Il mago di Oz (オズの魔法使い Ozu no Mahōtsukai?) è un film d'animazione del 1982 diretto da Fumihiko Takayama.
Pellicola prodotta dalla Toho e realizzata dallo studio Topcraft in collaborazione con Artmic, trasposizione del romanzo Il meraviglioso mago di Oz del 1900, dello scrittore statunitense Lyman Frank Baum.
Sebbene fosse stato realizzato per una distribuzione cinematografica, il film venne distribuito in Giappone dalla Toho dal 1º luglio 1982[1] direttamente in VHS e in Betamax, e in TV su alcuni canali satellitari (CS).[2][3]
In Italia fu trasmesso il 7 gennaio 1984 su Canale 5 alle 8:30,[4] ed è stato poi replicato più volte da Boing durante gli anni 2000.
La piccola Dorothy e il suo cagnolino Toto vivono con lo zio Henry e la zia Em nella loro fattoria nel Kansas. Un giorno in cui gli zii sono assenti, un ciclone getta per aria la loro casetta. Dorothy e Toto finiscono quindi proiettati nel magico regno di Oz, dove vengono accolti dalla buona Strega del Nord e da alcuni nanetti. La strega spiega alla bambina che la sua casa è piombata addosso alla crudele Strega dell'Est, liberando quindi il popolo dei Mastichini dalla sua tirannia. Offre quindi in dono a Dorothy le scarpette magiche che la strega portava poco prima di morire, ma la ragazza vorrebbe solamente tornare a casa. Dopo aver consultato la sua lavagna magica, la strega indirizza Dorothy dal grande Mago della Città di Smeraldo, sperando che possa esaudire il suo desiderio. Prima di lasciarla le consiglia di non lasciare mai la strada di mattoni gialli e le lascia il suo marchio benefico, dandole un bacio in fronte. La bambina e il suo cane si mettono in viaggio.
Durante il tragitto incontrano nell'ordine: uno spaventapasseri senza cervello, un uomo di latta arrugginito che desidererebbe un cuore e un leone codardo. Dorothy accetta di accompagnare i tre dal mago affinché possa risolvere anche i loro problemi. A metà strada affronteranno un Kalidah, un incrocio tra una tigre e un orso, ma riusciranno ad avere la meglio facendolo finire in un crepaccio. Dopo aver attraversato un fiume in zattera, i quattro arrivano infine al castello del mago, che li convoca separatamente. Egli si presenta prima a Dorothy sotto forma di una grossa testa parlante, poi allo spaventapasseri nelle vesti di una bella signora alata, all'uomo di latta nei panni di un mostro simile ad un rinoceronte, mentre al leone codardo come una palla di fuoco. Accetta di esaudire le richieste di ciascuno, ma a patto che sconfiggano la Malvagia strega dell'Ovest.
Il gruppo si dirige quindi verso Ovest, dove la strega è già venuta a conoscenza del loro arrivo, grazie alla sua sfera di cristallo. La strega tenta di fermarli mandando loro contro un branco di lupi, che vengono però prontamente sconfitti dall'uomo di latta. La vecchia manda allora uno stormo di corvi che prendono la forma di un mostruoso corvo gigante, ma vengono questa volta salvati dall'astuzia dello spaventapasseri. La strega manda infine il suo esercito di scimmie alate, che riesce ad imprigionare il gruppo, senza però fare del male a Dorothy, essendo protetta dal marchio della Strega del Nord. La strega tenta di rubare le scarpette magiche a Dorothy, che durante uno scontro getta addosso alla vecchia una brocca d'acqua, suo unico punto debole, che la fa rimpicciolire e scomparire per sempre.
La gente dell'Ovest è finalmente libera dalla schiavitù della strega e il gruppo di amici fa quindi ritorno in città. Qui scoprono che il mago era in realtà un impostore; l'uomo spiega loro che lavorava come mago in un circo e un giorno si perse con la sua mongolfiera, finendo per caso nel paese di Oz. Dopo aver persuaso gli amici di Dorothy di essere già in possesso di ciò che cercavano, si offre di riportare Dorothy nel Kansas con il suo pallone, ma per un inconveniente la bambina e il suo cane rimangono a terra. Dorothy ha perso ogni speranza di rivedere i suoi zii, quando riceve la visita di Glinda, la buona strega del Sud. Glinda le rivela che fin dal suo arrivo ad Oz ha sempre avuto il potere di ritornare nel Kansas, grazie alle scarpette magiche. Dorothy saluta i suoi amici, batte tre volte i tacchi delle scarpette e si ritrova insieme a Toto a casa dai suoi zii.
