Giuseppe Tubi[1] (Joe Piper[1]) è un personaggio dei fumetti Disney creato da Merrill de Maris e Floyd Gottfredson per le strisce giornaliere del 1938 intitolate Topolino e la banda dei piombatori.
Giuseppe Tubi | |
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Universo | Disney |
Nome orig. | Joe Piper |
Lingua orig. | Inglese |
Autori |
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Editore | The Walt Disney Company |
1ª app. | 1938 |
1ª app. in | Topolino e la banda dei piombatori |
Sesso | Maschio |
Sono peculiari del personaggio il suo carattere estremamente flemmatico e l'espressione apparentemente tonta.
Sfrutta la propria professione di idraulico per coprire la sua autentica attività di rapinatore. Con il resto della sua banda, composta dall'appaltatore Rosolio (da non confondere con lo spasimante di Amelia), dal guardiano della Banca di Topolinia e dall'ispettore edile signor Spinosetti, compie indisturbato audaci rapine tra le case dei topolinesi agiati, almeno fino a che non assume come apprendista un bravo e intelligente giovane: Topolino. L'abile detective dilettante scopre che Tubi e la sua banda, una compagnia teatrale senza lavoro, han deciso di darsi all'antica arte del furto, sotto quell'opportuna copertura. Come Mortimer Mouse e Capitan Toporagno, fa parte della primissima generazione dei comprimari di Topolino.
Dopo oltre vent'anni Tubi e la sua banda escono finalmente di prigione e incrociano la loro strada con l'incontenibile multimiliardario Paperon de' Paperoni. Gli preparano un brutto scherzo nella storia Paperino e il calumet della pace. Questa fu la loro ultima apparizione in gruppo, mentre Tubi, da solo o con complici d'occasione, è stato accolto dagli sceneggiatori come villain alternativo all'onnipresente Gambadilegno per contrapporlo al detective topolinese.
Nella storia Topolino e il ritorno dei piombatori troviamo un Tubi più sveglio anche se ancora vicino alla versione americana, mentre in Topolino e la compagnia dei dilettanti il grosso idraulico è un vero e proprio malavitoso che sfrutta il carcere dove è stato rinchiuso per realizzare alcune rapine ai danni di istituti bancari e che a un certo punto non esita a tramortire lo stesso Topolino, anche se poi, a caso concluso, gli farà come al solito i suoi complimenti.
Il signor Tubi realizza anche un piccolo cameo durante la saga Topolinia 20802 (pubblicata per la prima volta dal 13 ottobre al 3 novembre 2009 su Topolino 2811-2814).
Nella storia Topolino e Gambadilegno in: La lunga fuga, introdotta dal matematico e filosofo Giulio Giorello e liberamente ispirata a un'Odissea ambientata nella prima metà del ventesimo secolo, Giuseppe Tubi è nuovamente il direttore di una compagnia teatrale che si sposta lungo il fiume con un battello a vapore rappresentando episodi omerici. Ingaggia Topolino e Gambadilegno, in fuga dalla prigione, come attori; la compagnia teatrale si rivela essere una copertura per spostarsi e compiere furti, in attesa di compiere un grande colpo per poi sistemarsi per sempre e dedicarsi alla sua vera passione: l'idraulica. Durante la rappresentazione, rivela di aver riconosciuto i due fuggitivi e li minaccia per farsi rivelare il nascondiglio della refurtiva di Gambadilegno (nonostante egli stesso si dichiari estraneo ai fatti). Alla rappresentazione però assistono anche la polizia e il direttore della banca che si scopre essere il vero autore del furto operato per truffare l'assicurazione; solo con l'intervento di Topolino, rivelatosi essere un detective privato dell'assicurazione e sotto copertura del Commissario Basettoni, si riesce a districare l'impasse e consegnare i malviventi alla giustizia.
Umberto Eco nel suo ultimo romanzo Numero zero cita Giuseppe Tubi (nella versione in inglese Joe Piper) come esempio (negativo) di comportamento professionale.[2] A inizio Anni Novanta il personaggio dà il nome all'artista Giuseppe Tubi (Idraulica), definito come un'esclusiva presenza informatica, che evita di mostrarsi in pubblico e che non ha alcun legame di scambio con le persone fisiche del sistema culturale[3], ma che espone in varie sedi nel decennio successivo.[4] La repubblica di Dominica dedicò nel 1994 un suo francobollo commemorativo al personaggio.[5]
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