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Effetto notte (La nuit américaine) è un film francese del 1973, diretto da François Truffaut. Tredicesima regia del geniale autore, è considerata una delle più riuscite pellicole dedicate al cinema stesso e un capolavoro della cinematografia mondiale.[senza fonte]

Effetto notte
Una scena del film
Titolo originaleLa Nuit américaine
Lingua originalefrancese, inglese, italiano
Paese di produzioneFrancia, Italia
Anno1973
Durata115 min
Generecommedia
RegiaFrançois Truffaut
SoggettoFrançois Truffaut
SceneggiaturaFrançois Truffaut, Jean-Louis Richard, Suzanne Schiffman
ProduttoreLes Films du Carrosse, Productions et éditions cinématographiques françaises (PECF), Produzioni internazionali cinematografiche (PIC)
FotografiaPierre-William Glenn
MontaggioYann Dedet
MusicheGeorges Delerue
ScenografiaDamien Lanfranchi
CostumiMonique Dury
TruccoFernande Hugi e Thi-Loan Nguyen
Interpreti e personaggi
  • Jacqueline Bisset: Julie Baker
  • Jean-Pierre Léaud: Alphonse
  • Jean-Pierre Aumont: Alexandre
  • Valentina Cortese: Séverine
  • François Truffaut: Ferrand, il regista
  • Dani: Liliane, segretaria stagista
  • Alexandra Stewart: Stacey
  • Nathalie Baye: Joëlle, segretaria di edizione
  • Jean Champion: Bertrand, il produttore
  • Nike Arrighi: Odile, la truccatrice
  • David Markham: il dottor Nelson, marito di Julie
  • Bernard Ménez: Bernard, l'attrezzista
  • Jean-François Stévenin: Jean-François, l'assistente regista
Doppiatori italiani
  • Rita Savagnone: Julie Baker
  • Massimo Turci: Alphonse
  • Giuseppe Rinaldi: Alexandre
  • Cesare Barbetti: Ferrand, il regista
  • Vittoria Febbi: Liliane, segretaria stagista
  • Carlo Romano: Bertrand, il produttore
  • Gianfranco Bellini: Bernard, l'attrezista
  • Manlio De Angelis: Jean-François, l'assistente regista

Il titolo


Il titolo si riferisce alla tecnica di ripresa che veniva usata per far sembrare serali o notturne delle scene esterne girate di giorno: l'effetto notte appunto, ottenuto soprattutto con la sottoesposizione della pellicola, ed eventualmente con il soggetto controluce[1] e l'applicazione di filtri polarizzatori e colorati davanti all'obiettivo (rosso e verde per i negativi in bianco e nero, invece blu per quelli a colori).[2]

L'espressione gergale francese “notte americana”, titolo originale del film, è dovuta al fatto che si cominciò a usare questo metodo in particolare nei western – mentre a Hollywood il metodo è chiamato Day for night il giorno per la notte »), che infatti è anche il titolo dato al film nei Paesi di lingua inglese.


Trama


A Nizza si sta girando il film Vi presento Pamela, coproduzione internazionale in cui la protagonista lascia il novello sposo per scappare con il suocero. Regista di questo melodramma è Ferrand, quarantenne francese sordo dall'orecchio sinistro, per cui porta un vistoso apparecchio acustico. Attorno a lui, oltre agli attori e al produttore Bertrand, le maestranze senza le quali il cinema non esisterebbe: l'assistente alla regia Jean-Francois, la segretaria d'edizione Joëlle, il direttore della fotografia Walter, la truccatrice Odile, l'attrezzista e trovarobe Bernard, la controfigura, il microfonista, poi sarte, macchinisti, tecnici audio, assicuratori e altri ancora.

La lavorazione procede fra non pochi contrattempi: difficoltà finanziarie, questioni tecniche e problemi relazionali, con storie che nascono e muoiono fra componenti della troupe, nell'albergo dove alloggia il gruppo e negli studi "La Victorine" dov'è allestito il set. Ferrand deve così destreggiarsi fra piccoli e grandi drammi: la salute psichica della bellissima primattrice, Julie Baker, inglese che lavora e vive a Hollywood, arrivata a Nizza con l'attempato medico che l'ha appena curata da un esaurimento nervoso e che si rivela essere il suo comprensivo marito; l'instabilità umorale e sentimentale del protagonista, Alphonse, che aveva portato la fidanzata Liliane sul set come stagista[3] ma lei ora gli preferisce il cascatore britannico; le amnesie della matura attrice italiana Séverine (Valentina Cortese), che ritrova nel cast l'antico amore Alexandre; la gravidanza nascosta di un'altra interprete, Stacey, che complicherà il montaggio di scene girate a settimane di distanza; perfino l'improvvisa morte di Alexandre, prima dell'ultimo ciak, che imporrà di modificare la trama.

