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Felix the Cat (inizialmente chiamato Master Tom e noto in Italia anche come Mio Mao) è un personaggio immaginario creato nel 1917 negli Stati Uniti dall'animatore Otto Messmer[1] modellato sulla figura di Charlot[2] per lo studio di Pat Sullivan[2] ed è uno dei grandi personaggi del cinema di animazione statunitense degli anni Venti protagonista di cortometraggi oltre che di una serie a fumetti pubblicata fino al 1967[2].

Felix the Cat
Felix nel cartone animato Oceantics (1930)
Lingua orig.Inglese
Autori
  • Otto Messmer
  • Pat Sullivan
1ª app.1919
1ª app. inFeline Follies
Voce orig.Vedi sezione Doppiaggio
Voce italianaVedi sezione Doppiaggio
Speciegatto
gentile
premuroso
protagonista principale
SessoMaschio

Primo vero divo del mondo dell'animazione,[3][4][5] ha raggiunto da subito un successo planetario, godendo negli anni venti del Novecento di una popolarità pari a quella di Charlot.[1] A metà strada tra Krazy Kat di George Herriman e Oswald il coniglio fortunato e Topolino di Walt Disney (si ritiene che questo personaggio abbia influenzato Disney per la realizzazione di Oswald e di Topolino[6]) il personaggio prodotto dai Pat Sullivan's Studios fu il più grande successo e la prima star nel mondo dei cartoon negli anni del cinema muto e un grande successo anche nei fumetti.

Nacque nel 1919 nel cortometraggio Feline Follies, animato da Otto Messmer e prodotto da Pat Sullivan. Il successo continua negli anni cinquanta arrivando a produrre 264 cortometraggi animati per la televisione che verranno distribuiti in tutto il mondo.[1] Nel 1988 venne realizzato un lungometraggio a cartoni animati.[1][7] Sia nei cartoni animati che nei fumetti, il personaggio è un gatto dotato di una logica assurda e surreale protagonista di storie ambientate sullo sfondo della vita di tutti i giorni così come in contesti surreali o fantascientifici.[1] Inaugurò il primo esperimento di trasmissione televisiva tentato dalla N.B.C. negli Stati Uniti nel 1930[8].


Cinema


Fotogramma (Pat Sullivan, silent, 1919.
Fotogramma (Pat Sullivan, silent, 1919.

Cortometraggi


Lo stesso argomento in dettaglio: Cortometraggi di Felix the Cat.
Feline Follies by Pat Sullivan, silent, 1919.

Il personaggio esordisce nel cortometraggio “Feline Follies[2]. Felix vive in un mondo abbastanza normale popolato da esseri umani e da animali antropomorfi (del resto anche lui è un gatto nero antropomorfo), con i guai quotidiani che possono capitare a qualsiasi essere umano. Probabilmente questo fu il segreto del successo del personaggio, oltre alla tecnica di animazione e alla qualità superiore del prodotto per l'epoca, inoltre, Felix può interagire ad esempio con i punti esclamativi che gli escono dalla testa quando è meravigliato, e utilizzarli come delle mazze da baseball.[8] Il successo di Felix durò fino alla fine degli anni venti con l'arrivo del cinema sonoro e di Topolino. Pat Sullivan si rifiutò di far parlare Felix e anzi per protesta bloccò la serie, ma nel 1933 annunciò di voler cominciare a produrre la serie cinematografica sonora. Purtroppo Sullivan morì di lì a poco lasciando il progetto incompiuto ma la serie riprese vita negli anni '50 grazie a Joe Oriolo (il creatore di Casper), un allievo di Messmer, che fece delle modifiche grafiche e di adattamento del personaggio (un simpatico gatto sorridente e ottimista) per adattarlo alle televisione per bambini.

Felix, Inky, and Winky in April Maze (1930)
Felix, Inky, and Winky in April Maze (1930)

Nel 1977 Otto Messmer and Felix the Cat, un documentario di John Canemaker, attribuì la paternità del Gatto Felix ad Otto Messmer.

Dal 1936 gli autori di Felix decisero di riadattare i film muti con il sonoro e le voci originali che si sono susseguite negli anni per Felix sono di:

In Italia 260 cortometraggi della serie di cartoni animati prodotti tra il 1919 e il 1958 vennero trasmessi dalla televisione (Rai e varie reti locali) tra gli anni '70 e gli anni '90.[9]


Lungometraggi



Fumetti


Lo stesso argomento in dettaglio: Felix (fumetto).

