Train de vie - Un treno per vivere (Train de vie) è un film del 1998 diretto dal romeno Radu Mihăileanu, che tratta in chiave comica e surreale il tema della Shoah.
1941. In uno shtetl, un villaggio ebraico dell'Europa dell'Est, il matto del villaggio Shlomo allerta i suoi compaesani di aver avuto una visione in cui gli Ebrei nei territori circostanti venivano prelevati a forza dai militari nazisti. Nella tradizione ebraica le visioni degli schnorrer sono prese in considerazione e il consiglio degli anziani propone la fuga dell'intero villaggio in Palestina transitando per l'Unione Sovietica tramite un finto treno di deportati.
Gli abitanti si dividono i ruoli, con degli Ebrei in grado di parlare la lingua tedesca senza l'accento yiddish, travestiti da militari nazisti e gli altri ad impersonare i deportati, completando il convoglio con un vecchio treno, assemblato con rotabili acquistati al momento, in modo da apparire realistico, con tanto di vagoni piombati e vagoni-letto per i finti aguzzini.
Durante il viaggio iniziano a sorgere problemi con dissidi di natura religiosa ed ideologica tra i viaggiatori, perfettamente calati nelle parti dei prigionieri e degli aguzzini, risolto a volte dalla filosofia spicciola dello schnorrer. Il treno prosegue la corsa tra autorità sospettose e forze militari allertate, evitando il peggio tramite qualche espediente divertente[1].
Il gruppo viene raggiunto improvvisamente da quella che sembra una colonna motorizzata nazista, per svelarsi una carovana di Zingari, anche essi travestiti.
Schlomo termina il racconto, parlando del raggiungimento del confine sovietico e l'esodo in Palestina ma ben presto si scopre essere il frutto della sua immaginazione, trovandosi detenuto in un lager dove narra questa storia fantastica agli altri sventurati.
Produzione
Il regista aveva proposto all'attore italiano Roberto Benigni il ruolo di protagonista, rinunciando nonostante il parere positivo perché impegnato nella realizzazione de La vita è bella.[2]
NominationMigliore sceneggiatura a Radu Mihăileanu
NominationMiglior promessa maschile a Lionel Abelanski
1998 - Festival di Venezia
Premio Anicaflash a Radu Mihăileanu
Premio FIPRESCI a Radu Mihăileanu
1999 - David di Donatello
Miglior film straniero a Radu Mihăileanu
2000 - Las Vegas Film Critics Society Award
NominationMiglior film straniero
1998 - São Paulo International Film Festival
Miglior film a Radu Mihăileanu
1998 - Cottbus Film Festival of Young East European Cinema
Audience Award a Radu Mihăileanu
1999 - Hamptons International Film Festival
Miglior film a Radu Mihăileanu
1999 - Miami Film Festival
Audience Award a Radu Mihăileanu
1999 - Sundance Film Festival
Miglior film a Radu Mihăileanu
Curiosità
Alla premiazione per il David di Donatello, il regista Mihăileanu - che parla un buon Italiano - ha recato scherzosamente un proprio trofeo per la Giuria della manifestazione.
Note
Durante una sosta il finto comandante chiede incautamente del cibo kosher, eludendo il sospetto con dei giochi di parole pertinenti nella versione originale francese
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