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Nell'anno del Signore è un film del 1969, scritto e diretto da Luigi Magni e basato su un fatto realmente accaduto, l'esecuzione capitale di due carbonari nella Roma papalina. È il primo della trilogia proseguita con In nome del Papa Re (1977) e In nome del popolo sovrano (1990); film nei quali ricorre il tema del rapporto tra il popolo e l'aristocrazia romana con il potere pontificio, tra gli sconvolgimenti accaduti nel periodo risorgimentale.

Nell'anno del Signore
I titoli di testa
Titolo originaleNell'anno del Signore
Paese di produzioneItalia, Francia
Anno1969
Durata120 min
Generedrammatico, storico
RegiaLuigi Magni
SoggettoLuigi Magni
SceneggiaturaLuigi Magni
ProduttoreBino Cicogna
Casa di produzioneSan Marco Cinematografica, Les Film Corona, Francos Film
Distribuzione in italianoEuro International Film
FotografiaSilvano Ippoliti
MontaggioRuggero Mastroianni
Effetti specialiCardilli Mario
MusicheArmando Trovajoli
ScenografiaCarlo Egidi, Joseph Hurley
CostumiLucia Mirisola
Interpreti e personaggi
  • Nino Manfredi: Cornacchia/Pasquino
  • Enrico Maria Salerno: Colonnello Nardoni
  • Claudia Cardinale: Giuditta Di Castro
  • Robert Hossein: Leonida Montanari
  • Renaud Verley: Angelo Targhini
  • Alberto Sordi: frate
  • Stelvio Rosi: ufficiale guardie
  • Pippo Franco: Paolo Bellachioma
  • Ugo Tognazzi: Cardinal Rivarola
  • Enzo Cerusico: uno dei carbonari
  • Britt Ekland: Principessa Spada
  • Emilio Marchesini: oste
  • Stefano Oppedisano: ragazzo ubriaco
  • Franco Abbina: Principe Filippo Spada
  • Marco Tulli: soldato a guardia di Pasquino
Doppiatori italiani
  • Giuseppe Rinaldi: Leonida Montanari
  • Massimo Turci: Angelo Targhini
  • Rita Savagnone: Giuditta Di Castro
  • Maria Pia Di Meo: Principessa Spada
  • Pino Locchi: Paolo Bellachioma
  • Gualtiero De Angelis: prete e frate del convento
  • Ferruccio Amendola: oste
  • Manlio De Angelis: ragazzo ubriaco
  • Franco Latini: Principe Filippo Spada
  • Pino Colizzi: l'ufficiale delle guardie
  • Max Turilli: il capitano delle guardie
  • Emanuela Rossi: Ragazzina

Trama


Roma, 1825: è in corso il pontificato di Leone XII, caratterizzato da una politica reazionaria e intransigente, in cui la repressione di qualsiasi forma di libertà individuale è attuata da uno stato di polizia e dalle trame del subdolo cardinal Rivarola. Gli ebrei sono costretti a rimanere rinchiusi nel Ghetto, umiliati da forzati tentativi di conversione; la polizia agli ordini del colonnello Nardoni fa rispettare un rigido coprifuoco.

Malgrado tutto, sulla statua parlante di Pasquino vengono continuamente affissi scritti ironici e duramente critici nei confronti del governo; e si svolgono in segreto riunioni della carboneria, che auspicano una rivoluzione popolare. Due carbonari, Leonida Montanari, romano, e Angelo Targhini, modenese, si ritengono costretti a pugnalare un loro compagno, il principe Filippo Spada, che, in crisi di coscienza a causa di una malattia mortale della sua bambina, si era pentito dell'affiliazione alla carboneria e aveva rivelato dei segreti al colonnello Nardoni.

Spada, però, riesce a salvarsi dalle ferite di coltello di Targhini e Montanari e li denuncia alla polizia pontificia: la sorte dei due carbonari è segnata, e dopo un processo sommario, i due sono condannati alla ghigliottina. La storia si intreccia con quella del ciabattino Cornacchia e della sua amante Giuditta, una bella ragazza ebrea. I due, meno colti e meno inclini ai cambiamenti radicali rispetto ai carbonari, si erano legati però di affetto con Montanari e Targhini e si sforzano di aiutarli.

Cornacchia propone al cardinal Rivarola di rivelargli l'identità di Pasquino una volta ottenuta la grazia per i due condannati: dato che Pasquino è lui stesso, il ciabattino offre di fatto la propria vita per quella dei carbonari. Ma è tutto inutile: qualche giorno prima, infatti, Cornacchia, in un moto di orgoglio di fronte alle offese di Giuditta che lo considerava un buono a nulla, aveva corretto un sacrestano che aveva commesso uno sbaglio mentre stava scrivendo, rivelando quindi che lui non era per nulla stupido e analfabeta come faceva credere in giro. Questa notizia, di persona in persona, era arrivata direttamente al Cardinale che, in questo modo mette in trappola Cornacchia/Pasquino consegnandogli una lettera, spacciandola come una grazia per Montanari, ma con su scritto "Arrestate il latore della presente, Cornacchia" e ordinandogli di portarla alle prigioni e di non farla leggere a nessuno, tranne al Capitano delle Guardie della prigione, perché la "grazia" è un segreto di stato. Cornacchia si rende conto di essere stato messo all'angolo: se consegna la lettera verrà arrestato, se non la consegna rivelerà di essere Pasquino.

