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Soldato blu (Soldier Blue) è un film statunitense del 1970, diretto da Ralph Nelson e liberamente ispirato al romanzo storico di Theodore V. Olsen, Arrow in the Sun, anch'esso liberamente ispirato ai reali eventi del massacro di Sand Creek del 1864. Il regista compare nella parte dell'agente Long, accreditato come Alf Elson.

Soldato blu
Candice Bergen e Peter Strauss in una scena
Titolo originaleSoldier Blue
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1970
Durata115 min
Rapporto2,35:1
Generewestern, storico, drammatico
RegiaRalph Nelson
Soggettodal romanzo storico di Theodore V. Olsen
SceneggiaturaJohn Gay
ProduttoreHarold Loeb,
Gabriel Katzka
Produttore esecutivoJoseph E. Levine
Casa di produzioneAVCO-Embassy
FotografiaRobert B. Hauser
MontaggioAlex Beaton
MusicheRoy Budd
Interpreti e personaggi
  • Candice Bergen: Kathy "Cresta" Maribel Lee
  • Peter Strauss: Honus Gent
  • Donald Pleasence: Isaac Q. Cumber
  • John Anderson: col. Iverson
  • Jorge Rivero: Lupo Pezzato
  • Dana Elcar: cap. Battles
  • James Hampton: soldato Menzies
  • Mort Mills: serg. O'Hearn
  • Bob Carraway: ten. McNair
  • Martin West: ten. Spingarn
  • Jorge Russek: Volpe Che Corre
  • Aurora Clavell: indiana
  • Alf Elson: agente Long
Doppiatori italiani
  • Rita Savagnone: Kathy "Cresta" Maribel Lee
  • Massimo Turci: Honus Gent
  • Sergio Tedesco: Isaac Q. Cumber
  • Gino Baghetti: colonnello Iverson e sergente O'Hearn
  • Carlo Alighiero: capitano Battles
  • Cesare Barbetti: tenente McNair
  • Michele Gammino: tenente Spingarn
  • Pino Colizzi: soldato Menzies
  • Nando Gazzolo: voce narrante

Si tratta di uno dei primi film western a schierarsi dalla parte degli Indiani d'America e di riflesso a condannare la contemporanea Guerra del Vietnam[1].


Trama


Colorado, 1877. Un convoglio americano, diretto a Fort Reunion, che trasporta una cassa di denaro destinata alle paghe dell'esercito e una ragazza, Katy, catturata due anni prima dai Cheyenne, viene attaccato dagli indiani e nello scontro che ne segue 22 soldati perdono la vita e gli unici superstiti sono Katy e un giovane soldato di nome Honus Gent, i quali trovano rifugio su una collina. Dopo che gli indiani si sono allontanati i due discendono, scoprendo che l'oro trasportato è stato rubato. Honus vorrebbe pregare per i morti, alcuni dei quali mutilati e scotennati, ma Katy lo schernisce, iniziando a chiamarlo "soldato blu", e difende i Cheyenne, sostenendo che tali comportamenti sono stati insegnati loro dai soldati americani, e informandolo di essere stata la moglie del loro capo, Lupo Pezzato.

Mentre i due si dirigono verso il forte, dove il fidanzato di Katy la sta aspettando, i due discutono della presenza dei soldati in quelle terre. Honus afferma che gli indiani sono dei selvaggi, basti pensare a ciò che hanno fatto ai suoi compagni, Katy invece controbatte affermando che gli indiani presto verranno sterminati e raccontando al soldato le atrocità che ha visto compiere dai bianchi, durante un attacco ad un campo indiano: Honus non le crede, convinto che le sue siano solo menzogne.

Durante il tragitto, Honus perde un calzino e, mentre lo cerca, viene circondato da un gruppo di indiani Kiowa; la sorte dei due sembra segnata, ma Katy insulta il loro capo, il quale, sentendosi oltraggiato, sfida Honus in un duello con il coltello. Il soldato esce vincitore, rifiutandosi però di finire l'indiano ferito; questo viene accoltellato dai suoi compagni che immediatamente si allontanano. Dopo l'accaduto Katy per la prima volta chiama Honus per nome, ma il ragazzo, ancora scosso per gli ultimi eventi, getta i calzini che lo avevano tradito e si incammina da solo, senza aspettare Katy, che è costretta a correre per raggiungerlo. L'amicizia tra i due cresce sempre più, in particolare quando Honus caccia una lepre selvatica che permette loro di mangiare carne dopo molto tempo. Un'alluvione fa perdere ai giovani il fucile e alcune provviste.

