La sirena è una creatura mitologica acquatica, con aspetto umano femminile nella parte superiore del corpo e di pesce con pinna caudale in quella inferiore. La sirena appare principalmente nel folclore europeo, ma trova figure affini in quasi tutte le culture del mondo.[1]
Da tener presente che tale sirena dell'immaginario collettivo appare iconograficamente diversa dalle originali sirene della religione greca.
Nella mitologia greca, le Sirene (Σειρῆνες Seirênes) erano creature mostruose dal volto di donna e il corpo di uccello, ma dotate di una voce dolcissima e ammaliante. A partire dal Medioevo, la tradizione cominciò a immaginarle e raffigurarle con l'aspetto di belle fanciulle con la coda di pesce al posto delle gambe.[2]
Secondo Edmond Faral, il Liber monstrorum de diversis generibus, scritto in ambiente anglosassone nell'VIII secolo, è il primo testo nel quale le sirene vengono esplicitamente descritte come donne-pesce:[3]
(LA)
«Sirenae sunt marinae puellae quae navigantes pulcherrima forma et canto mulcendo decipiunt et capite usque ad umbilicum sunt corpore virginali et humano generi simillimae; squamos tamen piscium caudas habent, quibus semper in gurgite latent.» |
(IT)
«Le sirene sono fanciulle marine che seducono i marinai con la bellezza del corpo e la dolcezza del canto. Dalla testa fino all'ombelico hanno aspetto di vergine, del tutto simili a creature umane. Hanno però code squamose di pesce, che nascondono sempre sott'acqua.» |
(Liber monstrorum de diversis generibus, I, VI) |
In lingua inglese le fanciulle con la coda di pesce sono dette mermaid, mentre le originali sirene greche siren.[4] Tuttavia nei secoli passati i due termini vennero frequentemente usati come sinonimi e durante il Rinascimento inglese erano intercambiabili.[5]
Le sirene furono l'emblema della lussuria per la morale cristiana medievale, raffigurazioni di sirene sono infatti molto comuni sui capitelli e all'interno delle cattedrali romaniche, come monito contro i peccati carnali.[6]
Nell'arte medievale le sirene sono spesso raffigurate con in mano un pettine e uno specchio, l'uno a indicare la sensualità (nel gesto del pettinarsi i lunghi capelli, un tempo potente strumento di seduzione), l'altro a sottolinearne la vanità.[7]
Raffigurazioni di entità con la coda di pesce, ma la parte superiore del corpo di esseri umani compaiono già nell'arte mesopotamica.[8] Per il suo aspetto pisciforme, la dea assira Atargatis viene oggi considerata la prima "sirena" della storia dell'umanità.[9][10]
All'interno della St. Senara's Church, chiesa di San Senara del XII secolo, a Zennor (Cornovaglia), si trova una delle più note rappresentazioni di una sirena, una scultura lignea in altorilievo, sul lato di una sedia, un simbolo che ha avuto diverse interpretazioni da parte dei fedeli medievali.[11] La leggenda locale, La sirena di Zennor sostiene che questa figura commemori un evento reale dalla storia parrocchiale, quando il canto di un corista di nome Mathew Trewhella, avrebbe adescato una sirena a giungere a terra dalle profondità del mare. Secondo il racconto ogni domenica essa si sedeva in fondo alla chiesa, incantata dalla sua bella voce. Un giorno, non più contenendo la sua infatuazione, lo portò al piccolo ruscello che scorre ancora attraverso il centro del paese e porta in mare a Cove Pendour nelle vicinanze. Mathew Trewhella non fu mai più visto. Nelle calde serate estive, a piedi nella pittoresca insenatura ora chiamata "Mermaid Cove", si dice che si sentano i due amanti cantare felici insieme, e le loro voci passano ascoltabili attraverso il fragore delle onde che si infrangono.[12]
Negli Annali dei Quattro Maestri, cronaca medievale della storia d'Irlanda, si narra di Lí Ban, una ragazza che venne trasformata in una sirena immortale, mentre stava affogando nel Lough Neagh. Dopo 300 anni la sirena fu battezzata da Comgall di Bangor e scelse di rinunciare alla sua immortalità per salire in paradiso.[13] Nelle genealogie dei santi irlandesi Lí Ban compare canonizzata sotto il nome di Santa Muirgen (che significa "nata dal mare"), il suo giorno onomastico è assegnato al 27 gennaio.[14][15]
