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Ade (in greco antico: Ἅιδης, Hádēs), è un personaggio della mitologia greca, figlio di Crono e Rea[1]. L'etimologia del nome è controversa: già in antico lo si derivava da un ἀ- privativo e dalla radice ἰδ- «vedere»: Ade sarebbe dunque l'«oscuro».[2]

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Ade (disambigua).
Ade
Busto di Ade, marmo, copia romana di un originale greco del V secolo a.C. (Roma, Museo Nazionale Romano)
Nome orig.Ἅιδης (Hádēs)
Lingua orig.Greco antico
SessoMaschio
Professionedio dell'Oltretomba
AffiliazioneDèi olimpici

Dio dell'Ade, delle ombre e dei morti, è conosciuto anche come Ἀξιόκερσος Axiòkersos poiché coniuge di Persefone, soprannominata infatti Ἀξιόκερσα Axiòkersa, e Καταχθόνιος Katachthònios ossia "Sotterraneo".

Nella mitologia romana la sua figura corrisponde a quella di Plutone.


Genealogia


Secondo Esiodo, Ade è figlio di Crono e Rea, e quindi fratello di Estia, Demetra, Era, Poseidone e Zeus.

Sposo di Persefone, in ambito orfico, dove sovente Ade e Zeus erano sincretizzati tra loro[3][4][5] gli si attribuisce la paternità di Zagreo e di Melinoe.

Secondo la Suda (un testo tardo-bizantino del X-XI secolo), avrebbe avuto una figlia di nome Macaria, dea della buona morte.


Genealogia (Esiodo)


Urano
Gea
Genitali di Urano
Crono
Rea
Zeus
Era
Poseidone
Ade
Demetra
Estia
    a[6]
     b[7]
Ares
Efesto
Meti
Atena[8]
Latona
Apollo
Artemide
Maia
Ermes
Semele
Dioniso
Dione
    a[9]
     b[10]
Afrodite

Mitologia


Appena nato, Ade fu brutalmente ingoiato dal padre. I suoi fratelli seguirono la stessa sorte con eccezione dell'ultimogenito Zeus, che ideò uno stratagemma con la madre Rea, grazie al quale il padre rigurgitò i figli[11].

Ade e Cerbero, il cane con tre teste
Ade e Cerbero, il cane con tre teste

Ade partecipò alla Titanomachia, nell'occasione in cui i Ciclopi gli fabbricarono la kunée[12], o elmo dell'oscurità, un magnifico elmo magico in pelle d'animale che gli permette di diventare invisibile: si poté introdurre così segretamente nella dimora di Crono rubandogli le armi e, mentre Poseidone minacciava il padre col tridente, Zeus lo colpì con la folgore.

In seguito, ricevette la sovranità del mondo sotterraneo e degli Inferi, quando l'universo fu diviso con i suoi due fratelli Zeus e Poseidone, che ottennero rispettivamente il regno del cielo e del mare.

Viene annoverato saltuariamente fra le divinità olimpiche, nonostante questo sia contrario alla tradizione canonica; Ade è d'altra parte poco presente nella mitologia, nonostante sia uno degli dei più potenti, essendo essenzialmente legato ai racconti legati agli eroi: Orfeo, Teseo, Piritoo ed Eracle sono fra i pochi mortali ad averlo incontrato. Inoltre la tradizione lo vuole riluttante ad abbandonare il mondo dell'Aldilà: le uniche due eccezioni si ricordano per il rapimento di Persefone e per ricevere alcune cure dopo essere stato ferito da una freccia di Eracle.

La leggenda lo vuole padrone delle greggi solari, al pascolo nell'isola Erizia, la cosiddetta isola rossa, dove il Sole muore quotidianamente. Il pastore era chiamato Menete.
Tuttavia in queste storie è chiamato Crono, o Gerione.


Persefone regina degli inferi


Ade, innamorato di Persefone, la rapì mentre stava raccogliendo un Asfodelo, il fiore simbolo degli Inferi. Il rapimento, secondo alcuni, avvenne ai piedi del monte Etna. Sua madre, Demetra, dea del grano e dell'agricoltura (nonché del ciclo delle stagioni), disperata per la scomparsa della figlia, la cercò per nove giorni arrivando fino alle regioni più remote: il decimo giorno, con l'aiuto di Ecate e Helios, seppe che il rapitore era il Dio degli Inferi. Adirata, Demetra abbandonò l'Olimpo e scatenò una tremenda carestia in tutta la Terra, affinché questa non offrisse più i suoi frutti ai mortali e agli Dèi. Zeus tentò allora di riconciliare Ade e Demetra, per evitare la fine del genere umano: inviò il messaggero Ermes al fratello, ordinandogli di restituire Persefone, a patto che ella non si fosse cibata del cibo dei Morti.

