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Il padrino - Parte III (The Godfather: Part III) è un film del 1990 diretto da Francis Ford Coppola, e interpretato da Al Pacino, terza e ultima parte della trilogia sulla famiglia Corleone iniziata con Il padrino (1972) e Il Padrino - Parte II (1974).

Il padrino - Parte III
Vincent Corleone con suo zio don Michael Corleone
Titolo originaleThe Godfather: Part III
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1990
Durata162 min
170 min (versione estesa)
159 min (director's cut)
Rapporto1,85:1
Generedrammatico, giallo
RegiaFrancis Ford Coppola
SoggettoFrancis Ford Coppola, Mario Puzo
SceneggiaturaFrancis Ford Coppola, Mario Puzo
ProduttoreFrancis Ford Coppola
Produttore esecutivoFred Fuchs, Nicholas Gage
Casa di produzioneParamount Pictures
Zoetrope Studios
Distribuzione in italianoUIP
FotografiaGordon Willis
MontaggioLisa Fruchtman, Barry Malkin, Walter Murch
Effetti specialiLawrence J. Cavanaugh
MusicheCarmine Coppola
ScenografiaDean Tavoularis, Alex Tavoularis, Gary Fettis
CostumiMilena Canonero
TruccoFabrizio Sforza
Interpreti e personaggi
  • Al Pacino: Michael Corleone
  • Diane Keaton: Kay Adams
  • Talia Shire: Connie Corleone
  • Andy García: Vincent Mancini
  • Eli Wallach: Ozzie Altobello
  • Joe Mantegna: Joey Zasa
  • George Hamilton: B.J. Harrison
  • Bridget Fonda: Grace Hamilton
  • Sofia Coppola: Mary Corleone
  • Raf Vallone: cardinale Lamberto
  • Franc D'Ambrosio: Anthony Corleone
  • Donal Donnelly: arcivescovo Gilday
  • Richard Bright: Al Neri
  • Al Martino: Johnny Fontane
  • Helmut Berger: Frederick Keinszig
  • Don Novello: Dominic Abbandando
  • John Savage: padre Andrew Hagen
  • Franco Citti: Calò
  • Mario Donatone: Mosca
  • Vittorio Duse: don Tommasino
  • Enzo Robutti: Licio Lucchesi
  • Michele Russo: Spara
  • Robert Cicchini: Lou Pennino
  • Rogerio Miranda: Armand
  • Carlos Miranda: Francesco
  • Vito Antuofermo: Anthony Squigliaro
Doppiatori italiani
  • Ferruccio Amendola: Michael Corleone
  • Vittoria Febbi: Kay Adams
  • Anna Rita Pasanisi: Constanzia Corleone
  • Roberto Chevalier: Vincent Mancini
  • Sandro Sardone: Ozzie Altobello
  • Marco Mete: Joey Zasa
  • Cesare Barbetti: B.J. Harrison
  • Cristina Boraschi: Grace Hamilton
  • Eleonora De Angelis: Mary Corleone
  • Vittorio De Angelis: Anthony Corleone
  • Francesco Vairano: arcivescovo Gilday
  • Sergio Matteucci: Al Neri
  • Enrico Di Troia: Johnny Fontane
  • Roberto Del Giudice: Frederick Keinszig
  • Nino Prester: Dominic Abbandando
  • Lucio Saccone: padre Andrew Hagen
  • Michele Gammino: Calò
  • Elio Zamuto: Mosca
  • Franco Chillemi: don Tommasino
  • Sergio Di Stefano: Licio Lucchesi

Michael Corleone, ormai anziano e indebolito dal diabete, inizia un'opera di estromissione della famiglia dal mondo della malavita gettandosi in affari legali con la Banca Vaticana, e trova in Vincent Mancini, figlio illegittimo di suo fratello Sonny, un degno erede alla guida del suo impero criminale. La pellicola, candidata a 7 premi Oscar, è l'ultima della narrazione sulla famiglia Corleone, che vede il suo definitivo tramonto alla fine degli anni settanta.

