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Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone (ヱヴァンゲリヲン新劇場版:序 Evangerion Shin Gekijōban: Jo?, lett. "Evangelion nuova versione cinematografica: Prologo") è un film d'animazione del 2007 scritto, co-diretto e co-prodotto da Hideaki Anno.

Evangelion : 1.0 You Are (Not) Alone
Copertina dell'edizione DVD italiana
Titolo originaleヱヴァンゲリヲン新劇場版:序
Lingua originaleGiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno2007
Durata98 min
Genereanimazione, drammatico, fantascienza
RegiaHideaki Anno (capo)
Masayuki
Kazuya Tsurumaki
SoggettoHideaki Anno
SceneggiaturaHideaki Anno
ProduttoreToshimichi Ōtsuki
Hideaki Anno
Casa di produzioneStudio Khara
Distribuzione in italianoDynit
MusicheShirō Sagisu
Character designYoshiyuki Sadamoto
Doppiatori originali
Doppiatori italiani
  • Daniele Raffaeli: Shinji Ikari
  • Valentina Mari: Rei Ayanami
  • Stella Musy: Misato Katsuragi
  • Liliana Sorrentino: Ritsuko Akagi
  • Massimo Corvo: Gendō Ikari
  • Oliviero Dinelli: Kozo Fuyutsuki
  • Vittorio Guerrieri: Shigeru Aoba
  • Barbara De Bortoli: Maya Ibuki
  • Francesco Bulckaen: Makoto Yuga
  • Gianni Musy: Lorenz Keel
  • Corrado Conforti: Tōji Suzuhara
  • Stefano Crescentini: Kensuke Aida
  • Federica De Bortoli: Hikari Hokari
  • David Chevalier: Kaworu Nagisa
  • Mino Caprio: membro francese della Seele
  • Stefano Mondini: membro inglese della Seele
Logo originale del lungometraggio

È il primo dei quattro capitoli che compongono la tetralogia Rebuild of Evangelion, basata sulla serie televisiva anime Neon Genesis Evangelion. La storia, ambientata nella futuristica città di Neo Tokyo-3 a distanza di quindici anni da una catastrofe planetaria nota come Second Impact, si incentra sulle vicende di Shinji Ikari, un ragazzo che viene reclutato dall'agenzia speciale Nerv per guidare un mecha gigante detto Eva e combattere in questo modo, assieme ad altri piloti, contro dei misteriosi esseri chiamati angeli che minacciano la metropoli.

Da principio Evangelion 1.0 era stato pensato come parte di una trilogia rifacimento della serie; durante la lavorazione però il personale non poté riutilizzare i disegni originali e si trovò costretto a rifarli da capo. Mano a mano che la produzione proseguì il progetto incominciò a distaccarsi dal solco dell'opera originale, introducendo alcune differenze. Anno fu affiancato nella regia da Kazuya Tsurumaki e Masayuki, mentre gli storyboard furono curati da Shinji Higuchi e Tomoki Kyōda. Il lungometraggio, che ripercorre la trama dei primi sei episodi della serie[1], si rivelò un successo in Giappone, incassando circa due miliardi di yen[2] e generando considerevoli introiti per il mercato home video. All'estero ricevette un'accoglienza più polarizzata; diversi critici si lamentarono del fatto che fosse troppo derivativo della serie classica o che invece ne tagliasse dettagli importanti, mentre altri ne elogiarono la regia, la colonna sonora e lo sviluppo della vicenda, con particolare attenzione alla veste grafica in CGI. Il film vinse inoltre dei riconoscimenti, venendo premiato, fra gli altri, agli Animation Kobe e al Tokyo International Anime Fair.


Trama


Foto del monte Futago, sul quale l'Eva-01 di Shinji spara con il Positron Rifle al quinto angelo
Foto del monte Futago, sul quale l'Eva-01 di Shinji spara con il Positron Rifle al quinto angelo

Shinji Ikari si dirige verso la città di Neo Tokyo-3 sotto richiesta del padre che non vede da dieci anni, Gendō Ikari, comandante supremo dell'agenzia speciale Nerv. Mentre si aggira per un vicino centro abitato il giovane si ritrova nel bel mezzo di uno scontro armato tra alcuni soldati delle Nazioni Unite e Sachiel, il quarto di una serie di misteriosi esseri che minacciano la Terra, detti angeli. Soccorso dal capitano della Nerv Misato Katsuragi, Shinji viene portato al quartier generale dell'organizzazione, dove Gendō gli ordina di pilotare un mecha gigante noto come Eva-01 per neutralizzare Sachiel, poiché la sua prima pilota Rei Ayanami è ferita. Shinji, seppur inizialmente titubante, accetta, venendo quasi sconfitto dal nemico; durante il combattimento però il robot, in un pericoloso stato di furia chiamato berserk, si attiva da sé e lo sconfigge.

Passa del tempo: Shinji cerca di entrare in contatto con Rei, taciturna e schiva a qualsiasi contatto umano. La ragazza non riesce a comprendere i sentimenti del compagno, riservandogli un atteggiamento distaccato e silenzioso. Alla Nerv intanto arriva comunicazione dell'attacco del sesto angelo, Ramiel. Questi distrugge qualunque cosa gli sia a tiro e quasi distrugge con un potente fascio di fotoni l'Eva-01 con Shinji a bordo. Per superare il campo protettivo dell'invasore viene allora ideata da Misato una strategia chiamata "Operazione Yashima": l'Unità 01, protetta dalla 00, deve cercare di colpire il nemico utilizzando un fucile a positroni sperimentale. Per farlo funzionare è necessaria l'intera produzione elettrica del Giappone. Ramiel viene sconfitto. A fine battaglia Shinji si dirige verso Rei e scoppia in lacrime. La ragazza dice di non sapere che cosa fare in momenti del genere, e Shinji le consiglia di sorridere; Rei sorride, e i due piloti si toccano le mani.

Intanto, sulla Luna si sveglia da una bara un ragazzo chiamato Kaworu Nagisa; egli discute con un membro di una società segreta nota come Seele vicino a un gigante bianco con una maschera viola, dicendo di non vedere l'ora d'incontrare Shinji.


Produzione



Genesi del progetto


L'opera innanzitutto visiva nota come Evangelion è stata realizzata assecondando desideri diversi. Il desiderio di voler fissare su pellicola i propri puri sentimenti. [...] Il desiderio di abbattere il dilagare della chiusura d'animo. Il desiderio di continuare ad avere uno spirito forte, che si muove nel mondo reale. [...] Sento che Eva ormai è vecchio. Ma negli ultimi dodici anni non ci sono stati anime più nuovi di Eva.
Hideaki Anno[3]

Hideaki Anno voleva ritornare sul franchise di Neon Genesis Evangelion già nel 2001[4], ma fu solo nell'ottobre del 2005 che decise di lavorare effettivamente a questo progetto. L'anno prima aveva realizzato il live action Cutie Honey e l'idea di partenza era quella di fare un altro lungometraggio con attori reali con più o meno lo stesso personale di 1.0[5]. Non riuscendo tuttavia a stendere una sceneggiatura convincente[6], decise di virare ritornando sull'animazione. Una delle opere che lo ispirarono a iniziare la tetralogia fu Gundam. Egli si diede infatti il proposito di Gundamizzare il franchise di Eva; inizialmente aveva in mente un titolo sulla scia di G Evangelion, con il proposito di creare un'opera capace di ribaltare completamente il concetto stesso di Evangelion, similmente a quanto fatto da G Gundam[7]. Egli inoltre credeva che l'animazione fosse in una fase di stallo e notò come negli ultimi tempi ci fosse stato un fenomeno di allontanamento tra i ragazzi di età scolare e l'animazione, percependo la necessità di promuovere opere rivolte a loro e alzare il livello generale delle produzioni animate[3].

Per la produzione Anno non si affidò alla Gainax, lo studio che produsse la serie. Egli infatti volle dare vita a qualcosa di nuovo e che sentì di non poter fare alla Gainax, pensando che nello stesso studio si sarebbe dovuto attenere, a suo dire, alla «stessa cornice» e gli stessi binari[4][8]. Il regista contattò così Toshimichi Ōtsuki, produttore della serie classica, e dopo una iniziale titubanza questi accettò la proposta[9][10]. A favorire il progetto ci fu l'uscita di Eva nel mercato dei pachinko, delle macchinette per il gioco d'azzardo particolarmente popolari in Giappone, uscita che fece poi salire le vendite di DVD della serie[11]. Ōtsuki propose l'affare a diverse società; secondo lui però non c'erano molti studi propensi a lavorare su Evangelion, perché trattato con nervosismo all'interno dell'industria. Questi faticò molto e alla fine si trovò un certo numero di studi candidabili, ma per varie ragioni nessuno di loro alla fine si unì[4]. Anno decise inoltre di detenere tutti i diritti del progetto[12]. Secondo lui infatti gli sforzi del personale della serie classica non furono ricompensati adeguatamente, e la creazione di una nuova società avrebbe consentito di distribuire più equamente i profitti rispetto al passato[13]. Alla fine Munenori Ogasawara gli propose di fondare uno studio tutto loro, e Anno accettò; nacque così il Khara Office. In seguito la scala del progetto diventò sempre più grande[14]. Dei suoi amici lo aiutarono con la registrazione della società e la contabilità, diventando così Khara Inc[4][15]. La Khara fu ufficialmente fondata nel 2006, anche se Anno diede le dimissioni alla Gainax soltanto nell'ottobre dell'anno seguente[16]. Il personale della nuova azienda, a parte quello principale, accolse membri nuovi che non avevano partecipato alla serie classica[17].


Regia e sviluppo


Nel lavoro di regia Anno fu affiancato da Kazuya Tsurumaki, a suo tempo assistente alla regia di Evangelion[18], assieme a Masayuki[19]. Masayuki inizialmente si limitò a lavorare al layout e aiutare per l'animazione; solo in un secondo momento la Khara gli chiese di fare il regista, visto che Tsurumaki da solo non poteva fare tutto rispettando le tempistiche di produzione[20]. In origine Anno pensò a un semplice rifacimento grafico della serie[21], con l'aggiunta di circa 150 cut e l'adoperazione di tecniche d'animazione più avanzate[22][23]. Il progetto iniziale preveda inoltre che uscisse una pellicola ogni sei mesi, concludendosi in un anno e mezzo e con poca fatica; secondo Tsurumaki lo stesso Anno non aveva intenzione di dirigere ufficialmente il lungometraggio, dunque avrebbe potuto diventare un progetto completamente esternalizzato, e solo in fase di realizzazione i piani mutarono[18][24].

Hideaki Anno, regista e sceneggiatore di Neon Genesis Evangelion e di You Are (Not) Alone
Hideaki Anno, regista e sceneggiatore di Neon Genesis Evangelion e di You Are (Not) Alone

Come prima cosa si procedette con l'operazione di bank, un processo consistente nel recuperare i fogli con i disegni originali della serie[25]. Il lavoro fu particolarmente complesso, visto che alcuni fogli non erano al loro posto o erano stati usati nel corso degli anni per altri progetti[26]. In un primo momento si tentò di convertire semplicemente la pellicola originale degli episodi in digitale. La pellicola fu dunque convertita dal formato originale di 16 mm a un pieno formato 35 mm; le immagini però erano qualitativamente inferiori alle aspettative, in particolare per quanto riguarda i colori e la definizione[14]. Vista la bassa qualità del processo, e calcolate poi le spese economiche dell'intera procedura, si preferì poi in un secondo momento partire direttamente in digitale e rifare tutto[15][22].

