L'amante indiana (Broken Arrow) è un film western in Technicolor del 1950 diretto da Delmer Daves. È ispirato al romanzo Fratello di sangue (Blood Brother)[1] del 1947 di Elliott Arnold.
Dolores Christine Cypert: indiano americano / Redbird
John Doucette: conducente del mulo
Heinie Conklin: cittadino
Aubrey Lee Dale: indiano
Robert Foster Dover: Machogee
Nacho Galindo: barbiere (non accreditato)
Frank McGrath: frequentatore del bar
John Marston: Maury
Jack Kenny: cittadino
Ted Mapes: postino a cavallo
Robert Griffin: John Lowrie
Mickey Kuhn: Bob Slade
Charles Morton: cittadino
Edwin Rand: sergente
Jay Silverheels: Geronimo
Charles Soldani: Skinyea
Richard Van Opel: aiutante di Bernall
John War Eagle: Nahilzay
Billy Wilkerson: Juan
Doppiatori italiani
Gualtiero De Angelis: Tom Jefford
Emilio Cigoli: Kociss
Fiorella Betti: Stella del mattino
Mario Pisu: generale Oliver Howard
Adolfo Geri: Milt Duffield
Manlio Busoni: colonnello Bernall
Renato Turi: Geronimo
Giorgio Capecchi: Boucher
Vinicio Sofia: Lonergan
Trama
Nel 1870 Tom Jefford, scout dell'esercito degli Stati Uniti, salva un giovane indiano, diventandone fratello di sangue. Inizia così ad instaurare un rapporto nuovo con i pellerossa basato sulla pace e il reciproco rispetto. La cosa però non è gradita agli altri bianchi che reputano Tom un traditore tanto che dopo l'ultimo massacro Jefford rischia il linciaggio. È il generale Howard che, per ordine di Washington, deve cercare la pace con gli indiani di Kociss, a convincere Tom ad accompagnarlo all'accampamento. Qui nel frattempo Jefford sposa Stella del Mattino. Tra i bianchi, però, c'è chi ha interesse che la guerra continui e i più deboli ne fanno le spese.
Accoglienza
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Critica
Questo film ebbe parecchio successo all'epoca e fece scalpore per la netta virata della mentalità cowboy-indiano, tanto da essere considerato il capostipite del nuovo filone di storie pro-indiani di stile fordiano degli anni cinquanta. Nelle pellicole, sino ad allora, il tema era da sintetizzare con la frase: «l'unico indiano buono è l'indiano morto». In realtà questo non fu il primo film a prendere una posizione rispettosa della cultura indiana, ma fu il primo di un certo successo.
Riconoscimenti
1951 - Premio Oscar
Nomination miglior attore non protagonista a Jeff Chandler
Nomination miglior sceneggiatura non originale
1951 - Golden Globe
Miglior film promotore di Amicizia Internazionale
Nomination miglior film
Sequel
L'amante indiana ha avuto due seguiti: Kociss, l'eroe indiano (The Battle at Apache Pass) del 1952 di George Sherman e Il figlio di Kociss (Taza, Son of Cochise) del 1954 di Douglas Sirk.[3]
Serie televisiva
Lo stesso argomento in dettaglio: Broken Arrow (serie televisiva).
Nel 1956 venne trasmessa in televisione una serie televisiva ispirata a questa pellicola dal titolo Broken Arrow. Furono trasmesse due stagioni, la prima di 39 episodi andati in onda negli Stati Uniti dal 25 settembre 1956 al 21 maggio 1957 e la seconda composta da 33 episodi, in onda dal 1º ottobre 1957 al 24 giugno 1958, tutti in bianco e nero. Gli interpreti erano John Lupton nei panni di Tom Jefford e Michael Ansara come Kociss.
Note
Scheda OPAC, su opac.sbn.it. URL consultato il 24 ottobre 2019.
Fernaldo Di Giammatteo, Dizionario del cinema americano. Da Griffith a Tarantino, tutti i film che hanno fatto la storia di Hollywood, Roma, Editori riuniti, 1996, ISBN88-359-4109-1.
Collegamenti esterni
(EN) L'amante indiana, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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