Léon Morin, prete (Léon Morin, prêtre) è un film del 1961 diretto da Jean-Pierre Melville.
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Léon Morin, prete | |
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Titolo originale | Léon Morin, prêtre |
Lingua originale | francese |
Paese di produzione | Francia, Italia |
Anno | 1961 |
Durata | 130 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | drammatico |
Regia | Jean-Pierre Melville |
Soggetto | Béatrix Beck (omonimo romanzo) |
Sceneggiatura | Jean-Pierre Melville |
Produttore | Carlo Ponti, Georges de Beauregard |
Casa di produzione | Rome-Paris Films, Compagnia Cinematografica Champion, Lux Compagnie Cinématographique de France |
Fotografia | Henri Decaë |
Montaggio | Jacqueline Meppiel, Nadine Trintignant, Marie-Josèphe Yoyotte |
Musiche | Martial Solal |
Scenografia | Daniel Guéret |
Interpreti e personaggi | |
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In Italia il film, tratto dall'omonimo romanzo della scrittrice Béatrix Beck, è conosciuto anche col titolo La carne e l'anima[1].
Durante l'occupazione tedesca della Francia, una donna di Besançon, una città di provincia, si confessa al giovane prete Léon Morin. La donna si chiama Barny ed è una vedova atea e marxista che ha dovuto battezzare sua figlia solo per proteggerla dai tedeschi, poiché il padre era di origini ebraiche. Avvicina Léon solo per il gusto di stuzzicarlo con provocazioni sulla fede.
Ma il prete, convinto della propria fede e della propria missione, la spiazza, ignorandone le provocazioni filosofiche e intellettuali, e tra i due nasce un rapporto intenso. Barny si scopre innamorata di Léon.
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