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L'inquilino del terzo piano (Le Locataire) è un film tratto dal romanzo Le Locataire Chimérique del 1964 di Roland Topor (il libro fu edito in Italia col titolo L'Inquilino Stregato). Il film è del 1976, diretto da Roman Polański, che ne interpreta inoltre il protagonista. Esso può essere considerato un thriller psicologico con elementi grotteschi a sfondo horror, ospita nel cast anche la francese Isabelle Adjani.

L'inquilino del terzo piano
Trelkowski (Roman Polański) in una scena del film
Titolo originaleLe Locataire
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneFrancia
Anno1976
Durata125 min
Generethriller, grottesco, orrore
RegiaRoman Polański
SoggettoRoland Topor (romanzo Le locataire chimérique)
SceneggiaturaGérard Brach, Roman Polański
ProduttoreHercules Bellville
FotografiaSven Nykvist
MontaggioFrançoise Bonnot
MusichePhilippe Sarde
ScenografiaPierre Guffroy
Interpreti e personaggi
  • Roman Polański: Trelkowski
  • Isabelle Adjani: Stella
  • Melvyn Douglas: Monsieur Zy
  • Jo Van Fleet: Madame Dioz
  • Claude Piéplu: vicino del quarto piano
  • Bernard Fresson: Scope
  • Shelley Winters: portinaia
  • Rufus: Georges Badar
  • Jacques Monod: barista
  • Lila Kedrova: Madame Gaderian
  • Jean-Pierre Bagot: ispettore di polizia
  • Michel Blanc: vicino di Scope
  • Josiane Balasko: collega di Trelkowski
  • Claude Dauphin: uomo in auto
  • Romain Bouteille: Simon
Doppiatori italiani
  • Rossella Izzo: Stella
  • Giorgio Piazza: Monsieur Zy
  • Anna Miserocchi: Madame Dioz
  • Gianni Marzocchi: Scope
  • Rita Savagnone: portinaia
  • Luciano De Ambrosis: Georges Badar
  • Renato Mori: barista
  • Isa Bellini: Madame Gaderian
  • Gianfranco Bellini: Simon

È stato presentato in concorso alla 29ª edizione del Festival di Cannes.[1]


Trama


Un modesto impiegato polacco, Trelkowski, è in cerca di un appartamento a Parigi. Ne trova uno abitato fino a pochi giorni prima da una ragazza, Simone Choule, che ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra. Trelkowski si reca quindi all'ospedale per cercare di parlarle riguardo all'affitto dell'appartamento, ma la ragazza è completamente fasciata, in fin di vita e incapace di parlare; per di più, alla vista di Trelkowski sembra avere una crisi isterica. Quando Simone muore in ospedale, Trelkowski entra in possesso dell'appartamento e comincia a essere oggetto di una serie di angherie da parte degli inquilini dello stabile (quasi tutti anziani dall'aspetto inquietante), che iniziano a trattarlo come se fosse la povera Simone. Anche i negozianti della zona sembrano volergli cucire addosso l'identità della donna morta, e Trelkowski, pian piano, inizia a non sapere più chi sia: incapace di distinguere tra realtà e psicosi, comincia a vestirsi come Simone, a comportarsi come lei e ad avere inquietanti e allucinate visioni circa gli altri condomini.

A lungo andare, la situazione si fa sempre più drammatica: Trelkowski sospetta anche di Stella, conosciuta al capezzale di Simone, di cui era amica, con cui aveva stretto un forte rapporto. Sopraffatto dalla sua follia, Trelkowski si getta dalla finestra, tentando di suicidarsi come la precedente inquilina. All'ospedale, Trelkowski è completamente fasciato, in fin di vita e incapace di parlare. Un ultimo sprazzo di lucidità lo porta a vedere se stesso al proprio capezzale, nel tentativo di parlargli circa il subentro nell'appartamento. L'anello temporale si chiude. Trelkowski, completamente calato nella vita di Simone Choule, non può far altro che urlare disperato mentre guarda se stesso ricominciare dall'inizio l'intero ciclo narrativo, come in un diabolico e infinito gioco di specchi.


