La maschera di Zorro (The Mask of Zorro) è un film del 1998, diretto da Martin Campbell e interpretato da Antonio Banderas, Anthony Hopkins e Catherine Zeta Jones, basato sui personaggi di Zorro di Johnston McCulley.
La maschera di Zorro | |
---|---|
![]() | |
Titolo originale | The Mask of Zorro |
Lingua originale | Inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America, Germania |
Anno | 1998 |
Durata | 136 min |
Genere | azione, avventura, commedia |
Regia | Martin Campbell |
Soggetto | Ted Elliott, Terry Rossio, Randall Jahnson |
Sceneggiatura | John Eskow, Ted Elliott, Terry Rossio |
Produttore | Doug Claybourne, David Foster |
Produttore esecutivo | Steven Spielberg, Walter F. Parkes, Laurie MacDonald |
Casa di produzione | TriStar Pictures, Amblin Entertainment |
Distribuzione in italiano | Sony Pictures Entertainment |
Fotografia | Phil Méheux |
Montaggio | Thom Noble |
Effetti speciali | John Stears, Rocky Gehr, Laurencio Cordero |
Musiche | James Horner |
Scenografia | Cecilia Montiel, Michael Atwell, Denise Camargo |
Costumi | Graciela Mazón |
Trucco | Ken Diaz, Paul LeBlanc |
Interpreti e personaggi | |
| |
Doppiatori italiani | |
|
Il film vede Don Diego de la Vega (Anthony Hopkins) alias Zorro venire catturato dal tiranno Rafael Montero (Stuart Wilson) e tenuto prigioniero per oltre vent'anni. Una volta evaso egli troverà un degno sostituto nel bandito Alejandro Murrieta (Antonio Banderas) col quale attuerà la sua vendetta contro Montero e riotterrà al contempo sua figlia Elèna (Catherine Zeta-Jones) rapita da Montero vent'anni prima e da lui cresciuta. Hopkins ha interpretato (solo nelle parti iniziali del film) il ruolo dello Zorro originale, ovvero il travestimento di don Diego de la Vega (personaggio reso celebre dall'attore Guy Williams nella serie televisiva della Disney).
È stata la prima trasposizione hollywoodiana del personaggio di Zorro dopo quasi sessant'anni (l'ultima risaliva al 1940 con l'uscita di Il segno di Zorro interpretata da Tyrone Power, mentre la più importante uscita fino ad allora in Europa era la pellicola del 1975 diretta da Duccio Tessari con Alain Delon).[1] Prodotto dalla TriStar Pictures e Amblin Entertainment, l'idea del film venne a Steven Spielberg nel 1996 con Robert Rodriguez e Mikael Salomon avvicinati per la regia. Alla fine fu scelto Martin Campbell reduce dal successo di GoldenEye. Alla sceneggiatura collaborarono Terry Rossio e Ted Elliott. Per rendere più originale la storia, gli sceneggiatori decisero di ideare il parallelismo dei due Zorro, il vecchio e il giovane, che viene sostenuto fino alla fine e rivitalizza i personaggi.[2]
Girato in Messico e ad Orlando, Florida, La maschera di Zorro uscì nelle sale cinematografiche negli Stati Uniti d'America il 17 luglio 1998, mentre in quelle italiane il 18 dicembre 1998, con successo di critica e di pubblico, incassando oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo,[3] consacrò definitivamente il suo protagonista Antonio Banderas e diede notorietà a Catherine Zeta-Jones affermandola come una delle star emergenti dello star system.[4]
È considerato da molti critici come Roger Ebert e buona parte del pubblico come la migliore trasposizione sul personaggio di Zorro mai realizzata.[5][6][7] Nel 2005 è stato realizzato il seguito del film dal titolo The Legend of Zorro, con protagonisti sempre Antonio Banderas e Catherine Zeta Jones.
