Colin Firth: re Giorgio VI/ principe Albert "Bertie"
Geoffrey Rush: Lionel Logue
Helena Bonham Carter: Elizabeth Bowes-Lyon
Guy Pearce: re Edoardo VIII
Timothy Spall: Winston Churchill
Michael Gambon: re Giorgio V
Derek Jacobi: Arcivescovo Cosmo Lang
Jennifer Ehle: Myrtle Logue
Anthony Andrews: Stanley Baldwin
Claire Bloom: Maria di Teck
Eve Best: Wallis Simpson
Freya Wilson: principessa Elizabeth
Ramona Marquez: principessa Margaret
Calum Gittins: Laurie Logue
Dominic Applewhite: Valentine Logue
Roger Parrott: Neville Chamberlain
Doppiatori italiani
Luca Biagini: re Giorgio VI / principe Albert "Bertie"
Francesco Vairano: Lionel Logue
Laura Romano: Elizabeth Bowes-Lyon
Danilo De Girolamo: re Edoardo VIII
Francesco Pannofino: Winston Churchill
Omero Antonutti: re Giorgio V
Bruno Alessandro: arcivescovo Cosmo Lang
Alessandra Korompay: Myrtle Logue
Dario Penne: Stanley Baldwin
Paola Mannoni: Maria di Teck
Alessandra Cassioli: Wallis Simpson
Marco Vivio: Laurie Logue
Flavio Aquilone: Valentine Logue
Mauro Bosco: Neville Chamberlain
Interpretato da Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter e Guy Pearce, il film, ispirato a una storia vera, ruota attorno ai problemi di balbuzie del re Giorgio VI e al rapporto con il logopedista Lionel Logue, che lo ebbe in cura. Il discorso al quale si fa riferimento è quello con cui il re annunciò alla nazione la dichiarazione di guerra alla Germania e il conseguente ingresso del Regno Unito nella seconda guerra mondiale.
Il film ha vinto il premio del pubblico al Toronto International Film Festival,[1] 5 British Independent Film Awards 2010 (su 8 nomination), ha ottenuto 7 candidature ai Golden Globe 2011 (una ha fruttato il Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico al protagonista Colin Firth), ben 7 BAFTA incluso miglior film dell'anno e miglior film britannico, nonché 4 premi Oscar su 12 candidature: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura originale.
Trama
Londra, 1925. Il principe Albert, duca di York e secondo figlio del re Giorgio V, tiene il discorso di chiusura del British Empire Exhibition allo stadio di Wembley. Un evidente problema di balbuzie è fonte di grande disagio per il principe e suscita forte imbarazzo nelle migliaia di persone presenti allo stadio. Dopo avere sperimentato svariate terapie e sultato numerosi logopedisti senza evidenti miglioramenti, il principe sceglie di rinunciare a tenere in futuro altri discorsi in pubblico. In qualità di figlio cadetto, il suo ruolo istituzionale è secondario e gli lascia spazio da dedicare alla famiglia. Solo con la moglie Elizabeth e le figlie Margaret ed Elizabeth (la futura Elisabetta II), ancora bambine, i problemi di espressione vocale sembrano dimenticati. Diversamente avviene quando Albert si trova in presenza del padre, il re Giorgio V, il cui temperamento autoritario sembra enfatizzare i già evidenti problemi di linguaggio del principe.
La duchessa di York si reca un giorno nello studio di Lionel Logue, terapeuta di origine australiana ed esperto nei problemi del linguaggio. Presentandosi sotto falso nome, la duchessa chiede di sottoporre il marito al metodo messo a punto da Logue. Il principe accetta di incontrare il logopedista, ma è profondamente sfiduciato all'idea di sottoporsi all'ennesima terapia fallimentare. Per convincerlo della validità del proprio metodo, Logue, appassionato delle opere di Shakespeare (lo si può notare quando cita un paio versi di Iago dell'Othello e anche quando recita dei versi di Calibano della Tempesta), gli chiede di leggere ad alta voce un passo dell'Amleto, facendogli contemporaneamente ascoltare in cuffia musica a tutto volume. Il paziente, seppur scettico e infastidito, esegue e Logue ne registra la voce. Ma il principe, spazientito, interrompe anzitempo la seduta e se ne va, accettando però di portare con sé la registrazione appena eseguita. Solo in un secondo tempo, dopo avere ascoltato il disco — in cui scopre inaspettatamente di avere declamato il brano dell'Amleto in modo fluente — il principe accetta di sottoporsi alla terapia.