Nel folclore scozzese Ceasg è una sirena dalla coda di salmone che, se catturata, in cambio della libertà esaudisce tre desideri.[16] Il folclorista Donald Alexander Mackenzie suggerì che Ceasg potrebbe essere stata anticamente una divinità delle acque a cui venivano offerti sacrifici umani.[17]
Nella tradizione danese le sirene possono far sparire la loro coda di pesce, per poter camminare sulla terra come gli esseri umani. A volte vanno a bussare alle case dei pescatori, fingendosi ragazze bisognose d'aiuto. Chiunque sia abbastanza incauto da farle entrare, viene poi trascinato nell'acqua e annegato.[18] Possiedono inoltre poteri particolari: secondo una leggenda una sirena predisse la nascita del Re Cristiano IV di Danimarca.[18]
La Sirena di Varsavia, stemma ufficiale della città, è protagonista di una leggenda, narrata in innumerevoli versioni differenti. Secondo una versione, la sirena uscì dall'acqua per riposarsi ai piedi di quella che oggi è la Città Vecchia, il posto le piacque talmente che decise di stabilirvisi. I pescatori che vivevano nella zona ben presto si accorsero che quando pescavano qualcuno agitava le acque del fiume aggrovigliando le reti e liberando i pesci che vi si erano impigliati. Decisero allora di dare la caccia al colpevole e farla finita con questi danneggiamenti una volta per tutte; ma quando sentirono il canto ammaliante della sirena, se ne innamorarono, rinunciando ai loro propositi. Da quel momento, la sirena ogni sera intratteneva i pescatori con le sue meravigliose canzoni, finché un giorno un ricco mercante, che passeggiava lungo la riva del fiume, posò lo sguardo sull'affascinante creatura. Subito pensò che, se l'avesse catturata, avrebbe potuto guadagnare molto denaro, esibendola alle fiere. Il mercante mise in atto velocemente il suo piano malvagio: con un trucco catturò la sirena, e la rinchiuse in una baracca di legno senza accesso all'acqua. I pianti della donna-pesce arrivarono a un giovane bracciante, figlio di un pescatore, che con l'aiuto di un amico una notte riuscì a liberarla. La sirena, riconoscente dell'aiuto ottenuto dagli abitanti della città, promise che, se mai fossero stati in pericolo, lei sarebbe tornata per proteggerli. È per questo motivo che la sirena di Varsavia è raffigurata mentre brandisce una spada e uno scudo.[19] Una versione più moderna della leggenda arriva fino a raccontare che le sirene fossero due, tra loro sorelle. Una delle due decise di allontanarsi nuotando verso lo stretto di Danimarca e oggi la si può ammirare seduta su uno scoglio all'ingresso del porto di Copenaghen. L'altra nuotò fino al fiume Vistola, e oggi la si può ammirare nel centro storico di Varsavia.[20]
Suvannamaccha è una principessa sirena, citata nelle versioni cambogiane e tailandesi dell'opera epica orientale Rāmāyaṇa, che racconta le vicende della guerra tra Rama e Ravana con il suo esercito di scimmie.[21][22]
Sirene e Tritoni sono figure molto popolari nel folclore filippino, dove sono localmente noti rispettivamente come Sirena (deriva dallo spagnolo) e Siyokoy.[23] Solitamente tartarughe marine e delfini nuotano assieme alle sirene filippine.[24]
In alcuni racconti antichi provenienti dalla Cina, le lacrime delle sirene si trasformano in perle.[25]
Le ningyo (人魚? lett. "pesce-umano", "sirena") sono la controparte giapponese delle sirene.[26] Differentemente dalle sirene europee, le nyngio sono diversamente affascinanti .
Mami Wata è una divinità delle acque venerata in molti paesi africani. È comunemente ritratta come una sirena, sebbene abbia anche altre forme.[27]
Nelle antiche credenze dei popoli africani alcuni spiriti acquatici erano per metà pesci e per metà umani, ma molti altri sembravano serpenti o coccodrilli. Nel 1500 iniziarono ad arrivare dall'Europa navi con statue di sirene sulle prue, così le leggende africane si mescolarono con quelle europee.[28]
Nel corso della storia si sono verificati diversi presunti avvistamenti di sirene.