L'ipotesi iniziale di un semplice rifacimento fu abbandonata, e mano a mano lo scenario cambiò, distaccandosi dalla pista stabilita dalla serie. Sotto idea di Tsurumaki si creò una illusione allo spettatore; nella prima parte si seguì lo stesso binario dell'anime, per poi virare improvvisamente e sorprendere il pubblico[27]. Anche la produzione diventò mano a mano più frenetica[28], subendo crisi[29] e cambiamenti fino all'ultimo minuto; essa si svolse inoltre in contemporanea con quella del secondo capitolo[21]. Tsurumaki controllò che tutto si svolgesse regolarmente; la politica di Anno infatti fu quella di armonizzare il più possibile le parti nuove con quelle vecchie[30]. Il lavoro di 1.0 fu descritto dal suo stesso personale come una esibizione dal vivo, flessibile e nel peggiore dei casi disorganizzata; la produzione infatti fece molte cose sul momento, e non di rado fu costretta a rifare alcuni dettagli per improvvisi cambi di programma[24]. Secondo Tsurumaki, inoltre, al minimo errore si rischiava di arrivare fuori tempo; ogni dipartimento lavorò in modo indipendente, dunque soltanto all'ultimo momento si seppe con certezza se si era sulla strada giusta oppure no[31]. Il personale infatti dovette creare una situazione in cui qualunque cosa si potesse aggiustare e modificare durante il processo, visti i continui ripensamenti in corso d'opera[32]. Anche il titolo cambiò nel processo; quando fu annunciato il Rebuild infatti il lungometraggio avrebbe dovuto essere il primo di una trilogia e avrebbe dovuto chiamarsi Rebuild of Evangelion: 01[33].


Sceneggiatura


Shinji Higuchi e Tomoki Kyōda si occuparono degli storyboard

I tre registi furono affiancati in fase di sceneggiatura da Shinji Higuchi[34] e Tomoki Kyōda. Durante la produzione Higuchi ebbe occasione di parlare con Kenji Kamiyama, regista di Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, e attinse a piene mani da quest'ultima serie, scoprendo le possibilità registiche e i giochi di camera possibili con il digitale[35]. Kyōda invece fu chiamato per via del suo lavoro su Eureka Seven. L'artista voleva inizialmente rifiutare la proposta[36], ma Anno gli parlò di persona della situazione dell'animazione giapponese e di quelli che riteneva essere i suoi squilibri, e alla fine accettò. Kyōda, che si occupò delle scene in cui i personaggi dialogano, procedette senza direttive specifiche nello scenario[37]. La fase di scrittura, nonostante si parlasse di una pellicola su una serie già esistente e stabilità, passò attraverso varie modifiche. Sia Higuchi, sia Kyōda fecero degli storyboard inizialmente molto diversi dalla serie televisiva. Alcune persone tuttavia si lamentarono della cosa, dicendo che il risultato finale non somigliasse affatto a Evangelion[38]; lo stesso Anno trovò in particolare quello di Kyōda un lavoro valido, ma troppo distante dallo stile della serie, quindi decise di prenderne le parti migliori e rifarlo nuovamente[39]. Durante l'Operazione Yashima, ad esempio, venne proposto uno scenario in cui l'Eva-00 e lo 01 avrebbero unito le proprie forze per sparare con il Positron Rifle e colpire Ramiel, ma il risultato, simile alla serie Kyōdai Ken Byclosser, venne giudicato poco realistico. Alla fine il personale prese la decisione di tornare a lavorare sui vecchi storyboard e i DVD della serie, così da recuperare lo spirito dell'originale e non allontanarsene troppo[38].

Anche Tsurumaki incominciò a lavorare agli storyboard da ottobre fino al dicembre del 2006; egli inizialmente si prefissò una durata di novanta minuti, ma nel processo di storyboarding il lungometraggio sfiorò i centodieci, dunque si fecero diversi tagli nella prima approssimativa fase di montaggio[38]. Tsurumaki inoltre ebbe dei problemi a comprendere gli storyboard di Higuchi, perché i disegni furono fatti spontaneamente di getto e per via di annotazioni troppo generiche[17]. Egli cercò in fase di scrittura di rendere la storia più seria rispetto alla controparte originale. Inizialmente infatti Neon Genesis Evangelion avrebbe dovuto essere una versione robotica di Sailor Moon, ma Tsurumaki cercò di non riprendere gli elementi scartati durante la produzione della serie. Fu particolarmente difficile poi cercare d'introdurre degli elementi di sorpresa[40]. Lui e Anno inoltre si diedero l'obiettivo di rappresentare correttamente la storia di Shinji e Misato, nonché la generazione di Misato e di Ritsuko[41]. Durante il processo dunque dall'iniziale rifacimento si introdussero diversi cambiamenti, si tagliarono alcuni passaggi o dettagli per snellire la trama e si introdussero al contrario nuove scene, mutando la caratterizzazione dei personaggi. Gli angeli, ad esempio, furono ripresi ma senza i nomi della serie classica, visto che fra il personale essi non venivano mai usati[42]. Tsurumaki pensò a You (Are) Not Alone come a una storia di crescita, dipingendo nello storyboard un quadro chiaro dell'evoluzione di Shinji e del lieto fine del lungometraggio, ma Anno cambiò ancora la storia mutandone le sfumature, pensando che l'idea di Tsurumaki si spingesse troppo in là[38]. Nella sua prima metà Evangelion inoltre manteneva un'impostazione da normale mecha, per poi diventare matura e seria nella seconda; per bilanciare la cosa Anno inserì un tono adulto e serio introducendo delle conversazioni mature fra Ritsuko e Misato sin dal primo capitolo della saga[38].


Design e scenografia


Hiroshi Katō, che aveva precedentemente lavorato a Evangelion, tornò a lavorare al franchise con i titoli di art director e, insieme a Tatsuya Kushida della Bishou Inc., production designer[19]. Secondo Katō per il lungometraggio vennero riprese diverse idee accantonate durante la produzione della serie televisiva per mancanza di tempo[43]. Ai tempi della serie classica i dettagli della gabbia degli Eva, ad esempio, alla fine furono omessi, a causa della mancanza di tempo e di risorse[44]. A marzo del 2007 i membri del personale fecero dei sopralluoghi alla sottostazione elettrica di Keiyo di Tepco, nonché alla diga di Miyagase. Le escursioni si rivelarono particolarmente fruttuose, e alcuni dettagli della diga si rifletterono poi sull'impostazione della base della Nerv[45]. Anno ebbe particolare occhio sui tralicci, sui pali del telefono e i semafori[46], e diede molta attenzione anche ai treni, chiedendo ai disegnatori di inserirne parecchi[47]. Anche Kyōda aiutò nel processo di design, concependo il nuovo logo della Seele[48].

Il personale della Khara visitò il lago Ashino ad Hakone, località presso cui sorge la fittizia Neo Tokyo-3, e la diga di Miyagase, che ha ispirato gli interni della base della Nerv

Per il mecha design ritornò Ikuto Yamashita[49]; egli aiutò anche in altri ambiti, concependo il nuovo logo della Nerv[50][51]. Egli decise di non modificare eccessivamente i design dei mecha; il Positron Rifle e lo 01, per esempio, mantennero la stessa posa e posizione anche nel Rebuild. L'artista riprese inoltre delle idee scartate durante la produzione della serie, pubblicate a suo tempo in un libro chiamato Sore o Nasumono[52]. Per il Rebuild si recuperarono gli schemi originali di vent'anni prima e l'idea degli inserti luminosi nella livrea dell'Eva-01[53]. Anno si ispirò in particolare a Ultraman e i membri della Schoker di Kamen Rider[54], e lui stesso aiutò dando una mano con il design del simulatore di Eva visibile durante l'addestramento di Shinji[55].

Takeshi Honda si occupò del design dello 00 e dello 01, del Positron Rifle e delle altre attrezzature meccaniche[56]. Anche Honda non fece dei disegni originali, limitandosi per lo più a correggere quelli già esistenti e disegnare meglio i dettagli tralasciati dalla mancanza di risorse della serie. In un primo momento pensò di dare alle unità un corpo sottile, ma per dare un senso di pesantezza e rispondere alle esigenze del regista ispessì gli umanoidi[56]. L'artista cambiò inoltre le proporzioni dei mecha, pur non mutando nulla di sostanziale in termini di performance. Anche lui non ricevette richieste particolari da parte di Anno, sentendo molta libertà nel processo[57].

Yoshiyuki Sadamoto, character designer della serie originale, ritornò nel suo ruolo per 1.0. All'inizio cercò di lavorare alle specifiche dei colori dei personaggi sostituendo semplicemente quelle della serie con delle equivalenti in digitale. L'artista però non rimase soddisfatto, perché i colori digitali risultavano innaturali, e quelli della pelle tendevano verso l'arancione[58]. Anno infatti diede grande importanza al colore, controllandolo in ogni cut[59]. Il regista volle usare colori appariscenti e densi, senza per questo far calare la qualità dell'immagine; dunque affiancò il color designer Kazuko Kikuchi, lavorando senza sosta sulle specifiche del colore[60]. Anche Kikuchi ebbe difficoltà durante il processo; alla fine si decise di regolare lo schema di colori in base alla personalità del personaggio, riflettendo a lungo sul da farsi e impiegando diversi mesi per il lavoro[61]. Hidenori Matsubara disegnò i vestiti di Misato, Ritsuko, dei lavoratori della Nerv e alcuni dettagli delle tute dei piloti, prendendo spunto in particolare da alcune scelte introdotte nel manga di Sadamoto[62]. Alla fine la produzione optò per uno stile né troppo realistico né eccessivamente cartoonesco[30]. Nell'originale la città di Neo Tokyo-3 venne rappresentata come una finta capitale mezza disabitata, vista l'elevata quantità di lavoro necessaria ad animare i personaggi di sfondo, ma nel lungometraggio invece furono disegnate molte persone della Nerv e abitanti casuali. I loro design furono anche questa volta curati da Sadamoto[63].


Animazione


Gli sfondi e le scenografie furono completamente ricreati, e i disegni furono rifatti da capo cercando di mantenere l'atmosfera di base. La produzione infatti non poté usare gli sfondi vecchi della serie; alla fine si riuscì a recuperare circa metà materiale, nonostante i dodici anni trascorsi, ma molto era fisicamente deteriorato e inutilizzabile[43]. I vecchi sfondi furono comunque importanti per gli animatori; in alcune scene furono ricreati i colori nostalgici della versione televisiva, mentre in altre si aumentò semplicemente la quantità di dettagli, cercando di fare quello che non era possibile con i mezzi d'epoca[64]. Nella prima scena del lungometraggio, per esempio, furono aggiunte più erbacce agli sfondi, mantenendo la stessa impressione e dando l'idea che l'ambientazione sia la stessa[65]. Agli animatori inoltre Anno diede l'obiettivo di dare l'idea di una pellicola dal vivo con effetti speciali[66]. Shunji Suzuki, che era già stato direttore dell'animazione del primo episodio della serie, venne chiamato come supervisore delle animazioni chiave, o key frames[67]. Egli in più venne incaricato di correggere il layout; Yuji Moriyama e Kazuya Kise si unirono a lui in qualità di supervisori, e il carico complessivo di lavoro aumentò esponenzialmente durante il processo. Suzuki cercò di dare un senso di unità ai disegni, visto che le varie parti del lungometraggio furono assegnate a registi diversi[68]. A un certo punto si trovò a faticare in uno stato di caos, lavorando sempre su tre o quattro cose contemporaneamente[41]. Anche Sadamoto aiutò con l'animazione, principalmente per l'ultima scena di Kaworu sulla Luna[69].

