Ellery Queen è il più famoso degli pseudonimi assunti da Frederick Dannay e Manfred Bennington Lee, scrittori di letteratura poliziesca e inventori del detective che porta il nome del loro pseudonimo.
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Frederick Dannay (nato Daniel Nathan, New York, 20 ottobre 1905 – New York, 3 settembre 1982) e Manfred Bennington Lee (nato Manford Lepovski, New York, 11 gennaio 1905 – Roxbury, 3 aprile 1971) erano due cugini newyorkesi figli di ebrei polacchi cresciuti a Brooklyn, che nel corso della loro carriera letteraria scrissero anche con lo pseudonimo di Barnaby Ross; a partire dagli anni sessanta il nome "Ellery Queen" divenne una sorta di franchise sotto la cui firma figurano romanzi apocrifi autorizzati da Dannay e Lee; la produzione di tali apocrifi terminò tuttavia con la morte di Lee nel 1971, in quanto Dannay, che morì 11 anni più tardi, non era interessato a portare più avanti il nome.
Complessivamente a firma dei due cugini sono stati pubblicati circa 40 romanzi e altre raccolte in un arco temporale che va dal 1929, uscita del primo romanzo con Ellery Queen protagonista, La poltrona n. 30, fino al 1972, quando uscì La prova del nove, postumo a Lee.
Dalle avventure del detective Ellery Queen furono tratti diversi adattamenti radiofonici, un film per la TV e una serie televisiva omonima prodotta nel 1975 dalla NBC e trasmessa anche in Italia nel 1979.
Nato nel 1929, il personaggio di Ellery Queen divenne così famoso che i suoi autori decisero di fondare la rivista Ellery Queen's Mystery Magazine (nota in italiano come I Gialli di Ellery Queen [Garzanti dal 1951 al 1955], poi La rivista di Ellery Queen [Mondadori]), considerata a lungo una delle più influenti pubblicazioni di letteratura poliziesca in lingua inglese dell'ultimo mezzo secolo. Il personaggio fu creato in occasione del concorso indetto da una rivista per premiare con la pubblicazione la miglior opera prima poliziesca. Dannay e Lee, due cugini ebrei di Brooklyn, decisero di inviare un lavoro firmato con lo stesso nome dato al loro personaggio e vinsero, ma prima che il loro romanzo potesse venir pubblicato, la testata fu ceduta a un altro proprietario, il quale preferì pubblicare il romanzo di un'altra concorrente. I due non si persero d'animo e inviarono il loro romanzo, La poltrona n. 30 (The Roman Hat Mystery, 1929) a svariati editori, fino a trovare quello giusto, Stokes.
Ellery è un giovane giallista nonché investigatore dilettante dalla mente lucida e analitica, laureato all'Università di Harvard e interessato al crimine solo per curiosità (infatti non guadagna nulla dalla sua attività di investigatore). Suo padre Richard Queen, di origine irlandese, è ispettore capo della squadra Omicidi della polizia di New York. In moltissimi casi, è proprio Ellery ad aiutare suo padre nelle indagini sui delitti che la squadra da questi diretta deve affrontare.
La poltrona n. 30 definì subito il paradigma dei lavori successivi: un crimine insolito, prove spesso contrastanti, la presenza di Richard Queen e del suo assistente, il sergente Velie; la messa a disposizione del lettore di tutti gli elementi utili a scoprire il colpevole e la conseguente “sfida al lettore” che precedeva la soluzione del caso. Venne inaugurata anche la formula base del titolo (in inglese), che seguiva lo schema The + aggettivo di nazionalità + sostantivo + Mystery (come omaggio ai titoli dei romanzi di S. S. Van Dine con Philo Vance, che seguivano lo schema The + sostantivo + Murder Case). Infatti il secondo libro della coppia fu The French Powder Mystery (Sorpresa a mezzogiorno, 1930).
