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Millennium - Uomini che odiano le donne (The Girl with the Dragon Tattoo) è un film del 2011 diretto da David Fincher vincitore dell'Oscar al miglior montaggio 2012[1]. Girato in lingua inglese, il film è il secondo adattamento cinematografico del romanzo di Stieg Larsson Uomini che odiano le donne, primo capitolo dell'iniziale trilogia tratta dalla serie Millennium, già portato sul grande schermo nel 2009 con l'omonimo film svedese. Sceneggiato da Steven Zaillian, il film è interpretato da Daniel Craig, che veste i panni del giornalista Mikael Blomkvist, e da Rooney Mara nel ruolo di Lisbeth Salander.

Millennium - Uomini che odiano le donne
Lisbeth Salander (Rooney Mara)
Titolo originaleThe Girl with the Dragon Tattoo
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Svezia, Regno Unito, Germania, Canada
Anno2011
Durata158 min
Rapporto2,40:1
Generedrammatico, thriller
RegiaDavid Fincher
SoggettoStieg Larsson (romanzo)
SceneggiaturaSteven Zaillian
ProduttoreScott Rudin, Søren Stærmose, Ole Søndberg, Ceán Chaffin
Produttore esecutivoAnni Faurbye-Fernandez, Mikael Wallen, Steven Zaillian
Casa di produzioneColumbia Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer, Scott Rudin Productions, Yellow Bird Films
Distribuzione in italianoSony Pictures Entertainment Italia
FotografiaJeff Cronenweth
MontaggioKirk Baxter, Angus Wall
Effetti specialiSteve Cremin, Johan Harnesk, Eric Barba
MusicheTrent Reznor, Atticus Ross
ScenografiaDonald Graham Burt, K.C. Fox
CostumiTrish Summerville
TruccoTorsten Witte, Eva Von Bahr, Love Larson
Interpreti e personaggi
  • Daniel Craig: Mikael Blomkvist
  • Rooney Mara: Lisbeth Salander
  • Christopher Plummer: Henrik Vanger
  • Stellan Skarsgård: Martin Vanger
  • Steven Berkoff: Dirch Frode
  • Robin Wright: Erika Berger
  • Yorick van Wageningen: Nils Bjurman
  • Joely Richardson: Anita Vanger
  • Geraldine James: Cecilia Vanger
  • Goran Višnjić: Dragan Armansky
  • Donald Sumpter: Detective Morell
  • Ulf Friberg: Wennerström
  • Embeth Davidtz: Annika Giannini
  • Joel Kinnaman: Christer Malm
  • Alan Dale: Detective Isaksson
  • Julian Sands: Henrik Vanger da giovane
  • David Dencik: Morell da giovane
Doppiatori italiani
  • Fabrizio Pucci: Mikael Blomkvist
  • Alessia Amendola: Lisbeth Salander
  • Omero Antonutti: Henrik Vanger
  • Rodolfo Bianchi: Martin Vanger
  • Manlio De Angelis: Dirch Frode
  • Emanuela Rossi: Erika Berger
  • Carlo Cosolo: Nils Bjurman
  • Roberta Greganti: Anita Vanger
  • Alessandra Muccioli: Cecilia Vanger
  • Vittorio De Angelis: Dragan Armansky
  • Giorgio Lopez: Detective Morell
  • Edoardo Nordio: Wennerström
  • Eleonora De Angelis: Annika Giannini
  • Carlo Sabatini: Detective Isaksson
Il logo originale del film

Trama


Svezia, 2006. Un uomo anziano riceve in lacrime un fiore incorniciato spedito da un anonimo mittente. Mikael Blomkvist è un giornalista quarantenne che dirige con Erika Berger la rivista Millennium, che tratta degli scandali e delle truffe del mondo politico e imprenditoriale. Denuncia l'industriale Hans Erik Wennerström per pesanti reati, ma perde la causa e viene condannato per diffamazione.

Lisbeth Salander è una giovane hacker investigatrice dal carattere riservato e sotto interdizione legale, incaricata di indagare su Mikael Blomkvist da parte di Dirch Frode, avvocato della famiglia Vanger. A causa di un malore del suo tutore le viene assegnato un nuovo avvocato, Nils Bjurman, un sadico che sfrutta la sua posizione per estorcerle favori sessuali. Impotente di fronte al suo tiranno viene stuprata, ma organizza una trappola grazie alla quale riesce a ricattarlo, per poi vendicarsi e marchiarlo di infamia con un tatuaggio.