Honda disegnò la sequenza dell'Eva-01 che impugna il Positron Rifle a mano, ritenendo il 3D troppo noioso
Honda disegnò la sequenza dell'Eva-01 che impugna il Positron Rifle a mano, ritenendo il 3D troppo noioso

Hidenori Matsubara venne scelto come direttore dell'animazione della seconda parte[22]. Matsubara aiutò anche nella prima parte e nei layout; nell'ultima parte del lungometraggio si occupò di circa un terzo del lavoro, condividendolo con Jun Okuda[62]. Anche a lui Anno non chiese nulla in particolare[24]; inizialmente quindi il processo non fu sistematico, visto che non c'era un'idea chiara su cosa fare, e non furono assegnati titoli rigidi o accordi definiti all'interno del personale creativo[70].

Tatsuya Takana invece si specializzò nei pali. Anno richiese esplicitamente di trattarli a tutti gli effetti come dei personaggi, assieme ai distributori e i telefoni pubblici[71]. Il regista scattò personalmente delle foto di pali da rappresentare nel lungometraggio, che vennero combinate insieme in un layout da Ikki Todoroki, per poi essere disegnate a linee pulite in modo che i rifinitori potessero dipingerle. I piloni furono disegnati principalmente in 3D, ma Tanaka aggiunse i fili, arrivando a disegnare quasi tutti i pali del lungometraggio[72]. L'artista inizialmente propose di usare il 3D per i pali, per delinearli direttamente dalle fotografie e risparmiare, ma alla fine la produzione preferì agire diversamente[73]. Takana disegnò anche la maggior parte dei semafori, concependone lui stesso il disegn. Le foto di riferimento che aveva infatti non erano del tutto chiare, quindi integrò le parti che non si vedevano, lavorando e facendo cambiamenti fino all'ultimo minuto[74]. Anche i pali e gli edifici furono fatti in celluloide. Anno diede particolare attenzione ai colori, lavorando e affiancando passo passo il color designer, Kikuchi. Per il Rebuild si usò in particolare una saturazione del colore alta, così da far sembrare i colori più luminosi rispetto agli altri anime[75]. Il regista lo affiancò in particolare per i cut con i treni, controllandone i minimi dettagli ogni volta. Certe volte lui e Anno passarono più di mezz'ora per un cut di pochi fotogrammi, e grazie ai benefici del digitale Kikuchi poté modificare il colore con facilità[76].

Gli angeli vennero fatti in parte in 3D CGI[77], in parte disegnati a mano, come nel caso delle fruste di Shamshiel[3]. Altre sequenze, come quella in cui gli Eva vengono trasportati dai treni, richiesero precisione nei movimenti, e furono invece fatte in 3D[57]. Anche altri membri del personale intervennero nel processo. Honda fu responsabile del cut in cui l'Eva-01 viene inquadrato mentre ghermisce il Positroni Rifle, ed ebbe dei problemi nel disegnarlo. L'inquadratura alla fine fu fatta a mano; secondo Honda infatti il 3D sarebbe stato noioso, mentre il disegno a mano, per natura meno preciso, permise di dare «qualche informazione falsa inaspettata»[17]. La mitragliatrice Gatling fu fatta da Kazuya Kise[57]. Tomoko Masuda invece fu incaricato di sovraintendere al lavoro digitale in 2D[78], come i loghi e le scritte leggibili su cartelli, bevande e altri oggetti visibili nel lungometraggio; egli produsse per l'occasione loghi di aziende immaginarie mescolati con alcuni esistenti, assieme ai codici a barre e le targhe delle auto[79] usando Adobe Illustrator, Photoshop e After Effects[80]. A fine luglio 2006, durante le ultime fasi di produzione, il personale osservò e corresse eventuali errori nelle animazioni; chi faceva notare l'errore poi dovette assumersene la responsabilità, sistemando lui stesso i disegni sbagliati[81]. Il lavoro del dipartimento digitale venne consegnato alla fine, dopo che tutti gli altri avevano finito[82].


CGI


All'inizio della produzione Anno nutriva poche aspettative sulla CGI; lui stesso dichiarò di non essere un esperto di tecnologia e di non saper usare bene Photoshop. Per tali ragioni preferì, con l'aiuto di Tsurumaki e Masayuki, agire il meno possibile e avere uno sguardo d'insieme sul sistema produttivo[85]. Durante la produzione vigilò il tutto su un piccolo schermo di PC, e fu difficile capire il flusso e il volume del lungometraggio, che era un prodotto comunque destinato in primo luogo alle sale cinematografiche[86]. All'inizio il personale non sapeva dove la CG sarebbe stata più adatta[87]. Come direttori della CGI furono scelti Daisuke Onizuka, che aveva lavorato a DieBuster con Tsurumaki, e Hiroyasu Kobayashi[88]. Mentre di solito alla CG viene richiesto di somigliare a una pellicola dal vivo, a Onizuka e Kobayashi fu chiesto di ricreare il mondo di una scenografia in miniatura, tipiche delle pellicole dal vivo con effetti speciali[88]. Honda e Anno passarono molto tempo a supervisionare i modelli tridimensionali; anche nel loro caso furono fatti con molti dettagli, inserendo delle idee che Yamashita scartò al tempo della serie. Anno spesso aggiunse nuovi cut soltanto per mostrare questi nuovi dettagli, oltre che per i treni e altri dettagli meccanici in CGI[89]. Kobayashi si occupò di modellazione, Onizuka di animazione; dopo la conclusione della fase di storyboarding continuarono a fare cambiamenti e aggiunte, visto che lo stesso storyboard continuò a ricevere nuovi cut per diversi mesi, e anche il layout venne completamente rivisto[90]. Mano a mano che il lavoro procedette le linee guida di Anno diventarono sempre più chiare, e opere con effetti speciali come quelle di Ultraman funsero da guida nel processo[91].

Alla CGI e agli effetti visivi lavorarono inoltre Eiji Inomoto e Ryūta Undo. Undo si occupò della scena in cui compare Sachiel, ed era responsabile dei singoli cut, senza conoscere il flusso generale del lungometraggio[92]; Inomoto, rappresentante dell'azienda Orange, ebbe il compito di controllare il lavoro di tutti gli animatori della CG[93]. Alla fine fecero più cut in CG di quanto inizialmente previsto; essi lavorarono inoltre al lancio dell'Eva-01, all'espulsione dell'Entry Plug dello 00 e alle scene in cui comparono i VTOL[94]. Undo diventò responsabile anche dei fotogrammi con i trasformatori e ai vagoni visibili durante l'Operazione Yashima. All'ultimo minuto fecero anche degli aggiustamenti per controllare luci e ombre delle sequenze[95].

Anche Atsuki Satō e Hibiki Watabe della Motor/lieZ si occuparono dell'Operazione Yashima[96]. Satō si occupò inoltre, fra le altre cose, del logo della Khara, che come richiesto da Anno fece sullo stile di quello di Ultraman Taro[97]. Particolarmente ostica fu la realizzazione di Ramiel, che nel lungometraggio cambia la propria dimensione originaria di ottaedro in una grande varietà di sembianze. Per l'idea di base dell'angelo si prese a modello il microorganismo di Andromeda e un'immagine disegnata vent'anni prima da Takashi Watabe e risalente ai tempi di Le ali di Honneamise, raffigurante un oggetto quadrimensionale che si muoveva in un mondo a tre dimensioni[23]. La sua idea iniziale tuttavia si rivelò impossibile da realizzare[98]. Gli storyboard di Higuchi erano molto grezzi e indicavano soltanto che Ramiel avrebbe dovuto trasformarsi in una forma impossibile da comprendere per chi vive in un mondo tridimensionale, dando dei problemi agli animatori. Fu difficile riprodurre l'idea di Higuchi, perché, a differenza dei soliti lavori in CG, gli animatori non riuscirono a trovare un riferimento specifico nel mondo reale. Vista la difficoltà Tsurumaki disegnò un grezzo della forma e del movimento da assegnare a Ramiel[99]. Ci furono diversi tentativi ed errori, dunque il prodotto finito si rivelò molto diverso dal primo schizzo[100].

Il processo fu anche in questo caso flessibile e non convenzionale[101]. Le immagini furono completate all'inizio di agosto 2007. Il programma finale si dimostrò serrato, e fu difficile assicurarsi che il layout finale, terminato a luglio, fosse coerente[102]. Gli artisti dichiararono inoltre di non essersi dovuti troppo preoccupare della coerenza del prodotto, quanto della sua efficacia comunicativa. Mentre lavoravano a Ramiel, ad esempio, ci fu un errore di rendering; i riflessi delle facce inferiori e superiori dell'angelo furono invertiti. Tsurumaki però disse di lasciar stare così[103]. Essi sovrapposero diverse immagini dello sfondo riflesso su Ramiel, stratificando diversi tipi di illuminazione; Satō e gli altri dovettero però aspettare gli sfondi fossero pronti, visto che tendevano ad arrivare più tardi del previsto[104]. Altra immagine difficile da realizzare in CGI fu quella delle luci dell'arcipelago giapponese che si spengono. Ci furono direzioni dettagliate in proposito fin dall'inizio, tenendo conto delle aziende elettriche e delle stazioni di ogni area. Furono perciò calcolate le linee principali e le varie sezioni all'interno di ogni compagnia elettrica, facendo spegnere il sistema di conseguenza[105].


Effetti speciali


Hideaki Anno non chiese ai responsabili della CGI e degli effetti speciali di riprodurre realisticamente la realtà, ma di dare l'idea di una pellicola tokusatsu
Hideaki Anno non chiese ai responsabili della CGI e degli effetti speciali di riprodurre realisticamente la realtà, ma di dare l'idea di una pellicola tokusatsu

Come direttore degli effetti speciali fu nominato Shōichi Masuo. Per la serie televisiva furono già usati alcuni espedienti grafici con i mezzi allora disponibili, quindi per 1.0 si cercò di ricreare lo stesso gusto della serie del 1995, ma in forma digitale[106]. Egli cercò altresì di aggiungere cose inedite e mai viste nella serie classica[107]. La CG fu integrata con disegni a mano; gli spruzzi delle onde, per esempio, vengono solitamente fatti in CG, ma secondo Masuo il processo non avrebbe reso giustizia graficamente. Egli ricevette per questi dettagli delle richieste di cambio di texture, creando quindi il materiale in analogico; il disegno su carta venne poi scannerizzato, trasferito su software, elaborato e poi ritoccato digitalmente[108].

All'inizio Anno sembrò andare con calma, e soltanto negli ultimi mesi di lavoro gli iniziò a dare istruzioni più precise e nitide[109]. Venne usata molta CG per le parti apparentemente uguali a quelle vecchie; l'obiettivo fu quello di dare l'idea di cel-shading, ossia di dare l'illusione che nonostante la CG il tutto fosse disegnato in analogico. Particolarmente complicato si rivelò lavorare sugli edifici mobili di Neo Tokyo-3, che vennero trattati come fossero dei mecha. Masuo paragonò i palazzi alle costruzioni mobili di Stringay di Gerry Anderson, a degli edifici dei lungometraggi del kaijū Mothra, nonché alle torrette che escono durate l'intercettazione dei mostri di Gli eredi di King Kong[110]. Gli edifici e i pali furono infatti disegnati anche in tal caso come dei personaggi[107]. Non sempre il digitale si rivelò più veloce del tradizionale; particolarmente difficile per lui si rivelò rendere il muzle flash, cioè il lampo di luce generato dal calore e dalla pressione dei proiettili degli Eva, che invece in analogico avrebbe richiesto soltanto cinque minuti[110].


Doppiaggio


Il doppiaggio di You Are (Not) Alone iniziò ufficialmente il 31 luglio del 2007. Il doppiaggio si svolse agli studi della Tokyo TV Center[111], mentre il mix finale del suono fu fatto presso lo studio MA. Le fasi finali di doppiaggio iniziarono il 22 agosto[112]. Alle registrazioni assistette, oltre che il regista principale Anno, anche Masayuki; alle sessioni però questi fece poco, vista la forte presenza di Anno, limitandosi per lo più a riferire errori nella sincronizzazione dell'audio[113].