Nel 1923 il distributore di strisce a fumetti King Features Syndicate chiese a Pat Sullivan di realizzare avventure del personaggio a fumetti. Della cosa viene incaricato l'animatore Otto Messmer[1][12] e, dopo 4 anni dalla sua comparsa come cartone animato, esordisce il 19 agosto 1923 nelle tavole domenicali a fumetti prima in Gran Bretagna sul The Daily Sketch[13] e poi negli USA[13] e successivamente esordice nelle strisce quotidiane il 9 maggio 1927. Il principale autore è Messmer insieme a collaboratori alle sceneggiature come Jack Mendelsohn e da disegnatori come Jack Bogle, Bill Holman e Ed Cronin.

Le tavole domenicali vengono realizzate fino al 1943 mentre le strisce giornaliere dal 1955 vengono realizzate da Joe Oriolo che le proseguirà fino al 9 gennaio 1967. Vengono anche realizzate storie per i comic book pubblicati dalla Dell, Toby Press e Harvey e sempre disegnati ancora da Messmer ed Oriolo.[2] Le storie sono semplici, surreali e divertenti e si svolgono negli ambienti più diversi a contatto con personaggi umani o animali. Non durano più di trenta strisce.[8]

In Italia la serie a fumetti venne importata dal Corriere dei piccoli che ribattezzò il personaggio come Mio Mao, (solo omonimo dei personaggi animati in plastilina) nel 1923 diventando uno dei personaggi a fumetti più amati del periodo[14]; tra il 1926 e il 1940, anni in cui fu pubblicato dalla rivista in modo continuativo e, alla fine della guerra, fu ripreso dal Giovedì tra il 1945 e il 1946.[2] Tra le altre pubblicazioni: un'edizione antologica dell'editore Garzanti nel 1965 e della Arnoldo Mondadori Editore nella rivista Il Mago[2] e una collana di albi a fumetti con storie originali prodotte in Italia dall'Editoriale Metro[15][16].

Versione moderna
Versione moderna

Doppiaggio


In inglese si sono seguiti diversi doppiatori a prestare la voce al personaggio. Il primo a doppiarlo è stato Harry Edison[17] che lo ha interpretato tra il 1929 e il 1930. In seguito il felino è stato doppiato da: Walter Tetley[18] (1936), Jack Mercer[19] (dal 1959 al 1962), Ken Roberts[20] (1959), David Kolin[21] (1988), Jim Pike (1990), Thom Adcox-Hernandez[22] (1995), Charlie Adler (1996), Don Oriolo[23] (dal 2000 al 2001), Denise Nejame[23] (dal 2000 al 2001, come Baby Felix), Dave Coulier[24] (2004) e infine da Lani Minella[25] (2010).

Nella versione giapponese di Baby Felix & friends viene doppiato rispettivamente da Toshihiko Seki[26] e Yumi Tōma[26] (come Baby Felix).

In Italia il personaggio è stato invece doppiato da Willy Moser[9] (nella prima parte del primo doppiaggio degli episodi della serie del 1958), Monica Ward[9] (nella seconda parte del primo doppiaggio degli episodi della serie del 1958 e in seguito anche in quella del 1995[27]) e da Simone Crisari[9] (nel secondo doppiaggio della serie del 1958). Invece sia in Felix in salva il Natale[28] che in Baby Felix & friends viene interpretato da Giuliano Santi.[29] In quest'ultima serie Baby Felix è doppiato da Monica Bertolotti.[29]


Televisione


Sono state prodotte tre serie televisive:

Inoltre nel corso degli anni '70 venne realizzato un programma live action[30]:

Insegna dei Tomcatters (VF-31 logo) reparto della marina degli USA chiaramente ispirato a Felix
Insegna dei Tomcatters (VF-31 logo) reparto della marina degli USA chiaramente ispirato a Felix

Impatto culturale


Lindbergh in un F3B con un disegno di Felix sulla USS Saratoga (CV-3) nel 1928
Lindbergh in un F3B con un disegno di Felix sulla USS Saratoga (CV-3) nel 1928

