Charlie - Anche i cani vanno in paradiso (All Dogs Go to Heaven) è un film di animazione del 1989 diretto da Don Bluth e co-diretto da Gary Goldman (il suo debutto alla regia) e Dan Kuenster. Racconta la storia di Charlie B. Barkin, un cane da pastore tedesco che viene assassinato dal suo ex amico, Carface Carruthers, ma fugge dal suo posto in Paradiso per tornare sulla Terra, dove il suo migliore amico, Itchy Itchiford, vive ancora, per vendicarsi di Carface, ma finisce per fare amicizia con una giovane orfana di nome Anne-Marie. Nel processo, Charlie impara un'importante lezione sulla gentilezza, l'amicizia e l'amore.
Charlie - Anche i cani vanno in paradiso | |
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Titolo originale | All Dogs Go to Heaven |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America, Irlanda, Regno Unito |
Anno | 1989 |
Durata | 85 min |
Rapporto | 1,37:1 |
Genere | animazione, commedia, drammatico, fantastico, musicale |
Regia | Don Bluth, Dan Kuenster, Gary Goldman |
Soggetto | Don Bluth, Ken Cromar, Gary Goldman, Larry Leker, Linda Miller, Monica Parker, John Pomeroy, Guy Shulman, David J. Steinberg, David N. Weiss |
Sceneggiatura | David N. Weiss |
Produttore | Don Bluth, Gary Goldman, John Pomeroy |
Produttore esecutivo | George Walker, Morris F. Sullivan |
Casa di produzione | United Artists, Sullivan Bluth Studios, Goldcest Films |
Distribuzione in italiano | Titanus |
Montaggio | John K. Carr, Lisa Dorney |
Musiche | Ralph Burns |
Storyboard | Don Bluth, Dan Kuenster, Larry Leker |
Art director | Don Bluth, Larry Leker |
Animatori | John Pomeroy, Linda Miller, Ralph Zondag, Dick Zondag, Lorna Cook, Jeff Etter, Ken Duncan |
Sfondi | Don Moore |
Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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A New Orleans nel 1939, il furfante Charlie, cane da pastore tedesco e "cane da strada", fugge dal canile municipale con l'aiuto del suo migliore amico, il bassotto Itchy, e si precipita nella bisca, che gestiva insieme al socio Carface in una nave arenata, per avere da questi la sua parte di utili. Il socio si è infatti misteriosamente arricchito durante la prigionia di Charlie, ma non vuole affatto dividere con lui. Carface lo fa quindi ubriacare e poi uccidere da Killer, il suo braccio destro, investendolo con un’automobile.
Charlie si trova nell'aldilà, nel Paradiso dei cani, dove lo accoglie una deliziosa levriera rosa di nome Annabelle, la quale gli spiega dove si trova e gli dice che tutti i cani vanno in Paradiso perché “a differenza degli esseri umani, sono buoni, leali e gentili”. Mostra anche a Charlie un orologio che rappresenta la sua vita e che si è appunto fermato con la sua morte. Charlie non accetta l’idea di essere morto, così con un inganno riesce a impossessarsi dell’orologio e a ricaricarlo. Mentre torna sulla Terra però, si ode la voce di Annabelle gridare che per via di quel gesto non potrà più tornare in Paradiso.
Charlie, di nuovo vivo, si riunisce con Itchy e progetta la sua vendetta contro Carface. Scopre come il suo ex socio trucca le corse dei topi: tiene prigioniera una bambina orfana, Anne-Marie, capace di parlare con tutti gli animali, e perciò di sapere in anticipo chi avrà la maggior possibilità di vittoria. Charlie la libera, promettendo di trovarle dei genitori e di usare il suo talento per dare denaro ai poveri, ma in realtà, vuole sfruttare la bambina, proprio come faceva Carface. Charlie ruba il portafoglio a una giovane coppia alle corse dei cavalli e, con l'aiuto di Anne-Marie, riesce a mettere a segno una grossa vincita. Presto, vincendo moltissimo denaro, diventa padrone di un favoloso locale notturno.