In quest'ultimo capitolo ritroviamo tutti gli attori dei primi due film, oltre ai nuovi entrati Andy García (Vincent Mancini) e Sofia Coppola (Mary Corleone), a eccezione di Robert Duvall (Tom Hagen). In sostituzione il regista Coppola inventò apposta il personaggio di B.J. Harrison, interpretato da George Hamilton.


Trama


New York, 1978: Michael Corleone, da anni tornato a New York, è ormai miliardario e gode della fama di persona rispettabile. Indebolito dal diabete, la sua attenzione è rivolta in una sincera attività volta a guadagnarsi onorabilità sociale e a estraniare definitivamente la propria famiglia dal mondo della mafia, mentre nel frattempo cerca di garantire la sicurezza di sua figlia Mary, presidente onorario della Fondazione Andolini Corleone, impegnata nell'opera di rinascita culturale e sociale della Sicilia. Cerca invano di convincere il figlio Anthony a lavorare con lui, ma il figlio, con l'appoggio della madre, sceglie di intraprendere la carriera di cantante lirico. Appoggiato dalla zia Connie, sorella di Michael, il bel Vincent Mancini, figlio illegittimo di Sonny, irascibile e violento come il padre, entra al servizio dello zio Michael.

Ricevuta dall'Arcivescovo Gilday una bolla papale con un titolo onorifico conferitogli da Papa Paolo VI in virtù delle sue opere benefiche, Michael investe seicento milioni di dollari nella Banca Vaticana, per entrare nella Internazionale Immobiliare e assumerne il controllo. La società è controllata dal Vaticano insieme ad altri ed è un affare assai lucroso che gli assicurerebbe un enorme patrimonio. Tale investimento serve all'Arcivescovo Gilday per evitare il rischio di una bancarotta fraudolenta causata dalle manovre di un gruppo di avidi uomini d'affari cattolici, guidati dal potente Licio Lucchesi, un influente uomo politico italiano, che guida la maggior parte dei clan mafiosi in Italia. L'uomo è anche alla guida del corrotto banchiere svizzero Frederick Keinszig.

Michael scopre ben presto di essersi infilato in un brutto impiccio. Forze occulte pongono ostacoli alla sua presa di controllo dell'Internazionale Immobiliare e, mentre partecipa a una riunione a Atlantic City con gli altri boss italoamericani per annunciar loro di volersi ritirare dal gioco e dedicarsi ai suoi nuovi affari completamente legali, si svolge un attentato compiuto con un elicottero in cui vengono uccisi quasi tutti i presenti, al quale scampano sia il capo della famiglia Tattaglia Don Osvaldo "Ozzie" Altobello, amico di vecchia data di Vito e padrino di battesimo di Connie, sia Michael, grazie all'intervento di Vincent e Al Neri.

Mentre Michael ha una grave crisi diabetica, Vincent, con l'approvazione di Connie (ma contro i voleri di Michael), uccide Joey Zasa, il mandante apparente dell'attentato, e la situazione della malavita newyorkese precipita nel caos. Nel frattempo Don Altobello cerca di convincere Michael ad accettare le condizioni di Gilday, ma l'altro rifiuta, conscio che la sopravvivenza del primo potrebbe non essere stata una coincidenza. Giunto a Palermo per assistere al debutto nell'opera di Anthony, Michael scopre tramite Vincent, che ha finto di volerlo tradire, che Don Altobello era complice di Zasa e che tutto era in realtà manipolato da Lucchesi, il quale vuole impedirgli di entrare nella Internazionale Immobiliare per mantenerne il controllo. Il Papa è l'unico che può esprimere il voto decisivo, quindi, non potendo agire altrimenti, Michael si reca a raccontare la verità sulla truffa a un importante cardinale, Lamberto, noto per la sua saggezza e onestà. L'ecclesiastico crede alle parole del boss e lo convince, inoltre, a fare la prima confessione da più di trent'anni: inizialmente restio, Michael alla fine accetta e, scoppiando in lacrime, confessa i propri peccati, esternando tutto il rimorso per le proprie azioni, soprattutto l'omicidio di Fredo. Alla morte di Paolo VI Michael scopre che Lamberto, eletto con il nome di Giovanni Paolo I, ha deciso di avviare un'indagine sulla truffa segnalatagli e di ratificare il contratto con la Famiglia Corleone: ciò ovviamente è un'ottima notizia per la Famiglia, ma Michael capisce che presto il nuovo papa potrebbe essere assassinato.

