Troy Allen, Vittorio Cecchi Gori, Gerald Chamales, Robert De Niro, Randall Emmett, Gastón Pavlovich, Jane Rosenthal, Martin Scorsese, Emma Tillinger Koskoff, Irwin Winkler
Produttore esecutivo
Richard Baratta, George Furla, Niels Juul, Jai Stefan, Chad A. Verdi, Berry Welsh, Tyler Zacharia
Casa di produzione
Fábrica de Cine, STX Entertainment, Sikelia Productions, TriBeCa Productions
Christian Iansante: Felix "Skinny Rasoio" DiTullio
Francesca Teresi: Peggy Sheeran
Roberto Stocchi: Anthony "Tony Pro" Provenzano
Anna Cugini: Irene Sheeran
Laura Boccanera: Carrie Bufalino
Francesca Fiorentini: Mary Sheeran
Roberta Pellini: Josephine Hoffa
Stefano Crescentini: Chuckie O'Brien
Emanuele Ruzza: Robert Kennedy
Paolo Marchese: Anthony "Fat Tony" Salerno
Oreste Baldini: Sally Bugs
Paolo Maria Scalondro: Whispers
Stefano Mondini: Frank "Fitz" Fitzsimmons
Andrea Mete: Joseph "Crazy Joe" Gallo
Logo ufficiale del film
La pellicola, con protagonisti Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, è l'adattamento cinematografico del saggio del 2004 L'irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa (I Heard You Paint Houses), scritto da Charles Brandt e basato sulla vita di Frank Sheeran,[1] riedito in Italia da Fazi Editore nel 2019 col titolo The Irishman.[2]
Il film ha ricevuto dieci candidature ai Premi Oscar 2020, senza vincere nessuna statuetta.
Trama
In una casa di cura, costretto su una sedia a rotelle, Frank Sheeran, un anziano irlandese-americano, veterano della seconda guerra mondiale, parla del suo passato come sicario per la mafia italo-americana.
Negli anni cinquanta, a Filadelfia, Sheeran lavora come autista di camion per le consegne e inizia a vendere parte del contenuto delle sue spedizioni al gangster locale Felix "Skinny Razor" DiTullio. Dopo che la sua compagnia lo accusa di furto, l'avvocato sindacale Bill Bufalino prende le difese di Sheeran quando questi si rifiuta di fare i nomi dei suoi clienti al giudice. Bill presenta Sheeran a suo cugino Russell Bufalino, capo della omonima famiglia mafiosa. Sheeran inizia dunque a svolgere vari lavori per Russell e per altri membri della malavita del sud di Filadelfia, tra cui "dipingere case", un eufemismo per commettere omicidi su commissione.
Russell presenta presto Sheeran a Jimmy Hoffa, capo del sindacato dei camionisti International Brotherhood of Teamsters, che ha legami finanziari con la famiglia Bufalino e si sta difendendo dall'ambizioso collega in erba Anthony Provenzano, così come dalle crescenti pressioni del governo federale sulle sue attività sindacali sospette. Nel frattempo Frank mostra la sua natura violenta con un forte istinto protettivo verso la sua famiglia, come quando pesta brutalmente il proprietario di un negozio accanto a casa, colpevole di aver spinto la figlia dopo che questa aveva rovesciato della merce in negozio. Il pestaggio avviene in strada, davanti ai passanti e alla bambina, che comincia a capire la natura violenta del padre. Intanto Hoffa si avvicina a Sheeran, che è diventato la sua guardia del corpo, ed in particolare a sua figlia Peggy, che riconosce in Hoffa una figura paterna di cui essere finalmente orgogliosa.