Megumi Ogata, voce giapponese di Shinji
Megumi Ogata, voce giapponese di Shinji

Al lungometraggio partecipò inoltre Sayaka Ōhara, che doppiò diversi annunci di sottofondo di operatori senza nome, e che poi avrebbe continuato il Rebuild interpretando Sumire Nagara in Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo[120].


Fotografia ed effetti sonori


I pali della luce, elemento grafico tipico di Anno, furono trattati e resi graficamente come personaggi a tutti gli effetti
I pali della luce, elemento grafico tipico di Anno, furono trattati e resi graficamente come personaggi a tutti gli effetti

Il reparto fotografico fu un elemento chiave nel sistema produttivo del lungometraggio[121]. Come direttore della fotografia fu scelto Susumu Fukushi della compagnia T2 Studio. Secondo Fukushi il digitale ebbe il vantaggio di controllare tutti gli elementi, eliminando però il caso, componente a suo dire importante del processo[121]. Il digitale permise comunque di implementare le immagini, unirle agli sfondi e sovrapporre il lavoro di camera diretto dal regista. Anche i personaggi e i mecha elaborati attraverso la CG passarono attraverso uno stadio compositivo con materiali simili per tipologia ai rodovetri[3]. Nella fase di composizione il personale fece ricorso a diverse tipologie di effetti, per lo più filtri ed effetti luminosi come la sfocatura, il vetro d'onda (o deformazione irregolare) e l'esposizione multipla. Altri effetti che furono usati furono la luce trasmessa, che investe un soggetto a partire dalla parte superiore, il para e il flare: con il para una porzione di superficie sembra rivestita di paraffina, mentre il flare prevede l'inserimento di luce diffusa[3].

Il regista e il personale inizialmente non diedero direttive particolari sulla fotografia. Per dei particolari cut però Fukushi si diresse personalmente alla Khara, dunque il processo si svolse cut dopo cut senza una politica generale ben definita[122]. Solo con il tempo emersero i gusti di Anno, e alla fine Fukushi passò la maggior parte del tempo in presenza del regista a regolare i para e i flare[123]. Fukushi dovette prestare attenzione in particolare alle parti luminescenti dell'Eva-01; esse richiesero un effetto fotografico inserito come maschera digitale, cioè luce trasmessa e esposizione multipla[3]. La parte superiore dello schermo nelle battaglie notturna fu resa più scura, così da enfatizzare il senso di immensità. Anno chiese inoltre di disegnare il paesaggio urbano delle scene prima con un cielo luminoso, così da non far perdere i dettagli, per poi scurirlo in un secondo momento[123].

Gli effetti sonori invece furono curati da Tōru Noguchi. Egli cercò almeno all'inizio di non caricare la pellicola di troppe informazioni sonore e rendere il suono facilmente comprensibile agli spettatori[111]. Anche Noguchi ebbe diverse richieste da parte di Anno, e pertanto lavorò e modificò fino all'ultimo minuto[124]. In un primo momento pensò di ricalcare semplicemente i suoni della serie televisiva e estenderli per un'uscita cinematografica, ma alla fine uscì qualcosa di molto diverso. Il processo non fu semplice ed egli trovò parecchie difficoltà, visto che dovette lavorare su un prodotto già esistente[125], tanto da pensare di abbandonare la produzione[126]. Per l'angelo Ramiel, che emette una voce femminile, riprese una istruzione presente già ai tempi della serie televisiva; per il suono dello shield dell'angelo egli evitò il rumore da trapanamento usato per la serie sovrapponendo invece vari suoni, fra cui un elemento vocale e un suono simile a quello di un raggio[127]. Noguchi ebbe inoltre molte richieste da Masayuki e fu difficile per lui trovare il giusto equilibrio[128]. Anno gli diede anche delle specifiche sui tipi di treni usati nelle varie scene, facendo un piano dettagliato di come il suono sarebbe cambiato di conseguenza. Per il treno visibile durante una visione onirica di Shinji invece gli chiesero di usare il suono registrato per Shiki-Jitsu, un lungometraggio del 2000 diretto anch'esso da Anno[129].


Montaggio


Come montatore del lungometraggio fu chiamato Hiroshi Okuda, specializzato in pellicole dal vivo. Il montaggio grezzo fu fatto in un primo momento da Ikki Todoroki, assistente alla regia, e da lì subentrò lui[130]. Okuda usò Avid Technology[131] e lavorò al montaggio anche mentre era in corso il doppiaggio, nonostante il programma di registrazione avesse superato la scadenza[132]. Quando mise insieme il lungometraggio uscì una pellicola lunga due ore e mezza; Toshimichi Ōtsuki però richiese di concludere il lungometraggio attorno ai novanta minuti, dunque Okuda ridusse molto la prima metà[133].


Colonna sonora


Lo stesso argomento in dettaglio: Colonne sonore di Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone.

La colonna sonora di Evangelion 1.0 fu curata da Shirō Sagisu, già compositore delle musiche per la serie televisiva originale[134][135]. Sagisu lesse attentamente gli storyboard e iniziò subito a mettersi all'opera[136]. Come prima cosa andò alla King Records per recuperare e copiare gli spartiti originali, rivedendo i DVD della serie classica per l'occasione[137]. Parlò subito di Anno sul da farsi; come prima cosa il regista gli disse che la musica doveva avere «spessore e profondità». Successivamente Sagisu andò a Parigi e incominciò il lavoro vero e proprio, registrando delle demo a Londra[138]. Anno diede molte direttive in proposito, fornendo istruzioni precise su musica, inquadrature, tempi e lunghezze nelle fasi più importanti di registrazione[139].

Per scrivere le canzoni e registrare le demo ci mise cinque settimane da aprile, e poi altre dieci per registrare i definitivi[137]. Anche le vecchie canzoni furono riarrangiate e registrate da zero; visto l'avanzamento della tecnologia il lavoro fu semplificato rispetto a quello della serie, e il personale poté vedere, sentire e controllare il prodotto anche nelle fasi intermedie di produzione[138][140]. Le sessioni di registrazione a Londra terminarono all'inizio di luglio e si spostarono poi a Tokyo, ove le musiche furono poi completate[112]. La musica fu infatti registrata agli Abbey Road Studios di Londra[141] e poi masterizzata a Los Angeles[142]. Il compositore si affidò a Londra perché trovò gli studi inglesi più avanzati e affidabili di quelli giapponesi e per la disponibilità di microfoni per i canali 5.1[143]. Ad alcune tracce furono dati titoli in francese, ad altre in inglese, a seconda di dove stava lavorando lui in quel momento[144]

La cantante giapponese Hikaru Utada cantò i due brani principali, ossia Beautiful World[145][146], musica dei titoli coda, e una sua vecchia versione del pezzo classico Fly Me to the Moon, già sigla di chiusura della serie originale, usato poi nel primo trailer del lungometraggio[147]. Entrambi i brani vennero successivamente inclusi nel singolo di Utada Beautiful World/Kiss & Cry, pubblicato in Giappone il 29 agosto 2007[148][149]. Utada aveva già menzionato pubblicamente Evangelion in precedenza, motivo per cui fu poi notata e chiamata dalla produzione[150]. Beautiful World fu accolta positivamente dai critici, che elogiarono il testo[151] e l'interpretazione di Utada[152][153]; il pezzo raggiunse il secondo posto nelle classifiche settimanali di Oricon[154], ricevette il disco di platino per le copie fisiche vendute (250 000)[155] e il disco di diamante (o "Million") per un milione di download digitali certificati[156]. Tutta la colonna sonora del film fu poi inclusa in due album, assieme alle canzoni di Hikaru e dei brani di Kotono Mitsuishi provenienti dagli album della doppiatrice e presenti in alcune scene del lungometraggio[157]. Il primo, Shiro Sagisu: Music from "Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone", fu pubblicato dalla King Records il 26 settembre del 2007[158]; il secondo, Evangerion Shin Gekijōban: Jo Original Soundtrack (ヱヴァンゲリヲン新劇場版:序 オリジナルサウンドトラック?), contiene altri pezzi che compaiono nel lungometraggio ma non inclusi nel precedente e fu pubblicato il 21 maggio dell'anno seguente[159].


Promozione


Il lungometraggio venne annunciato il 10 settembre 2006 sulla rivista Newtype[160], ed era inizialmente previsto per l'inizio dell'estate dell'anno seguente[33]. In occasione dell'uscita Anno pubblicò una lettera con una dichiarazioni d'intenti della saga del Rebuild, che venne poi esposta in formato poster in cinquanta cinema giapponesi[161]. Il 17 febbraio 2007 venne pubblicato uno special[162] in cui fu annunciato che il lungometraggio sarebbe uscito quasi a fine stagione, il 1º settembre[163]. Un secondo capitolo dello special è poi uscito il 23 marzo[164]. Altri due special per l'uscita del Rebuild furono pubblicati a fine febbraio e a fine aprile. Dei biglietti in prevendita furono resi disponibili il 28 aprile[165][166], anche se la prevendita ufficiale iniziò il 9 giugno[167]. Il primo trailer per l'uscita, in cui venne inclusa la Fly Me To The Moon (In Other Words) -2007 Mix - di Utada Hikaru, fu pubblicato il 17 luglio[168]. Un secondo trailer uscì l'11 agosto[169]; nel secondo furono inserite immagini ritraenti Kaworu Nagisa e la canzone Beautiful World, anch'essa cantata da Hikaru. Prima dell'uscita la Khara collaborò con diverse società per promuovere l'imminente arrivo del lungometraggio nelle sale[170][171], fra le quali la rivista di musica Rolling Stone[172], Pizza Hut[173][174], Doritos[175][176], CC Ueshima Coffee[177][178] e Frito-Lay[179]; molte di tali marche furono poi aggiunte in delle scene del lungometraggio[180]. L'UCC Coffee, in particolare, aveva già collaborato con la Gainax durante l'uscita della vecchia versione cinematografica nel 1997 con delle lattine a tema personaggi di Evangelion; per l'uscita di Evangelion 1.0 vennero messe in commercio trecentomila casse di caffè, corrispondenti a circa nove milioni di lattine[181]. Secondo Toshimichi Ōtsuki invece non si fecero grandi accordi pubblicitari, cercando di dare al cliente una sensazione di esclusività, come se dovesse lottare per vedere il lungometraggio o comprare gli opuscoli ufficiali[182].


Distribuzione


Lo Shinjuku Milano-za; 1.0 avrebbe dovuto debuttare al Cinema Square Tokyo, ma fu poi spostato al Milano 1 per venire incontro alla alta affluenza di pubblico
Lo Shinjuku Milano-za; 1.0 avrebbe dovuto debuttare al Cinema Square Tokyo, ma fu poi spostato al Milano 1 per venire incontro alla alta affluenza di pubblico

La première di 1.0 all'inizio era programmata al Cinema Square Tokyo del cinema Tokyo Milano di Shinjuku; la capacità di posti a sedere, 224, era però insufficiente ad accogliere il grande pubblico, così la proiezione della pellicola fu spostata al Milano 1, che aveva 1 046 posti a sedere disponibili[183][184]. Il giorno della première si tennero sette trasmissioni consecutive dalla mattina fino alle 21:30, durante le quali la pellicola ricevette un entusiastico responso da parte del pubblico presente[183][185]. Il lungometraggio uscì poi in ottantaquattro sale il 1º settembre 2007[186]. Il 26 aprile 2008 Evangelion: 1.01, la versione per il mercato home video del lungometraggio, fu proiettata in alcuni cinema, per poi essere distribuita in DVD il 16 maggio dello stesso anno[187][188]. A capodanno 2013 inoltre venne proiettato assieme a 2.0 e 3.0 in una maratona speciale in quarantaquattro cinema giapponesi[189].