Nel 1493 Cristoforo Colombo dichiarò di aver avvistato tre sirene mentre navigava.[29][30] Secondo la trascrizione del suo diario di bordo, ad opera di Bartolomé de Las Casas:
«Quando l'ammiraglio è andato a Río de Oro, ha detto di aver visto distintamente tre sirene, che sono balzate fuori dal mare; ma non erano belle come si racconta, poiché i loro volti avevano alcuni tratti maschili» |
(Bartolomé de Las Casas) |
Durante il secondo viaggio di Henry Hudson, il 15 giugno 1608, i membri del suo equipaggio riferirono di aver avvistato una sirena nell'Oceano Artico, nel Mare di Norvegia o nel Mare di Barents.[31][32]
«Questa mattina, uno dei nostri, guardando fuori bordo, ha visto una sirena. Il seno è come quello di una donna, il corpo grande come il nostro, la pelle molto bianca e i capelli neri, quando si è immersa abbiamo visto la coda, ed era simile a un maccarello» |
(Henry Hudson) |
Due avvistamenti di sirene furono segnalati in Canada vicino a Vancouver e Victoria, uno tra il 1870 e il 1890, l'altro nel 1967.[33][34]
Nel giugno 1881 un pescatore della Pennsylvania riferì di ben cinque avvistamenti di una sirena nel fiume Susquehanna, vicino a Marietta.[35]
Nel corso dell'Ottocento si diffuse in Europa e poi in America il fenomeno delle "sirene delle Figi", ibridi artificiali e mostruosi creati per soddisfare il gusto per il bizzarro ed il grottesco dell'epoca e spacciati come prova dell'esistenza delle sirene. Per realizzare questi eclettici collage, che spopolarono all'interno dei sideshow americani e delle collezioni pubbliche e private di mezzo mondo, si utilizzavano parti di diversi animali mummificati e altri materiali, come cartapesta e legno. La "sirena delle Fiji" fu resa famosa per la prima volta da Phineas Taylor Barnum, che la mostrò all'interno dei propri spettacoli.[36]
Nel 1962 il pescatore genovese Colmaro Orsini riferì di esseri appostato per la pesca su una scogliera a Bocca di Magra, quando udì una dolce melodia provenire dal mare e poi vide emergere una testa di donna dai capelli verdi che lo fissava; dopo pochi istanti l'essere - che mostrava una coda di pesce azzurrognola - si allontanò, lasciando una sottile scia, verso Punta Bianca di Spezia.[37]
Nell'agosto del 2009, Natti Zilberman, portavoce del consiglio comunale di Kiryat Yam, promise un milione di dollari a chi fosse riuscito a dimostrare con prove tangibili l'esistenza delle sirene.«Molte persone ci dicono che sono certe di aver visto una sirena e si tratta di persone che non hanno alcun rapporto tra loro», dichiarò ai giornalisti. «La gente dice di aver visto una figura femminile, metà giovane donna e metà pesce che salta come un delfino e compie diverse acrobazie prima di scomparire». Zilberman negò che l'offerta del premio fosse un espediente pubblicitario, ma ammise di sperare in un massiccio aumento del turismo a Kiryat Yam.[38]
I principali parametri scientifici rendono impossibile l'esistenza delle sirene.[39] Una delle spiegazione più plausibili agli avvistamenti è che i marinai scambiassero la sagoma di alcuni mammiferi acquatici, come i dugonghi o i lamantini, per un corpo femminile dalla metà di pesce.[40] Non a caso Sirenia, il nome dato ai mammiferi marini a cui appartengono i lamantini, è in riferimento alle sirene della mitologia[41] (dal latino tardo Sirēna, trascrizione del greco Σειρήν Seirḗn).
La sirenomelia, conosciuta anche con il nome di sindrome della sirena, è una rara malformazione congenita nella quale gli arti inferiori sono fusi insieme, assumendo così le sembianze della coda di una sirena.[42]
Il problema della sirena è un paradosso a volte citato in letteratura[43][44], in psicologia o in altri contesti,[45][46][47][48] sull’incompatibilità dei rapporti sessuali tra un essere umano ed una sirena. Benché infatti le sirene siano spesso dipinte come attraenti e affascinanti donne (almeno nella loro parte fisicamente umana) e benché presentandosi sempre nude accrescano ulteriormente il potere seducente della loro bellezza, accettando l'anatomia tramandata in tutti i miti delle sirene, esse sono prive di organo riproduttivo femminile e quindi inadatte a soddisfare il desiderio che creano in chi le vede.
Per estensione il problema è un paradosso che si ripete tutte le volte che una creatura mitica o di fantasia genera curiosità o interesse sessuale per alcune sue caratteristiche secondarie, ma manca della possibilità di una compatibilità con gli esseri umani normali.
Se la sirena è, come pare, un pesce al di sotto della vita, teoricamente essa si riprodurrà come fa gran parte dei pesci ovvero con inseminazione esterna che prevede che il maschio della sua specie sparga il suo sperma sulle uova da essa deposte. Paradossale allora parrebbe la presenza di un ombelico e di un seno sulle sirene che non avrebbero motivazioni evolutive e pratiche nell'atto delle riproduzione.
In alcuni casi il paradosso è sciolto dal suggerimento che le sirene abbiano un apparato riproduttivo simile a quello dei delfini (mammiferi, come gli esseri umani) e questo farebbe pensare che anche le sirene appartengano a questa classe tassonomica di animali.
