuten sein Stottern überwindet. Der Film gewann bei der Oscarverleihung 2011 vier Auszeichnungen in den Kategorien bester Film, beste Regie, bester Hauptdarsteller und bestes Originaldrehbuch.

[en] The King's Speech

The King's Speech is a 2010 British historical drama film directed by Tom Hooper and written by David Seidler. Colin Firth plays the future King George VI who, to cope with a stammer, sees Lionel Logue, an Australian speech and language therapist played by Geoffrey Rush. The men become friends as they work together, and after his brother abdicates the throne, the new king relies on Logue to help him make his first wartime radio broadcast upon Britain's declaration of war on Germany in 1939.

[es] El discurso del rey

El discurso del rey —título original: The King's Speech— es una película británica de 2010 dirigida por Tom Hooper a partir del guion escrito por David Seidler. Pertenece a los géneros dramático e histórico. La trama gira en torno al duque Jorge de York quien, para vencer la tartamudez, acude al fonoaudiólogo australiano Lionel Logue. Ambos traban amistad mientras trabajan juntos y, cuando Eduardo VIII abdica del trono, el nuevo rey Jorge se apoya en Logue para que lo ayude a realizar la transmisión de radio sobre la declaración de guerra a Alemania en 1939.
- [it] Il discorso del re

[ru] Король говорит!

«Коро́ль говори́т!» (англ. The King’s Speech; дословный перевод: «Речь короля́») — художественный фильм Тома Хупера по сценарию Дэвида Сайдлера в жанре исторической драмы об избавлении короля Великобритании Георга VI от заикания при помощи логопеда Лайонела Лога.



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