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Anna Karenina (in russo: Aнна Каренина?; IPA: [ˈanːə kɐˈrʲenʲɪnə][1]) è un romanzo di Lev Tolstoj pubblicato nel 1877. Apparve inizialmente a puntate sul periodico Russkij vestnik («Il messaggero russo») a partire dal 1875, ma nel 1877 la conclusione del romanzo venne pubblicata solo in forma di riassunto di poche righe e Tolstoj, che lì aveva preso delle posizioni antinazionaliste, fu costretto a far pubblicare a proprie spese e separatamente l'ottava parte[2].

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Anna Karenina (disambigua).
Anna Karenina
Titolo originaleАнна Каренина
Copertina della prima edizione
AutoreLev Tolstoj
1ª ed. originale1877
Genereromanzo
Sottogenererealista
Lingua originalerusso
AmbientazioneRussia (Impero russo), 1875 - 1877 circa
ProtagonistiAnna Arkàd’evna Karenina
CoprotagonistiKonstantin Dmitrič Lèvin
Altri personaggiAleksej Kirillovič Vronskij
Stepan "Stiva" Arkadič Oblònskij
Dar'ja "Dolly" Aleksàndrovna
Ekaterìna "Kitty" Ščerbàckaja
Aleksej Aleksandrovič Karenin
Preceduto daGuerra e pace
Seguito daResurrezione

Tolstoj vedeva in questo libro, considerato un capolavoro del realismo, il suo primo vero romanzo. Per la stesura di Anna Karenina egli trasse ispirazione da I racconti di Belkin dello scrittore e poeta russo Aleksandr Sergeevič Puškin[3]. Nel 1887 lo stesso Tolstoj circa l'inizio di Anna Karenina affermò di avere immaginato, mentre era sdraiato sul divano, un «nudo gomito femminile di un elegante braccio aristocratico» e che da lì fu così perseguitato da quell'immagine da doverne creare un'incarnazione[4].

Benché la maggior parte della critica russa avesse stroncato l'opera fin dalla prima pubblicazione, definendola «un frivolo racconto delle vicende dell'alta società moscovita»[5], secondo il suo connazionale Fëdor Dostoevskij «Anna Karenina in quanto opera d'arte è la perfezione… e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato»[3]. Poco meno di un secolo dopo anche Vladimir Nabòkov si accodò al giudizio di Dostoevskij, definendo Anna Karenina «il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo[6]».


Trama


Il romanzo è suddiviso in otto parti.


Prima parte


La prima parte introduce la figura di Stepàn Arkad'ič Oblonskij, detto Stiva, un ufficiale civile che ha tradito la moglie Dar'ja Aleksàndrovna ("Dolly"), la quale minaccia di andarsene da casa. La vicenda di Stiva mostra la sua personalità passionale che sembra non poter essere repressa. L'uomo allora chiama da San Pietroburgo la propria sorella, Anna Arkàd’evna, per persuadere Dolly a non lasciarlo. All'arrivo di Anna a Mosca, in stazione, un operaio della ferrovia muore accidentalmente investito da un treno. Nel frattempo, un amico di infanzia di Stiva, Konstantìn Dmìtrič Lèvin, arriva a Mosca per chiedere la mano della sorella minore di Dolly, Ekaterina Aleksàndrovna Ščerbàckaja, detta Kitty. Il giovane, serio aristocratico, vive in una tenuta che gestisce lui stesso. Kitty rifiuta, aspettando una proposta di matrimonio dall'ufficiale dell'esercito Aleksèj Kirìllovič Vrònskij che, pur interessato a lei, non intende sposarsi.

Anna e Vronskij si incontrano ad un ballo e si palesa l'interesse reciproco. Anna, scossa dalla propria reazione alle sue attenzioni, ritorna immediatamente a San Pietroburgo e Vronskij la segue sullo stesso treno. Levin torna al suo podere, abbandonando ogni speranza di matrimonio, e Anna rientra a casa da suo marito Aleksèj Aleksàndrovič Karènin, un ufficiale governativo, e da suo figlio Serëža.