Capendo di essere stata usata, Anne-Marie minaccia di andarsene. Charlie allora decide di aiutare davvero i poveri e porta della pizza a un branco di poveri cuccioli, insegnando anche loro a condividere. Anne-Marie però trova il portafoglio che Charlie aveva rubato e lo lascia, indignata. Quella notte Charlie ha un incubo premonitore in cui il suo orologio si ferma e lui, non potendo tornare in Paradiso, finisce all’inferno. Il mattino dopo, scopre che la bambina è andata a restituire il portafoglio a Harold e Kate. La coppia si comporta gentilmente con Anne-Marie e, scoprendo che lei è orfana, progettano di adottarla. Charlie però, la convince a tornare con lui. Mentre camminano, Carface e Killer tendono un’imboscata a Charlie e gli sparano, ma lui sopravvive grazie al suo orologio che, finché funziona, lo rende immortale. Charlie e Anne-Marie finiscono poi nelle fogne, dove vengono catturati dai servi dell’alligatore King Gator. Questi, dopo aver sentito uno strillo di Charlie, si dissuade dal mangiarlo. Canta una canzone insieme a lui e alla fine li lascia andare. Anne-Marie però si ammala di polmonite. Mentre Charlie è impegnato a starle vicino, Itchy viene aggredito dagli scagnozzi di Carface, che bruciano anche il locale. Itchy suggerisce a Charlie di fuggire, ma questi si è ormai affezionato a Anne-Marie e rifiuta. Per orgoglio però, afferma che la sta solo usando. Anne-Marie lo sente e scappa, venendo di nuovo catturata da Carface.
Mentre Itchy va ad avvertire Harold e Kate e i cani del vicinato, Charlie raggiunge il covo di Carface, dove la bambina è richiusa in una gabbia. Carface però gli ha teso una trappola e lo cattura, legandolo a un’ancora per farlo sprofondare in acqua. Charlie lancia uno strillo, facendo accorrere King Gator. L’alligatore libera Charlie e Anne-Marie, ma durante lo scontro il covo prende fuoco e Anne-Marie si trova priva di sensi su una cassa galleggiante. Carface prova ancora ad attaccare Charlie, ma finisce in acqua e viene divorato da King Gator. Subito dopo però Charlie è costretto a scegliere se salvare Anne-Marie o il suo orologio, che stanno entrambi sprofondando sott’acqua. Sceglie di salvare la bambina, spingendola fuori dal covo in fiamme, mentre il suo orologio si ferma, lasciando presagire la sua sorte. Anne-Marie viene poi condotta a riva da Killer, dove la attendono Itchy con i soccorsi. Mentre Anne-Marie dorme a casa di Harold e Kate, Charlie ritorna come un fantasma, accompagnato dal diavolo che aveva visto in sogno, per vederla un’ultima volta e scusarsi per quello che ha fatto. Quando il diavolo lo richiama per portarlo all'inferno però, arriva improvvisamente Annabelle che lo scaccia, facendolo svanire. Annabelle comunica poi a Charlie che avendo dato la sua vita per salvare Anne-Marie, può tornare in Paradiso. Charlie sveglia la bambina, la saluta e le fa promettere di aver cura di Itchy, poi fa finalmente ritorno in Paradiso.
Durante i titoli di coda, viene mostrato Carface, finito anche lui in Paradiso, che cerca di tornare sulla Terra ricaricando l’orologio della sua vita. La levriera lo insegue dicendogli che non tornerà più indietro, ma Charlie afferma che comunque Carface tornerà.
Il film è stato distribuito nei cinema americani dal 17 novembre 1989, in quelli italiani dal 7 agosto 1991 due anni dopo.
In Italia, il film è stato distribuito in VHS dalla Titanus Distribuzione Video in ottobre 1992.