La versione Evangelion 1.01 fu trasmessa durante il Friday Roadshow di NTV il 3 luglio 2009; per l'occasione la pellicola fu ulteriormente modificata per la trasmissione televisiva[190][191] e fu resa disponibile la password per uno speciale gioco di puzzle sul Rebuild[192].

1.0 fu poi pubblicato su YouTube nel 2020 e reso disponibile gratuitamente dal 20 al 30 aprile sul canale ufficiale della Khara[193], nonché sull'ufficiale applicazione Eva Extra, dove fu reso visibile dal 18 al 30 aprile durante la pandemia di COVID-19[194]. Nello stesso periodo si tenne per l'occasione una trasmissione ufficiale in diretta del lungometraggio su Google Meet con ospite la cantante giapponese Yōko Takahashi, tenutasi il 25 e il 26 aprile[195][196]. Il 14 maggio il lungometraggio fu poi trasmesso anche sulla piattaforma Line Live[197]. Evangelion 1.0 in seguito uscì di nuovo in ottantadue cinema giapponesi in tecnologia 4DX e MX4D il 4 dicembre 2020 per promuovere l'uscita di Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, quarto e ultimo capitolo del Rebuild, seguito poi dai due successivi capitoli della saga nei giorni seguenti[198]; per la proiezione furono inoltre distribuiti di nuovo gli opuscoli esplicativi dei vari capitoli del Rebuild, pubblicati a loro tempo durante l'esordio delle pellicole[199]. Nello stesso mese tutti e tre i primi lungometraggi della saga furono pubblicati sull'Amazon Prime giapponese[200]; il 5 marzo 2021 1.0 è stato poi trasmesso integralmente sul canale YouTube di Prime Video Japan[201].


All'estero


Evangelion 1.0 venne selezionato come lungometraggio di chiusura del dodicesimo Busan International Film Festival (PIFF)[202][203] e fu proiettato il 12 ottobre 2007[204], ultimo giorno dell'evento[205]. Per l'occasione il lungometraggio fu proiettato con sottotitoli in inglese e in coreano[206][207]. 1.0 venne in seguito proiettato in alcuni cinema selezionati il 19 gennaio 2008, attirando oltre quarantamila spettatori in cinque giorni di spettacoli[208].

Evangelion 1.0 venne poi presentato in Europa e in America durante dei festival cinematografici. Nel giugno 2008 fu presentato al Festival internazionale del film d'animazione di Annecy in Francia[209], al Festival di Sitges della Catalogna a ottobre[210] e al Waterloo Festival for Animated Cinema in Canada[211]. Negli Stati Uniti D'America fu presentato al Seattle International Film Festival a giugno 2008[212][213] e poi all'Anime Expo a luglio dello stesso anno[214]. All'inizio del 2009 venne proiettato al Santa Barbara International Film Festival[215], al Dallas International Film Festival a marzo[216] e al San Diego Comic-Con International a luglio[217][218]. Già nel novembre del 2008 la compagnia nordamericana Funimation dichiarò di aver mandato delle lettere di diffida per conto della giapponese NHK per fermare la distribuzione amatoriale di 1.0 in versione sottotitolata da parte di alcuni appassionati[219]; il 31 dicembre annunciò poi di aver acquisito i diritti per la distribuzione[220]. In Italia dopo l'uscita in mercato home video Evangelion 1.0 è stato proiettato insieme al seguito Evangelion 2.0 il 4 settembre 2013 in una maratona chiamata Evangelion Night, frutto della collaborazione fra il distributore Dynit e Nexo Digital[221].


Date di uscita



Edizioni home video


Copertina dell'edizione DVD italiana di 1.11
Copertina dell'edizione DVD italiana di 1.11

Il 25 aprile 2008 venne distribuita la prima uscita home video in edizione speciale e tiratura limitata, pubblicata dalla King Records e intitolata Evangelion: 1.01. Per migliorare l'esperienza visiva del DVD Anno fece diverse modifiche al video e all'audio della pellicola, in tutto 266[187], senza con ciò alterare sostanzialmente la trama del lungometraggio. Il personale adottò un sistema di telecine HD ricavato da una nuova stampa dei 35mm originali, e sotto la supervisione del regista le musiche e le immagini per 1.01 furono sottoposte a una nuova calibratura[3]. Il numero di copie dell'edizione speciale fu limitato a trecentomila[230]; venne incluso anche un disco aggiuntivo[231] contenente come contenuti speciali Explanation of Evangelion: 1.01, cioè una versione sottotitolata della pellicola con diversi termini tecnici e informazioni sui personaggi, e un video promozionale dell'operazione Yashima con l'OST Angel of Doom, successivamente pubblicato sul canale YouTube della King Records[232]. Nell'edizione furono inclusi anche una bobina contenente cinque fotogrammi casuali del lungometraggio in ogni cofanetto[230], diversi contenuti extra e video promozionali[233][234]. Un'edizione standard del lungometraggio fu poi pubblicata il 21 maggio dello stesso anno[235].

Il 20 febbraio 2009, cioè quando fu ufficialmente comunicata la data di uscita definitiva di Evangelion 2.0[236], la King Records annunciò anche una nuova versione per il mercato home video, Evangelion: 1.11[237]. La versione nuova uscì il 27 maggio dello stesso anno in formato BD e DVD[238]; il Blu-ray disponeva inoltre del Super Bit Mapping for Video (SBMV), un nuovo sistema di missaggio sviluppato dalla Sony[239]. La versione 1.11 è di 101 minuti, tre minuti in più rispetto ai 98 minuti della precedente. Sia nella versione DVD e sia nella versione BD fu incluso il bonus video Rebuild of Evangelion: 1.01, già presente nell'edizione speciale di 1.01, così come un video inedito di 2.0[240][241].


Edizione italiana


L'edizione italiana venne curata da Dynit. L'uscita fu annunciata al Napoli Comicon ad aprile[242] e con un comunicato ufficiale il 5 maggio 2008[243]. Il lungometraggio fu poi presentato al Lucca Comics & Games di quell'anno[244][245], ove fu proiettato in anteprima il 1º novembre in lingua italiana[246], e il 21 marzo 2009 al cinema centrale di Lucca per il Lucca Animation[247]. Per il doppiaggio italiano di Evangelion 1.01 furono richiamati in sala gli stessi doppiatori della serie televisiva, distribuita a suo tempo dalla Dynamic Italia. L'unica eccezione è rappresentata dal personaggio di Kaworu Nagisa, che non fu doppiato più da Massimiliano Alto ma da David Chevalier, che aveva già prestato la propria voce per l'edizione Panini Video di Death and Rebirth e The End of Evangelion[248]. Le sessioni di registrazione si tennero fra il luglio e il settembre dello stesso anno presso gli stabilimenti della società Cine Tele Audio di Roma[249], mentre il missaggio dell'audio si concluse a ottobre[250]. Il lungometraggio fu distribuito in versione 1.01 il 29 ottobre 2008 in due uscite: in versione disco singolo, con il copione della pellicola e D-trailers come soli contenuti extra[251], e in edizione speciale limitata; in quest'ultima versione vennero inclusi in un cofanetto speciale il DVD del lungometraggio vero e proprio e un DVD con i contenuti extra dell'edizione giapponese, un fascicolo contenente informazioni sulla produzione della pellicola, delle cartoline da collezione e una riproduzione del tesserino di Shinji numerato[252][253]. Il packaging 2 DVD della versione limitata fu prodotto in Giappone dallo stesso stampatore della versione originale[254]. Il 18 marzo 2009 invece uscì una nuova versione con due DVD ma in edizione standard, priva del cofanetto, delle cartoline e del tesserino numerato[255]. La versione 1.11 di 101 minuti fu poi pubblicata dalla stessa Dynit in formato Blu-ray il 14 aprile 2010 e poi in DVD il 7 settembre dell'anno seguente[256][257].


Accoglienza



Incassi e successo di pubblico



Giappone

Nei primi due giorni d'apertura di 1.0 si registrò un incasso di 280 milioni di yen; la pellicola riuscì così a classificarsi al primo posto nel botteghino con 236 158 spettatori[183][184]. La stampa definì l'apertura del lungometraggio nel botteghino un grande successo; Evangelion 1.0 diventò infatti il primo lungometraggio ad aprire piazzandosi al primo posto con meno di cento sale disponibili in tutto il territorio giapponese sin dal dicembre 2003[183]. Nel fine settimana successivo, cioè l'8 e il 9 settembre, 1.0 continuò a ottenere buoni risultati al botteghino ma classificandosi al secondo posto, surclassato dall'esordiente Hero[258][259]. Alla fine della terza settimana (15 e 16 settembre) la pellicola era ancora al secondo posto, subito dopo Hero, e l'incasso aveva già superato la soglia del miliardo[260]. Alla quarta settimana raggiunse il milione di biglietti venduti[261]; a fine settimana (22 e 23 settembre) scese al quarto posto[262]. Evangelion 1.0 rimase poi all'ottavo posto per altre due settimane consecutive[263][264] prima di scendere al nono nella settima settimana[265] e al decimo in quella seguente[266]. Alla fine dell'anno incassò due miliardi di yen, diventando così il quindicesimo lungometraggio con il maggior incasso in Giappone del 2008, quarto per quanto riguarda le pellicole d'animazione[267][268]. La popolarità di 1.0 portò inoltre a un aumento delle vendite e dei noleggi dei prodotti home video della serie televisiva originale e della vecchia versione cinematografica del 1997[185]. Secondo Evangelion Chronicle, rivista ufficiale sul franchise, i cinema che proiettavano la pellicola passarono da ottantacinque iniziali a centocinque; secondo i calcoli inoltre Evangelion 1.0 attirò un totale di un milione e mezzo di spettatori nelle sale[269].

Cosplayer di Shinji Ikari e Rei Ayanami, i due protagonisti del film
Cosplayer di Shinji Ikari e Rei Ayanami, i due protagonisti del film

Le edizioni home video furono un successo. Secondo Oricon il DVD in edizione speciale vendette 219 000 copie nella sua prima settimana di uscita, rendendolo il lungometraggio con l'introito più alto della settimana e l'uscita più venduta sui supporti domestici del franchise[270][271]. Alla fine del 2008 il lungometraggio si classificò al terzo posto fra i DVD più venduti dell'anno con 297 927 copie dell'edizione speciale[272], e quello più venduto in assoluto di Amazon Japan[273]. Un sondaggio di GfK Japan inoltre lo decretò migliore uscita DVD del 2008[274]. Le bobine in vinile dei fotogrammi della pellicola contenute nelle edizioni home video vennero vendute a prezzi elevati nelle aste virtuali, ricevendo così una certa attenzione mediatica in madrepatria[275][276]. Fly Me to the Moon e Beautiful World registrarono 276 000 e 881 000 download già nell'ottobre del 2007, a un mese dall'uscita del lungometraggio[277][278].