Anche la vita di Michael è in pericolo, poiché Altobello si è nel frattempo recato nel paese di Montelepre, dove ha assoldato un sicario siciliano, Mosca, noto per la sua infallibilità. Nonostante il soggiorno in Sicilia offra a Michael e Kay l'occasione per riconciliarsi, quando Don Tommasino, eterno amico dei Corleone, viene assassinato da Mosca, Michael comprende che tutto il suo operato per estraniare la famiglia dal crimine è stato vano. Non potendo proseguire, cede il comando al nipote, che per l'occasione assume il nome di Don Vincenzo Corleone, e si ritira a vita privata, giurando a Dio di non avere mai più a che fare con il crimine. La sera del debutto di Anthony al Teatro Massimo di Palermo, Vincent manda sicari a eliminare Frederick Keinszig, che viene soffocato e impiccato a un ponte, e l'Arcivescovo Gilday, che viene crivellato da Al Neri, mentre Connie Corleone avvelena Don Altobello con dei cannoli e Calò, braccio destro di Tommasino, uccide Lucchesi conficcandogli nel collo i suoi stessi occhiali. Purtroppo, tutto questo non avviene abbastanza tempestivamente da impedire che l'assassinio ai danni del papa, tramite l'avvelenamento del suo tè, venga attuato. All'uscita del Teatro Massimo, Mosca spara contro Michael, ma riesce solo a ferirlo e a colpire per errore la figlia di quest'ultimo, Mary, che rimane uccisa.

Bagheria, 1997: Michael, ormai solo e abbandonato da tutti, è tornato a vivere in Sicilia. Nella quiete della stessa villa dove cinquant'anni prima era morta Apollonia Vitelli, il boss spira roso dal rimorso di una vita sbagliata.


Produzione



Origini e casting


Dopo la realizzazione de Il padrino - Parte II nel 1974, per Francis Ford Coppola la narrazione sulla famiglia Corleone si poteva considerare conclusa ma, cionondimeno, l'idea d'un terzo film prese comunque piede già a qualche anno di distanza dalla sua uscita, per la volontà esplicita della Paramount di voler sfruttare almeno un'altra volta il fresco successo della saga. Già nel 1978 lo scrittore Mario Puzo si era mostrato disponibile a stenderne almeno un trattamento da cui iniziare i lavori, che vedesse Anthony Corleone, figlio di Michael, come protagonista. Tuttavia, nel 1986, Puzo scrisse invece un copione avente per protagonista un personaggio del tutto inedito, Vincent Mancini, figlio illegittimo di Sonny Corleone, per il quale si pronosticava la scritturazione di Nicolas Cage, nipote dello stesso Coppola.[1]

Data la mancanza d'interesse dimostrata dal regista italoamericano per questo terzo capitolo, la Paramount si mosse alla ricerca di un suo rimpiazzo, vagliando una vasta rosa di nomi, come Martin Scorsese, Michael Cimino, Michael Mann, Richard Brooks, Dan Curtis e persino Sylvester Stallone, il quale arrivò a redigere una propria versione della storia da presentare ai produttori, ambientata vent'anni dopo il primo capitolo e vertente sulla Guerra Fredda e sulla vicenda politica dei Kennedy, che avrebbe inoltre visto tra gli interpreti principali, oltreché naturalmente lo stesso Stallone, John Travolta e Eddie Murphy. Alla fine, qualunque trattativa imbastita saltò quando Coppola cambiò idea e decise di riprendere in mano il progetto[2][3]; il motivo principale del ripensamento repentino di Coppola era attribuibile all'ormai lungo periodo di forte dissesto finanziario-produttivo in cui il regista si ritrovava ad operare dopo lo scarsissimo successo riscosso dall'ambizioso Un sogno lungo un giorno (1982), per il cui gravoso insuccesso s'era ritrovato talmente sommerso dai debiti da dover vendere i suoi stessi studi di produzione.

