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Oltre il giardino (Being There) è un film del 1979 diretto da Hal Ashby, con Peter Sellers, Shirley MacLaine, Melvyn Douglas, presentato in concorso al Festival di Cannes 1980.[1] La pellicola è tratta dal romanzo Presenze dello scrittore polacco Jerzy Kosinski (1933-1991), il quale ne ha anche scritto la sceneggiatura.

Oltre il giardino
La scena finale del film
Titolo originaleBeing There
Lingua originaleinglese, russo
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Giappone, Regno Unito
Anno1979
Durata130 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico, commedia
RegiaHal Ashby
SoggettoJerzy Kosinski (romanzo Presenze)
SceneggiaturaJerzy Kosinski
ProduttoreAndrew Braunsberg
Produttore esecutivoJack Schwartzman
Casa di produzioneBSB, CIP, Lorimar Film Entertainment, NatWest Ventures, Northstar Media
Distribuzione in italianoGold Pec
FotografiaCaleb Deschanel
MontaggioDon Zimmerman
Effetti specialiDon Hansard
MusicheJohnny Mandel, Buffy Sainte-Marie, Eumir Deodato
ScenografiaMichael D. Haller (Production Design), James L. Schoppe (Art Direction), Robert R. Benton (Set Decoration)
CostumiMay Routh
Interpreti e personaggi
  • Peter Sellers: Chance Giardiniere
  • Shirley MacLaine: Eve Rand
  • Melvyn Douglas: Benjamin Rand
  • Jack Warden: Presidente "Bobby"
  • Richard Dysart: Dr. Robert Allenby
  • Fran Brill: Sally Hayes
  • Donald Jacob: David, il maggiordomo
  • Richard Basehart: Vladimir Skrapinov
Doppiatori italiani
  • Giuseppe Rinaldi: Chance Giardiniere
  • Maria Pia Di Meo: Eve Rand
  • Carlo Alighiero: Benjamin Rand
  • Antonio Guidi: il presidente
  • Luciano De Ambrosis: dott. Robert Allenby
  • Serena Verdirosi: Sally Hayes
  • Cesare Barbetti: David, il maggiordomo

Fortemente voluto da Peter Sellers, sarà anche il suo penultimo film (l'attore morirà prematuramente un anno dopo), e forse la sua più intensa interpretazione, che gli valse anche una candidatura al Premio Oscar. Per la sua interpretazione in questo film, Melvyn Douglas vinse l'Oscar come miglior attore non protagonista.


Trama


Alla morte del padrone, Chance, un giardiniere analfabeta e non più giovane, che non è mai uscito dalla casa nella quale ha lavorato per tutta la vita, si ritrova in mezzo alla strada, con una valigia di vecchi abiti di lusso e un disarmante candore. L'unico collegamento col mondo esterno è stata nel corso di tutti questi anni la sola televisione. Vagando disorientato e senza meta per le strade di una Washington sporca e maleducata, ben diversa dal mondo che lui vedeva rappresentato attraverso la TV, Chance viene investito dall'auto della moglie di un influentissimo personaggio, Benjamin Rand. La donna, Eve, si preoccupa di soccorrere il malcapitato e lo porta nella sua grandiosa villa per farlo curare. Durante il tragitto in automobile Eve chiede all'uomo come si chiami, e la sua risposta, resa poco chiara da un colpo di tosse, viene compresa nella versione originale come Chauncey Gardiner, mentre nelle intenzioni voleva essere "Chance il giardiniere" (Chance the gardener). Il doppiaggio italiano ha optato per la versione Chance Giardiniere, dove la professione viene scambiata per il cognome del protagonista.

Chance si rimette presto dal piccolo incidente ma poi si trattiene come ospite, visto che il vecchio e malato Ben, marito di Eve, uomo d'affari e amico del presidente degli Stati Uniti, colpito dalla sua riservatezza, lo tiene in grande considerazione, e sua moglie addirittura se ne innamora. Tutto ciò avviene all'insaputa di Chance e in maniera del tutto fortuita, dato che quei pochi concetti che lui esprime (oltre alle sole espressioni rituali come "me ne rendo conto" o frasi di ringraziamento) riguardano il giardinaggio (unico argomento da lui conosciuto) e l'unica cosa che gli interessa è guardare la televisione. Ma in un mondo che è portato a vedere ciò che vuole più che ciò che è, colui che si potrebbe definire un ritardato è scambiato per un saggio, sensibile e arguto osservatore. Solo il medico di famiglia nutre dei sospetti sempre più concreti circa la sua sanità mentale.

Quando qualcuno cerca di parlargli con una metafora, una forma allegorica, oppure un doppio senso, Chance interpreta alla lettera, rispondendo quindi in modo bizzarro. Le risposte vengono interpretate come frutto del suo senso dell'umorismo. A tal proposito, sono emblematiche le scene in ascensore, nelle quali Chance ed un maggiordomo dialogano, ma ognuno dà un senso diverso a ciò che dice l'altro, senza che il dialogo perda un senso generale.

L'equivoco non è destinato a sciogliersi, anzi: in qualunque contesto lui si trovi, dall'intimità di un dialogo a due con Ben al confronto con il presidente degli Stati Uniti, passando per la partecipazione ad un talk-show televisivo, le risposte di Chance, sempre molto semplici e invariabilmente riferite al mondo del giardinaggio, vengono sempre scambiate per profonde metafore, proprie di una persona dalla grande saggezza e illuminante filosofia.