Il franchise e i relativi personaggi ritornarono nelle classifiche mensili di popolarità della rivista Newtype, conquistando i primi dieci posti per diversi mesi[279][280]. Nel gennaio 2009 il periodico stilò una classifica degli anime più popolari dell'anno appena concluso, e il Rebuild si posizionò collettivamente al settimo posto; Rei Ayanami inoltre comparve nona fra i personaggi femminili più popolari. Nello stesso numero le uscite home video risultarono seconde nella classifica di Amazon.co.jp, subito dopo Kara no kyōkai[281]. Anche il videogioco[282] e la versione 1.11 ebbero successo[283][284]. Secondo Oricon la nuova edizione vendette 49 000 copie nella settimana d'esordio, battendo il primato di 29 000 stabilito precedentemente da Il cavaliere oscuro e rendendolo il Blue-Ray più venduto nella settimana d'esordio della storia giapponese[285]. Tre settimane dopo toccò le 63 000 copie, superando anche in tal caso il primato di vendite di 56 000 detenuto da Il cavaliere oscuro[286]. 1.11 alla fine della sua 34ª settimana raggiunse in tutto le 99 000 copie[287]. Il Blue-Ray rimase fra le uscite anime più vendute anche nei mesi di aprile e di maggio 2010, con 3317 e 5190 copie vendute[288][289]. Evangelion 1.01 fu poi trasmesso al Friday Road Show di NTV il 3 luglio 2009, ottenendo uno share del 12,7%[290][291]. Il sito ufficiale del Friday Road Show inoltre ottenne il numero di visite più alto della sua storia[292]. Quando il lungometraggio fu proposto sul canale YouTube della Khara il 20 aprile 2020 superò il milione di visualizzazioni in circa quindici ore e la soglia di due milioni in un solo giorno[293][294], attirando diversi commenti entusiastici e arrivando a toccare quasi otto milioni di visioni in due settimane[295][296]. Lo stesso anno fu trasmesso da NHK alle 23:45, e nonostante l'orario l'hashtag #エヴァ序 diventò il secondo per tendenza sulla versione giapponese di Twitter; nella stessa classifica comparvero anche diversi termini correlati alla pellicola, come Operazione Yashima, Shinji, Misato, Kaworu e Beautiful World[297]. Anche la proiezione limitata in 4D del 4 dicembre fu un successo, riuscendo a conquistare il settimo posto nel botteghino di quel fine settimana[298][299].


Estero

In Corea del Sud Evangelion 1.0 uscì nel 2008 e fu disponibile per sette settimane. 1.0 registrò un incasso di 36 603 dollari nella settimana d'esordio[300] e in tutto riuscì a registrare un introito di 517 159 dollari, attirando oltre quarantamila spettatori in cinque giorni[301][302]. Anche a Hong Kong ebbe successo; in quattro settimane ebbe un incasso di 139 527 dollari[303], di cui 62 114 soltanto nel primo fine settimana, quando cioè raggiunse il sesto posto nel botteghino[304]. A Taiwan rimase per quattro settimane; all'esordio registrò 519 599 dollari[305], con un introito totale di 1 557 415[306]. Sempre nel 2008 uscì in Malesia[226] per tre settimane, con un esordio di 3 489 dollari[307] e un totale di 5 976[308]. Nel 2009 in Spagna riuscì a incassare 5 297 dollari nel primo fine settimana[309], con un incasso totale di 8 834 dollari[310]. In Francia invece gli introiti furono di 4 001 dollari nel primo fine settimana e 11 592 in totale[311][312]. In entrambi i casi il lungometraggio uscì per sole due settimane. Negli Stati Uniti, invece, ove la pellicola rimase per diciannove settimane totali, Evangelion 1.0 nel primo fine settimana riscosse 1 579 dollari, con un introito totale di 107 797 dollari[313]. In Italia fu proiettato assieme a Evangelion 2.0 in una maratona intitolata Evangelion Night proposta in sola data 4 settembre 2013, attirando oltre venticinquemila spettatori nelle sale e divenendo la pellicola con il più alto incasso della giornata[314], pari a circa duecentocinquantamila euro[315][316].


Critica



Giappone

Secondo la rivista Newtype Evangelion 1.0 «fu accolto con i più grandi elogi e consensi del 2007»[317]. Anche secondo Matthew Roe di Anime News Network 1.0 ricevette un notevole riscontro positivo da parte degli appassionati e della critica, diventando alla fine uno dei lungometraggi d'animazione giapponese più lodati e di maggior incasso di quell'anno[318]. I critici giapponesi hanno accolto e recensito positivamente il lungometraggio[319], in particolar modo per la veste grafica[320][321]. Il sito Cinemarche ha apprezzato la città di Neo Tokyo-3 e le armi degli Evangelion rappresentate in computer grafica[322]. Anime Kansou invece ha elogiato i «superbi» movimenti dell'angelo Ramiel e la 3DCG usata durante l'operazione Yashima, dando a 1.0 quattro stelle su cinque[323]. La testata Excite ha lodato le modifiche al carattere di Shinji e il maggiore ottimismo trasmesso dal Rebuild[324]. Anche la scena in cui Misato e Shinji si tengono la mano prima dell'Operazione Yashima è stata particolarmente elogiata[325]. Anche il sito Anime Deeply ha apprezzato i cambiamenti alla caratterizzazione dei personaggi, e più in particolare sulla fiducia presente alla base delle relazioni del nuovo Shinji[326].

Le differenze sono state ben accolte anche da Filmest.jp, in particolare la comparsa di Kaworu, in anticipo rispetto agli eventi della serie originale. Lo stesso sito ha descritto la sceneggiatura come un «capolavoro», criticando però la poca innovatività dei lievi cambiamenti introdotti, a suo dire poco incisivi e privi di effetto sorpresa per gli appassionati di vecchia data[320]. Anche il critico Yuichi Maeda ha elogiato 1.0 per gli aspetti tecnici, ma criticato la sceneggiatura. A suo parere la riduzione e i tagli allo scenario della serie classica, già complicato di suo, farebbe risultare il lungometraggio incomprensibile a chi non è già appassionato. Anche il poco spazio dedicato a Rei Ayanami ha incontrato le critiche del recensore[321]. Anche l'uscita in 4DX nel 2020 ha attirato commenti positivi da parte della critica, che ha elogiato gli effetti usati[327][328].


Estero

Quella che è apparso sul mio schermo e che è uscito dai miei altoparlanti è stata una rivisitazione imperfetta, ma ancora notevolmente ben eseguita, della serie anime Evangelion. [...] Nonostante la rapidità della storia il titolo riesce a mantenere una buona dose dello sviluppo dei personaggi originali e a mantenere quel senso di "più domande che risposte" della trama. Questo è fantastico, dato che la maggior parte dei filler della serie, che consisteva in Shinji che si deprimeva rumorosamente, sono stati tagliati, se non rimossi del tutto.
Eric Surrell (Animation Insider)[329]

All'estero l'accoglienza dei critici è stata positiva, ma non unanimemente. Su Rotten Tomatoes Evangelion 1.0 ha un punteggio dell'86% di pubblico e del 67% di critica[330]. Il lungometraggio ha un voto di 7,7 su 10 sull'Internet Movie Database[331], e a marzo 2021 si è classificato all'89º posto fra le pellicole d'animazione più popolari fra gli utenti della piattaforma[332]. Su MyAnimeList.com invece ha un punteggio di 8,06[333]. Dopo l'uscita quasi tutti i recensori apprezzarono il comparto tecnico, e in particolare quello grafico[334][335]; diversi critici espresso parole di encomio per le tecniche di animazione tradizionale e di grafica computerizzata, il character design, gli sfondi e i dettagli degli armamenti degli Evangelion[336][337]. Il critico Paul M. Malone della rivista accademica Mechademia per esempio lodò l'animazione per essere «meravigliosamente aggiornata» rispetto all'equivalente del 1995[338]. Il critico Thomas LaMarre elogiò in particolare gli effetti speciali usati durante l'Operazione Yashima e sull'angelo Ramiel[339]. Anche Zac Bertschy di Anime News Network lodò «le eccellenti scene di combattimento»[340]. Christopher Haug di 2501.eu invece espresse delle riserve sul lato tecnico e criticò l'«opprimente» colonna sonora e l'estetica dei disegni[341].

Diversi critici elogiarono le battaglie[342], i tagli e il ritmo della nuova storia[343], trovando la trama più coerente e lodando la sceneggiatura di Anno[344][345]. Peter Martin di Screen Anarchy per esempio lodò il buon ritmo scattante di You Are (Not) Alone, le scene d'azione e la trama: «Ho lasciato il cinema sentendomi soddisfatto della combinazione di intrattenimento e cupa contemplazione del futuro»[346]. Nel 2009 Northwest Asian Weekly lo nominò fra le migliori pellicole asiatiche distribuite quell'anno nelle sale americane[347], mentre Charles Solomon del Los Angeles Times lo inserì primo fra le migliori uscite home video di quello seguente[348]. Michael Peterson di Slant Magazine lo definì «un'entità affascinante»[349], Allegra Frank di Polygon un lungometraggio «bellissimo»[350], e Rehan Fontes di Comic Book Resources un buon riassunto e «un solido rifacimento» della serie classica[351][352]. Per Kevin Tomas del Los Angeles Times la storia «possiede un'autentica profondità di carattere», lodando il processo di maturazione di Shinji[353]. Il settimanale The Village Voice lo giudicò una pellicola «affascinante», soprattutto durante le sequenze di combattimento di Shinji[354].

Altri recensori accolsero la pellicola negativamente[355], ritenendolo un episodio superfluo e inutile[356]. Per Slant Magazine la trama sarebbe un semplice riassunto dei primi episodi della serie classica, complicata quanto l'originale e inutile, una pellicola attraente ma fondamentalmente «senza senso»[357]. Angelo Delo Trinos di Comic Book Resources lo descrisse come «un riassunto affrettato e monco»[358]. Carlo Santos di Anime News Network recensì la pellicola dando una C alla trama, chiudendo la recensione chiedendo: «Non è la stessa cosa della serie televisiva ma con più arcobaleni?»[359]. Anche i tagli di alcuni momenti della serie classica attirarono le critiche di alcuni recensori, che ritennero Evangelion 1.0 troppo compresso e frettoloso[360][361], lamentandosi dei tranci alla componente filosofica della serie classica[362]. Il sito ComicsAlliance lamentò inconsistenza e ritmo scarso, aggravati dalla presenza di scene senza impatto emotivo[363]. Anche Escapist Magazine fu critico su questo aspetto, visto che «ogni minimo sviluppo viene gettato a convenienza sulle ginocchia dello spettatore con poco ritmo»[175]. Per Madeline Ashby di Mechademia la trama di 1.0, nonostante i tagli al materiale d'origine, sarebbe comunque criptica, e questo potrebbe essere scoraggiante per gli spettatori in cerca di risposte[364]. Particolarmente critica fu la recensione di Mike Hale del New York Times, che concluse la sua recensione dicendo: «Evangelion così diventa una storia di robot come un'altra. La serie originale è ancora disponibile e rappresenta un investimento molto migliore»[365].

La critica si divise in particolare sui personaggi. Secondo il sito Cinemagazine per esempio 1.0 risulterebbe confuso, perché i personaggi sono elaborati in modo molto meno sottile della serie classica. Il sito inoltre criticò la presenza di scene mal introdotte e la presenza di fan service a sfondo sessuale su personaggi minorenni[366]. Altri recensori trovarono la caratterizzazione strana o maldestra, lamentando un ritmo troppo frenetico e scarsa possibilità di entrare in empatia con i personaggi[367][368]. Moriareviews.com criticò anche le relazione fra Shinji e le due protagoniste femminili, Misato e Rei, perché poco emozionante; il recensore apprezzò di più le scene di Rei e la sua evoluzione, ritenendole comunque presentate troppo tardi e in troppo poco tempo[369]. Altri recensori invece apprezzarono la caratterizzazione dei personaggi, e in particolare per Shinji[370][371]. Secondo il Moxie Exclusive infatti la storia ha un flusso più snello dell'originale e le emozioni dei personaggi avrebbero un impatto più forte rispetto a esso[372]. Per IGN lo Shinji di 1.0 è un personaggio lievemente migliore della sua controparte in termini emotivi[373], mentre per Kotaku Evangelion 1.0 è visivamente migliore, ha un ritmo migliore e esplora meglio le lotte fisiche ed emotive del protagonista rispetto alla serie classica[374]. Anche MyReviewer.com lodò questo aspetto, trovando i personaggi molto più vividi e chiari delle proprie controparti televisive[375]. Il sito The Film Stage lodò in particolare il percorso e l'evoluzione di Shinji e l'ultima scena, in cui le sue mani e quelle di Rei finalmente si toccano[376].