California, 23 agosto 1821. L'esercito messicano è quasi ad un passo dalla liberazione dall'insediamento coloniale spagnolo. Nell'area di Los Angeles il folle Governatore della California, don Rafaèl Montero, si ritrova anch'esso in seria crisi. In un ultimo sforzo, nel tentativo di catturare il suo arci-nemico, lo spadaccino mascherato Zorro, Montero ordina l'esecuzione di tre innocenti. Assistito dai due fratelli orfani, Joaquín ed Alejandro Murrieta, Zorro libera i tre prigionieri e ricompensa i due donando a Joaquín un medaglione speciale. Scappando sul suo cavallo Tornado, dopo aver lasciato sul collo di Montero un'evidente cicatrice a forma di "Z", Zorro è ignaro che il Governatore lo ha riconosciuto.
Facendo irruzione in casa de la Vega, Montero ordina l'arresto di don Diego de la Vega, ormai smascherato. Nel tentativo di arrestare de la Vega, scoppia una lotta e ne consegue l'imprevista morte di Esperanza, la moglie di de la Vega e da sempre amata da Montero. Sconfitto dal Governatore, de la Vega viene disarmato e condotto in prigione, mentre alla sua casa viene dato fuoco. Montero ritornerà in Spagna con la neonata figlia di de la Vega, Eléna, intenzionato ad allevarla come se fosse sua e compiere così la sua vendetta.
Montero ritornerà segretamente vent'anni dopo, di nuovo come Governatore della California, tentando di rintracciare il malconcio de la Vega in una vecchia prigione. Egli è, in effetti, proprio in prigione, ma Montero non lo riconosce. De la Vega, con giochi d'astuzia, riuscirà finalmente a fuggire. Intenzionato a vendicarsi su Montero, proprio il giorno del suo rientro ufficiale in California, de la Vega si trattiene vedendo la figlia Eléna, che ora è ha ventidue anni e assomiglia alla sua defunta madre. Eléna riceverà un mazzolino di fiori locali, i romneya, che crescono solamente in California; sebbene sia passato molto tempo, Eléna sembra riuscire a riconoscere il profumo del fiore, anche se lei crede erroneamente di non essere mai stata prima in California.
De la Vega incontra presto una vecchia conoscenza: un adulto Alejandro Murrieta, riconoscendogli la medaglia donata in passato al fratello Joaquín. Alejandro è ora un ex bandito che ha da poco perso l'amico Jack "Tre Dita" ed il fratello per mano del crudele e pazzo capitano Harrison Love, al servizio di don Montero. De la Vega decide di addestrare Alejandro per farne il suo successore.
Dopo l'addestramento, Alejandro si recherà in costume per rubare uno stallone nero, somigliante a Tornado, il cavallo cavalcato in passato da Zorro. Sulla strada, Alejandro prima incontrerà per caso la bella Eléna, poi scapperà dall'inseguimento del capitano Love rifugiandosi in una chiesa locale, grazie anche all'aiuto di frate Felipe, un vecchio amico di Zorro. Nascosto nel confessionale, Alejandro rivede nuovamente Eléna, la quale credendo di parlare a un frate rivela la sua infatuazione per il "bandito" misterioso incontrato poco prima.
Ritornando al nascondiglio, de la Vega rimprovera Alejandro ricordandogli che Zorro era un servitore del popolo e non un ladro avventuriero. De la Vega istruisce dunque Alejandro in modo che possa entrare nella cerchia di Montero e guadagnare la fiducia di quest'ultimo; Alejandro dovrà apparire a Montero come "un gentiluomo di statura". Apparendo come un ricco nobile, con de la Vega come suo servitore, Alejandro si presenta ad una festa al ranch di Montero, dove guadagnerà rapidamente l'ammirazione di Eléna ed abbastanza anche quella di Montero, che lo inviterà ad una riunione segreta. Montero rivelerà di avere da tempo un piano: far della California uno stato indipendente in collaborazione con tutti i Don della regione, pagando profumatamente il generale Santa Anna, bisognoso di denaro al fine di sedare la sanguinosa guerra in corso con gli Stati Uniti.