Seconda parte


Karenin inizialmente non dà peso alla frequentazione di Anna con Vronskij: solo dopo che altri gli fanno notare la sconvenienza di una lunga chiacchierata da soli avuta dai due, ne parla con Anna tramite un freddo rimprovero. Il rapporto tra i due diventa una vera e propria relazione, e Anna rimane incinta. Durante una gara a cavallo a cui assistono Anna e il marito, Vronskij ha una brutta caduta; lo spavento rende Anna palesemente preoccupata. Karenin, indispettito dal suo comportamento, affronta Anna in carrozza durante il ritorno a casa; ella, in preda all'isteria, confessa al marito la relazione. Karenin è spiazzato, non sa come comportarsi.

Per la delusione del matrimonio fallito Kitty si ammala e, dietro consiglio medico, parte coi genitori per una stazione termale in Germania. Qui fa due incontri: con Nikolàj Levin, che ritroverà in seguito, e con Vàren'ka. Quest'ultima è una giovane al seguito della madre; il suo spirito caritatevole ha un grosso impatto su Kitty.


Terza parte


La terza parte narra la vita rurale di Lèvin nella sua tenuta, un'ambientazione legata intimamente ai suoi pensieri e alle sue lotte interiori. Dolly, incontrando Lèvin, cerca di far rivivere i suoi sentimenti per Kitty, apparentemente senza risultati, finché Lèvin, rivedendola di sfuggita, capisce di essere ancora innamorato di lei. Tornato a San Pietroburgo, Karènin, rifiutando di separarsi da Anna, la mette in una situazione molto frustrante, minacciandola di non lasciarle più vedere il figlio Serëža, nel caso Anna si rifiuti di salvare le apparenze e nascondere la sua relazione clandestina.


Quarta parte


Karènin inizia a trovare la situazione intollerabile e comincia a valutare la possibilità di divorziare. Il fratello di Anna, Stiva, cerca di dissuaderlo, invitandolo a parlarne con Dolly. Quest'ultima iniziativa sembra di nuovo non sortire alcun effetto, ma Karènin cambia idea dopo aver saputo che Anna sta morendo per complicazioni dovute al parto, e vuole conoscere i sentimenti e le intenzioni di Anna per decidere. Al suo capezzale, Karènin perdona Vrònskij, che cerca di suicidarsi per il rimorso. Anna comunque migliora e chiama sua figlia Anna ("Annie"). Stiva ora cerca di far divorziare Karènin. Vrònskij in un primo tempo decide di fuggire a Tashkènt, ma cambia idea dopo aver visto Anna, e insieme decidono di partire per l'Europa, senza aver ottenuto il divorzio. Molto più immediato è il risultato degli sforzi di Stiva per combinare un incontro tra Lèvin e Kitty: i due si riconciliano e si fidanzano.


Quinta parte


Lèvin e Kitty si sposano a Mosca. Pochi mesi dopo, Lèvin scopre che suo fratello Nikolaj sta morendo e lo raggiunge insieme alla moglie. Levin fatica ad affrontare la malattia del fratello, mentre Kitty, con semplicità e dedizione, si occupa del cognato alleviando le sue sofferenze. Poco prima della morte di Nicolaij, Kitty si rende conto di essere incinta. In Europa, Vrònskij e Anna fanno molta fatica a trovare amici che li accettino, continuando a dedicarsi a passatempi come l'arte e la pittura, finché non decidono di tornare a Pietroburgo. Già in questa fase iniziano a delinearsi i primi momenti di insoddisfazione di Vronskij per la sua inattività e la mancanza della vita in società. Karènin, sconsolato, cede pian piano alle influenze della contessa Lìdija Ivànovna, di lui innamorata, entusiasta della religione e delle credenze mistiche, di moda nelle classi sociali più elevate, che gli consiglia di tenere Serëža lontano dalla madre. Anna riesce lo stesso a far visita al figlio il giorno del suo compleanno, ma è scoperta da Karènin, che aveva detto a Serëža che Anna era morta. Contro il parere di Vronskij, Anna decide di andare a teatro, ma qui viene insultata da Madame Kartàsova. Per fuggire alla pressioni della vita in città, decidono di partire per la campagna.