Se dal padre Richard, irlandese con i piedi per terra, Ellery eredita l'interesse verso il crimine, deve altresì alla madre scomparsa l'intelligenza critica, l'aspetto un po' snob e soprattutto il non dover lavorare per mantenersi. Gli autori si ispirarono alla figura distaccata e un po' cinica di Philo Vance, ma se l'atteggiamento di Ellery Queen nei primi romanzi era parte essenziale del personaggio (si concederà anche qualche avventura galante di tanto in tanto), egli lo perderà via via, tanto che in seguito la sua presenza nei romanzi sarà giustificata solo dal suo ruolo risolutore, senza aggiungere altro colore alle vicende.
Nei primi romanzi erano presenti delle introduzioni firmate da un amico di Ellery, tale “J.J. McC.”. Secondo queste introduzioni, i fatti narrati nei romanzi risalivano a diversi anni prima ed Ellery e suo padre si erano nel frattempo ritirati e trasferiti in Italia, vicino a Fiesole, dove Ellery si era sposato ed era padre di una bambina. Anche questo aspetto era ripreso dai romanzi di Van Dine, nei quali si afferma che il protagonista Philo Vance è andato a vivere in Italia al termine della sua collaborazione con la polizia di New York. Questa soluzione narrativa venne gradualmente abbandonata e nelle opere successive ai primi anni trenta si dà per scontato che Ellery continui a vivere a New York, in una casa di arenaria sulla 87ª Strada Ovest, e che suo padre Richard continui ad essere a capo della squadra omicidi.[1]
Nel romanzo Colpo di grazia gli autori dicono che Ellery Queen è nato nel 1905. La sua data di nascita dovrebbe collocarsi tra il 22 maggio e il 21 giugno, poiché si afferma che è del segno dei Gemelli.
Ellery Queen arrivò in Italia negli anni trenta, pubblicato nella collana dei Gialli Mondadori, incontrando subito un largo consenso tra gli appassionati del genere.
Ellery Queen non fu l'unico pseudonimo usato da Dannay e Lee: nel 1932 infatti, con il nome di Barnaby Ross, i due cugini crearono il personaggio di Drury Lane, (il cui nome è frutto di un gioco di parole che allude al noto teatro londinese situato appunto in Drury Lane), un affascinante attore shakespeariano affetto da sordità ma dalle grandi doti investigative, che appare in quattro romanzi.
Già dalla seconda edizione, la paternità di questi romanzi fu assegnata a Ellery Queen. Per un certo periodo, negli anni trenta, i due cugini si divertirono a partecipare (camuffati) a dibattiti in pubblico nei quali uno dei due si presentava con lo pseudonimo di Ellery Queen e l'altro di Barnaby Ross.
I romanzi che hanno come protagonista Drury Lane costituiscono un ciclo unitario ed autoconclusivo, in cui Ellery Queen sperimenta vari sottogeneri del romanzo giallo, con caratteristiche che verranno poi riprese nei successivi romanzi dell'omonimo detective.
L'iniziale La tragedia di X (1932), è il più affine ai classici gialli che hanno come protagonista lo stesso Ellery Queen, affrontando, con alcune varianti, la tematica del delitto "a camera chiusa", qui rappresentato da una serie di omicidi che avvengono, rispettivamente, in un autobus, in un battello ed in un treno. Vengono qui definite le caratteristiche essenziali dello stesso Drury Lane, dell'ispettore Thumm, del Procuratore Bruno e del medico legale Schilling, che compariranno anche nei due successivi romanzi del ciclo.
Il secondo romanzo del ciclo, La tragedia di Y (1932), tratta di omicidi avvenuti in ambito familiare, precorrendo tematiche che lo stesso Ellery Queen affronterà nei romanzi del ciclo di Wrightsville, come Il paese del maleficio e Dieci incredibili giorni, con analitica ricostruzione della psicologia dei vari personaggi e dei loro rapporti reciproci. Spiccata la somiglianza di questo romanzo con È un problema di Agatha Christie (1949) e con La fine dei Greene di S.S. Van Dine (1928).[2] La vicenda è ambientata a pochi mesi di distanza dai fatti relativi a La tragedia di X.