Poco tempo dopo, trovano un fuoco acceso e un carro appartenente al losco Isaac Cumber (Isacco Comer, un mercante ebreo come si evince dal nome e cognome). L'uomo li accoglie spacciandosi per un normale mercante, ma il soldato sospetta che egli venda nascostamente fucili agli indiani. Katy cerca di dissuadere Honus dall'ispezionare il carro, ma alla fine confessa al soldato di aver già visto il mercante due volte, quando era al campo dei Cheyenne. Honus l'accusa di tradimento, ma lei risponde che preferirebbe essere una Cheyenne piuttosto che un soldato di un esercito assetato di sangue. Honus riprende a cercare e, dopo una breve perquisizione, trova il doppiofondo con molti fucili destinati agli indiani. Isaac lo sorprende e fa prigionieri i due.

Una volta che Isaac si è allontanato Honus riesce a rompere con i denti la corda che lega Katy e, prima di allontanarsi, brucia il carro, distruggendo i fucili; il mercante, vedendo il fumo e sentendo le munizioni esplodere, torna indietro e ferisce Honus a una gamba con un colpo di fucile. Comincia un palpitante inseguimento, Katy con un trucco riesce a rallentare il mercante che però non smette di inseguirli, aiutato dalle tracce di sangue che Honus lascia lungo il tragitto. Allo stremo delle forze il soldato sviene e cade da cavallo, Katy smonta per soccorrerlo e l'animale fugge. Rimasti a piedi, Katy è costretta a portare Honus in una grotta e a cancellare le tracce con degli arbusti; Cumber sopraggiunge nel luogo dove sono nascosti ma, non vedendo tracce, si allontana. Una volta salvi Katy si prende cura di lui e medica la brutta ferita di Honus. Al risveglio del soldato entrambi si scoprono innamorati e Katy regala ad Honus il dono d'amore che le aveva dato Lupo Pezzato; la mattina dopo, però, Katy se ne va da sola, per giungere prima a Fort Reunion e mandare dei soldati a prendere Honus ancora convalescente.

La ragazza viene trovata dall'esercito e condotta al cospetto del comandante del presidio, il colonnello Iverson. Qui ritrova il fidanzato, il tenente McNair; durante il loro breve incontro la donna scopre che i soldati conoscono il luogo dove gli indiani sono accampati e che il mattino dopo attaccheranno il villaggio. Prendendo un cavallo con uno stratagemma, Katy si precipita ad avvisare Lupo Pezzato del pericolo, pregandolo di allontanarsi. Egli crede al trattato di pace stipulato con i bianchi e, contrariamente ai suoi compagni che vorrebbero combattere, sceglie di rimanere sul luogo per parlamentare con i soldati.

Honus nel frattempo ritrova il cavallo che era fuggito e raggiunge il reparto, ormai giunto nei pressi del campo Cheyenne. Il giovane soldato cerca in tutti i modi di persuadere il colonnello, chiedendo di non attaccare l'accampamento, ma questi non intende modificare i suoi piani e il mattino dopo, nonostante la bandiera bianca sventolata da Lupo Pezzato, ordina l'attacco. Dopo un breve scontro, Iverson, ferito a un braccio proprio da Lupo Pezzato, ordina di spianare il villaggio, dove sono rimasti solo donne e bambini.

I soldati, sotto gli occhi sconvolti di Honus, disgustato dal massacro in atto, devastano ciò che resta degli occupanti il villaggio, violentando le donne, uccidendo i bambini e facendo scempio dei cadaveri e, una volta che l'azione ha termine, Honus rivede Katy, la quale tiene in braccio una bambina Cheyenne, ormai morta. La ragazza, ricordando il loro primo incontro, gli chiede se ora non intenda pregare per questi morti dicendo qualche bella frase. L'unica risposta è il vomito del soldato alla vista dei tanti corpi martoriati.

