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L'idiota (白痴 Hakuchi?) è un film del 1951 diretto da Akira Kurosawa.

L'idiota
Il poster del film
Titolo originale白痴
Hakuchi
Lingua originalegiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno1951
Durata166 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generedrammatico
RegiaAkira Kurosawa
SoggettoFëdor Dostoevskij
SceneggiaturaEijirô Hisaita, Akira Kurosawa
ProduttoreTakashi Koide
Casa di produzioneShochiku
FotografiaToshio Ubukata
MontaggioAkira Kurosawa
MusicheFumio Hayasaka
Interpreti e personaggi
  • Setsuko Hara: Taeko Nasu
  • Masayuki Mori: Kinji Kameda
  • Toshirō Mifune: Denkichi Akama
  • Yoshiko Kuga: Ayako
  • Takashi Shimura: Ono, padre di Ayako
  • Chieko Higashiyama: Satoko, madre di Ayako
  • Minoru Chiaki: Mutsuo Kayama
  • Eijirô Yanagi: Tohata
  • Mitsuyo Akashi: madre di Akama

«Adoro Dostoevskij, ma non filmerò mai L'idiota dopo Kurosawa[1]»

(Andrej Tarkovskij)

Il soggetto è basato sull'omonimo romanzo di Dostoevskij.

Il regista sposta l'azione del romanzo dalla San Pietroburgo del 1800 al Giappone post-bellico; nel film Kameda (Masayuki Mori) e Akama (Toshirō Mifune), interpreti del tema del "doppio", rappresentano i due volti della pazzia. Quella bonaria e solare del protagonista (Myškin nel romanzo originale) e quella cupa e feroce del suo antagonista (Rogožin). I due si contendono l'affascinante Taeko (Nastas'ja in originale, interpretata da Setsuko Hara). Caino e Abele moderni, si divideranno l'amore e la morte della donna contesa per poi morire abbracciati in un gesto di estremo affetto.

Toshiro Mifune e Masayuki Mori erano già stati protagonisti del precedente film di Kurosawa, Rashomon, anche in quel film uno contro l'altro, divisi dalla presenza di una donna.


Trama


Kinji Kameda, finito per errore davanti ad un plotone di esecuzione, è rimasto profondamente sconvolto da questa esperienza; in seguito al suo ricovero per una crisi epilettica si è posto come unico obiettivo quello di aiutare il prossimo, diventando una persona buona ed onesta. Recatosi ad Hokkaidō per far visita ad Ono, un suo parente, conosce Akama, un uomo violento e dalla condotta immorale, il quale gli racconta della sua passione per Taeko Nasu e della sua intenzione di farla sua sposa. Kameda, vedendone un ritratto, riconosce negli occhi della donna lo sguardo di una persona che ha sofferto molto in vita sua e se ne invaghisce. Taeko, amante del ricco Tohata e legata a lui sin dall'adolescenza, è promessa sposa di Kayama e durante la festa che dovrebbe sancire il loro fidanzamento, rimane affascinata dalla bontà d'animo di Kameda; su suo consiglio decide di mandare a monte le nozze ma allo stesso tempo rifiuta la proposta dell'uomo, troppo puro di cuore per potersi rovinare la vita legandosi ad una reietta come lei. La donna, sebbene innamorata di Kameda, decide così a malincuore di accettare la corte di Akama. Tempo dopo Kinji, dopo essersi trasferito a Tokyo, ritorna in città ed inizia a frequentare Ayako, figlia di Ono; ma presto tra i due si insinuerà l'ombra di Taeko, ancora innamorata di Kameda con cui ha avuto una fugace relazione. Nel corso di un drammatico confronto tra Taeko e Ayako, Kameda viene messo davanti alla scelta tra le due donne: sceglie Taeko, ma corre in soccorso di Ayako che era fuggita sconvolta nella neve. Taeko crolla a terra. Kameda tornerà da Akama a cercare Taeko, per scoprire che Akama conservava il cadavere di Taeko, che aveva accoltellato. Kameda capisce che Taeko era già morta, stroncata da un'emorragia interna quando lui era andato via in soccorso di Ayako. Akama coinvolge Kameda nella sua follia e i due rivali, in un ultimo gesto di amore verso Taeko, veglieranno la sua salma tutta la notte, al gelo, per morire abbracciati l'un l'altro.


Produzione


Kurosawa realizzò una prima versione del film di 4h30min, ma la casa di produzione, la Shochiku, lo costrinse a ridurlo almeno a 2h30min. Il film fu infine rimontato in una nuova versione di 2h45min.[2]


Colonna sonora



Accoglienza



Critica


Il film, a suo tempo, fu un grande insuccesso di pubblico e venne stroncato dalla critica giapponese[2]; venne però rivalutato qualche anno dopo, grazie soprattutto alla vittoria di Rashomon al Festival di Venezia. Kurosawa, in merito a L'idiota, disse:

«Di tutti i miei film, è stato quello su cui la critica ha scritto di più. (…) Volevo girare L'idiota anni prima di Rashomon. Apprezzo la letteratura russa sin da giovane e sapevo che dal libro di Dostoevskij si sarebbe potuto trarre un film meraviglioso. Lui è il mio autore preferito, lo reputo il migliore ad aver trattato con sincerità l'esistenza umana[3]


Note


  1. Commento de Il Morandini su Mymovies.it
  2. Max Tessier, Breve storia del cinema giapponese. Torino, Lindau, 1998. ISBN 88-7180-261-6 p. 51
  3. The Idiot, The Masters of Cinema
  4. L'idiota su Rotten Tomatoes

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Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Der Idiot (1951)

Der Idiot (jap. 白痴, Hakuchi) ist eine japanische Literaturverfilmung von 1951 des Regisseurs Akira Kurosawa, basierend auf dem Roman Der Idiot von Fjodor Dostojewskij.

[en] The Idiot (1951 film)

The Idiot (白痴, Hakuchi) is a 1951 Japanese film directed and written by Akira Kurosawa. It is based on the 1869 novel The Idiot by Fyodor Dostoevsky.[3] The original 265-minute version of the film, faithful to the novel, has been lost for many years. A nearly three-hour release, reflecting a 100-minute studio-imposed cut, survives as the most complete version of the film available for contemporary audiences.
- [it] L'idiota (film 1951)

[ru] Идиот (фильм, 1951)

«Идиот» (яп. 白痴 хакути) — японская чёрно-белая драма режиссёра Акиры Куросавы, вышедшая на экраны в 1951 году. Фильм основан на романе Фёдора Достоевского «Идиот».



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