Nel terzo romanzo del ciclo, La tragedia di Z (1933), ambientato a circa dieci anni dai romanzi precedenti, viene introdotto il personaggio di Patience Thumm, figlia dell'ispettore Thumm, caratterizzato da spiccate qualità investigative. Di fatto, Patience Thumm diviene co-protagonista del ciclo, mentre Drury Lane svolge un ruolo maggiormente passivo, anche a causa dell'età avanzata dell'investigatore. L'intreccio giallo passa in secondo piano, mentre vengono delineate in maniera sempre più profonda le psicologie dei vari personaggi coinvolti nella storia.
Il quarto romanzo del ciclo, Cala la tela (1933), si svolge successivamente al precedente. Drury Lane è ormai anziano e malato, con Patience Thumm sempre più protagonista dell'intreccio, sia sotto l'aspetto investigativo che psicologico. La conclusione del libro mette fine al ciclo stesso dei quattro romanzi, lasciando tuttavia irrisolti alcuni punti focali della storia gialla. Viene sostanzialmente messa in crisi la razionalità che caratterizza tutti i tradizionali romanzi di Ellery Queen.
Come detto, quindi, non tutti i romanzi di Ellery Queen (inteso come scrittore) hanno come protagonista l'omonimo investigatore; anzi, dal 1961 al 1971, anno della morte di Manfred Lee, uscirono numerosi romanzi, anche con stile diversissimo tra loro (influenzati da altri scrittori come Raymond Chandler ed Ed McBain, fautori di un nuovo stile poliziesco più orientato all'azione che al procedimento logico-induttivo), che autorizzarono la supposizione, rivelatasi poi solo in tempi recenti esatta, che “Ellery Queen” fosse diventato un marchio di fabbrica o, meglio, un gruppo di lavoro aperto anche ad altri scrittori.
Sin dagli anni '40 Dannay e Lee avevano ingaggiato dei ghostwriters a cui affidare la scrittura di alcuni romanzi destinati ad un pubblico giovanile e firmati "Ellery Queen Jr" oppure l'adattemento di radiodrammi, tuttavia i problemi di salute di Lee, accompagnati da un blocco psicologico alla scrittura ebbero come conseguenza un cambiamento della produzione letteraria firmata Ellery Queen.[3]
Pertanto, a partire dal 1958, anno del romanzo Colpo di grazia - che avrebbe dovuto essere l'ultimo della serie di gialli classici con il personaggio Ellery Queen - le pubblicazioni firmate "Ellery Queen" si possono dividere in quattro gruppi:
Del terzo gruppo fanno quindi parte i romanzi L'eredità che scotta (Dead Man's Tale, 1961) o Il seme della follia (The Madman Theory, 1966), mentre Bentornato, Ellery! (The Player on The Other Side, 1963), un giallo classico, che segnava dopo cinque anni il ritorno del personaggio di Ellery Queen, appartiene al secondo gruppo, dato che fu scritto dal noto scrittore di fantascienza Theodore Sturgeon.
Appartengono al terzo gruppo anche la serie di romanzi in cui appare un nuovo personaggio, l'ispettore Tim Corrigan, protagonista di sei romanzi (quattro dei quali scritti da Richard Deming) tra cui C'è chi spia, c'è chi uccide (Who Spies, Who Kills?, 1966), Indovina chi viene a ucciderti (Guess Who's Coming to Kill You, 1968) e Frontiera maledetta (Kiss And Kill, 1970). Il personaggio di Tim Corrigan si muove in una zona oscura tra crimine comune, delitto politico e trame internazionali, tanto che, in Italia, per la prima volta la Mondadori non pubblicò un romanzo di Ellery Queen nei famosi Gialli ma nella collana di spionaggio Segretissimo; è il caso dei citati C'è chi spia, c'è chi uccide e Indovina chi viene a ucciderti. Un secondo ciclo con personaggio fisso narra invece le avventure di Mike McCall, assistente speciale del governatore Sam Holland, e protagonista di tre romanzi (scritti rispettivamente da Deming, Gil Brewer e Edward D. Hoch).