Nella prima seduta Logue stabilisce regole ben precise. In primo luogo chiede di potere instaurare con il paziente un rapporto confidenziale, senza regole di etichetta e formalismi: chiede di essere chiamato solo Lionel e di potere chiamare il principe Bertie, soprannome fino ad allora usato solo in ambito familiare. Da quel momento il principe intraprende un elaborato percorso, fatto di esercizi di rilassamento muscolare e di controllo del respiro, accompagnati da esercizi di movimento della lingua e di pronuncia.
Alla morte di Giorgio V, il principe di Galles sale al trono come re Edoardo VIII. La condotta del nuovo re alimenta però grandi riserve: egli è intenzionato a sposare Wallis Simpson, una statunitense già due volte divorziata. Albert mette in guardia il fratello: in quanto re e capo della Chiesa d’Inghilterra non gli sarà concesso sposare una donna divorziata.
Il rapporto tra Lionel e Bertie si fa intanto sempre più stretto e confidenziale: Logue prova a indagare le radici psicologiche del problema del principe. Riemergono episodi personali, legati all'infanzia e all'adolescenza di Bertie, dai quali il logopedista intuisce l'origine della balbuzie. Logue è convinto che il principe potrebbe essere un ottimo re, nell'eventualità che il fratello Edoardo rinunci al titolo, e manifesta la propria opinione. Bertie tuttavia reagisce con fastidio a quello che ritiene un eccesso di confidenza e tronca il rapporto con lui.
Come previsto, per amore della sua futura moglie, re Edoardo abdica in favore del fratello, che viene designato re con il nome di Giorgio VI. In qualità di sovrano di un grande impero ora Albert non può più sottrarsi a incontri e discorsi in pubblico. Scusandosi per le incomprensioni passate, chiede a Logue di riprendere la terapia.
Intanto fervono i preparativi per la cerimonia di incoronazione all'abbazia di Westminster. L'arcivescovo Cosmo Lang non gradisce la presenza di Logue e fa svolgere indagini sul suo passato. Il re scopre così che l'amico non è un vero medico, ma un attore fallito e lo affronta. Lionel risponde di non averlo mai tratto in inganno: egli non ha mai vantato lauree o titoli accademici, dichiarandosi sempre solo un "esperto in terapia del linguaggio". La sua è un'esperienza acquisita sul campo con anni di lavoro, tra cui quello svolto subito dopo la Grande Guerra con i numerosi soldati che presentavano problemi del linguaggio per effetto dei gravi traumi subiti. Bertie gli concede di nuovo fiducia e la cerimonia di incoronazione si svolge senza problemi.
Al momento della dichiarazione di guerra alla Germania del 1939, Giorgio VI convoca Logue a Buckingham Palace per preparare il discorso alla nazione da trasmettere via radio. Nonostante la difficoltà del momento e la grande emozione, Logue riesce a calmare il re e gli rimane a fianco durante la lettura del discorso, accompagnandolo con gesti ritmici e aiutandolo con lo sguardo a mettere in pratica le tecniche imparate.
Il discorso è un successo e suscita un forte impatto emotivo nella nazione. Dopo avere ringraziato Logue per il suo aiuto, il re si affaccia al balcone di Buckingham Palace con la moglie e le figlie per salutare le migliaia di persone accorse per applaudirlo.