La femmina del delfino ha una apertura sotto la vita che contiene sia l'ano che la vagina, questo permetterebbe teoricamente un rapporto completo tra uomini e sirene.
Altra teoria è che le sirene siano solite trasformarsi in forma umana, specificatamente la coda di pesce si trasformerebbe, se asciugata, in due gambe che, se bagnate, tornerebbero ad essere una coda di pesce.
Ad ogni modo è bene ricordare che, trattandosi di un antico mito, le spiegazioni di carattere scientifico non sono da prendersi in considerazione.
La sirena è frequentemente ripresa in vari ambiti della cultura popolare, specie nel fantasy.
Nell'ambito delle fiabe, assai famosa è La Sirenetta scritta dal danese Hans Christian Andersen e pubblicata la prima volta nel 1837. La protagonista è una sirena che rinuncia alla sua bella voce per ottenere in cambio delle gambe umane.
Una statua ispirata alla fiaba di Andersen è presente a Copenaghen dal 1913. La scultura è stata successivamente copiata in 13 località nel mondo, e quasi la metà delle copie si trova in America del Nord.[49][50][51]
Nel 1891 Oscar Wilde pubblicò Il pescatore e la sua anima, una fiaba che racconta di un pescatore che si innamora della sirena che ha pescato.
Nel romanzo del 1911 Peter e Wendy di J. M. Barrie, le sirene vivono nella laguna dell'isola che non c'è. Sono ostili verso tutti, tranne Peter Pan.[52]
Del 1937 è la prima pubblicazione del racconto fantastico La verità sul caso Motta, di Mario Soldati, dove l'avvocato milanese Gino Motta, durante un soggiorno a Levanto, scompare misteriosamente e viene concupito da una sirena che lo tratterrà alcuni mesi sul fondo del mare.
Nel 1958 venne pubblicato postumo un racconto fantastico dello scrittore siciliano Tomasi di Lampedusa, incentrato sul tema, intitolato appunto La sirena.
Nel 1948 uscì Miranda, una commedia che tratta di una bellissima sirena (interpretata da Glynis Johns) e dell'effetto che sortisce sugli uomini che incontra (interpretati da Griffith Jones, John McCallum e David Tomlinson).
Nel 1984 uscì Splash - Una sirena a Manhattan, diretto da Ron Howard, con protagonisti Tom Hanks e Daryl Hannah.
Nel 1989 uscì il classico Disney La Sirenetta, basato sull'omonima fiaba di Andersen. Nel corso della sua prima distribuzione, incassò 84 milioni di dollari nel Nord America, e fino ad oggi ha raggiunto un incasso totale di 211 milioni di dollari.[53]
Nel 2006 uscì Aquamarine, una commedia fantasy con protagonista una sirena, interpretata da Sara Paxton.
Nel film del 2011 Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare le sirene sono ragazze bellissime con la coda di pesce, che seducono gli uomini, per poi tentare di annegarli.
Tra le serie TV incentrate sulle sirene si possono ricordare Mermaid Melody, H2O, Mako Mermaids - Vita da tritone, Siren, Tidelands e l'italiana Sirene.
Il film televisivo Lei, la creatura, del 2001 rilegge la leggenda delle sirene in chiave horror, presentando una sirena (rapita dalla compagnia di un circo itinerante per divenirne l'attrazione principale) dalle abitudini antropofaghe, che seduce gli uomini per poi divorarli.
Nella serie a fumetti Martin Mystère, le sirene sono delle creature prodotte tramite l'ingegneria genetica dagli scienziati di Atlantide assieme ad altre figure che sono entrate nell'immaginario e nel folclore popolare come i Tritoni o i Centauri, con lo scopo di aiutare gli esseri umani. Sopravvissuti ai secoli i loro discendenti vivrebbero nascosti e solo occasionalmente vengono scorti da qualche umano.
La figura della sirena appare in molti manga, come La saga delle sirene, Mermaid Melody - Principesse sirene o Monster musume no iru nichijō, dove una delle protagoniste femminili è una sirena di nome Mero. Nei Cavalieri dello Zodiaco, specie nella serie dedicata a Nettuno, vengono mostrati due Cavalieri con delle armature ispirate alle Sirene: Titis ha un'armatura che raffigura una sirena metà donna e metà pesce, mentre Syria ha l'armatura delle sirene con aspetto umano e da uccello.
Nel videogioco arcade Vampire Night, il penultimo boss è Diane, una sirena d'acqua dolce divenuta vampira per amore.
Altri progetti
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 8439 · LCCN (EN) sh85083861 · GND (DE) 4228017-5 · BNE (ES) XX550994 (data) · J9U (EN, HE) 987007565544705171 · NDL (EN, JA) 00616823 |
---|
![]() | ![]() |