Il sergente di colore Braxton Rutledge ha un ottimo stato di servizio ed è stimato da tutti i commilitoni e dai superiori. Quando però viene accusato di aver violentato e ucciso una ragazza bianca del forte, temendo la giustizia dei bianchi, diserta fuggendo nel territorio degli Apache. Qui compie l'ultimo atto di eroismo salvando la signorina Mary Beecher dai pellerossa che hanno assaltato la sua fattoria e ucciso il padre e riconsegnando la donna e sé stesso all'autorità militare. Verrà difeso nel processo dal giovane tenente Tom Cantrell, che, pur nella generale ostilità dovuta al colore della pelle dell'imputato, riuscirà a scoprire la verità.
Struttura
Il film ha come filo conduttore lo svolgimento del processo, su cui si inseriscono le classiche scene western facendo largo uso di flashback sulla base delle deposizioni dei testimoni. Gli esterni sono quelli tipici di Ford della Monument Valley, in cui sono facilmente riconoscibili alcuni luoghi specifici già utilizzati come "set" in Sentieri selvaggi (ad esempio il punto del fiume in cui gli Apache tendono un'imboscata al plotone dei soldati).
Produzione
La sceneggiatura de I dannati e gli eroi è originale e fu scritta dal coproduttore del film Willis Goldbeck e da James Warner Bellah.
Bellah ha scritto che lui e Goldbeck interessarono John Ford a dirigere il film dopo il completamento della sceneggiatura. Bellah aveva scritto in precedenza le storie sulle quali John Ford aveva basato la sua "trilogia della cavalleria": Fort Apache (1948), I cavalieri del Nord Ovest (1949), e Rio Grande (1950). La sceneggiatura fu successivamente adattata da Bellah per un romanzo omonimo.[1]
Come illustrato nella immagine del poster per la distribuzione cinematografica locale del 1960 del film, i proprietari del cinema furono avvisati che non avrebbero potuto assistere ai 10 minuti finali per mantenere la suspense. Il film ebbe scarso successo nei cinema americani. Scott Eyman riassunse:
(EN)
«Sergeant Rutledge is a film of considerable formal beauty about the bonds between a black band of brothers. Not surprisingly, it did miserably at the domestic box office, grossing $784,000. It did considerably better overseas, grossing $1.7 million, but was probably still a marginal financial failure.»
(IT)
«Sergeant Rutledge è un film di considerevole bellezza formale sui patti tra una banda di fratelli di colore. Non sorprende che sia andato male al botteghino nazionale, incassando $784,000. Fece decisamente meglio oltreoceano, incassando $1.7 milioni ma era probabilmente ancora un marginale fallimento.»
James Warner Bellah, Sergeant Rutledge, Bantam Books, 1960, OCLC28370899. Trasformazione della sceneggiatura in romanzo. Bellah descrive lo sviluppo della sceneggiatura nella prefazione al romanzo.
James V. D'Arc, When Hollywood came to town: a history of moviemaking in Utah, Layton, Utah, Gibbs Smith, 2010, p.289, ISBN9781423605874, OCLC862976339.
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