Ade non si oppose all'ordine ma, poiché Persefone era effettivamente digiuna dal ratto, la invitò a mangiare prima di tornare dalla madre: le offrì così un melograno, frutto proveniente dagli Inferi, in dono. In procinto di mettersi sulla via di Eleusi, uno dei giardinieri di Ade, Ascalafo, la vide mangiare pochi grani del melograno: in questo modo si compì dunque il tranello ordito da Ade, affinché Persefone restasse con lui negli Inferi. Allora si scatenò nuovamente l'ira di Demetra, Zeus propose un nuovo accordo, per cui, dato che Persefone non aveva mangiato un frutto intero sarebbe rimasta nell'oltretomba solamente per un numero di mesi equivalente al numero di semi da lei mangiati, potendo così trascorrere con la madre il resto dell'anno; avrebbe trascorso così sei mesi con il marito negli Inferi, e sei mesi con la madre sulla Terra. La proposta fu accettata da entrambi, e da quel momento si associano la primavera e l'estate ai mesi che Persefone trascorre in terra dando gioia alla madre, e l'autunno e l'inverno ai mesi che passava negli Inferi, durante i quali la madre si strugge per la figlia.


Menta e Ade


Secondo Ovidio e Strabone, Ade tentò di approfittarsi della ninfa Menta. Persefone, gelosa del marito, si dispiacque dell'unione e si infuriò quando Menta proferì contro di lei minacce spaventose e sottilmente allusive alle proprie arti erotiche molto sviluppate. Persefone, sdegnata, la fece a pezzi: Ade le consentì di trasformarsi in erba profumata, la menta, ma Demetra la condannò alla sterilità, impedendole di produrre frutti.

Ade aveva un tempio ai piedi del monte Mente in Elide.

Leuce, un'altra ninfa figlia di Oceano, che si vantò di essere un'amante più degna per Ade e trasformata da Persefone in pioppo bianco presso la fontana della Memoria.


Cocchio


Lo spaventoso cocchio di Ade era fatto muovere da quattro cavalli neri: Aetone, Meteo, Nonio e Abaste.


Ade e il suo regno


Il regno dell'Ade corrisponde più genericamente al mondo degli Inferi e in principio nella lingua greca antica solo il caso genitivo del nome della divinità era impiegato come abbreviazione per intendere la casa del dio dell'oltretomba. In seguito e per estensione, si cominciò a utilizzare il termine in tale significato anche nel nominativo.
Nella mitologia latina inizialmente Plutone (l'alter ego latino di Ade) è dapprima definito come il Signore degli Inferi e solo successivamente Signore dell'Ade.


Culto per Ade


Pinax con Persefone e Ade su trono, V secolo a.C., da Locri Epizefiri, Italia (Reggio Calabria, Museo nazionale della Magna Grecia)
Pinax con Persefone e Ade su trono, V secolo a.C., da Locri Epizefiri, Italia (Reggio Calabria, Museo nazionale della Magna Grecia)

Per Ade si sacrificavano, principalmente nelle ore notturne, pecore o tori neri, e coloro che offrivano il sacrificio voltavano il viso, poiché guardare negli occhi Ade senza l'ordine o il permesso del dio avrebbe portato immediatamente alla morte. Il suo culto non era molto sviluppato ed esistono poche statue con sue raffigurazioni. Euripide indica che Ade non riceveva libagioni rituali.

Il principale tempio di Ade, in comune con Persefone, si trova nell'Epiro, la casa di Ade, dove aveva sede il Nekromanteion, l'oracolo dei morti. Dei pochi altri luoghi di culto a lui dedicati, uno dei più noti è in Samotracia (sebbene più propriamente dedicato a Pluto), mentre si suppone ne esistesse uno situato nell'Elide, a nord ovest del Peloponneso e un ulteriore a Eleusi, strettamente connesso con i misteri locali.

Un altro tempio, sempre in comune con Persefone, si trova in Turchia, a Ierapoli, dove i sacrifici veninano effettuati in corrispondenza della "porta dell'inferno".[13]


Iconografia


Veniva solitamente rappresentato come un uomo tenebroso, barbuto, freddo e serio, spesso seduto su un trono e dotato di una patera e di uno scettro, con il cane a tre teste protettore degli Inferi, Cerbero. A volte si trovava anche un serpente ai suoi piedi. Indossa molto spesso un elmo, oppure un velo che gli copre il volto e gli occhi. Suo attributo era la cappa che rende invisibili.[14] Si hanno sue rappresentazioni in moltissimi contesti ceramici, soprattutto nelle pìnakes di Locri Epizefiri. Altri esempi si conoscono in alcuni affreschi della Tomba dell'Orco (altro nome del dio) a Tarquinia, mentre a Orvieto se ne ha una raffigurazione all'interno della Tomba Golini I. Per la Grecia si ricordano un trono del Partenone attribuito a Fidia e una base colonnare da Efeso, più esattamente dal Tempio di Artemide. Nel mondo romano i sarcofagi, soprattutto in età tardo antica, usavano rappresentare il ratto di Persefone e dunque una raffigurazione del dio infernale. Molto famosa in epoca barocca la versione scultorea di Gian Lorenzo Bernini del Ratto di Proserpina, di estremo virtuosismo. Fra le versioni pittoriche dell'episodio si ricorda il Ratto di Proserpina di Rembrandt.