Il film ha ricevuto recensioni per lo più contrastanti dalla critica, mantenendo un punteggio di approvazione del 44% su Rotten Tomatoes sulla base di 17 recensioni,[1] e un punteggio di 50 su 100 da Metacritic.[2] I critici hanno spesso fatto paragoni sfavorevoli con La sirenetta, criticando la narrativa sconnessa, la qualità dell'animazione e le canzoni di Charlie Strouse e TJ Kuenster. Il film ha ricevuto un "pollice in giù" da Gene Siskel e un "pollice in su" da Roger Ebert in un episodio del 1989 del loro programma televisivo At the Movies. Sebbene Siskel lo trovasse "sorprendentemente debole" visti i precedenti lavori del regista Don Bluth, in gran parte a causa della "storia confusa" e delle scene "inutilmente violente", Ebert era un grande fan dell'animazione "gommosa e un po' flessibile" del film, affermando lo riteneva un buon film nonostante non fosse un "classico d'animazione".[3]
Alcuni hanno anche trovato discutibile la tematica scura in un film per bambini,[4] date le rappresentazioni del film di morte, violenza, furto, alcolismo, fumo, gioco d'azzardo, omicidio, demoni e immagini dell'inferno. Altre recensioni sono state per lo più positive, con i critici che hanno elogiato le qualità emotive, l'umorismo e la vibrante tavolozza dei colori del film. Roger Ebert, che non era rimasto impressionato dal precedente film di Bluth Fievel sbarca in America, gli ha assegnato tre stelle su quattro, sottolineando che l'animazione "permette un uso del colore così voluttuoso che il film è un bagno tonificante per gli occhi", e questo anche se preferiva La sirenetta, uscito lo stesso giorno, ha ancora trovato il film "brillante e fantasioso".[5] Tuttavia, il critico cinematografico Leonard Maltin gli ha dato una stella e mezzo su quattro, a causa di "personaggi poco attraenti, narrazione confusa e canzoni dimenticabili".[6] Common Sense Media fu preoccupato per le rappresentazioni dell'uso illegale di droghe e di elementi tematici eccessivi che male si accordano con un film destinato ai bambini.[7]
Il film è uscito in Nord America il 17 novembre 1989, lo stesso giorno del 28° film d'animazione della Disney La sirenetta; ancora una volta, l'ultimo lungometraggio dei Sullivan Bluth Studios sarebbe in lizza per gli incassi al botteghino con quello della Disney, proprio come avevano fatto i loro ultimi due film (Fievel sbarca in America e Alla ricerca della valle incantata). Alla sua uscita nelle sale, pur recuperando il budget di 13,8 milioni di dollari, la performance del film non è stata all'altezza dei precedenti successi al botteghino dei Sullivan Bluth Studios, incassando 27 milioni di dollari nel solo Nord America, poco più della metà di Fievel sbarca in America e Alla ricerca della valle incantata.[8]
1990 - Young Artist Awards
Il film, da cui è stata tratta la serie Anche i cani vanno in paradiso, ha avuto due seguiti: Le nuove avventure di Charlie (All Dogs Go to Heaven 2) e Anche i cani vanno in paradiso - Un racconto di Natale (An All Dogs Christmas Carol), dove il doppiaggio è diverso. Don Bluth e il suo studio però non hanno avuto niente a che fare con nessuno di essi ma lo stile del disegno è abbastanza fedele.
Dalla pellicola sono stati tratti anche due videogiochi intitolati All Dogs Go to Heaven e All Dogs Go to Heaven Activity Center. Il primo è stato sviluppato per MS-DOS e Amiga nel 1989 da Penguin Software, mentre il secondo da Roaring Mouse Entertainment e pubblicato da MGM Interactive per Microsoft Windows l'11 settembre 1997 esclusivamente nel Nord America[9][10].
Nella notte del 25 luglio 1988 la giovane attrice Judith Barsi, che a soli dieci anni di età nel film diede la voce al personaggio di Anne-Marie, venne uccisa a colpi di pistola da suo padre József, un uomo con seri problemi psicologici e di alcolismo, assieme alla madre Maria. Da anni, sia lei che sua madre erano vittime di abusi fisici e psicologici da parte dell'uomo, che subito dopo l'omicidio diede fuoco ai corpi della moglie e della figlia e, successivamente, si suicidò sparandosi alla testa.
I produttori del film resero omaggio a Judith nella pellicola con la canzone finale "Love Survives", cantata da Irene Cara e Freddie Jackson. Don Bluth, regista del film, la descrisse come "assolutamente sorprendente".
La tragica morte di Judith è secondariamente la ragione per cui il personaggio di Anne-Marie, fondamentale in questo film, non compare, né viene menzionata nei sequel.
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