Produzione
Il progetto è concepito su una sceneggiatura di David Seidler, che durante il processo di sviluppo ha sperimentato una versione teatrale. Con il supporto del UK Film Council, che ha stanziato un milione di sterline,[2] le riprese del film sono iniziate il 13 novembre 2009 e sono terminate il 17 gennaio 2010, dopo una lavorazione durata sette settimane. Dopo il periodo di post-produzione la versione definitiva del film è stata terminata il 31 agosto 2010.
Secondo quanto dichiarato dallo sceneggiatore del film David Seidler la regina Elisabetta II avrebbe apprezzato la pellicola riconoscendone il valore storico ed etico.[3]
La colonna sonora del film è stata composta da Alexandre Desplat. L'album, intitolato The King's Speech: Original Motion Picture Soundtrack è distribuito sotto l'etichetta Decca Records. Di seguito le tracce contenute nell'album:
Lionel and Bertie - 2:11
The King's Speech - 3:54
My Kingdom, My Rules - 2:51
The King is Dead - 2:06
Memories of Childhood - 3:36
King George VI - 3:05
The Royal Household - 1:43
Queen Elizabeth - 3:35
Fear e Suspicion - 3:24
The Rehearsal - 1:42
The Threat of War - 3:56
Speaking Unto Nations - Sinfonia n. 7 (Beethoven) - Secondo movimento, allegretto - 5:03
Epilogue - Concerto per pianoforte e orchestra n. 5, Op. 73, L'Imperatore - Secondo movimento, adagio un poco mosso - 3:56
Durante il film è presente l'Ouverture de Le nozze di Figaro e il Concerto per clarinetto KV 622 di Mozart[4], inserito in cuffia al principe nel momento in cui legge l'Amleto.
Distribuzione
La prima mondiale del film è avvenuta negli Stati Uniti il 4 settembre 2010 al Telluride Film Festival, successivamente è stato presentato al Toronto International Film Festival, dove ha ottenuto una standing ovation.[5] Alla manifestazione canadese il film ha vinto il People's Choice Award.[6]
L'uscita nelle sale cinematografiche statunitensi è avvenuta il 26 novembre 2010 attraverso la The Weinstein Company, che ha distribuito la pellicola anche in America Latina, Cina, Francia e Germania.
In Italia il film è uscito nelle sale cinematografiche il 28 gennaio 2011, su distribuzione Eagle Pictures.[7]
Accoglienza
Incassi
Il film ha incassato internazionalmente 414 211 549 dollari.[8] Anche in Italia ha ottenuto un grande successo di pubblico, incassando 8 220 970euro e collocandosi al sesto posto in classifica nella stagione.[9]
Critica
Il film è stato acclamato dalla critica. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto il 94% di recensioni positive, con un punteggio di 8.60 su 10. Alla cerimonia degli Oscar il film ha raccolto 12 nomination, vincendo 4 premi (miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista a Colin Firth e migliore sceneggiatura originale).