Nella cultura di massa



Cinema e televisione



Versione Disney


Ade nella versione Disney
Ade nella versione Disney

Ade, doppiato da James Woods (originale) e Massimo Venturiello (italiano) è il fratello di Zeus e Poseidone. A differenza della sua controparte mitologica, che è ritratta come una divinità temuta ma relativamente passiva, è un signore degli inferi irascibile e dalla parlata veloce: una combinazione di Satana e uno squallido e persuasivo agente di Hollywood/rivenditore di auto. Indossa una veste scura con un perone a forma di teschio che gli allaccia il chitone e i suoi capelli sono una fiamma blu brillante che divampa ogni volta che si eccita o - più famoso - si accende di rosso ogni volta che si arrabbia.


Letteratura



Manga



Videogiochi



Musical



Note


  1. (EN) Esiodo, Teogonia, su theoi.com, 453 (I figli di Crono), su theoi.com.
  2. Enciclopedia Ade, Treccani.it https://www.treccani.it/enciclopedia/ade/#:~:text=(gr.,dunque%20l'%C2%ABoscuro%C2%BB.
  3. David C. A. Hillman, Hermaphrodites, Gynomorphs and Jesus: She-male Gods and the roots of Christianity, Classics Ph.D, Ronin Publishing, 2013, ISBN 1-57951-171-6.
  4. David Hillman “Ade e Zeus sono la stessa cosa. Persefone e Semele sono la stessa cosa. Dioniso non è solo Dioniso, ma Zagreo, Iacco e Dioniso insieme, come un'unità…” (Hermaphrodites, Gynomorphs and Jesus: She-male Gods and the roots of Christianity)
  5. Andrzej Wypustek, Images of Eternal Beauty in Funerary Verse Inscriptions of the Hellenistic Period, BRILL, 2012, ISBN 90-04-23318-0.
  6. Secondo Omero, Iliade 1.570–579, 14.338(EN) , Odissea 8.312(EN) , Efesto era evidentemente il figlio di Era e Zeus, vedi Gantz, p. 74.
  7. Secondo Esiodo, Teogonia 927–929(EN) , Efesto è stato generato solamente da Era, senza padre, vedi Gantz, p. 74.
  8. Secondo Esiodo, Teogonia 886–890(EN) , figlia di Zeus dalle sue sette mogli, Atena è stata la prima a essere concepita, ma ultima a nascere; Zeus ingravidò Meti, poi la ingerì, in seguito lui stesso fece nascere Atena "dalla sua testa", vedi Gantz, pp. 51–52, 83–84.
  9. Secondo Esiodo, Teogonia 183–200(EN) , Afrodite è nata dai genitali recisi di Urano gettati nel mare, vedi Gantz, pp. 99–100.
  10. Secondo Omero, Afrodite era la figlia di Zeus (Iliade 3.374, 20.105(EN) ; Odissea 8.308, 320(EN) ) e Dione (Iliade 5.370–71(EN) ), vedi Gantz, pp. 99–100.
  11. Esiodo. Teogonia (PDF), su larici.it.
  12. Omero, Odissea, libro XXIV, 231.
  13. Giacomo Talignani, Svelato il mistero della "porta dell'inferno". I sacerdoti usavano un trucco naturale per i sacrifici, in La Repubblica, 22 febbraio 2018.
  14. Garzantina delle religioni, pag. 361.

Voci correlate



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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 306391416 · ISNI (EN) 0000 0000 2502 6902 · CERL cnp00578719 · LCCN (EN) no2014024174 · GND (DE) 124025080 · BNF (FR) cb123985871 (data) · J9U (EN, HE) 987007316668405171 · WorldCat Identities (EN) viaf-47684337
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[fr] Hadès

Dans la religion grecque antique et la mythologie grecque, Hadès (en grec ancien ᾍδης ou Ἅιδης / Háidēs) est une divinité chthonienne. Il est un Cronide, frère de Zeus et de Poséidon. Comme Zeus gouverne le Ciel et Poséidon la Mer, Hadès règne sous la terre et pour cette raison il est souvent considéré comme le « maître des Enfers ». Il est marié à Perséphone. Il correspond au Sarapis ptolémaïque et au Pluton romain.
- [it] Ade

[ru] Аид

Аи́д (др.-греч. Ἀΐδης (Aides) или ᾍδης, или Гаде́с[3]; у римлян — Плуто́н, др.-греч. Πλούτων (Ploúton), лат. Pluto «богатый»; также Дит лат. Dis или Орк лат. Orcus.mw-parser-output .ts-Переход img{margin-left:.285714em}[⇨]) в древнегреческой мифологии — верховный бог подземного царства мёртвых. Старший сын Кроноса и Реи[4], брат Зевса, Посейдона, Геры, Деметры и Гестии. Супруг Персефоны, вместе с ним почитаемой и призываемой.



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