L'ex industriale Henrik Vanger, l'anziano signore visto nel prologo, richiede a Mikael di impegnarsi per risolvere il mistero della scomparsa della sua pronipote Harriet, figlia di suo nipote Gottfried, avvenuta cinquant'anni prima nel 1966. Henrik sospetta che Harriet sia stata uccisa da un familiare in base alle anomale circostanze della sua sparizione, e inoltre ogni anno continua a ricevere da ignoti lo stesso dono che Harriet abitualmente gli faceva.

Mikael accetta di occuparsi del caso con la promessa di ottenere in cambio delle informazioni scottanti su Wennerström. Si trasferisce sull'isola dove risiede gran parte della famiglia Vanger, ufficialmente perché incaricato da Henrik Vanger di occuparsi di stendere la sua biografia. Una volta installatosi nella nuova magione, che si trova a 4 ore di treno da Stoccolma, Mikael incontra gli altri parenti di Harriet ancora in vita, tra cui il fratello Martin, attuale amministratore delegato dell'azienda, e la cugina Anita, da oltre trent'anni residente a Londra.

Due delle prove più importanti sono una foto di Harriet intimorita di fronte a un uomo ignoto e un codice di cifre e nomi di donne (redatti in modo apparentemente casuale) contenuti negli appunti personali di Harriet; interpretandoli come versetti del Levitico, Mikael decifra dei metodi di tortura previsti per donne peccatrici, e collega una di queste torture al modus operandi di un brutale omicidio avvenuto diciassette anni prima. Ritenendo di essere sulle tracce di un serial killer, Mikael chiede a Frode se può avvalersi di un aiuto per le ricerche e gli viene consigliata Lisbeth: scopre così dell'indagine illegale della hacker e, sbalordito dalla sua competenza, decide di assumerla come collaboratrice, conferendole l'incarico di effettuare la ricerca delle vittime corrispondenti alle citazioni bibliche.

Lisbeth si lancia nell'indagine e, una volta ricostruita la serie di omicidi, si reca sull'isola per condividere quanto ricostruito. I due il giorno dopo rinvengono un gatto mutilato di fronte casa, e poco dopo Mikael scampa fortunosamente a un assassinio mascherato come incidente di caccia. La ragazza scopre che i delitti contrassegnati avvennero in città in cui l'azienda Vanger aveva intrattenuto affari: indagando nell'archivio dati del gruppo Vanger, Lisbeth individua nel padre di Harriet l'unico Vanger imputabile dei delitti, tranne l'ultimo, avvenuto dopo la sua morte. Nel frattempo Mikael, indagando sull'ignoto della foto con Harriet, lo identifica in suo fratello Martin: si reca perciò a casa sua per affrontarlo, ma viene imprigionato nel suo garage, organizzato come una camera di tortura.

Qui Martin rivela di essere un serial killer misogino, istruito dal padre, ma che poi aveva proseguito a modo suo. In più di trent'anni ha ucciso dozzine di donne, ma nega fermamente di aver ucciso Harriet. Mikael viene salvato in extremis da Lisbeth e Martin muore durante una precipitosa fuga. Mikael, valutando l'estraneità di Martin dal caso Harriet, decide di indagare su Anita, che si rivela essere Harriet stessa sotto mentite spoglie. Da ragazza subiva infatti continue violenze sessuali dal padre (un alcolizzato, morto per mano della stessa Harriet) e poi dal fratello, al punto che architettò la fuga insieme con la cugina Anita, simulando una scomparsa e vivendo nascosta da lei fino alla sua morte, quando ne assunse poi l'identità. Finalmente libera dal giogo di Martin, Harriet torna in Svezia e incontra un commosso Henrik.

I dettagli su Wennerström promessi da Henrik si rivelano però inutili e Mikael ne è profondamente deluso. Grazie ad atti di hackeraggio, Lisbeth ottiene i dati del computer personale di Wennerström e li consegna a Mikael, che li usa per denunciarlo nuovamente, questa volta con successo. Lisbeth sfrutta la confusione nelle aziende Wennerström per rubare una grossa somma di denaro, nascondendola in conti svizzeri. Nella scena finale Lisbeth si scopre innamorata di Mikael ma, proprio mentre stava tentando un approccio, lo vede in compagnia affettuosa con l'editrice di Millennium, Erika Berger. Delusa, lo rimuove completamente dalla sua vita.