La situazione cambia quando John Fitzgerald Kennedy vince le elezioni presidenziali del 1960. Russell, che come tutta la mafia italo americana ha appoggiato l'elezione, è soddisfatto, mentre Hoffa, che viene preso ancora più di mira dal fratello del Presidente, nominato procuratore generale, è furibondo. Mentre Sheeran aiuta la CIA a consegnare armi dell'esercito americano agli esuli cubani contrari a Fidel Castro per appoggiare la poi fallita invasione della baia dei Porci negli interessi della mafia di riprendersi le proprietà cubane confiscate da Castro, Robert Kennedy mette in piedi una squadra per incriminare Hoffa, che viene infine arrestato e condannato nel 1964 per aver corrotto la giuria. Mentre Hoffa è in prigione, il suo sostituto al vertice del sindacato, Frank Fitzsimmons, inizia a spendere troppo nel fondo pensione del sindacato e a concedere prestiti senza interessi alla mafia.
Anche il rapporto di Hoffa con Provenzano, a sua volta arrestato per estorsione, si deteriora irreparabilmente. La sentenza di Hoffa viene commutata dal presidente Richard Nixon nel 1971, sebbene gli venga proibito di partecipare a qualsiasi attività del sindacato fino al 1980. Nonostante le sue condizioni di libertà vigilata, Hoffa intraprende un piano per rivendicare il suo potere in cima ai sindacati organizzati. La crescente mancanza di rispetto di Hoffa per gli altri leader dei Teamsters e i relativi interessi familiari inizia a preoccupare Russell. Durante una cena in onore di Sheeran nell'ottobre del 1973, Russell dice a Sheeran di affrontare Hoffa e avvertirlo che i capi delle famiglie mafiose non sono contenti del suo comportamento. Hoffa informa quindi Sheeran che conosce cose che Russell e gli altri non sanno che lui sa, e afferma perciò di essere intoccabile e che se gli accadesse qualcosa finirebbero tutti in prigione.
Nel 1975, mentre vanno al matrimonio della figlia di Bill, Russell dice a Sheeran che i capi si sono stancati di Hoffa e hanno sanzionato il suo omicidio. A malincuore, Russell informa Sheeran che è stato scelto come l'esecutore, temendo che altrimenti potrebbe provare ad avvertire o salvare Hoffa. I due guidano verso un aeroporto dove Sheeran sale su un aereo per Detroit. Sheeran dice a Hoffa che sarà in città all'inizio della giornata, ma arriva nel tardo pomeriggio. Hoffa, che aveva programmato un incontro in un ristorante locale con Antonio Provenzano e Anthony Giacalone, è sorpreso nel vedere Sheeran arrivare con l'ignaro figlio adottivo di Hoffa, Chuckie O'Brien, e il gangster Sal "Sally Bugs" Briguglio, uomo di fiducia di Provenzano.
A Hoffa viene detto che l'incontro è stato spostato in una casa dove Provenzano e Russell li avrebbero aspettati. Sheeran rassicura Hoffa che tutto va bene e si unisce a loro in macchina. Entrando in casa, Hoffa la trova vuota e si rende conto di essere stato ingannato. Si gira per andarsene invitando Sheeran a fare lo stesso ed a quel punto Sheeran gli spara due volte a distanza ravvicinata, uccidendolo, e lascia la pistola sopra il suo corpo vicino all'ingresso. Dopo che Sheeran se ne va, due giovani affiliati cremano il corpo per eliminarne tutte le tracce.
La figlia Peggy, sospettando un suo coinvolgimento nella scomparsa di Hoffa, decide di interrompere ogni contatto con il padre. Dopo essersi rifiutati di testimoniare in un'indagine sulla scomparsa di Hoffa, Sheeran, Russell, Provenzano e altri sono infine condannati con varie accuse non correlate all'omicidio. Uno dopo l'altro, i vecchi gangster iniziano a morire in prigione, compreso l'amico Russell. Sheeran viene finalmente rilasciato e, dopo aver perso anche la moglie, viene messo in una casa di cura. Cerca di riconciliarsi con le sue figlie, ma Peggy rifiuta più volte di incontrarlo. Sheeran inizia a confessarsi con un prete cattolico assegnato alla casa di cura che assolve Sheeran per i crimini commessi. Frank, ormai vecchio e debilitato, si prepara alla morte nella più totale solitudine.