Ma alla fine, quasi miracolosamente, il film viene completato, e attori e tecnici si lasciano, con un po' di malinconia: ognuno per la propria strada, qualcuno dandosi appuntamento al prossimo set in cui sa già di ritrovarsi.


Riprese


Le riprese durarono dal 25 settembre al 15 novembre 1972 e si svolsero a Nizza, negli Studios de la Victorine, e dintorni. Le scenografie usate erano state realizzate per il film La pazza di Chaillot, girato negli studi della Victorine tre anni prima.


Cast


Truffaut tiene per sé il ruolo del regista Ferrand, e rinnova la collaborazione con il suo “attore feticcio” Jean-Pierre Léaud, che aveva scoperto e lanciato quindici anni prima: questa era la loro sesta pellicola insieme (ne condivideranno ancora una prima della prematura morte di Truffaut). Quanto alla Bisset, il regista pensava a lei fin da quando iniziò la sceneggiatura, scrivendole quindi il personaggio addosso, nonostante fosse all'epoca un'attrice assai costosa (« 450 milioni a film, più della Loren e di Annie Girardot » scrisse il Corriere della sera in un'intervista a Truffaut quando Effetto notte uscì in Italia).[4]

Molto felice poi la scelta dei due attori per la parte dei genitori di Alphonse: la Cortese, diva che all'epoca vantava già una carriera trentennale e una settantina di film, non solo con i migliori registi italiani ma anche con autori statunitensi, francesi e di altri Paesi; e Aumont, che come lei era davvero un divo, avendo lavorato e vissuto anche a Hollywood.

Fra gli esordienti invece, molto azzeccata la Baye per la segretaria di edizione efficiente e pragmatica: la sua interpretazione infatti è stata molto apprezzata e Billy Wilder chiese al regista se lei fosse la sua vera segretaria,[5] visto che alcuni membri della troupe di Vi presento Pamela non erano attori ma effettivamente dei collaboratori di Truffaut.


Distribuzione


Fu presentato fuori concorso al 26º Festival di Cannes,[6] dove venne proiettato per la prima volta il 14 maggio.


Accoglienza


In Italia il film arrivò nel settembre 1973. Giovanni Grazzini, sul Corriere della sera, già commentandolo da Cannes in maggio si era espresso in termini entusiastici, ripresi poi nella recensione al momento dell'uscita italiana: « l'opera è un delizioso omaggio alla magia del cinema. [...] Senza scivolare nel pirandellismo e strizzando appena l'occhio a Fellini, Truffaut ha firmato un film di grandissimo brio, dove una galleria di attori eccellenti (fra gli altri la splendida Jacqueline Bisset, una strepitosa Valentina Cortese e l'immancabile Jean-Pierre Leaud) si muove nel gusto di un humor che conferma la natura amabilmente avventurosa del mestiere di cineasta. [...] Tanta freschezza e così contagioso entusiasmo, uniti a un'ombra di autoironia, gli danno applausi e incanto. »[4]

Nella monografia su Truffaut della collana Il Castoro Cinema, si legge che il film « trabocca dell'amore per il cinema. Ogni sua inquadratura è un atto d'amore, oltre che una questione di morale; un omaggio deferente e appassionato, una dichiarazione di riconoscenza e di affetto. ». Ma anche « un canto funebre in memoria di Hollywood [...] coscienza metalinguistica di un trapasso irreversibile. »[7]

Secondo Tullio Kezich il titolo originale La nuit américaine è usato dal regista anche come « una metafora del cinema, che per la sua e nostra generazione è stato davvero una “notte americana”. [...] Carnet di note di un acuto professionista, sintesi di ciò che l'autore può raccontare del cinema e di sé stesso, Effetto notte è un film delizioso, che scorre facile e quasi sempre lieto sfiorando i temi più allarmanti. […] Ogni particolare ha il sapore dell'esperienza vissuta e gli attori, più che recitare, giocano a essere veri. Ma Valentina Cortese […] batte tutti per la sua incantevole ironia. »[8]

Per Morando Morandini il film, « traboccante di amore per il cinema – che nell'autore coincide con l'amore per la vita – è una sintesi felice dei temi dei modi che attraversano i suoi 12 film precedenti. Pur costruito su incastri e incroci, ricco di citazioni, autocitazioni, allusioni, è un film che viaggia come un treno nella notte »[9] - metafora usata da Ferrand quando spiega ad Alphonse la differenza fra cinema e vita vera.