L'edizione italiana fu a cura del Gruppo Trenta, mentre la direzione e i dialoghi vennero affidati a Luigi Borghese.
Personaggio | Doppiatore originale | Doppiatore italiano |
---|---|---|
Dorothy | Mari Okamoto | Francesca Guadagno |
Spaventapasseri | Hizuru Kotobuki | Mauro Gravina |
Uomo di latta | Jouji Yanami | Raffaele Uzzi |
Leone codardo | Masashi Amenomori | Mario Bardella |
Malvagia strega dell'Ovest | Kaori Kishi | Franca Dominici |
Mago di Oz | Kazuo Kumakura | Renato Cortesi |
Grinda, strega del Sud (Glinda) | Kumiko Takizawa | Liliana Sorrentino |
Zio Henry | Naoki Tatsuta | Manlio Guardabassi |
Toto | Shohei Matsubara | |
Zia Em | Taeko Nakanishi | |
Mago di Oz (donna) | Machika Seri | |
Buona strega del Nord | Miyoko Asou | Germana Dominici |
Soldato | Motomu Kiyokawa | |
Valletta | Taeko Nakanishi | Liliana Sorrentino |
Capo delle scimmie alate | Toshiyuki Yamamoto | Carlo Reali |
La pellicola si distingue per il character design dei personaggi, insolitamente occidentale per un anime. Infatti Topcraft all'epoca lavorava abitualmente su commissione per lo studio d'animazione americano Rankin/Bass. Lo sceneggiatore Akira Miyazaki parteciperà in seguito anche alla lavorazione dell'omonima serie del 1986.
Rispetto alla più celebre versione MGM della storia, il film è particolarmente fedele nel seguire la trama del romanzo. La principale omissione dalla storia è il viaggio per arrivare da Glinda (chiamata erroneamente Grinda nella versione italiana), ora poco più che un deus ex machina rispetto al film del 1939. Vengono però riprese dal classico con Judy Garland le magiche scarpette rosse, d'argento nel libro di Baum (benché nel doppiaggio vengano comunque definite argentate). È anche una delle poche trasposizioni nella quale sono presenti i Kalidah e in cui vengono rappresentate le varie forme sotto cui si presenta il mago a ciascuno dei protagonisti.
Furono inoltre utilizzate come ispirazione le illustrazioni di John R. Neill, presenti nei successivi libri di Oz: per le case presenti nel regno di Oz, a forma di cupola e con due comignoli, e per l'aspetto di Glinda, somigliante alla principessa Ozma.
La musica venne composta da Jō Hisaishi (futuro compositore di colonne sonore per lo Studio Ghibli) e Yuichiro Oda ed eseguita dalla Coulmbia Orchestra.[2] Mentre i testi vennero scritti da Keisuke Yamakawa. Il singolo contenente le canzoni fu pubblicato dalla Nippon Columbia il 4 aprile 1981 (codice di catalogo CK-584[5]), oltre un anno prima dell'uscita del fim; è quindi possibile che si sia deciso solo in un secondo momento di utilizzarlo come colonna sonora.
All'interno del film è inoltre presente un'altra canzone eseguita sempre da Mitsuko Horie di cui non si conosce il titolo, essendo rimasta inedita sui supporti musicali.
Nel 1983 una versione in lingua inglese venne trasmessa negli Stati Uniti, doppiata da Aileen Quinn nel ruolo di Dorothy e Lorne Green in quello del Mago.[6][7] Paramount Home Video distribuì il doppiaggio inglese del film in VHS, Betamax, Laserdisc, e CED negli anni 1980 e 1990.
Ad eccezione di un DVD polacco in lingua giapponese,[8] il film non è mai stato rilasciato in questo formato in nessun altro paese.
Esistono anche edizioni in spagnolo, francese, ungherese, portoghese, greco, ceco e slovacco.
![]() | ![]() | ![]() |