Produzione
Il progetto è stato rifiutato da alcune case di produzione a causa dell'alto budget richiesto, finché Netflix non si è interessata ed ha permesso a Scorsese di avviare le riprese.[3]
Riprese
Le riprese del film sono iniziate nell'agosto 2017 a New York[4] e sono terminate il 5 marzo 2018.[5]
Il budget del film, inizialmente previsto intorno ai 100 milioni di dollari,[1] è salito prima a 125, poi a 140, a causa dei tanti effetti speciali per ringiovanire i protagonisti di trent'anni, causando per questo il passaggio del film dalla Paramount Pictures a Netflix.[6]
Effetti speciali
La Industrial Light & Magic ha curato gli effetti di ringiovanimento degli attori protagonisti.[7]
Per verificare gli effetti speciali sul ringiovanimento degli attori, nell'agosto del 2015 Scorsese reclutò De Niro per rigirare intere sequenze del film Quei bravi ragazzi; Scorsese, insieme all'effettista Pablo Helman, sottopose le sequenze a vari test informatici ed entrambi rimasero positivamente colpiti dal risultato, tanto da dare il via libera al progetto, partito due anni dopo.[8]
Promozione
Il 22 gennaio 2018 viene diffuso il primo poster ufficiale del film[1] e il 31 luglio 2019 il primo trailer.[9]
Distribuzione
Il film è stato presentato in anteprima il 27 settembre 2019 al New York Film Festival.[10] Ha avuto una distribuzione limitata nelle sale cinematografiche statunitensi da parte di Netflix a partire dal 1º novembre 2019, per poi essere reso disponibile sulla piattaforma streaming dal 27 novembre.[11][12]
In Italia, il film è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2019 il 21 ottobre;[13] è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane dalla Cineteca di Bologna dal 4 al 6 novembre 2019 (in alcuni casi la distribuzione è stata prolungata fino al 21 novembre[14]), per poi essere reso disponibile su Netflix dal 27 novembre dello stesso anno, in contemporanea con gli Stati Uniti.[15][16]
Accoglienza
Critica
Dopo l'anteprima al New York Film Festival, il film è stato accolto molto positivamente dai critici presenti in modo unanime, tanto da essere elogiato sotto ogni punto di vista.[17][18]
Sull'aggregatore Rotten Tomatoes il film riceve il 96% delle recensioni professionali positive, con un voto medio di 8,79 su 10 basato su 408 critiche[19] e lo posiziona al sesto posto dei film meglio recensiti nel 2019,[20] mentre su Metacritic ottiene un punteggio di 94 su 100 basato su 55 critiche[21] e si posiziona al terzo posto dei film meglio recensiti dell'anno.[20]
Per Anna Maria Pasetti de Il Fatto Quotidiano, «l’ultimo film di Martin Scorsese rimarrà nella memoria collettiva, che segnerà il capitolo definitivo sull'immaginario di un genere fondamentale del cinema americano e non solo».[22] Paolo Mereghetti ha assegnato al film un voto pari a 9 definendolo «testamento capolavoro».[23]
Il Time posiziona il film al secondo posto dei migliori film del 2019,[24] mentre l'American Film Institute lo inserisci tra i migliori dieci film dell'anno.[25] Il critico David Ehrlich di IndieWire.com posiziona la pellicola all'undicesimo posto dei migliori film del 2019.[26]
Jeff Ames, critico di ComingSoon.net, posiziona il film al primo posto tra i migliori del 2019.[27]
Nel gennaio 2020 la rivista Cahiers du cinéma inserisce la pellicola al decimo posto dei migliori film del 2019.[28]
Primati
Nella prima settimana di programmazione sulla piattaforma Netflix, il film è stato visto da oltre ventisei milioni di utenze.[29] È stato il terzo titolo più popolare dell'anno tra i programmi di Netflix, secondo tra i film,[30] ed è diventato il sesto film originale più visto di sempre su Netflix, con 64 milioni di visualizzazioni.[31]
A fine 2021 risulta essere il sesto film più visto dell'anno.[32]
(EN) THURSDAY, JANUARY 2, 2020, su Palm Springs International Film Festival, 2 gennaio 2020. URL consultato il 3 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2020).
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