Al Pacino venne nuovamente ingaggiato per il ruolo di Michael: tuttavia l'attore chiese 7 milioni di dollari come compenso, mentre Coppola e la produzione non intendevano aumentare la loro offerta di 5 milioni.[4] Solamente quando Coppola minacciò di rimuovere totalmente il personaggio di Michael, Pacino accettò i 5 milioni della Paramount. Oltre a Pacino, Diane Keaton, Talia Shire e Richard Bright sono gli unici personaggi della saga a tornare per il terzo capitolo. La sceneggiatura originale prevedeva pure la presenza del personaggio di Tom Hagen, che doveva essere di nuovo interpretato da Robert Duvall, però l'attore chiese un compenso di 5 milioni di dollari, e dopo il rifiuto oppostogli dalla Paramount Pictures, per colmare il vuoto lasciato da Duvall, venne creato appositamente il personaggio di B.J. Harrison, il nuovo avvocato della Famiglia Corleone. Tuttavia, secondo Coppola l'assenza di Hagen avrebbe pesato parecchio sulla trama del film.

Il nuovo ingresso nel cast è Andy García, nel ruolo di Vincent Mancini, figlio illegittimo di Sonny Corleone. Sofia Coppola ottenne la parte di Mary Corleone all'ultimo istante, quando l'attrice designata, Winona Ryder, se ne tirò fuori[5]: la Ryder, infatti, proprio un giorno dopo l'inizio delle riprese, si ritirò asserendo d'essere fin troppo stanca per sostenere il lavoro d'una produzione del genere dopo aver recitato da protagonista, nel corso di quell'anno, in altri tre film[6]. Sofia aveva già preso parte, in ruoli marginalissimi, ad alcune pellicole del padre, e tra queste era stata (da neonata) Michael Francis Rizzi, il figlio di Connie e Carlo Rizzi, ne Il padrino e una piccola immigrata sulla nave che conduce il futuro Don Vito Corleone in America ne Il padrino - Parte II, tuttavia la sua assegnazione al ruolo di Mary in qualità di sostituta "era stata contestata da molti sul set e anche alla Paramount"[6].

Don Tommasino doveva essere di nuovo interpretato da Corrado Gaipa, ma l'attore morì prima dell'inizio della produzione, venendo sostituito perciò da Vittorio Duse. Frank Sinatra si offrì d'interpretare Don Altobello, ma per ragioni di compenso il ruolo venne affidato a Eli Wallach. In un piccolo ruolo compare anche Catherine Scorsese, madre del regista Martin Scorsese.[7]

Il personaggio di Willy Cicci, già comparso nei precedenti capitoli della saga, stando al copione originale sarebbe dovuto ricomparire come uno degli antagonisti principali dei Corleone, ma siccome l'attore che lo interpretava, Joe Spinell, morí prematuramente appena un anno prima dell'inizio delle riprese, Coppola lo rimpiazzò col personaggio di Joey Zasa.


Riprese


L'ingresso del Teatro Massimo di Palermo, con la scalinata dove avviene l'assassinio della figlia di Michael Corleone.
L'ingresso del Teatro Massimo di Palermo, con la scalinata dove avviene l'assassinio della figlia di Michael Corleone.

Quando i protagonisti arrivano in Sicilia, la scena si apre con una visuale dal viale alberato che conduce al Tempio di Segesta, anche se in realtà nel film il luogo viene individuato, con una scritta in sovraimpressione, nella città di Bagheria.

Le scene ambientate a Corleone, in verità, furono girate a Forza d'Agrò a Savoca e Motta Camastra in provincia di Messina.[8]

La scena durante la quale Mosca e Spara uccidono Don Tommasino è stata girata a Nunziata, una frazione del comune di Mascali, nei pressi della chiesa della Madonna del Carmine[9].

