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La fiera delle vanità (Vanity Fair) è un film muto del 1923 diretto da Hugo Ballin e tratto dal romanzo omonimo di William Makepeace Thackeray.

La fiera delle vanità
film perduto
Titolo originaleVanity Fair
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1923
Durata80 min
Dati tecniciB/N e a colori
rapporto: 1,33 : 1
film muto
Generedrammatico
RegiaHugo Ballin

Josef von Sternberg (aiuto regista)

Soggettodal romanzo di William Makepeace Thackeray
SceneggiaturaHugo Ballin
ProduttoreHugo Ballin
Casa di produzioneHugo Ballin Productions
FotografiaJames Diamond
Interpreti e personaggi
  • Mabel Ballin: Becky Sharp
  • Hobart Bosworth: marchese di Steyne
  • George Walsh: Rawdon Crawley
  • Harrison Ford: George Osborne
  • Earle Foxe: capitano Dobbin
  • Eleanor Boardman: Amelia Sedley
  • Willard Louis: Joseph Sedley
  • Bobby Mack (con il nome Robert Mack): sir Pitt Crawley
  • William Humphrey (con il nome William Humphreys): Mr. Sedley
  • Dorca Matthews: Lady Jane
  • Laura La Varnie: Miss Crawley
  • James A. Marcus: vecchio Osborne
  • Eugene Acker: Max
  • Leo White: Isadore
  • Tempe Pigott: Mrs. Sedley
  • Sadie Gordon: Miss Firkins
  • Georgia Sherart: Miss Briggs
  • Frank Hayes: Mr. Wenham
  • John McKinnon (con il nome John MacKinnon): Cap. Machmurdo
  • Les Bates: Mr. Sharp
  • Pat Calhoun: Mr. Quill
  • Laura Pollard: Mrs. Tinker
  • Kathleen Chambers: Mrs. Sharp
  • Otto Lederer: Mr. Bloom
  • Mrs. A. Newton: Miss Pinkerton
  • Rosa Gore: Jemima Pinkerton
  • Ed Jones (con il nome Edward Jones): Fritz
  • Bynunsky Hyman: Mr. Moss
  • Otto Matieson (con il nome Otto Matiesen): Napoleon

Il film, interpretato dalla moglie del regista, l'attrice Mabel Ballin, includeva alcune sequenze filmate in Prizmacolor, un sistema di cinema a colori. Nel ruolo di Amelia, Eleanor Boardman, qui al suo terzo film. L'attrice diventerà una diva famosa e sarà la seconda moglie di King Vidor che sposerà nel 1926.

Il film viene considerato perduto.


Trama


Becky, bella e amorale, lascia il collegio con Amelia Sedley, una sua coetanea di buona famiglia. Ospitata a casa Sedley, Becky circuisce Joseph, il goffo fratello di Amelia, ma la loro storia non va a buon fine perché, almeno così crede Becky, il loro fidanzamente è stato ostacolato dall'intervento di George Osborne, il fidanzato dell'amica. Le due ragazze si lasciano quando Becky va a lavorare dai Crawley. La giovane entra nelle grazie del vecchio Pitt Crawley e riesce a conquistare anche suo figlio Rawdon che finirà per sposarla segretamente. Quando, infatti, Pitt resta vedovo, costui si dichiara a Becky, ma la donna deve rifiutarlo ed è costretta a rivelargli di essere già maritata, anche se non vuole rivelargli chi sia il marito. Nel frattempo, il signor Sedley, il padre di Amelia, è andato incontro a una serie di disastri finanziari che lo portano quasi alla rovina. La povera Amelia, dolce e mansueta, viene abbandonata da George, il cui padre gli intima di lasciare quella ragazza senza dote.

Becky e Rawdon finiranno per rendere pubblica la loro unione ma dovranno lasciare Londra. George è convinto dall'amico Dobbin a tornare da Amelia: anche loro due convoleranno a nozze, a dispetto dell'opposizione del vecchio Osborne. Le due coppie di sposi cominceranno a frequentarsi a fasi alterne, con il sospetto, a un certo punto, che George e Becky abbiano intrecciato una relazione. William Dobbin, da sempre innamorato di Amelia, cerca di aiutare e proteggere la giovane. George non riesce a portare a buon fine i suoi intrallazzi con Becky perché dovrà partire improvvisamente per la guerra, dove incontrerà la morte senza aver mai conosciuto il bambino che Amelia porta in grembo. Anche Becky, durante un soggiorno a Parigi, partorisce un figlio. Rientrati in patria dopo la morte di Pitt, Becky e Rawdon cominciano a frequentare i salotti più esclusivi: protetta dal marchese di Steyne, lei, brillante e intelligente, avrà un grande successo in società.

Rawdon scopre una sera che la moglie lo tradisce: arrestato e detenuto per debiti, resta in carcere perché Becky accampa scuse per non andare a pagare per la sua liberazione. A farlo uscire sarà invece suo fratello. Rientrato a casa, Rawdon scopre il marchese insieme alla moglie: furibondo, accetta il posto di governatore che gli viene offerto e parte per l'estero, lasciando la moglie. Scoppia lo scandalo. Becky viene messa all'indice dalla buona società e si mette a vagabondare per l'Europa.

Passano gll anni. Amelia e Becky si ritrovano in una cittadina sul Reno. Dobbin, che corteggia Amelia con estrema discrezione, cerca di metterla in guardia. Ma Amelia dichiara che resterà sempre fedele al ricordo del marito morto e non crede a quelle che reputa delle falsità sul conto di Becky. Questa, però, dopo tanti anni, decide di mostrare all'amica il biglietto che George le aveva fatto avere quella sera, poco prima della sua partenza per la guerra, biglietto in cui le dava appuntamento, dichiarando di amarla. Amelia, già resasi conto di aver bisogno di Dobbin, davanti a quella prova decide finalmente di accettare la sua proposta di matrimonio. Becky, dal canto suo, resterà da sola, conducendo da allora in poi, una vita tranquilla, da brava signora borghese.


Produzione


È l'ultimo dei sette film che Hugo Ballin produsse con la sua compagnia, la Hugo Ballin Productions, tutti interpretati dalla moglie Mabel. Come aiuto-regista, figura il nome di Josef von Sternberg.


Distribuzione


Il film, distribuito dalla Goldwyn Distributing Corporation, uscì nelle sale il 25 marzo 1923. È stato distribuito con i seguenti titoli:


Differenti versioni cinematografiche



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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[en] Vanity Fair (1923 film)

Vanity Fair (1923) is a silent feature film directed by Hugo Ballin and released by Samuel Goldwyn.[1]
- [it] La fiera delle vanità (film 1923)



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