Italia

Anche in Italia l'accoglienza è stata ambivalente. Sul portale Animeclick.it Evangelion 1.0 detiene un punteggio di 8,043[377]. Lo scrittore Andrea Fontana trovò 1.0 e 2.0 due capitoli che poco aggiungono alla complessità della serie, limitandosi a fluidificare le animazione e ad aggiungere una componente d'azione che in precedenza latitava[378]. Per Fabio Bartoli della rivista Antropocom Anno già con il primo capitolo del Rebuild avrebbe tradito il messaggio della serie originale, secondo lui una critica al mondo consumistico e chiuso degli appassionati d'animazione[379]. Lo studioso d'animazione giapponese Guido Tavassi invece lodò la sua «eccezionale qualità»[380]. Ester Nobile di Fantascienza.com elogiò la realizzazione del riassunto, visto che a suo dire non si ha mai l'impressione di vedere un collage di scene prese di peso dalla serie originale; Nobile esaltò inoltre le scelte della sceneggiatura, il comparto tecnico e la colonna sonora: «Si adatta decisamente meglio al tono della vicenda, quasi arricchendola»[381]. Anche Everyeye.it scrisse una recensione positiva, elogiando in particolar modo il «finale esplosivo»[382].


Riconoscimenti



Merchandising e influenza culturale


Un distributore di lattine di caffé della CC Ueshima Coffee, riempito in occasione dell'uscita di Evangelion 1.0 con lattine dedicate ai personaggi del franchise
Un distributore di lattine di caffé della CC Ueshima Coffee, riempito in occasione dell'uscita di Evangelion 1.0 con lattine dedicate ai personaggi del franchise

In occasione dell'uscita di Evangelion 1.0 venne distribuita un'ampia gamma di prodotti di merchandising a tema Evangelion, come manifesti, portachiavi[392], spille, adesivi, penne, portafogli[393], tazze[394] e action figures[395]. Durante la proiezione nelle sale venne distribuito anche un fascicolo ufficiale sul lungometraggio, di cui furono poi vendute circa 290 000 copie[269]. Nel marzo del 2008 la Bandai pubblicò un gioco di carte su 1.0 chiamato Cardass Master Evangerion Shin Gekijōban: Jo (カードダスマスターズ ヱヴァンゲリヲン新劇場版:序?)[396][397]. Nello stesso anno uscì anche una raccolta di interviste, illustrazioni, disegni e bozzetti preparatori della pellicola in una pubblicazione chiamata Evangelion 1.0 Complete Records Collection (ヱヴァンゲリヲン新劇場版:序 全記録全集 Evangerion Shin Gekijōban: Jo zen kirokuzenshū?)[398][399]. Il 4 giugno 2009 invece fu pubblicato un videogioco ufficiale sulla pellicola per PSP e PS2; per il gioco furono ricreate le battaglie in 3D contro i vari angeli, dando la possibilità al giocatore di scegliere fra l'atmosfera del Rebuild e quella della serie originale[400]. Degli elementi del lungometraggio sono stati poi ripresi per dei giochi pachinko, come CR Evangerion 〜 hajimari no fukuin〜 (CRヱヴァンゲリヲン 〜始まりの福音〜? lett. "CR Evangelion: Il vangelo delle origini")[401] e CR Shinseiki Evangelion: Saigo no shisha (CR新世紀エヴァンゲリオン ~最後のシ者~ lett. "CR Nuovo secolo Evangelion: L'ultimo messaggero sacrificale"?)[402], che riprende l'Operazione Yashima[403].

Dopo il terremoto e maremoto del Tōhoku del 2011 la Tokyo Electric Power Company invitò i cittadini giapponesi a conservare l'elettricità e fu lanciata una campagna non ufficiale per conservare l'energia elettrica chiamata "Operazione Yashima" sul social network Twitter[404][405]. L'hashtag #yashimasakusen110312 diventò immediatamente virale[406], mentre #84MA (pronunciato Yashima in giapponese) raggiunse cinquantamila tweet in due giorni[407]. Secondo il libro The Anime Encyclopedia con la vera Operazione Yashima Evangelion entrò definitivamente a far parte del pubblico generale giapponese; i suoi scrittori Jonathan Clements e Helen McCarthy notarono come il franchise fosse probabilmente al massimo della popolarità in quel momento, perlomeno per quanto riguarda il ventunesimo secolo[408]. Nel 2019 l'Operazione Yashima ispirò anche un'applicazione contro le catastrofi naturali uscita in seguito ai danni causati dal tifone Faxai, che durante l'anno colpì la regione del Kantō[409]. Nel 2021 la governatrice di Tokyo Yuriko Koike chiese di spegnere la maggior parte delle luci della città dopo le 8 di sera per scoraggiare le uscite notturne e combattere il diffondersi del COVID-19; i media associarono anche la sua richiesta all'operazione Yashima di 1.0, inaugurando un'altra tendenza di Twitter[410].