Altre scene molto importanti vennero girate nel Castello degli Schiavi (Fiumefreddo di Sicilia) e nel Castello Scammacca (Acireale) in provincia di Catania.

La Villa più volte ripresa dove i Corleone alloggiano in Sicilia è Villa Whitaker a Palermo.

Le scene ambientate nella Città del Vaticano in realtà furono girate all'interno del Palazzo Farnese sito nel piccolo paese di Caprarola in provincia di Viterbo, dato che la Santa sede non concesse l'ingresso delle riprese per la produzione del film.

Le riprese si svolsero tra il 27 novembre 1989 e il 25 maggio 1990, con una pausa durante le feste di Natale.[10]


La mafia e la Cavalleria rusticana


L'opera lirica che fa da sottofondo alla parte finale del film è la Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, tratta dall'omonima novella di Giovanni Verga. L'intermezzo dell'opera fa da colonna sonora anche alla famosa sequenza in cui scorrono al rallentatore i titoli di testa di Toro scatenato, il film in cui Martin Scorsese indaga il machismo, l'orgoglio e la gelosia degli italo-americani. La musica dello spettacolo è presente nella storia raccontata da Coppola sia nel culmine d'azione finale sia nell'epilogo, dove l'intermezzo accompagna la morte solitaria del vecchio padrino.

Quest'opera lirica nel film è cantata dal baritono Angelo Romero.

Questa opera lirica, così come la novella originaria, mette in scena la forma più pura ed edificante di uno dei miti sulla Sicilia: un mito non privo di affinità con quella che è stata per un secolo e mezzo l'ideologia ufficiale della mafia siciliana. Si pensava infatti che la mafia non fosse un'organizzazione, ma un senso spavaldo dell'orgoglio e dell'onore profondamente radicato nell'identità di ogni siciliano. La nozione di cavalleria rusticana si contrapponeva frontalmente all'idea che la mafia potesse avere una storia, una qualunque storia, nel senso proprio del termine.

L'immaginario intorno a questo intreccio tragico incentrato sul triangolo lui-lei-l'altro, con sottofondo la terra esotica assolata, passionale e abitata da cupi contadini dalla pelle scura, ha alimentato per un secolo l'idea che non esistesse alcuna differenza tra la mafiosità e l'identità siciliana[11]. Non sembra essere proprio un caso che Coppola abbia scelto proprio questo spettacolo come contraltare alla fine del potere della famiglia Corleone, anche se la scelta è stata indubbiamente influenzata anche dalla popolarità internazionale dell'opera e della sua ambientazione in una mitica Sicilia ottocentesca.

In ogni modo, si deve rilevare come nel film non sia stata rispettata la scansione lineare dei numeri musicali, e conseguentemente il corretto sviluppo della vicenda dell'opera. Infatti, la scena della preghiera collettiva, "Inneggiamo il Signor non è morto", doveva essere posizionata subito dopo l'aria di Alfio "Il cavallo scalpita", e non, come invece avviene nel film, dopo la scena in cui quest'ultimo viene sfidato a duello da Turiddu, "Compare Turiddu avete morso a buono".


Riferimenti a vicende reali


In questo terzo e ultimo film della saga dei Corleone, la storia di Michael si incrocia anche con gli intrighi vaticani: quelli dell'arcivescovo Paul Marcinkus, di Roberto Calvi, il banchiere di Dio, per arrivare al presunto assassinio di papa Giovanni Paolo I, morto pochi giorni dopo aver aperto i dossier sulle finanze vaticane, sebbene nel 1979, anno in cui è ambientato il film, erano già morti sia papa Paolo VI sia Giovanni Paolo I, ed era già stato eletto papa Giovanni Paolo II. Naturalmente queste vicende sono fatte attraverso personaggi di finzione perfettamente sovrapponibili ai loro omologhi, ma con nomi inventati (Gilday/Marcinkus) e mediante la ricostruzione puntuale di alcuni eventi (il finto suicidio di Keinszig/Calvi sul Ponte dei Frati Neri a Londra).