Riconoscimenti
2011 – Premio Oscar
Miglior film a Iain Canning, Emile Sherman e Garet Unwin
Migliore regia a Tom Hooper
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Migliore sceneggiatura originale a David Seidler
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Miglior attrice non protagonista a Helena Bonham Carter
Candidatura per Migliore fotografia a Danny Cohen
Candidatura per Migliore scenografia a Eve Stewart e Judy Farr
Candidatura per Miglior costumi a Jenny Beavan
Candidatura per Miglior montaggio a Tariq Anwar
Candidatura per Miglior sonoro a Paul Hamblin, Martin Jensen e John Midgley
Candidatura per Miglior colonna sonora a Alexandre Desplat
2011 – Golden Globe
Miglior attore in un film drammatico a Colin Firth
Candidatura per Miglior film drammatico
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Miglior attrice non protagonista a Helena Bonham Carter
Candidatura per Migliore sceneggiatura a David Seidler
Candidatura per Miglior colonna sonora a Alexandre Desplat
2011 – Premio BAFTA
Miglior film a Iain Canning, Emile Sherman e Garet Unwin
Miglior film britannico a Iain Canning, Emile Sherman e Garet Unwin
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Miglior attrice non protagonista a Helena Bonham Carter
Migliore sceneggiatura originale a David Seidler
Miglior colonna sonora a Alexandre Desplat
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Migliore fotografia a Danny Cohen
Candidatura per Migliore scenografia a Eve Stewart e Judy Farr
Candidatura per Migliori costumi a Jenny Beaven
Candidatura per Miglior trucco
Candidatura per Miglior montaggio a Tariq Anwar
Candidatura per Miglior sonoro a Paul Hamblin, Martin Jensen, John Midgley e Lee Walpole
2011 – David di Donatello
Miglior film dell'Unione europea
2011 – Critics' Choice Movie Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Migliore sceneggiatura a David Seidler
Candidatura per Miglior cast corale
Candidatura per Miglior film a Tom Hooper
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Miglior attrice non protagonista a Helena Bonham Carter
Candidatura per Migliore fotografia a Danny Cohen
Candidatura per Migliore scenografia a Eve Stewart e Judy Farr
Candidatura per Migliori costumi a Jenny Beaven
Candidatura per Miglior colonna sonora a Alexandre Desplat
2011 – Kansas City Film Critics Circle Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
2010 – Chicago Film Critics Association Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Miglior film
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attrice non protagonista a Helena Bonham Carter
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
2012 – Premio César
Candidatura per Miglior film straniero a Tom Hooper
2011 – Directors Guild of America
DGA Award a Tom Hooper
2011 – Empire Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Miglior film
Candidatura per Miglior film britannico
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attrice a Helena Bonam Carter
2011 – European Film Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Miglior montaggio a Tariq Anwar
Candidatura per Miglior film
Candidatura per Miglior colonna sonora a Alexandre Desplat
2011 – Premio Goya
Miglior film europeo a Tom Hooper
2010 – National Board of Review Award
Migliori dieci film
2012 – European Independent Film Critics Awards
Miglior attore a Colin Firth
Miglior attrice non protagonista a Helena Bonham Carter
Migliore sceneggiatura a David Seidler
Candidatura per Miglior film
Candidatura per Miglior regia a Tom Hooper
Candidatura per Migliore fotografia a Danny Cohen
Candidatura per Migliore scenografia a Eve Stewart e Judy Farr
Candidatura per Miglior montaggio a Tariq Anwar
Candidatura per Miglior colonna sonora a Alexandre Desplat
2011 – Nastro d'argento
Migliore regia a Tom Hooper
2011 – Las Vegas Film Critics Society Award
Candidatura per Miglior film
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Migliore scenografia a Eve Stewart
Candidatura per Migliori costumi a Jenny Beavan
2010 – Southeastern Film Critics Association Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Migliore sceneggiatura originale a David Seidler
Candidatura per Miglior film
2010 – Los Angeles Film Critics Association Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Migliore sceneggiatura a David Seidler
Candidatura per Migliore scenografia a Eve Stewart
2011 – Independent Spirit Award
Miglior film straniero a Tom Hooper
2011 – Central Ohio Film Critics Association Award
Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Miglior film
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Migliore sceneggiatura originale a David Seidler
2010 – New York Film Critics Circle Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
2012 – Awards of the Japanese Academy
Miglior film straniero
2011 – American Cinema Editors
Candidatura per Miglior montaggio a Tariq Anwar
2011 – American Society of Cinematographers
