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Papillon è un film del 1973 diretto da Franklin J. Schaffner, con Steve McQueen e Dustin Hoffman. Il film è basato sul romanzo omonimo di Henri Charrière.

Papillon
Steve McQueen in una scena del film
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneFrancia, Stati Uniti d'America
Anno1973
Durata148 min
Rapporto2,35:1
Genereavventura, drammatico, biografico
RegiaFranklin J. Schaffner
Soggettodal romanzo omonimo di Henri Charrière
SceneggiaturaDalton Trumbo e Lorenzo Semple Jr.
ProduttoreRobert Dorfmann e Franklin J. Schaffner
Produttore esecutivoTed Richmond
Distribuzione in italianoCineriz
FotografiaFred J. Koenekamp
MontaggioRobert Swink
MusicheJerry Goldsmith
ScenografiaAnthony Masters
CostumiAnthony Powell
TruccoCharles H. Schram
Interpreti e personaggi
  • Steve McQueen: Henri 'Papillon' Charrière
  • Dustin Hoffman: Louis Dega
  • Victor Jory: capo indiano
  • Don Gordon: Julot
  • Anthony Zerbe: Toussaint
  • Robert Deman: Maturette
  • Woodrow Parfrey: Clusiot
  • Bill Mumy: Lariot
  • George Coulouris: dottor Chatal
  • Ratna Assan: Zoraima
  • William Smithers: guardiano Barrot
  • Val Avery: Pascal
  • Gregory Sierra: Antonio
  • Vic Tayback: sergente
  • Mills Watson: guardia
  • Ron Soble: Santini
  • Barbara Morrison: madre superiora
  • Don Hanmer: commerciante di farfalle
  • E.J. André: vecchio carcerato
  • Richard Angarola: comandante
  • Jack Denbo: ufficiale alla classificazione
  • Len Lesser: guardia
  • John Quade: Masked Breton, fuggitivo con faccia tatuata
  • Fred Sadoff: guardia
  • Allen Jaffe: carceriere
Doppiatori italiani
  • Cesare Barbetti: Henry "Papillon" Charrière
  • Ferruccio Amendola: Louis Dega
  • Gianfranco Bellini: Toussaint
  • Glauco Onorato: Clusiot
  • Michele Gammino: Julot
  • Roberto Chevalier: André Maturette
  • Bruno Persa: Dottor Chatal
  • Carlo Romano: commerciante di farfalle
  • Giorgio Piazza: Comandante
  • Lydia Simoneschi: Madre superiora
  • Gianni Marzocchi: Santini
  • Pino Colizzi: voce narrante

Poiché è stato girato in luoghi remoti, il film era piuttosto costoso per l'epoca (13,5 milioni di dollari)[1], ma ha guadagnato più del doppio al primo anno di uscita.[2] Il film ha incassato 53 267 000 dollari al botteghino.[3]


Trama


«Maledetti bastardi... sono ancora vivo!»

(Papillon)

Henri Charrière, un francese detto "Papillon" per via di una farfalla che porta tatuata sul torace, viene condannato all'ergastolo per un omicidio che non ha commesso. La sua esperienza, vissuta in quello che al tempo era probabilmente il peggior sistema carcerario del mondo, ossia la colonia penale dell'isola del Diavolo nella Guyana francese, sarà costellata da infruttuosi tentativi di fuga, che gli costeranno anni di isolamento, e da strette relazioni con altri detenuti, tra i quali il falsario Louis Dega, ma sarà accompagnata costantemente dal suo desiderio di libertà che, in età ormai avanzata, lo spingerà a tentare un'impresa apparentemente impossibile.


Produzione


Il film è stato girato in Giamaica[4] e i carcerati presenti nella scena della decapitazione del condannato sono in realtà dei giamaicani di origine tedesca.[senza fonte]


Ispirazione letteraria


Il soggetto del film è tratto dal romanzo autobiografico di Henri Charrière pubblicato nel 1969 con enorme successo. Il romanzo scatenò anche diverse polemiche circa la veridicità delle esperienze di vita carceraria nelle colonie penali della Guyana francese. La critica mise in dubbio l'autenticità dei fatti raccontati da Charrière a causa delle incongruenze e dei paradossi riscontrati nella narrazione. Testimoni dell'epoca invece confermarono i metodi efferati utilizzati dal sistema giudiziario dell'epoca.[5]