Così come ultimo atto di Pasquino scrive un ultimo epigramma che invita il Papa a giustiziare i due Carbonari dato che questa fine, in fin dei conti, è quella che i due condannati segretamente sperano. Infatti questo suo comportamento non è un atto contro Montanari e Targhini, ma cerca di aiutare la loro idea di rivoluzione. Se ci fosse, di fatto, una grazia per i due, come spiega Cornacchia, il popolo considererebbe la Chiesa come un "buon padre" che minaccia punizioni terribili ma senza mai metterle in pratica. Finito di scrivere affida l'ultimo messaggio al suo successore perché lo apponga sulla statua di Pasquino. Dopodiché entra in un convento per farsi frate.

Targhini e Montanari, in attesa della fine, sono imprigionati in Castel Sant'Angelo. Viene inviato loro un frate, che insiste perché si confessino per salvarsi l'anima in punto di morte: ma i due carbonari restano fermi nel loro ateismo. Gli eventi sembrano dar ragione al cardinal Rivarola: il popolo non vuole la libertà, ma il quieto vivere e ogni tanto qualche diversivo, costituito nella fattispecie da un ghigliottinamento pubblico, pertanto alcuni popolani tentano un assalto al carcere non per liberare i due carbonari ma per accelerare la loro esecuzione. Targhini e Montanari vengono così portati in piazza del Popolo davanti al boia Mastro Titta. In quel momento il povero frate irrompe e va verso i due. Nonostante le sue suppliche al cardinale di liberare i due, decide almeno di assolverli nella pubblica piazza, ma viene bloccato proprio su ordine di Rivarola e trascinato via. I due vengono giustiziati senza il conforto dei sacramenti.

Nino Manfredi e Claudia Cardinale in una scena del film
Nino Manfredi e Claudia Cardinale in una scena del film

Incongruenze storiche



Incassi


Il film registrò un ottimo successo al botteghino, risultando campione d'incassi assoluto in Italia nella stagione 1969-70 con un ricavato di 3.218.000.000 di lire.[4]

Detiene ad oggi il 30º posto nella classifica dei film italiani più visti di sempre con 9 901 145 spettatori paganti.[5]


Riconoscimenti



Curiosità


Targa alla memoria di Targhini e Montanari
Targa alla memoria di Targhini e Montanari

Colonna sonora


La colonna sonora, composta dal maestro Armando Trovajoli, e che vede la collaborazione della vocalist Edda Dell'Orso (per il celebre Tema di Giuditta), è composta da questi brani:

  1. Nell'Anno Del Signore
  2. Castel S. Angelo
  3. Paolina
  4. Angelo e Giuditta
  5. I Carbonari
  6. Addio
  7. Sotto La Ghigliottina
  8. Ouverture Nell'anno Del Signore
  9. Tema Di Giuditta
  10. La Processione Dei Condannati
  11. Dichiarazione D'amore
  12. Pasquino
  13. Sapessi Quanto Amore
  14. Coro Della Morte
  15. Piazza Del Popolo
  16. Nell'Anno Del Signore (Suite)
  17. Serenata Per Giuditta

Note


  1. Donald J. Keefe, S.I., Tracking a Footnote, Fellowship of Catholic Scholars Quarterly, vol. 9, n.4, pag 5-6, settembre 1986
  2. Giacomo Tommasini, Raccolta completa delle opere mediche: Con note aggiunte ed emende tipografiche, Olmo e Tiocchi, 1836, pagine 18-21
  3. Bufala: Leone XII, un papa contro i vaccini, su bufale.net. URL consultato il 29 maggio 2021.
  4. Stagione 1969-70: i 100 film di maggior incasso, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 27 dicembre 2016.
  5. I 50 film più visti al cinema in Italia dal 1950 ad oggi, su movieplayer.it, 25 gennaio 2016.

Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] The Conspirators (1969 film)

The Conspirators (Italian: Nell'anno del Signore) is a 1969 Italian historical comedy drama film written and directed by Luigi Magni and starring Nino Manfredi, Enrico Maria Salerno and Claudia Cardinale. It is based on the actual story of the capital execution of two Carbonari in papal Rome.

[es] Nell'anno del Signore

Nell'anno del Signore es una película italiano/francesa de 1969 escrita y dirigida por Luigi Magni basada en la ejecución de dos carbonarios en la Roma papal del siglo XIX. Es la primera de una trilogía continuada con In nome del Papa Re de 1977 y In nome del popolo sovrano de 1990; películas en las que se repite el tema de la relación entre el pueblo y la aristocracia romana con el poder pontificio, en medio de los trastornos ocurridos durante el período del Risorgimento.
- [it] Nell'anno del Signore

[ru] В год господень

В год господень (итал. Nell'anno del Signore) — итальянский драматический фильм 1969 года режиссера Луиджи Маньи. Это первый фильм из трилогии, в которую вошли также киноленты Луиджи Маньи «Именем Папы-короля» (1977) и «Именем суверенного народа» (1990).



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