Secondo quanto afferma il regista Coppola[senza fonte], la figura di Licio Lucchesi si identifica con la figura di Giulio Andreotti - la frase che Calò sussurra a Lucchesi prima di ucciderlo, "Il potere logora chi non ce l'ha", venne effettivamente pronunciata da Andreotti,[12] in risposta a un'osservazione di Berlinguer sulla sua prolungata permanenza al potere ("Il potere logora", aveva detto il leader comunista). Vi sono inoltre altre coincidenze sui nomi scelti per il film che avvalorano queste corrispondenze con fatti e persone: per esempio il nome di Lucchesi, Licio, è probabilmente ispirato a Licio Gelli, mentre il cognome Keinszig assomiglia a quello di Manuela Kleinszig, compagna del faccendiere Flavio Carboni.


Doppiaggio



Accoglienza


La première si tenne a New York il 20 dicembre 1990, mentre il film uscì negli USA il giorno successivo in circa 1900 sale.[13] In Italia arrivò l'8 marzo 1991.[13] Fu il più costoso della saga, con un budget di $54.000.000 di dollari; nel suo primo week-end di programmazione incassò $19.558.558 di dollari.[14] Al termine della sua programmazione, Il padrino - Parte III a livello mondiale incassò $136.766.062 di dollari[14].

Alla sua uscita, il film ottenne recensioni positive dalla critica e dal pubblico ma non eccellenti come i precedenti due capitoli entrati nella storia del cinema.[15] Nella classifica Rotten Tomatoes, il 67% dei votanti ha dato al film un parere positivo (i primi due avevano ottenuto entrambi quasi il 100%).[16] Roger Ebert, nella sua recensione, disse: "Non è possibile capire questo film senza aver visto i primi due"; tuttavia Ebert valutò positivamente il film, assegnandogli un voto di 3,5 stelle su 4.[17] Inoltre difese la performance di Sofia Coppola affermando: "Non si può sapere che tipo di prestazione Coppola avrebbe ottenuto da Winona Ryder. Credo che Sofia Coppola porti una qualità alla sua Mary Corleone, quella vulnerabilità e semplicità che credo siano appropriati per questo ruolo".[17]

Gene Siskel lo inserì nella sua lista dei dieci migliori film del 1990 (n°10). Tuttavia ammise che il finale "è la parte più debole del film", criticando il trucco di Al Pacino definendolo "scarso". A differenza di Ebert, Siskel criticò Sofia Coppola dicendo: "Un altro problema del film è la performance di Sofia Coppola, che è fuori dal suo campionato di recitazione qui".[18] In fase di analisi critica dopo l'uscita del film " (...) la performance di Sofia venne unanimemente ritenuta il punto debole della pellicola. Coppola si farà, poi, perdonare da Winona Ryder affidandole il ruolo di Mina nel successivo Dracula[5]: la figlia del regista, che ottenne anche un Razzie Award alla peggior attrice non protagonista, nonché un premio speciale come peggior esordiente del decennio.

Leonard Maltin ha assegnato un voto di tre stelle su quattro al film dicendo che la pellicola è "magistralmente diretta", tuttavia criticando anch'egli la prestazione di Sofia Coppola, da lui stesso definita un "fatale autogol".[19][20]


Le diverse edizioni


The Godfather Saga, (in italiano, The Godfather: 1901-1959), è il film montato in ordine cronologico coi primi due film della saga. Un'operazione fatta nel 1977 da Coppola per finanziare il suo film Apocalypse Now. Fu fatta soprattutto per la tv e il mercato VHS. La durata è di 434 minuti. Nel 1992 solo per il mercato VHS (5 cassette) fu fatta un'ulteriore versione cronologica, Godfather Trilogy 1901-1980, comprendente anche la Parte III, con scene inedite, per una durata complessiva di 583 minuti. In questa versione, Il padrino - Parte III ha una durata di 170 min, circa otto minuti in più della versione originale.