Sesta parte


La famiglia Ščerbàckij passa l'estate nella casa di campagna di Levin per assistere Kitty nella sua gravidanza. La visita di Vàsenka Veslòvskij, arrivato insieme a Stepàn Arkàdič, turba la serenità di Levin, che mal sopporta le galanterie dell'ospite nei confronti di Kitty. Questo episodio contribuisce a far maturare e a consolidare il rapporto tra i due coniugi. Durante l'estate, Dolly si reca a far visita alla cognata. La tenuta di campagna dove vivono Anna e Vronskij è moderna e riccamente arredata. I due vivono sontuosamente, ma sono pochi quelli che si spingono a far loro visita (Vàsenka Veslòvskij cacciato da Levin, una vecchia zia di Anna). Su richiesta di Vrònskij, Dolly suggerisce ad Anna di chiedere il divorzio a Karènin. Ancora una volta, le parole di Dolly sembrano non sortire alcun effetto, ma quando Vrònskij parte per alcuni giorni, la noia e il sospetto convincono Anna della necessità di un matrimonio con lui; scrive a Karènin e parte con Vrònskij per Mosca. Qui Levin e Vronskij partecipano alle elezioni del governatorato riservate ai nobili.


Settima parte


I Lèvin sono a Mosca per il parto di Kitty che dà alla luce un bambino. Stiva, mentre cerca l'appoggio di Karènin per un nuovo lavoro, gli chiede nuovamente di divorziare da Anna. Oramai le decisioni di Karènin sono guidate da una sorta di indovino, raccomandato da Lidija Ivànovna, che gli consiglia di rifiutare il suggerimento di Stiva. La relazione tra Anna e Vrònskij inizia ad essere sempre più tesa. Privata della possibilità di prendersi cura di suo figlio ed esasperata dal proprio isolamento sociale, Anna sviluppa risentimento verso Vrònskij e riversa su di lui una gelosia ingiustificata ed esasperata. I due decidono di tornare in campagna, ma Anna, mentre Vrònskij si trova fuori, in uno stato di forte confusione e avversione verso tutto ciò che la circonda, va prima a trovare Dolly e Kitty, quindi, secondo una struttura circolare che riconduce alla prima parte, si suicida lanciandosi sotto un treno.


Ottava parte


L'ottava parte narra le vicende successive alla morte di Anna: Stiva ottiene il lavoro che voleva; Karènin prende in custodia Annie; alcuni volontari russi, tra cui Vrònskij, che non ha intenzione di tornare, partono per aiutare la rivolta serba contro i turchi, scoppiata nel 1877; infine, tra le gioie e i timori della paternità, Lèvin scopre la fede in Dio.


Critica



Temi


Il romanzo, ambientato nelle più alte classi sociali russe, approfondisce i temi dell'ipocrisia, della gelosia, della fede, della fedeltà, della famiglia, del matrimonio, della società, del progresso, del desiderio carnale e della passione, nonché il conflitto tra lo stile di vita agricolo e quello urbano[7].

Anna è la perla dell'alta società di San Pietroburgo finché non lascia suo marito per l'affascinante conte Vrònskij[8]. Innamorandosi l'uno dell'altra, oltrepassano il limite dell'adulterio come banale e comune passatempo dell'epoca[8]. Il romanzo contiene anche la storia d'amore di Konstantìn Lèvin e Kitty, solida e onesta, che si pone continuamente in contrasto con quella di Anna e Vrònskij[8], che è macchiata dall'incertezza della situazione, che crea scompiglio, ritorsioni e sospetti. Così, per tutto il corso del romanzo, Tolstoj non vuole che il lettore commiseri i maltrattamenti di Anna, ma che riconosca la sua incapacità di impegnarsi davvero nella ricerca della felicità e della comprensione dei propri sentimenti, incapacità che la porta al suicidio.