La polizia e i servizi segreti, sopravvalutandolo, impazziscono nel vano tentativo di rintracciare la pur minima informazione su di lui. Chance non è iscritto all'anagrafe, non ha conti in banca, non ha beni a lui intestati e, non essendo mai uscito prima di allora dalla sua casa, ovviamente non ha nemmeno lasciato tracce della sua esistenza in nessun luogo. La totale assenza di qualsiasi indizio sulla sua identità fa credere ai membri della sicurezza che si tratti di un personaggio altolocato, protetto dalle più alte sfere del potere, che hanno avuto cura di far sparire tutti i documenti che lo riguardano.

Alla morte di Ben, eminenza grigia del potere espresso dal presidente, quest'ultimo pronuncia un discorso di commemorazione, mentre chi muove le fila del potere e presenzia il funerale, all'ombra di un famedio piramidale recante un occhio al suo vertice[2], già si chiede nelle mani di chi mettere il potere, in vista della scadenza del mandato. L'attenzione dei grandi industriali finisce per indirizzarsi verso Chance, il quale, in un finale surreale, si allontana dalla cerimonia, teneramente distratto dalla natura intorno, e si avvia verso un laghetto, che percorre a piedi come fosse solido, una metafora forse della sua ingenua leggerezza mentale che gli permette di "camminare sulle acque"; nel frattempo si ascoltano ancora in sottofondo parole di Ben citate nel discorso funebre, che si concludono con la frase: "La vita è uno stato mentale".


Produzione


Il film è stato girato nella spettacolare residenza dei banchieri Vanderbilt, la Biltmore Mansion, Asheville, North Carolina.[3]


Accoglienza



Critica


Fra le righe di una commedia garbata, Oltre il giardino affronta temi quali la comunicazione fra individui e classi sociali, il rapporto fra l'apparire e l'essere, risultando peraltro profetico nel ritrarre il potere mediatico della televisione, la sua capacità di imporre improvvisamente, come fondamentali, personaggi venuti dal nulla e dalla nulla consistenza, come appunto accade con il protagonista Chance Giardiniere.[4]


Colonna sonora


La musica nel film è usata con una certa moderazione ma anche con una certa incisività: grande ruolo ha l'interpretazione che Johnny Mandel fa delle Gnossiennes 4 e 5 di Erik Satie. La scena che vede Chance lasciare la casa dove ha sempre vissuto è commentata dall'arrangiamento in chiave fusion, di Eumir Deodato, dell'Also Sprach Zarathustra di Richard Strauss, omaggio a Stanley Kubrick, nel cui film Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba Sellers recitò in tre ruoli diversi. Nella scena in cui Eve porta a casa propria Chance, i due vedono in una televisione all'interno della lussuosa automobile alcune scene del cortometraggio Basketball Jones, basato sulla canzone Basketball Jones featuring Tyrone Shoelaces di Cheech & Chong.


Riconoscimenti


  • 1980 - Premio Oscar
    • Miglior attore non protagonista a Melvyn Douglas
    • Nomination Miglior attore protagonista a Peter Sellers
  • 1980 - Golden Globe
    • Miglior attore in un film commedia o musicale a Peter Sellers
    • Miglior attore non protagonista a Melvyn Douglas
    • Nomination Miglior film commedia o musicale
    • Nomination Migliore regia a Hal Ashby
    • Nomination Miglior attrice in un film commedia o musicale a Shirley MacLaine
    • Nomination Migliore sceneggiatura a Jerzy Kosinski
  • 1981 - Premio BAFTA
    • Migliore sceneggiatura a Jerzy Kosinski
    • Nomination Miglior film a Andrew Braunsberg
    • Nomination Miglior attore protagonista a Peter Sellers
    • Nomination Miglior attrice protagonista a Shirley MacLaine
  • 1979 - Los Angeles Film Critics Association Award
    • Miglior attore non protagonista a Melvyn Douglas
  • 1980 - Festival di Cannes
    • Nomination Palma d'Oro a Hal Ashby
  • 1979 - National Board of Review Award
    • Migliori dieci film
    • Miglior attore protagonista a Peter Sellers
  • 1979 - New York Film Critics Circle Award
    • Miglior attore non protagonista a Melvyn Douglas
    • Nomination Miglior attore protagonista a Peter Sellers
  • 1982 - Awards of the Japanese Academy
    • Nomination Miglior film straniero
  • 1980 - Writers Guild of America
    • Migliore sceneggiatura non originale a Jerzy Kosinski

Note


  1. (EN) Official Selection 1980, su festival-cannes.fr. URL consultato il 20 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2013).
  2. Domenico V. Ripa Montesano, Vademecum di Loggia, Roma, Edizione Gran Loggia Phoenix, 2009, ISBN 978-88-905059-0-4.
  3. (EN) Biltmore Mansion
  4. "Un'amara, aguzza, divertente parabola satirica sulla società americana nell'epoca della TV" - da: Il Morandini 2008, ed. Zanichelli.

Voci correlate



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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 50145067261366630059 · LCCN (EN) no2014084886 · BNF (FR) cb178234102 (data)
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На других языках


[en] Being There

Being There is a 1979 American satire film directed by Hal Ashby. Based on the 1970 novel of the same name by Jerzy Kosiński, it was adapted for the screen by Kosiński and the uncredited Robert C. Jones. The film stars Peter Sellers and Shirley MacLaine, and features Jack Warden, Melvyn Douglas, Richard Dysart, and Richard Basehart.
- [it] Oltre il giardino

[ru] Будучи там

«Будучи там» (в других переводах «Эффект присутствия», «Садовник», «Оказаться на месте»; англ. Being There) — американская комедийная драма режиссёра Хэла Эшби 1979 года. Экранизация произведения Ежи Косинского. Исполнитель роли второго плана Мелвин Дуглас за актёрскую работу в ленте удостоился второй премии «Оскар». Предпоследняя роль в кино именитого комика Питера Селлерса. Картина заняла 26 место в списке 100 лучших американских комедий по версии AFI.[5]



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