Personaggi



Produzione


Per meglio interpretare il personaggio di Lisbeth Salander coi suoi svariati piercing (quattro in ogni lobo e in sopracciglio, narice, labbro e capezzoli), l'attrice Rooney Mara ha deciso in scena d'indossarne esemplari veri, anziché falsi.[2] L'attrice ha dichiarato d'averlo fatto per poter entrare maggiormente nel personaggio, non avendone mai avuti in precedenza.[3] Ha poi rimosso tutti i piercing una volta terminata la lavorazione del film, dichiarando di averne tenuto solamente uno.[4]

Le riprese si sono svolte tra la Svezia e Montréal, giudicata da Fincher la città ideale per fornire l'effetto noir caratteristico della trama. Gli autori della colonna sonora, Trent Reznor ed Atticus Ross, hanno riarrangiato appositamente per il film il brano Immigrant Song dei Led Zeppelin insieme con la cantante Karen O. Il pezzo accompagna il primo teaser del film e i titoli di testa di quasi due minuti e mezzo.


Promozione


Gli attori Rooney Mara e Daniel Craig, assieme al regista David Fincher, alla première parigina del film.
Gli attori Rooney Mara e Daniel Craig, assieme al regista David Fincher, alla première parigina del film.

Dopo averlo presentato al Toronto International Film Festival, il 22 settembre 2011 la Sony ha distribuito il primo full trailer del film, per una durata totale di 3 minuti e 46 secondi.[5]

Il film è stato oggetto di una campagna immersiva di promozione transmediale prodotta dalla famosa agenzia specializzata in Giochi di realtà alternativa (ARGs) 42 Entertainment. L'ARG correlato al gioco si intitolava "MOUTH TAPED SHUT" e coinvolgeva i giocatori in una avvincente ricerca di indizi connessi al film nella vita reale. Coloro che hanno seguito correttamente le tracce hanno potuto trovare elementi ulteriori della storia come diari, libri ed abiti appartenenti ai personaggi. (fonte: http://www.42entertainment.com/work/mouthtapedshut Archiviato il 16 novembre 2019 in Internet Archive.)


Distribuzione


La distribuzione mondiale della pellicola era prevista per il 21 dicembre 2011, in Canada, Stati Uniti e Svezia. In Italia è stato distribuito il 3 febbraio 2012.


Riconoscimenti



Sequel


Lo stesso argomento in dettaglio: Millennium - Quello che non uccide.

Note


  1. Cinematografo.it
  2. (EN) Rooney Mara On Shaving Her Head & Getting Real Piercings For ‘Dragon Tattoo’ in Access Hollywood
  3. Rooney Mara Talks Getting All Pierced Up For Dragon Tattoo su Perezhilton.com
  4. Rooney Mara intervistata da Dave Letterman a The Late Show del 14 dicembre 2011
  5. Screenweek.it, Uomini che odiano le donne: il full trailer, su blog.screenweek.it.

Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàLCCN (EN) no2012013689
Portale Cinema
Portale Letteratura

На других языках


[de] Verblendung (2011)

Verblendung (Originaltitel: The Girl with the Dragon Tattoo) ist ein Thriller des Regisseurs David Fincher aus dem Jahr 2011 und eine Neuverfilmung des gleichnamigen Romans und ersten Teils der Millennium-Trilogie des Autors Stieg Larsson.

[en] The Girl with the Dragon Tattoo (2011 film)

The Girl with the Dragon Tattoo is a 2011 neo-noir psychological thriller film based on the 2005 novel by Swedish writer Stieg Larsson. It was directed by David Fincher with a screenplay by Steven Zaillian. Starring Daniel Craig as journalist Mikael Blomkvist and Rooney Mara as Lisbeth Salander, it tells the story of Blomkvist's investigation to find out what happened to a girl from a wealthy family who disappeared 40 years prior. He recruits the help of Salander, a computer hacker.

[es] The Girl with the Dragon Tattoo

The Girl with the Dragon Tattoo (titulada La chica del dragón tatuado en Hispanoamérica y Millennium: los hombres que no amaban a las mujeres en España) es una película de 2011 basada en la novela sueca Los hombres que no amaban a las mujeres, la primera de la saga Millennium. Está dirigida por David Fincher y protagonizada por Daniel Craig y Rooney Mara. Ganadora de un Oscar a Mejor edición, la película se estrenó el 21 de diciembre de 2011 en Estados Unidos y Canadá.
- [it] Millennium - Uomini che odiano le donne

[ru] Девушка с татуировкой дракона (фильм, 2011)

«Де́вушка с татуиро́вкой драко́на» (англ. The Girl with the Dragon Tattoo) — детективный триллер 2011 года режиссёра Дэвида Финчера, экранизация одноимённого романа Стига Ларссона из трилогии «Миллениум». Главные роли исполнили Дэниел Крэйг и Руни Мара. Фильм удостоен премии «Оскар» за лучший монтаж.



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