Il personaggio di Lèvin è spesso considerato un ritratto semi-autobiografico di Tolstoj[8], delle sue credenze, delle sue lotte e dei suoi eventi di vita[9]. Inoltre, il nome di Tolstoj è "Lev", e il cognome russo "Levin" significa "di Lev".

Un altro tema ricorrente è l'abitudine aristocratica di parlare in francese anziché in russo, considerata dall'autore un'altra forma di ipocrisia. Quando Dolly insiste sulla lingua francese per la sua giovane figlia, Tanya, ciò comincia a sembrare falso e noioso a Lèvin, che si scopre incapace di sentirsi a proprio agio nella sua casa.


Anna Karenina e Le confessioni di Tolstoj


Tolstoj riprese molti temi del romanzo ne La confessione, una meditazione in prima persona sulla natura della vita e della fede, scritta pochi anni dopo la pubblicazione di Anna Karenina.

L'autore descrive in quest'opera la sua insoddisfazione nei confronti dell'ipocrisia della sua classe sociale:

«Ogni volta che cercavo di mostrare i miei desideri più intimi (un desiderio di essere corretto moralmente) incontravo disprezzo e derisione, e ogni volta che cedevo ai desideri più bassi ero incoraggiato ed elogiato.»

Tolstoj descrive inoltre la tendenza della società russa ad accettare le relazioni extraconiugali:

«Una mia cara zia con cui vivevo, la più pura tra le creature, diceva sempre che avrebbe sperato che avessi una relazione con una donna sposata. Rien ne forme un jeune homme comme une liaison avec une femme comme il faut.[10]»


Trasposizioni



Adattamenti cinematografici



Adattamenti televisivi



Cultura di massa



Edizioni italiane



Note


  1. Nabokov, p. 137.
  2. Luporini, pag. XLIV.
  3. Luporini, pag. XXXVI.
  4. Luporini, pag. XXXVIII.
  5. (EN) Review of Anna Karenina by Leo Tolstoy, su thebest100lists.com. URL consultato il 7 agosto 2010.
  6. (EN) Lectures on Literature, su fathom.com. URL consultato il 9 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2010).
  7. (EN) Anna Karenina Themes, su gradesaver.com, GrAdeSaver. URL consultato il 16 novembre 2010.
  8. Guido Sacchi, Anna Karenina di Tolstoj: disperazione e felicità, su gliscritti.it. URL consultato il 16 novembre 2010.
  9. Lev Tolstoj, Anna Karenina, traduzione di Rosemary Edmonds, New York, Penguin Books, 1978.
  10. "Niente forma un giovane come una relazione con una donna come si deve".

Bibliografia



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Collegamenti esterni


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На других языках


[es] Ana Karenina

Ana Karénina[1] (en ruso, А́нна Каре́нина) es una novela del autor ruso León Tolstói, publicada por primera vez en forma de libro en 1878. Muchos escritores la consideran una de las obras literarias más grandes jamás escritas,[2] y el mismo Tolstói la llamó su primera novela verdadera. Inicialmente se publicó en entregas en serie desde 1875 hasta 1877, y todas menos la última parte aparecieron en la revista El Mensajero Ruso.[3]
- [it] Anna Karenina

[ru] Анна Каренина

«А́нна Каре́нина» (1873—1877; журнальная публикация 1875—1877; первое книжное издание 1878) — роман Льва Толстого о трагической любви замужней дамы Анны Карениной и блестящего офицера Алексея Вронского на фоне счастливой семейной жизни дворян Константина Лёвина[К 1] и Кити Щербацкой. Масштабная картина нравов и быта дворянской среды Петербурга и Москвы второй половины XIX века, сочетающая философские размышления авторского alter ego Лёвина с передовыми в русской литературе психологическими зарисовками, а также сценами из жизни крестьян.



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