Note


  1. Il Morandini-Mymovies.it. Dizionario dei film di fantascienza e di animazione, Zanichelli, 2012, p. 230, ISBN 978-88-08-29480-7.
  2. Tavassi, p. 477.
  3. Evangelion 1.01 Booklet, Dynit.
  4. Khara, 秀明 庵野 interview: 自分でやるしかない、覚悟の出発.
  5. Khara, 貞本 義行 interview: 新しい『エヴァ』として成立する予感.
  6. Khara, 大月 俊倫 interview: 誰も見たことのない映像を目ざして.
  7. Khara, 秀明 庵野 interview: エヴァを業界を支えるコンテンツの柱のひとつにしたかった.
  8. Entry File, pp. 2-3.
  9. (JA) 特集:ヱヴァ、新生 新劇場版、庵野は何を目指すのか?, su mainichi.jp. URL consultato il 7 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2009).
  10. Khara, 大月 俊倫 interview: 製作委員会方式へのカウンター.
  11. Khara, 大月 俊倫 interview: 怒濤のような二年間のドラマ.
  12. Khara, 大月 俊倫 interview: 『新劇場版』の出発点となった会話.
  13. Khara, 大月 俊倫 interview: 高品質の作品づくりと利益配分の両立.
  14. Khara, 秀明 庵野 interview: フィルムとデジタルでは肌が合わない.
  15. (EN) Translation – 10 Years of Khara, interview with Hideaki Anno Part 1, su fullfrontal.moe. URL consultato il 7 agosto 2021 (archiviato il 21 settembre 2021).
  16. (EN) Personal Biography, su gwern.net. URL consultato il 7 agosto 2021 (archiviato il 21 settembre 2021).
  17. Khara, 鶴巻 和哉 interview: 見せ場はEVAの作画.
  18. Khara, 鶴巻 和哉 interview: 参加するからには価値あるものを.
  19. Staff, su dynit.it. URL consultato il 5 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2008).
  20. Khara, 摩砂雪 interview: 制作内容の変化とともに監督で参加.
  21. Khara 2010, 庵野 秀明 interview: 大きく変えたきっかけは『序』次回予告の反響.
  22. Khara, 松原 秀典 interview: 途中から大幅に増えた新作パート.
  23. Khara, 樋口 真嗣 interview: 第6の使徒のイメージソース.
  24. Khara, 松原 秀典 interview: あきらめるつもりがない現場の面白さ.
  25. Khara, 原口 浩 interview: 演出スキルを高めたかった時期に来た依頼.
  26. Khara, 原口 浩 interview: 版原画の保全状態と カットの再現.
  27. Khara, 秀明 庵野 interview: 走り始めは同じ線路、やがて切り替わる.
  28. Khara 2010, 鶴巻 和哉 interview: 序』の公開直後に大きいな転換点へ.
  29. Khara 2010, 庵野 秀明 interview: 改稿に改稿を重ね、難航したシナリオ.
  30. Khara, 原口 浩 interview: 漫画チックな記号表現と 時代による変化.
  31. Khara, 鶴巻 和哉 interview: 作画とCGの新たなバランスを求めて.
  32. Khara, 原口 浩 interview: アバウトでも大丈夫な ベテランの進め方.
  33. (JA) エヴァンゲリオン<新劇場版>REBUILD OF EVANGELION(仮題)全4部作、製作発表!, su gainax.co.jp, 9 settembre 2006. URL consultato il 5 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).
  34. Eva porta il remake oltre i confini del possibile!, su dynit.it. URL consultato il 7 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2008).
  35. Khara, 樋口真嗣 interview: 完成度の高い画コンテを切り直す難しさ.
  36. (EN) Newtype USA, A.D. Vision, agosto 2007, p. 67.
  37. Khara, 京田 知己 interview: リアルに感じたシナリオのシンジの言動.
  38. Khara, 鶴巻 和哉 interview: 「エヴァの文法」を思い出す作業.
  39. Khara, 庵野 秀明 interview: エヴァンゲリオンの映像文法.
  40. Khara, 鶴巻 和哉 interview: トータルなエヴァの印象とのバランス.
  41. Khara, 鈴木 俊二 interview: 意図をくみつつ全体を統一する作業.
  42. Khara, 摩砂雪 interview: Masayuki ワイドでTVの切り返しは成立しない.
  43. Khara, 加藤 浩 interview: 初期稿集に準じているEVAの新カラーリング.
  44. Khara, 高倉 武史 interview: 背景原図のディテールを 復元する作業.
  45. Khara, 高倉 武史 interview: 責任払いになった「ヤシマ作戦」のディテール.
  46. Khara, 加藤 浩 interview: 描きこみよりは 光、空気感を重視する.
  47. Khara, 高倉 武史 interview: スタジオに常駐体制で 幅広くデザイン.
  48. Entry File, p. 78.
  49. Mecha e personaggi indimenticabili, su dynit.it. URL consultato il 7 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2008).
  50. Khara, 山下 いくと interview: リファインされたデザインのねらい.
  51. Entry File, p. 14.
  52. Khara, 山下 いくと interview: 初期稿集に準じているEVAの新カラーリング.
  53. Khara, 山下 いくと interview: 皆が待っていたEVAの姿.
  54. Khara, 庵野 秀明 interview: デジタル技術の進歩でセルの弱点をクリア.
  55. Khara, 樋口 真嗣 interview: 誰も観たことのないイメージをCGで.
  56. Khara, 本田 雄 interview: EVAに特化した作画の修正.
  57. Khara, 本田 雄 interview: 不正確ゆえに 意外な線が出てくる作画の味.
  58. Khara, 貞本 義行 interview: データの置き換えだけでは済まない色の感覚.
  59. Khara, 原口 浩 interview: 必ず新しい要素が加わっているREBUILD映像.
  60. Khara, 鶴巻 和哉 interview: 特効の代わりに色で絞りこむ.
  61. Khara, 菊地 和子 interview: 単純ではないデジタル色彩への読み替え.
  62. Khara, 松原 秀典 interview: 意識して描くために必要なディテール.
  63. Khara, 鶴巻 和哉 interview: 都市風景描写と引いた画づくり.
  64. Khara, 加藤 浩 interview: 完全にデジタルで描き直した背景.
  65. Khara, 加藤 浩 interview: スタジオ入りして緊密な関係で美術を構築.
  66. Khara, 庵野 秀明 interview: 照明の考え方をデジタルでアニメ空間に持ち込める.
  67. Khara, 鈴木 俊二 interview: 厳しいスケジュールの作画作業.
  68. Khara, 鈴木 俊二 interview: 十二年前と現在の絵柄の統一.
  69. Khara, 貞本 義行 interview: 漫画とアニメ、その面白さの違い.
  70. Khara, 松原 秀典 interview: いい意味で曖昧な進め方が全体の質を上げる.
  71. Khara, 鶴巻 和哉 interview: デジタル撮影で画を攻めていける.
  72. Khara, 田中 達也 interview: 静止画の仕事からスタート.
  73. Khara, 田中 達也 interview: 電柱を手描きにする意味を考える.
  74. Khara, 田中 達也 interview: 見えない部分も自分で 気持ちをこめ補完して描く.
  75. Khara, 菊地 和子 interview: セル画の発色を意識しつつ リアルな色彩を目ざして.
  76. Khara, 菊地 和子 interview: 画面を指さしながら 色を追いこんでいく.
  77. Le pił innovate tecniche digitali, su dynit.it. URL consultato il 7 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2008).
  78. Khara, 増田 朋子 interview: 具を足して足して美味しくなる感じ.
  79. Khara, 増田 朋子 interview: マット画の世界から『エヴァ』に参加.
  80. Khara, 増田 朋子 interview: 集中して作っている人に応えたい気持ち.
  81. Khara, 貞本 義行 interview: 言った人間が責任払いで修正する.
  82. Khara, 増田 朋子 interview: 2D世界の貼りこみで厚みを増す.
  83. Khara, p. 278.
  84. Evangelion Chronicle, vol. 36, p. 8.
  85. Khara, 庵野 秀明 interview: 最後の関門でクオリティが決まる.
  86. Khara, 庵野 秀明 interview: 画面が大きくなると脳の処理も重たくなる.
  87. Khara, 鬼塚 大輔、小林 浩康 interview: デジタル部はCGよりも作画が好み.
  88. Khara, 鬼塚 大輔、小林 浩康 interview: 「フェチを感じるCG」がテーマ.
  89. Khara, 鬼塚 大輔、小林 浩康 interview: 3Dモデルにはウソがつけない難しさがある.
  90. Khara, 鬼塚 大輔、小林 浩康 interview: 主役として見せたいものには、CGでもトレス線がある.
  91. Khara, 鬼塚 大輔、小林 浩康 interview: 技術的には何も新しいことはやっていない.
  92. Khara, 井野元 英二、雲藤 隆太 interview: 地味な動きが連番で大きなアクションに.
  93. Khara, 井野元 英二、雲藤 隆太 interview: 第4の使徒から始めた作業.
  94. Khara, 井野元 英二、雲藤 隆太 interview: 次第に増えていくCGカット.
  95. Khara, 井野元 英二、雲藤 隆太 interview: ウソをついてでも演出の狙いに近づける.
  96. Khara, 佐藤 敦紀、渡部 韻 interview: 心意気を発信するための「特報」からスタート.
  97. Khara, 佐藤 敦紀、渡部 韻 interview: カラーのロゴは特撮の合成素材で作成.
  98. Khara, 佐藤 敦紀、渡部 韻 interview: 使徒の表現に「四次元立体」をテスト採用.
  99. Khara, 鬼塚 大輔、小林 浩康 interview: 特撮濃度を上げるためのCG.
  100. Khara, 佐藤 敦紀、渡部 韻 interview: ラフ原画を描いて イメージを詰める.
  101. Khara, 佐藤 敦紀、渡部 韻 interview: 粘土のようにこねて完成度をあげる.
  102. Khara, 佐藤 敦紀、渡部 韻 interview: 使徒に主線を入れてキャラにする.
  103. Khara, 佐藤 敦紀、渡部 韻 interview: 変な使徒ゆえに、アイデアが盛り込める.
  104. Khara, 佐藤 敦紀、渡部 韻 interview: 単純な形状に複雑な反射像を入れる手法.
  105. Khara, 佐藤 敦紀、渡部 韻 interview: 細部まで手をかけ、「人」になった第6の使徒.
  106. Khara, 増尾 昭一 interview: セル画時代の表現が出発点になった.
  107. Khara, 増尾 昭一 interview: 手描きのアナログ表現とデジタルの橋渡しをする.
  108. Khara, 増尾 昭一 interview: デジタル内部で完結しない発想.
  109. Khara, 増尾 昭一 interview: 「たたき台」を作るとやりやすくなる.
  110. Khara, 増尾 昭一 interview: 秘密基地感覚に充ちた兵装ビル.
  111. Khara, 野口 透 interview: レベルメーターが赤く振りきったダビング作業.
  112. (JA) ヱヴァンゲリヲン新劇場版制作日記, su eva.yahoo.co.jp. URL consultato il 5 agosto 2021 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2007).
  113. Khara, 摩砂雪 interview: 入れ替えてつないでいく実写的編集.
  114. Entry File, pp. 40-41.
  115. Qbook, p. 47.
  116. Entry File, pp. 42-43.
  117. Qbook, p. 58.
  118. Entry File, p. 44.
  119. Qbook, p. 63.
  120. Qbook, p. 72.
  121. Khara, 福士 享 interview: デジタルで再現至難な十二年前の完成度.
  122. Khara, 福士 享 interview: デジタルの良さは見た目で煮詰められること.
  123. Khara, 福士 享 interview: デジタルで細かく調整できる光の処理.
  124. Khara, 野口 透 interview: 細部も全体も両方チェックが入る.
  125. Khara, 野口 透 interview: 導入として良いステップだった『序』.
  126. Khara, 野口 透 interview: 版DVDからこだわりが増した.
  127. Khara, 野口 透 interview: 効果音の立場と映像の違い.
  128. Khara, 野口 透 interview: 芝居に対応した細やかな音づけ.
  129. Khara, 野口 透 interview: 電車の進行音へのこだわり.
  130. Khara, 奥田 浩史 interview: セリフと編集の深い関わりあい.
  131. Khara, 奥田 浩史 interview: こだわりの編集、作業はループ状態に.
  132. Khara, 奥田 浩史 interview: デジタル編集の恩恵を受けるはずが.
  133. Khara, 奥田 浩史 interview: 三者三様のバランスで進む編集.
  134. Entry File, p. 45.
  135. Una colonna sonora epica e struggente, su dynit.it, 23 luglio 2008. URL consultato il 22 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2008).
  136. Khara, 鷺巣 詩郎 interview: 王道のエンターテインメントをめざして.
  137. Khara, 鷺巣 詩郎 interview: 作曲には入念な予習が必要.
  138. Khara, 技術革新で映像と音楽のキャッチボールが可能に.
  139. Khara, 大月 俊倫 interview: 妥協なき作品づくり、音づくり.
  140. Khara, 鷺巣 詩郎 interview: リメイクの概念を超えて.
  141. (JA) 2007年9月26日発売!「ヱヴァンゲリヲン新劇場版:序」スペシャルアルバム, su evangelion.co.jp, 18 settembre 2007. URL consultato il 21 giugno 2021 (archiviato il 24 giugno 2021).
  142. (JA) Shiro SAGISU Music from ”EVANGELION: 1.0 YOU ARE (NOT) ALONE ” 【通常仕様】, su evastore.jp. URL consultato il 21 giugno 2021 (archiviato il 28 febbraio 2021).
  143. Khara, 鷺巣 詩郎 interview: よどみなく流れる川のように.
  144. Khara, 鷺巣 詩郎 interview: 最初の音楽集は鷺巣詩郎のアルバムとして.
  145. (JA) 宇多田ヒカル、「ヱヴァンゲリヲン」歌う, su news.livedoor.com, 29 giugno 2007. URL consultato il 19 giugno 2021 (archiviato il 22 giugno 2019).
  146. (EN) Hikaru Utada to Sing First Evangelion Film Remake Song, su animenewsnetwork.com. URL consultato il 19 giugno 2021 (archiviato il 4 giugno 2019).
  147. (EN) "Beautiful World" PV + Blog Parts, su utada-online.net. URL consultato il 19 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2011).
  148. (JA) ヱヴァンゲリヲン新劇場版:序 テーマソング, su evangelion.co.jp. URL consultato il 19 giugno 2021 (archiviato il 7 gennaio 2021).
  149. (JA) Beautiful World/Kiss & Cry, su oricon.co.jp. URL consultato il 22 giugno 2021 (archiviato il 27 giugno 2021).
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  153. (JA) 宇多田ヒカル / HEART STATION, su artist.cdjournal.com. URL consultato il 5 agosto 2021 (archiviato l'8 maggio 2016).
  154. (JA) 宇多田ヒカルのシングル売り上げランキング, su oricon.co.jp. URL consultato il 5 agosto 2021 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2013).
  155. (JA) ゴールド等認定作品一覧 2007年8月, su riaj.or.jp, 10 settembre 2007. URL consultato il 5 agosto 2021 (archiviato il 30 settembre 2015).
  156. (JA) レコード協会調べ 9月度有料音楽配信認定, su riaj.or.jp, 20 ottobre 2014. URL consultato il 5 agosto 2021 (archiviato il 24 settembre 2015).
  157. (JA) ヱヴァンゲリヲン新劇場版:序 オリジナルサウンドトラック, su evangelion.co.jp. URL consultato il 23 giugno 2021 (archiviato il 7 gennaio 2021).
  158. Evangelion Chronicle, vol. 36, p. 27.
  159. (EN) Shiro Sagisu Evangelion:1.0 You Are(not)alone, su allmusic.com. URL consultato il 19 giugno 2021 (archiviato il 28 ottobre 2016).
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Bibliografia



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[en] Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone

Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone. (Japanese: ヱヴァンゲリヲン新劇場版: 序, Hepburn: Evangerion Shin Gekijōban: Jo, lit. "Evangelion: The New Movie: Prelude") is a 2007 Japanese animated science fiction action film, written and chiefly directed by Hideaki Anno. It is the first installment of the Rebuild of Evangelion tetralogy, based on the anime television series Neon Genesis Evangelion. The story, which is set in the futuristic city of Tokyo-3 fifteen years after a planetary catastrophe known as the Second Impact, focuses on Shinji Ikari, a boy who is recruited by the special agency Nerv to pilot a giant mecha known as an Eva unit and fight, along with fellow pilot Rei Ayanami, against a mysterious species named Angels. The film features the same cast of voice actors from the original series, including Megumi Ogata as Shinji Ikari, Megumi Hayashibara as Rei Ayanami, and Kotono Mitsuishi as Misato Katsuragi.

[es] Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone

Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone (ヱヴァンゲリヲン新劇場版:序, Evangelion Shin Gekijōban: Jo?, Evangelion la nueva película: Prefacio) (titulada: Evangelion: 1.11 Tú (No) Estás Sólo en Hispanoamérica) es un film que se estrenó el 1 de septiembre de 2007, escrito y dirigido por Hideaki Anno. Es la primera de las cuatro películas realizada de la tetralogía de Rebuild of Evangelion basadas en el anime original de Neon Genesis Evangelion. Está producida y co-distribuida por el Studio Khara de Hideaki Anno.[2]
- [it] Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone

[ru] Евангелион 1.11: Ты (не) один

«Евангелион 1.11: Ты (не) один» (яп. ヱヴァンゲリヲン新劇場版:序 Эвангерион Син Гекидзёбан: Дзё, букв. «Новая киноверсия Евангелиона: Начало») — первый японский полнометражный фильм тетралогии Rebuild of Evangelion, снятый на Studio Khara режиссёром Хидэаки Анно и выпущенный в прокат на территории Японии 1 сентября 2007 года. 4 декабря 2020 года был показ в кинотеатрах Toho в формате MX4D/4DX[11][12].



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