Clori (in greco antico Χλωρις) od anche citata come Cloride (Χλωριςιδος) è un personaggio della mitologia greca, figlia di Anfione re di Orcomeno a sua volta figlio di Iaso.
Clori | |
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Nome orig. | Χλωρις |
Sesso | Femmina |
Luogo di nascita | Orcomeno |
Professione | Regina di Pilo |
Clori fu sposa di Neleo, re di Pilo in Messenia, e madre di figli maschi come Nestore, Alastore, Cromio e Periclimeno e di una femmina (Però)[1].
Periclimeno, prediletto da Poseidone (e stando ad alcuni scritti era lui il padre) ebbe dal dio il dono divino di potersi trasformare in qualsiasi animale[2].
Altri suoi figli furono Ipsenore[3], Asterio, Pilaone, Deimaco, Euribeo, Epilao, Frasio, Eurimene, Evagora e Tauro[4].
La maternità di questi ultimi è comunque discussa da alcuni[5] mentre invece dagli scritti di Diodoro Siculo ed Igino la maternità viene riconosciuta a lei[4][6][7].
Si dice che Ulisse la incontrò nel suo viaggio nell'Ade[8] e Pausania descrive un dipinto di Polignoto di Taso dove viene raffigurata assieme ad altre donne ed appoggiata alle ginocchia dell'amico Thyia[9].