Il giorno successivo, Alejandro ed uno dei Don verranno invitati da Montero ad un giacimento aurifero segreto, noto come "El Dorado", dove vengono sfruttati i criminali locali ed i contadini, bambini compresi. Qui riapparirà l'amico di Alejandro, Jack "Tre Dita", sopravvissuto alla sparatoria (dove morì Joaquín) ed ora schiavizzato; maledicendo il capitano Love e don Montero, Jack verrà ucciso. Pur di far della California una nazione a sé, Montero rivelerà che la regione verrà acquistata con l'oro della propria terra, di cui Santa Anna ne è completamente ignaro. Nel frattempo, de la Vega sfrutta questa opportunità per avvicinarsi di più ad Eléna sebbene lui si identifichi come "Bernardo", il servitore di Alejandro. Più tardi, camminando in un mercato locale, Eléna incontrerà una donna che era stata in passato la bambinaia che appendeva sulla sua culla i fiori di Romneya.
Successivamente, de la Vega chiederà ad Alejandro di travestirsi da Zorro per rubare la mappa che conduce alla miniera di Montero. Zorro riesce a rubarla e ha un avvincente scontro con Montero, il capitano Love e le guardie, riuscendo ad avere la meglio su tutti e umiliarli. Scappando dalla stalla, Zorro rincontrerà Eléna, intenzionata a recuperare la mappa. La stessa Eléna mostra un'alta abilità con la spada, anche se Zorro riesce a batterla ed a strapparle i vestiti. Dopo un bacio appassionato tra i due, Zorro abbandona la stalla prima che giungano gli inseguitori. Nel frattempo, terrorizzati dalla possibilità che Santa Anna possa scoprire di venir pagato col suo proprio oro, Montero e Love decidono di abbandonare gli scavi. Infatti, il giorno dopo, Montero, su consiglio del capitano Love, darà l'ordine di chiudere tutti i lavoratori in gabbie sottostanti alla miniera, la quale verrà distrutta con dell'esplosivo, eliminando così ogni testimone.
Zorro giungerà ad "El Dorado" appena in tempo, grazie alla mappa rubata, per salvare almeno tutti i lavoratori. Mentre Zorro è impegnato, de la Vega ne approfitta per cogliere alla sprovvista Montero per recuperare la figlia Eléna. De la Vega ordinerà a Montero di chiamare Eléna, in modo che sia lo stesso Don Rafaèl a rivelarle la vera morte della madre e l'identità del suo vero padre. De la Vega verrà, però, catturato e scortato dalle guardie. Prima di essere portato via, de la Vega rivelerà ad Eléna il nome dei fiori, romneya, che lei aveva riconosciuto quando arrivò in California, convincendola che lui è suo padre. Di nascosto, Eléna giungerà alla cella del vero padre per liberarlo e raggiungere la miniera.
Mentre Zorro cerca di ostacolare le operazioni di carico dell'oro su un carro, verrà trascinato in un duello dagli uomini di Montero; de la Vega impedirà a Montero di sparare a Zorro, iniziando un duello con il suo storico nemico. Durante il duello Montero verrà facilmente disarmato, ma Eléna impedisce a de la Vega di ucciderlo e lo stesso Montero (approfittando della ragazza) minaccia de la Vega di ucciderla. Quando de la Vega getta a terra la spada, Montero gli spara.
Zorro, invece, si vedrà impegnato a combattere contro il capitano Love; anche il loro è uno scontro all'ultimo sangue, che finisce con il militare trafitto dalla sua stessa spada. Sebbene mortalmente ferito da Montero, de la Vega riesce a sconfiggerlo approfittando di una fune legata ad un carro pieno di lingotti; spingendo il carro, de la Vega elimina definitivamente Montero che, con i piedi impigliati, precipita in una rupe con il carro stesso, travolgendo anche il capitano Love, ormai in fin di vita. Eléna e Zorro riescono a liberare in tempo i prigionieri prima che la miniera salti con gli esplosivi innescati.