Il Padrino, epilogo: La morte di Michael Corleone


Nel 2020, in occasione del 30º anniversario dell'uscita nelle sale del film, il regista Coppola ha annunciato una nuova versione ufficiale del film intitolata Il Padrino, epilogo: La morte di Michael Corleone, nuova edizione modificata e restaurata del film. La nuova versione include un inizio e una conclusione diversi, oltre che inquadrature diverse e una nuova partitura musicale. Questa versione, della durata di 159 minuti, è stata definita da Coppola come "una conclusione più appropriata per Il Padrino e Il Padrino - Parte II", rendendo così la vecchia versione non più valida.[21][22][23]


Riconoscimenti



Colonna sonora


Lo stesso argomento in dettaglio: Il padrino - Parte III (colonna sonora).

La colonna sonora, come i primi due capitoli, venne composta da Carmine Coppola, senza però la presenza di Nino Rota (deceduto nel 1979).


Sequel


Dopo l'uscita del terzo film, Coppola ha rivelato che l'idea di un "Padrino - Parte IV" è stata discussa a lungo, ma alla fine non è andata in porto a causa della morte dello scrittore Mario Puzo, prima che si avesse la possibilità di stendere una sceneggiatura definitiva. La quarta parte avrebbe dovuto seguire lo schema de Il padrino - Parte II, con di nuovo Robert De Niro nel ruolo di Don Corleone negli anni trenta alla fine del Proibizionismo, e avrebbe narrato la sua faida con i boss Al Capone e Salvatore Maranzano e anche con la Mafia irlandese. Avrebbe inoltre introdotto la storia di un giovane Santino Corleone, pronto ad entrare nei ranghi della famiglia. Mentre la storia parallela sarebbe stata ambientata negli anni ottanta/novanta, con Vincent Mancini devastato per la morte della cugina Mary, tanto da intraprendere una furiosa guerra lunga dieci anni fino a perdere l'onorabilità e il rispetto della famiglia.[24] La morte di Puzo, avvenuta nel 1999, ha bloccato definitivamente il progetto, e il materiale dello script del "Padrino - Parte IV" è stato poi inglobato e ampliato dallo scrittore Ed Falco nel romanzo del 2012 La famiglia Corleone.[25]


Note


  1. The Godfather Part II DVD commentary featuring Francis Ford Coppola, [2005]
  2. How Sylvester Stallone Almost Made The Godfather: Part III, su mentalfloss.com.
  3. (EN) Nina J. Easton, Paramount's Epic 'Godfather III' Struggle : The Studio's Mancuso Pushes the Film to Completion; 18 Coppola Scripts Later, the $55-Million Sequel Opens, su Los Angeles Times, 25 dicembre 1990. URL consultato il 25 giugno 2021.
  4. Copia archiviata, su cineblog.it. URL consultato il 15 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2016).
  5. Francis Ford Coppola, Dino Audino Editore, 1996 - monografia a cura di Francesco Costa, prefazione di Valerio Caprara
  6. Lawrence Grobel, Io, Al Pacino, p. 112, Sperling & Kupfer 2006
  7. Coppola Family Cameos, su Destination Hollywood. URL consultato il 22 agosto 2013.
  8. The Godfather part III, su forzadagro.org.
  9. Scena de il "Padrino parte 3” girata a Nunziata di Mascali (Catania), su mascali8.com, 19 dicembre 2019.
  10. (EN) The Godfather: Part III (1990) Release Dates, su imdb.com.
  11. John Dickie Cosa Nostra: storia della mafia siciliana, edizione mondolibri 2004, pp.XI-XVI
  12. Aldo Giannuli, Il noto servizio: Le spie di Giulio Andreotti, Castelvecchi, 30 ottobre 2014, p. 344, ISBN 978-88-6826-629-5.
  13. IMDB - date di uscita
  14. IMDB - Box office e incassi
  15. The Godfather: Part III Reviews, su Metacritic. URL consultato il 10 agosto 2011.
  16. The Godfather, Part III (1990), su Rotten Tomatoes, Flixster.
  17. Roger Ebert, The Godfather, Part III Movie Review (1990), su rogerebert.com, 25 dicembre 1990. URL consultato il 22 agosto 2013.
  18. YouTube, su youtube.com, YouTube. URL consultato il 18 febbraio 2015.
  19. The 63rd Academy Awards (1991) Nominees and Winners, su oscars.org. URL consultato il 2 agosto 2011.
  20. Academy Awards, Retrieved March 2009, su search.oscars.org. URL consultato il 4 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2012).
  21. Il Padrino: Parte III, arriva in sala la director's cut! Coppola: 'Avrà un nuovo finale', su Everyeye Cinema. URL consultato il 15 novembre 2020.
  22. Il Padrino Coda: la nuova edizione di Il Padrino - Parte III da dicembre in Blu-ray, ecco tutte le informazioni, su Cinema - BadTaste.it, 15 novembre 2020. URL consultato il 15 novembre 2020.
  23. Link al trailer ufficiale del canale YouTube di Paramount Entertainment Italia., su youtube.com.
  24. Andy Morris, The Godfather Part IV, in GQ, 16 marzo 2011. URL consultato il 27 agosto 2015.
  25. Craig Wilson, Prequel lays out life before 'The Godfather', USA Today, 6 maggio 2012. URL consultato il 12 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2013).