Fin dal 1938 Dannay e Lee scrivevano sceneggiature per il cinema, cosa questa che aveva indotto una lenta ma irreversibile trasformazione dei personaggi e delle storie: abbandonato lo schema logico-formale delle prime “sfide al lettore”, la trama iniziò a coinvolgere anche aspetti psicologici decisivi ai fini della risoluzione dei casi. Non mancheranno anche riferimenti a misticismo, simbolismo religioso e occultismo negli ultimi romanzi degli anni sessanta, in cui comunque il personaggio di Ellery Queen era ormai diversissimo da quello che i primi lettori avevano conosciuto. Questa indebita commistione tra razionalismo e simbolismo mistico-religioso causò molte critiche agli autori, anche se è necessario ricordare che gli ultimi romanzi con protagonista Ellery Queen, malgrado progettati dettagliatamente e per intero da Dannay, furono in gran parte scritti da altri autori.
La pubblicazione degli apocrifi hard-boiled fu come detto una iniziativa del solo Manfred Lee, morto nel 1971, però dopo il 1972, anno della pubblicazione di A Fine and Private Place e The Blue Movie Murders (scritto da Edward D. Hoch e rivisto questa volta da Dannay[4]) non apparvero né romanzi "originali" con Ellery Queen né romanzi apocrifi hard-boiled, dato che Dannay si dedicò esclusivamente alla pubblicazione della rivista EQMM. Un ultimo romanzo, classico e "originale", The Tragedy of Errors, fu concepito e portato avanti dal solo Dannay, scomparso nel 1982, ma non assunse mai una forma definitiva ed fu pubblicato postumo, ancora allo stato embrionale.
Nel 1961 ad Ellery Queen fu assegnato il premio "Grand Master" dei Mystery Writers of America.
I romanzi di Ellery Queen furono adattati per la radio e la televisione. Dal 1939 al 1948 i tre maggiori network statunitensi trasmisero il programma radiofonico The Adventures Of Ellery Queen; negli anni cinquanta prima la DuMont Television, poi la ABC, poi di nuovo la DuMont trasmisero le versioni televisive: The Adventures of Ellery Queen (1950-1952) e The Further Adventures of Ellery Queen (1958-1959), con vari attori nella parte del protagonista: prima Lee Hart, che dopo la sua morte venne rimpiazzato da Lee Bowman, poi Hugh Marlowe, George Nader e, infine, Lee Phillips.
Un film-TV del 1971 intitolato Ellery Queen: Don't Look Behind You fu interpretato da Peter Lawford.
Infine, nella stagione televisiva 1975/76, apparve la serie Ellery Queen, con Jim Hutton nella parte di Ellery e David Wayne nella parte di Richard Queen, che fu trasmessa anche in Italia nel 1979.
In Italia tutti i romanzi in cui compare Drury Lane sono usciti a firma Ellery Queen.
Nel periodo 1940-1949 apparvero alcune opere con Ellery Queen tratte da film e radiodrammi. Non si tratta di opere originali dei cugini Dannay e Lee, anche se i due hanno partecipato alla definizione delle trame[15].
Dopo la pubblicazione di Colpo di grazia nel 1958, che nelle intenzioni dei due cugini avrebbe dovuto essere l'ultimo romanzo con la firma Ellery Queen, Frederic Dannay si dedicò alla rivista Ellery Queen Mystery Magazine, mentre Manfred B. Lee decise di iniziare la pubblicazione di romanzi hard-boiled a firma Ellery Queen e da affidare a diversi scrittori che non sarebbero apparsi come gli autori dei romanzi[16]. Le pubblicazioni di questi apocrifi cessarono subito dopo la morte di Manfred B. Lee nel 1971.
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