Candidatura per Migliore fotografia a Danny Cohen
2010 – Satellite Award
Miglior attore in un film drammatico a Colin Firth
Migliore sceneggiatura originale a David Seidler
Candidatura per Miglior film drammatico
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Miglior costumi a Jenny Beaven
2011 – Screen Actors Guild Award
Miglior cast
Miglior attore cinematografico a Colin Firth
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Miglior attrice non protagonista a Helena Bonham Carter
2010 – British Independent Film Awards
Miglior film britannico a Iain Canning, Emile Sherman e Garet Unwin
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Miglior attrice non protagonista a Helena Bonam Carter
Migliore sceneggiatura a David Seidler
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Guy Pearce
Candidatura per Migliore scenografia a Eve Stewart
2011 – Amanda Award
Candidatura per Miglior film straniero a Tom Hooper
2011 – Art Directors Guild
Candidatura per Migliore scenografia a Eve Stewart
2011 – Austin Film Critics Association
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Miglior film
2012 – Bodil Award
Candidatura per Miglior film straniero a Tom Hooper
2011 – Casting Society of America
Miglior casting a Nina Gold
2011 – Chlotrudis Award
Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Miglior film
Candidatura per Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Migliore sceneggiatura originale a David Seidler
Candidatura per Migliore scenografia a Eve Stewart
2011 – Cinema Writers Circle Award
Candidatura per Miglior film straniero a Tom Hooper
2010 – Dallas–Fort Worth Film Critics Association Award
Candidatura per Miglior film
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Miglior attrice non protagonista a Helena Bonam Carter
2011 – Evening Standard British Film Award
Candidatura per Miglior film
Candidatura per Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Migliori costumi a Jenny Beavan
2011 – Film Critics Circle of Australia Award
Candidatura per Miglior film straniero a Tom Hooper
2011 – Florida Film Critics Circle Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
2012 – Premio Gaudí
Miglior film europeo a Tom Hooper
2012 – Grammy Award
Miglior colonna sonora a Alexandre Desplat
2011 – Humanitas Prize
Humanitas Prize a David Seidler
2011 – Irish Film and Television Award
Miglior attrice internazionale a Helena Bonam Carter
2011 – London Critics Circle Film Award
Film britannico dell'anno
Regista britannico dell'anno a Tom Hooper
Attore dell'anno a Colin Firth
Candidatura per Film dell'anno
Candidatura per Attrice britannica dell'anno a Helena Bonam Carter
Candidatura per Attore britannico dell'anno a Colin Firth
Candidatura per Sceneggiatore dell'anno a David Seidler
2011 – Motion Picture Sound Editors
Candidatura per Miglior montaggio sonoro (Dialoghi)
2011 – National Movie Award
Miglior film
2011 – National Society of Film Critics Award
Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Migliore sceneggiatura a David Seidler
2011 – Online Film Critics Society Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Migliore sceneggiatura originale a David Seidler
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
2011 – PGA Award
Migliori produttori dell'anno a Iain Canning, Emile Sherman e Garet Unwin
2010 – Phoenix Film Critics Society Award
Miglior film
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Miglior cast
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Miglior attrice non protagonista a Helena Bonam Carter
Candidatura per Migliore scenografia a Eve Stewart
Candidatura per Migliori costumi a Jenny Beavan
2012 – Rembrandt Award
Miglior attore internazionale a Colin Firth
Candidatura per Miglior film internazionale
2012 – Robert Festival
Miglior film straniero
2010 – San Diego Film Critics Society Award
Candidatura per Miglior film
Candidatura per Migliore regia a Tom Hooper
Candidatura per Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Migliore sceneggiatura originale a David Seidler
2010 – San Francisco Film Critics Circle
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Migliore sceneggiatura originale a David Seidler
2011 – Sant Jordi Award
Miglior film straniero a Tom Hooper
2011 – Santa Barbara International Film Festival
Miglior cast
2010 – Toronto International Film Festival
Miglior film a Tom Hooper
2011 – Vancouver Film Critics Circle
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
2010 – Washington DC Area Film Critics Association Award
Miglior attore protagonista a Colin Firth
Candidatura per Miglior attrice non protagonista a Helena Bonam Carter
Candidatura per Miglior attore non protagonista a Geoffrey Rush
Candidatura per Migliore sceneggiatura originale a David Seidler
2011 – World Soundtrack Award
Compositore dell'anno a Alexandre Desplat
Candidatura per Miglior colonna sonora dell'anno a Alexandre Desplat
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