Prima di morire fra le loro braccia, Diego de la Vega fa di Alejandro il suo successore ed erede della maschera di Zorro e dà la sua benedizione per un eventuale matrimonio tra Alejandro ed Eléna. Nell'epilogo del film, i due si sono sposati, vivono in casa de la Vega ricostruita e hanno un bambino di nome Joaquín, in onore del fratello di Alejandro, raccontandogli delle gesta eroiche e dell'eredità di suo nonno.
La pellicola è stata quasi interamente realizzata in Messico, nelle principali località: Durango, Guaymas, Hidalgo, Tlaxcala, Toluca, Pachuca e negli Estudios Churubusco Azteca di Città del Messico; parte delle scene vennero realizzate anche ad Orlando, Florida. Tra gli attori presi in considerazione per il ruolo di Don Diego figurano Sean Connery e Alain Delon.
Sulla base di 75 recensioni aggregate da Rotten Tomatoes, l'83% dei critici ha apprezzato il film, assegnandogli un punteggio medio di 7,3/10. Il consenso del sito afferma: "Banderas ritorna come un vecchio Zorro in questo spavaldo sorprendentemente agile e divertente".[12] Metacritic ha assegnato al film un punteggio medio di 63/100, basato su 22 recensioni.[13]
Richard Schickel della rivista Time ha elogiato La maschera di Zorro come un blockbuster estivo che ha reso omaggio ai classici film di spavalderia di Hollywood.[14] Il film ha superato le aspettative di Roger Ebert, che gli ha dato tre stelle su quattro, definendolo "probabilmente il miglior film di Zorro mai realizzato".[15]
Todd McCarthy di Variety ha ritenuto che la durata del film fosse "un po' troppo lunga" e priva di "lo schiocco e la concisione che l'avrebbero messo sopra le righe come intrattenimento di successo, ma è più vicino nello spirito a uno spavaldo Errol Flynn o Tyrone Power vintage di qualsiasi cosa sia uscita da Hollywood da un po' di tempo."[16] Peter Travers di Rolling Stone ha criticato le scelte di casting per i ruoli messicani, che includevano Banderas, Hopkins e Zeta-Jones. Ha paragonato il tono e lo stile del film a I predatori dell'arca perduta del produttore Steven Spielberg ed era indeciso se il film sarebbe stato un successo al botteghino e che sarebbe dipeso dalla chimica sullo schermo tra Banderas e Zeta-Jones.[17]
In una delle scene più famose del film, Alejandro rende Eléna mezza nuda con una raffica di colpi di spada. Un critico l'ha inserita nella sua lista "Greatest Film Scenes and Moments".[18]
Costato $ 95 milioni, La maschera di Zorro fu un successo commerciale e uno dei 20 film più redditizi del 1998.[19][20][21]
È uscito negli Stati Uniti il 17 luglio 1998 in 2.515 sale, guadagnando $ 22.525.855 nel weekend di apertura.[22] Il film è caduto dalla sua posizione numero uno nella seconda settimana con l'uscita di Salvate il soldato Ryan e Tutti pazzi per Mary.[23] Alla fine La maschera di Zorro ha guadagnato $ 94.095.523 negli Stati Uniti e $ 156.193.000 a livello internazionale, arrivando a un totale mondiale di $ 250.288.523.[22] Con il successo commerciale del film, Sony ha venduto i diritti televisivi per $ 30 milioni in un accordo congiunto a CBS e Turner Broadcasting System (TBS).[24]
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 207944351 · GND (DE) 4529573-6 · BNF (FR) cb13547744h (data) |
---|
![]() |