Il reparto, dopo avere ricevuto le congratulazioni del colonnello, si allontana e i due si rivedono un'ultima volta mentre Honus viene trascinato in catene, insieme ad altri soldati che si sono rifiutati di partecipare al massacro, e Katy viene avviata alle riserve insieme ad alcuni anziani e bambini Cheyenne sopravvissuti. Prima dei titoli di coda, la voce fuori campo descrive il vero avvenimento storico che ha ispirato il film.

"Il 29 novembre del 1864, un reparto di 700 cavalleggeri del Colorado Cavalleria, attaccò un pacifico villaggio Cheyenne a Sand Creek, nel Colorado. Gli indiani sventolarono la bandiera americana e la bandiera bianca in segno di resa. Nonostante questo il reparto attaccò, massacrando 500 indiani; più della metà erano donne e bambini. Oltre 100 furono scotennati, molti corpi furono squartati, molte donne vennero violentate. Il generale Nelson Miles, capo di stato maggiore dell'esercito, così definì questo tremendo episodio: “È forse l'atto più vile ed ingiusto di tutta la storia americana”".


Analisi


Quando il film venne girato, gli Stati Uniti erano impegnati nella contestata Guerra del Vietnam, e molti critici ci videro un riferimento al massacro di My Lai. Il film alla sua uscita, e per molto tempo ancora, creò parecchio scalpore, in quanto denunciava le ipocrisie e menzogne che avevano costituito la storia fondante degli Stati Uniti, riguardo alla politica adottata nei confronti dei nativi americani e riguardo all'idea antropologica che si aveva su essi, e perché in maniera non del tutto velata, criticava la Guerra del Vietnam[2], denunciando la falsità e l'ipocrisia della società statunitense degli anni Sessanta e Settanta in merito a tale guerra, tanto da diventare un manifesto di protesta della generazione che non si identificava con la società e la cultura dominante in America, e contribuendo ad alimentare un profondo dibattito storico-culturale e sociale, sia negli anni Settanta, sia nei periodi successivi[3]. Tutto questo anche perché nel film sono riversate, in maniera accennata, molte delle lotte e delle tematiche (oltre al Vietnam e ai Nativi americani) tipiche del Sessantotto: femminismo, incarnato dalla protagonista; pacifismo e critica negativa della società borghese, con le sue "ipocrisie" e "convenzioni" (ad esempio sulle relazioni di coppia, sulla famiglia, sui giovani); la libertà e la condanna del capitalismo americano con il suo imperialismo; il razzismo[1].

Malgrado il massacro del Sand Creek sia avvenuto nel 1864, il film è ambientato nel 1877, come si deduce da una frase del protagonista che afferma che il proprio padre "è morto l'altr'anno nella battaglia del Little Big Horn col generale Custer" che si svolse nel 1876.


Nella cultura di massa


A Soldato blu è ispirata la storia di Zagor Sandy River, scritta da Guido Nolitta, disegnata da Franco Donatelli e uscita nel 1976.


Note


  1. Marco Iacona, Soldato Blu: dalla parte degli indiani, su Centro Studi "La Runa", Centro Studi "La Runa". URL consultato il 29 giugno 2018.
  2. (EN) Bob Herzberg, Savages and Saints: The Changing Image of American Indians in Westerns, McFarland, 13 ottobre 2015, ISBN 9780786451821. URL consultato il 30 giugno 2018.
  3. Domenico Rizzi, Soldato Blu, su Far West. URL consultato il 29 giugno 2018.

Voci correlate



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 182426943 · GND (DE) 7621149-6 · BNF (FR) cb16461710d (data)
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На других языках


[en] Soldier Blue

Soldier Blue is a 1970 American Revisionist Western film directed by Ralph Nelson and starring Candice Bergen, Peter Strauss, and Donald Pleasence. Adapted by John Gay from the novel Arrow in the Sun by T.V. Olsen, it is inspired by events of the 1864 Sand Creek massacre in the Colorado Territory. Nelson and Gay intended to utilize the narrative surrounding the Sand Creek massacre as an allegory for the contemporary Vietnam War.[3]
- [it] Soldato blu

[ru] Солдат в голубом

«Солдат в голубом» (варианты переводов: «Голубой солдат», «Солдат в голубом мундире»; англ. Soldier Blue; 1970)[1] — художественный фильм Ральфа Нельсона в жанре вестерн. В основу сюжета положено реальное событие, известное как Бойня на Сэнд-Крик.



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