Produzione


È uno tra i primi film a utilizzare la louma, insieme a 1941 - Allarme a Hollywood di Steven Spielberg e al Superman di Richard Donner. Il film non ha titoli di coda, ma si conclude con il solo logo della Paramount, e all'inizio del film si può sentire per tutta la sequenza uno degli inquilini che studia lentamente La caduta di Varsavia, il famoso studio di Chopin.

Il film venne girato in parte in lingua inglese e in parte in francese, a seconda di come si trovavano meglio a recitare gli attori. In post-produzione furono prodotte diverse versioni del film in lingue differenti, con parte del cast che si doppiò sia per la versione inglese che per quella francese, mentre il resto dei personaggi francesi fu doppiato da attori statunitensi. Polanski doppiò se stesso nel film in tre lingue diverse: versioni inglese, francese ed italiana. Isabelle Adjani non si doppiò in inglese nella versione del film per il mercato anglosassone.


Cast


Il compositore Philippe Sarde compare in un breve cameo, interpretando il guardone che osserva Trelkowski e Stella nella sala cinematografica. Nel ruolo di una coinquilina del protagonista c'é Eva Ionesco in una delle sue prime apparizioni sullo schermo, nello stesso anno in cui apparve nella controversa serie di nudi fotografici di minorenni realizzati dalla madre.


Analisi e possibili interpretazioni


Il film è tratto dal romanzo Le locataire chimérique di Roland Topor e rappresenta uno dei più alti risultati della poetica polanskiana sulla quotidianità che si fa incubo.

Molte sono le possibili interpretazioni della vicenda surreale alla quale il povero Trelkowski è costretto a prendere parte:


Influenze kafkiane


Molti critici hanno fatto notare la forte componente kafkiana ne L'inquilino del terzo piano, esemplificata da un'atmosfera assurdamente sovraccaricata di ansia, confusione, senso di colpa, cupo umorismo, alienazione, frustrazione sessuale e paranoia. Tuttavia, il film non può essere visto solamente come una metafora kafkiana in virtù dei numerosi accenni al graduale delirio schizoide e all'alcolismo di Trelkowski, che aprono la strada a un più ampio ventaglio d'interpretazioni.

La maggior parte dell'azione si svolge in un ambiente claustrofobico nel quale a un protagonista apparentemente timido capitano cose oscure e minacciose senza ragione o spiegazione, e dove le sue piccole mancanze come inquilino sono percepite in maniera spropositata e perseguitate senza pietà da quella che Trelkowski stesso considera una cospirazione ai suoi danni per farlo morire. Le violazioni minori sono considerate gravi violazioni del contratto di affitto, e questa apparente persecuzione si intensifica dopo che egli si è rifiutato di unirsi ai suoi vicini firmando una petizione condominiale per cacciare una madre con una figlia disabile.

«Gli intrighi e i complotti su questioni di straordinaria meschinità e cospirazioni inspiegabili tra i vicini per incastrarsi l'uno con l'altro fanno di L'inquilino del terzo piano probabilmente il primo film horror kafkiano.[3]»

«Gran parte dell'effetto deriva dall'assurdità dello scenario in cui tutto ciò che Trelkowski vuole fare è non disturbare nessuno, eppure tutto ciò che Trelkowski fa è visto come un'imposizione.[4]»

Alcuni critici hanno proposto[3] che l'atmosfera opprimente del film possa essere in parte un riflesso delle origini ebraiche di Polanski, e delle esperienze antisemite che dovette subire in gioventù. Trelkowski viene guardato con sospetto da quasi tutti i personaggi semplicemente perché è un polacco naturalizzato francese. Non può essere solo una coincidenza che Polanski abbia scelto di interpretare il ruolo del protagonista del film. Sia il regista e sia il protagonista del film sono degli "outsider" che si sforzano in modo inefficace di accettare ciò che vedono come un mondo corrotto e misterioso.