Colonna sonora


Jerry Goldsmith, frequente collaboratore del regista Schaffner (con cui aveva realizzato le musiche, tra gli altri, anche di Il pianeta delle scimmie, nel 1968, e di Patton, generale d'acciaio, nel 1970) si è fatto carico del sofisticato e ricco commento musicale sinfonico di questa pellicola registrato in Italia/Roma dall'orchestra "Unione Musicisti Roma" presso lo studio Ortophonic. Sia il regista, sia il musicista hanno condiviso, innanzi tutto, la convinzione che la musica cinematografica debba essere utilizzata con contributi parsimoniosi, destinando il commento musicale solo a quelle sequenze in cui esso può sottolineare aspetti psicologici o narrativi non del tutto evidenti nelle sequenze filmiche. In Papillon questa filosofia è particolarmente evidente: su una pellicola di due ore e mezzo di durata, si ascoltano poco più di 40 minuti di musica. Le composizioni di Goldsmith, caratterizzate da uno stile sinfonico tardo romantico e impressionistico (con un'impostazione che può richiamare, per certi aspetti, l'arte di Debussy), non prive di digressioni nell'atonalismo e soffuse di una dosata timbrica esotica (mediante uso di strumentazioni musicali del folclore caraibico), si distribuiscono soprattutto nella seconda metà della pellicola, e generalmente appaiono nelle scene fuori dal carcere, durante i vari tentativi di fuga del protagonista.

Goldsmith utilizza inoltre, per le parti meno aspre del suo lavoro, un delicato approccio melodico, dominato da un tema conduttore molto orecchiabile, esposto in forma di valzer, spesso affidato alla fisarmonica, strumento che istintivamente richiama l'origine francese dei protagonisti. Il tema, divenuto celebre all'epoca dell'uscita del film, ha ottenuto numerose variazioni e riesecuzioni, pubblicate in molte edizioni discografiche, in alcuni casi anche in versione cantata.

Il resto della partitura sinfonica è stato prodotto su vinile già nel 1973, e successivamente ristampato nel corso degli anni, fino a una recente edizione prodotta su CD dalla Universal Records francese, che contiene per la prima volta la versione integrale della partitura (e quindi con l'aggiunta di circa cinque minuti di brani inediti). La versione del dvd in lingua inglese consente inoltre di ascoltare la musica di Goldsmith su traccia audio isolata.


Remake


Lo stesso argomento in dettaglio: Papillon (film 2017).

Nel 2017 è stato realizzato un remake intitolato sempre Papillon, diretto da Michael Noer e interpretato da Charlie Hunnam e Rami Malek.


Influenza nella cultura di massa



Note


  1. (EN) Paul Gardner, Crime In, Sex Out, in New Film Season, in The New York Times, 4 settembre 1973. URL consultato l'11 ottobre 2019.
  2. (EN) Papillon | TV Guide, su TVGuide.com. URL consultato l'11 ottobre 2019.
  3. (EN) Papillon (1973) - Box Office Mojo, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato l'11 ottobre 2019.
  4. Giamaica, un’isola da film, su latitudeslife.com, 8 marzo 2013. URL consultato il 7 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2013).
  5. Müller, Jürgen. I migliori film degli anni 70, Taschen

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Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Papillon (1973 film)

Papillon is a 1973 epic historical drama prison film directed by Franklin J. Schaffner. The screenplay by Dalton Trumbo and Lorenzo Semple Jr. was based on the 1969 autobiography by the French convict Henri Charrière. The film stars Steve McQueen as Charrière ("Papillon") and Dustin Hoffman as Louis Dega. Because it was filmed at remote locations, the film was quite expensive for the time ($12 million), but it earned more than twice that in its first year of release.[7] The film's title is French for "Butterfly," referring to Charrière's tattoo and nickname.

[es] Papillon (película de 1973)

Papillon es una película estadounidense de 1973 dirigida por Franklin J. Schaffner, protagonizada por Steve McQueen y Dustin Hoffman y con guion de Dalton Trumbo. Está basada en la novela homónima y autobiográfica del escritor y expresidiario francés Henri Charrière, quien publicó la obra en 1969.
- [it] Papillon (film 1973)

[ru] Мотылёк (фильм, 1973)

«Мотылёк» (фр. Papillon) — детективная драма режиссёра Франклина Шеффнера, экранизация одноимённого автобиографического произведения бывшего заключённого Анри Шарьера. Премьера фильма состоялась 16 декабря 1973 года.



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