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[de] Der Pate III

Der Pate III (auch Der Pate – Teil III, Originaltitel: The Godfather Part III) ist ein US-amerikanischer Mafia-Film des Regisseurs Francis Ford Coppola aus dem Jahr 1990. Der Film ist nach Der Pate und Der Pate – Teil II der letzte Teil der Trilogie über die Geschichte des „Paten“ Don Michael Corleone und dessen Familie. Verfilmt wurde wie beim zweiten Teil ein auf dessen Roman basierendes Drehbuch des Autors Mario Puzo. Im Dezember 2020 wurde mit dem Titel Der Pate, Epilog: Der Tod von Michael Corleone (Mario Puzo’s The Godfather, Coda: The Death of Michael Corleone) eine neue Schnittfassung des Films veröffentlicht.

[en] The Godfather Part III

The Godfather Part III is a 1990 American crime film produced and directed by Francis Ford Coppola from the screenplay co-written with Mario Puzo. The film stars Al Pacino, Diane Keaton, Talia Shire, Andy García, Eli Wallach, Joe Mantegna, Bridget Fonda, George Hamilton, and Sofia Coppola. It is the third and final installment in The Godfather trilogy. A sequel to The Godfather (1972) and The Godfather Part II (1974), it concludes the fictional story of Michael Corleone, the patriarch of the Corleone family who attempts to legitimize his criminal empire. The film also includes fictionalized accounts of two real-life events: the 1978 death of Pope John Paul I and the Papal banking scandal of 1981–1982, both linked to Michael Corleone's business affairs.

[es] El padrino III

The Godfather Part III (en España, México y Uruguay, El padrino: Parte III; en el resto de Hispanoamérica, El padrino III) es una película estadounidense de crimen y drama de 1990 dirigida y producida por Francis Ford Coppola y basada en el guion coescrito por Mario Puzo y Coppola. El filme estuvo protagonizado por Al Pacino, Diane Keaton, Talia Shire y Andy García, e incluyó las actuaciones de Eli Wallach, Joe Mantegna, George Hamilton, Bridget Fonda y Sofia Coppola. Es la tercera y última parte de la trilogía de El padrino y secuela de El padrino y El padrino II. La tercera entrega completa la historia de Michael Corleone, el patriarca de la familia Corleone, que trata de legitimar su imperio criminal. Se incluyen tramas ficticias basadas en hechos reales, como la muerte del papa Juan Pablo I y el escándalo del banco papal de 1981-1982, vinculándolas con los negocios de Michael Corleone.
- [it] Il padrino - Parte III

[ru] Крёстный отец 3

«Крёстный оте́ц 3» (англ. The Godfather Part III) — кинофильм, заключительная часть знаменитой гангстерской саги, в которой продолжается рассказ о судьбе «семьи» дона Корлеоне. Семь номинаций на премию «Оскар» и «Золотой глобус».



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