Vincent Canby scrisse sul New York Times: "Trelkowski esiste. Abita nel suo stesso corpo, ma è come se non avesse controllo su di esso, come se da un momento all'altro potesse essere sfrattato per aver ascoltato la radio dopo le 10 di sera nella sua testa. Le persone bussano sempre alle sue pareti."[5]


Accoglienza


Sebbene L'inquilino del terzo piano non fosse stato accolto unanimemente bene dalla critica cinematografica alla sua uscita nelle sale, con il critico Roger Ebert che arrivò a definirlo "non solo brutto, addirittura imbarazzante"[6], con il passare degli anni il film ha acquisito lo status di vero e proprio cult movie, adorato dai fan.[7][8][9] Bruce Campbell, in un'intervista concessa a Craig Ferguson, lo ha definito uno dei suoi film horror preferiti di sempre.[10] Sul sito internet Rotten Tomatoes il film ha un indice di gradimento del 90% basato su 29 recensioni da parte di critici del settore.


Note


  1. (EN) Official Selection 1976, su festival-cannes.fr. URL consultato il 18 giugno 2011.
  2. Berlinghiero Buonarroti, Humour mon amour, Gébé: il paladino dell'incognito sta in Fiesole democratica, anno VII, n.4 ottobre 1983
  3. Scheib, Richard. THE TENANT (Le Locataire), Moira: Science Fiction, Horror and Fantasy Film Review
  4. Lorefice, Mike (2003). Le Locataire (The Tenant, France/USA - 1976), Raging Bull Movie Reviews, 8 dicembre 2003
  5. Vincent Canby, The Screen: Roman Polanski's 'The Tenant' Arrives, in The New York Times, vol. 125, 43,248, 21 giugno 1976, p. 37.
  6. http://www.rogerebert.com/reviews/the-tenant-1976
  7. http://www.ew.com/article/2012/05/17/cannes-polanski-as-victim-rust-and-bone
  8. http://originaltrilogy.com/topic/The-Tenant-Polanski-1976-BD25-RELEASED/id/16504
  9. http://www.ifi.ie/film/the-tenant/
  10. https://www.youtube.com/watch?v=Enz6R_Ji0Tg

Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 174533984 · GND (DE) 4835862-9 · BNF (FR) cb16460766s (data)
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На других языках


[de] Der Mieter (1976)

Der Mieter (Originaltitel: Le locataire) ist ein französischer Psychothriller von und mit Roman Polański. Als Vorlage diente der Roman Le locataire chimérique von Roland Topor, welchen Polański gemeinsam mit Gérard Brach in nur sechs Wochen zu einem Drehbuch umgeschrieben hat.

[en] The Tenant

The Tenant (French: Le locataire) is a 1976 psychological horror film set in France but filmed in English and directed by Roman Polanski, starring Polanski, Isabelle Adjani, Melvyn Douglas, and Shelley Winters. It is based upon the 1964 novel Le locataire chimérique by Roland Topor[4] and is the last film in Polanski's "Apartment Trilogy", following Repulsion and Rosemary's Baby. It was entered into the 1976 Cannes Film Festival.[5] The film had a total of 534,637 admissions in France.[6]

[es] Le locataire

Le locataire —titulada El quimérico inquilino en España o El inquilino en Hispanoamérica—, es una película francesa de género suspense, misterio y terror de 1976. Fue dirigida y protagonizada por Roman Polański, basada en la novela Le Locataire chimérique de Roland Topor de 1964.[1] Su estreno se dio en el marco de la vigésimo novena -29°- edición del Festival de Cine de Cannes.[2]
- [it] L'inquilino del terzo piano

[ru] Жилец (фильм, 1976)

«Жиле́ц» (фр. Le Locataire, англ. The Tenant) — фильм по роману Ролана Топора «Призрачный жилец», заключительная часть «квартирной трилогии» Романа Полански, состоящей из фильмов «Отвращение», «Ребёнок Розмари» и «Жилец». Главные роли исполнили сам режиссёр и Изабель Аджани.



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