Note


  1. FFF - FELIX, su lfb.it. URL consultato il 18 maggio 2017.
  2. FELIX THE CAT, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 6 giugno 2017.
  3. Nexta, Felix e la macchina del tempo, su film.it. URL consultato il 18 maggio 2017.
  4. Bibidi bobidi bu di Guido Michelone, Giuseppe Valenzise-Castelvecchi 1998, pag. 18
  5. Everything I Need to Know, I Learned from Cartoons! di Arthur Brown 2010-pag. 27
  6. Gatto Felix, su cartonionline.com. URL consultato il 18 maggio 2017.
  7. (EN) John Cawley e Jim Korkis, Cartoon superstars, Pioneer Books, novembre 1990, ISBN 1-55698-269-0. URL consultato il 6 giugno 2017.
  8. Felix the Cat, su Comicsando. URL consultato l'8 agosto 2022.
  9. Il gatto Felix / Le avventure di Felix il gatto, su Il mondo dei doppiatori. URL consultato l'8 agosto 2022.
  10. (EN) The Big Cartoon DataBase, Felix The Cat: The Movie (New World Animation), su Big Cartoon DataBase (BCDB). URL consultato il 6 giugno 2017.
  11. (EN) Felix the Cat: The Movie. URL consultato il 6 giugno 2017.
  12. da qualcuno indicato come il vero creatore del personaggio
  13. Carlo Cianci, Felix the Cat (Mio Mao), su Martellocartoon. URL consultato l'8 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).
  14. MIO MAO NEL REGNO DELLE CARTE | Comune di Fauglia, su comune.fauglia.pi.it. URL consultato il 10 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  15. Felix the Cat, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 6 giugno 2017.
  16. Felix, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 6 giugno 2017.
  17. (EN) Donald Crafton, The Talkies, University of California Press, 1999, p. 391, ISBN 0-520-22128-1.
  18. (EN) Felix the Cat (1936) - Voice Credits, su Behind The Voice Actors. URL consultato il 22 agosto 2022.
  19. (EN) Felix the Cat (1958) - Voice Credits, su Behind The Voice Actors. URL consultato il 22 agosto 2022.
  20. (EN) Greg Ehrbar, “Felix the Cat” on Records, su Cartoon Research, 29 aprile 2014. URL consultato l'8 agosto 2022.
  21. (EN) Felix the Cat: The Movie - Voice Credits, su Behind The Voice Actors. URL consultato il 22 agosto 2022.
  22. (EN) The Twisted Tales of Felix the Cat - Voice Credits, su Behind The Voice Actors. URL consultato il 22 agosto 2022.
  23. (EN) Baby Felix & Friends - Voice Credits, su Behind The Voice Actors. URL consultato il 22 agosto 2022.
  24. (EN) Felix the Cat Saves Christmas - Voice Credits, su Behind The Voice Actors. URL consultato il 22 agosto 2022.
  25. (EN) Lani Minella (PDF), su laniminella.com, p. 6. URL consultato l'8 agosto 2022.
  26. (EN) Baby Felix & Friends - Japanese Cast, su Behind The Voice Actors. URL consultato il 22 agosto 2022.
  27. Il gatto Felix (1995), su Il mondo dei doppiatori. URL consultato l'8 agosto 2022.
  28. Felix salva il Natale, su Il mondo dei doppiatori. URL consultato l'8 agosto 2022.
  29. Baby Felix & friends, su Il mondo dei doppiatori. URL consultato l'8 agosto 2022.
  30. (EN) Felix the Cat (Live), su filmsaroundtheworld.com. URL consultato il 10 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2016).

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Collegamenti esterni


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[en] Felix the Cat

Felix the Cat is a cartoon character created in 1919 by Pat Sullivan and Otto Messmer during the silent film era. An anthropomorphic black cat with white eyes, a black body, and a giant grin, he was one of the most recognized cartoon characters in film history. Felix was the first animated character to attain a level of popularity sufficient to draw movie audiences.[5][6]

[es] El gato Félix

El gato Félix, también conocido como Félix el gato, es un personaje animado de la era del cine mudo. Su pelaje negro, ojos blancos, y amplia sonrisa, junto a las situaciones surrealistas en las que sus historias se presentaban, contribuyeron a hacer de Félix uno de los personajes animados más reconocibles del mundo. Félix fue el primer personaje de animación en alcanzar un nivel de popularidad tan grande como para atraer a los espectadores con el solo reclamo de su aparición en una película.

[fr] Félix le Chat

Félix le Chat (Felix the Cat) est un personnage de dessin animé américain de la période des films muets, créé par Otto Messmer[1] et Pat Sullivan. Il est un chat tuxedo noir et blanc anthropomorphe. Le personnage apparaît pour la première fois dans le court-métrage muet Feline Follies en 1919.
- [it] Felix the Cat

[ru] Кот Феликс

Кот Феликс (англ. Felix the Cat) — антропоморфный кот, герой мультфильмов, появившийся в эпоху немого кино. Чёрное тело, большие белые глаза, широкая улыбка и сюрреализм ситуаций, в которые он попадал по сюжету, сделали Феликса одним из самых узнаваемых персонажей в истории мультипликации[1]. Кот Феликс стал первым анимационным персонажем, достигшим популярности, способной привлечь зрителей обычных фильмов[2][3].



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