Anche Paolo Mereghetti ritiene che i numerosi « rimandi non appesantiscono il film, anzi aiutano a trasmettere allo spettatore il senso più vero del cinema, la sua forza, la sua vitalità […] e a fargli condividere un po' dell'amore che Truffaut ha per il suo lavoro. »[10]

Così invece Leonard Maltin, che nella sua Guida ai film gli dà 3,5 stellette su un massimo di 4: « Pellicola leggera e piacevole […] Ottima la recitazione, mentre lo sguardo si perde volentieri fra i virtuosismi registici. »[11]

La rivista Time nel 2005 l'ha inserito nella lista dei 100 migliori film di tutti i tempi.


Riconoscimenti



Curiosità



Note


  1. Giovanni Grazzini, Le mille parole del cinema. Dizionario portatile dello spettatore, in Universale Laterza, Bari, Laterza, 1980.
  2. Rodolfo Tritapepe, Le parole del cinema, Roma, Gremese Editore, 1991.
  3. (FR) La nuit americaine, su Bernardmenez.fr. URL consultato il 17 agosto 2022. Sito di Bernard Menez, cioè Bernard nel film.
  4. Corriere della Sera, 13 settembre 1973.
  5. La Baye al settimanale L'Express, 21 settembre 2016.
  6. (EN) Official Selection 1973, su festival-cannes.fr. URL consultato il 13 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
  7. Barbera e Mosca, pp. 112-119.
  8. Il MilleFilm, Milano, edizioni Il Formichiere, 1977.
  9. Laura Morandini, Luisa Morandini e Morando Morandini, Dizionario dei film 1999, Bologna, Zanichelli, 1998.
  10. Paolo Mereghetti, Dizionario dei film, Milano, Baldini&Castoldi, 1996.
  11. Leonard Maltin, Guida ai film 2007, Milano, Zelig Editore, ottobre 2006.
  12. Voce La nuit americaine nel dizionario on-line del quotidiano Le Parisien.

Bibliografia



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 207944248 · LCCN (EN) n98104903 · GND (DE) 4523278-7 · J9U (EN, HE) 987009050080905171
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На других языках


[de] Die amerikanische Nacht

Die amerikanische Nacht (Originaltitel: La Nuit américaine) ist eine französisch-italienische Liebeskomödie des Regisseurs François Truffaut.

[en] Day for Night (film)

Day for Night is a 1973 romantic comedy-drama film co-written and directed by François Truffaut, starring Jacqueline Bisset, Jean-Pierre Léaud and Truffaut himself. The original French title, La Nuit américaine ("American Night"), refers to the French name for the filmmaking process whereby sequences filmed outdoors in daylight are shot with a filter over the camera lens (a technique described in the dialogue of Truffaut's film) or also using film stock balanced for tungsten (indoor) light and underexposed (or adjusted during post-production) to appear as if they are taking place at night. In English, the technique is called day for night.

[es] La noche americana

La noche americana (La nuit américaine) es una película francesa de 1973, dirigida y protagonizada por François Truffaut, junto a Jacqueline Bisset y Jean-Pierre Léaud en los papeles principales.
- [it] Effetto notte (film)

[ru] Американская ночь

«Американская ночь» (фр. La Nuit américaine) — художественный фильм 1973 года совместного производства Франции и Италии, 13-й полнометражный фильм Франсуа Трюффо. Для режиссёра этот фильм стал триумфом — он получил за него множество международных наград, в том числе премию «Оскар» в номинации «Лучший иностранный фильм». Примечательно, что фильм выдвигался на премию «Оскар» в 1974 году как лучший фильм на иностранном языке, а через год был также номинирован на премию в категориях «лучшая работа режиссёра», «лучший сценарий» и «лучшая женская роль второго плана» (Валентина Кортезе).



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