RoboCop (anche noto col sottotitolo Il futuro della legge) è un film del 1987 diretto da Paul Verhoeven, con protagonista Peter Weller. È una storia di fantascienza ambientata in un prossimo futuro distopico. Nella sceneggiatura sono presenti note satiriche e un feroce cinismo. Il film è stato prodotto dalla Orion Pictures.
RoboCop | |
---|---|
![]() | |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1987 |
Durata | 102 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | azione, fantascienza, poliziesco, thriller |
Regia | Paul Verhoeven |
Sceneggiatura | Edward Neumeier, Michael Miner |
Produttore | Arne Schmidt |
Produttore esecutivo | Jon Davison |
Casa di produzione | Orion Pictures |
Distribuzione in italiano | CDI |
Fotografia | Jost Vacano |
Montaggio | Frank J. Urioste |
Effetti speciali | Phil Tippett, Peter Kuran, Robert Balack, Rocco Gioffre |
Musiche | Basil Poledouris |
Scenografia | William Sandell, John Marshall, Gayle Simon, Robert Gould |
Costumi | Erica Edell Phillips |
Trucco | Rob Bottin, Stephan Dupuis |
Interpreti e personaggi | |
| |
Doppiatori originali | |
| |
Doppiatori italiani | |
|
In una Detroit distopica in preda alla delinquenza, la potentissima multinazionale OCP (Omni Consumer Product) stipula un contratto con l'amministrazione comunale per dirigere il dipartimento di polizia. L'ambizione della OCP è quella di demolire la "Vecchia Detroit" per edificare Delta City, una innovativa megalopoli utopistica. Tuttavia, per poter dare il via al progetto è necessario eliminare il crimine della vecchia Detroit, ragion per cui il capo della divisione sicurezza della OCP Richard "Dick" Jones progetta il potente robot di pattuglia ED-209. Durante una prova al consiglio di amministrazione, però, il droide ha un malfunzionamento e uccide brutalmente il giovane consigliere Kinney. Il presidente della OCP richiede una soluzione al problema e allora interviene Bob Morton, che propone di mettere in atto il suo progetto per un cyborg di pattuglia: "RoboCop".
Proprio in questo periodo Alex Murphy, un onesto e coraggioso poliziotto, viene distaccato dal Metro South di Detroit, e inizia a lavorare con Ann Lewis, una collega dai modi risoluti. Al loro primo giorno di lavoro, la coppia di poliziotti si scontra con la banda criminale del pluriomicida Clarence Boddicker, uno dei più potenti malviventi della vecchia Detroit. Murphy e Lewis inseguono i criminali e durante il faticoso inseguimento quest'ultimi cercano di fermarli. Arrivati al loro covo, dopo essersi separati per scovarli, Lewis viene messa fuori combattimento da Joe, uno dei criminali, mentre Murphy, dopo esser riuscito ad uccidere Dougy, un altro degli scagnozzi di Clarence, viene circondato da Boddicker e il resto della sua banda che lo uccidono, mutilandolo a colpi di fucile. Lewis si riprende e, dopo aver assistito alla scena, chiama l'ambulanza, ma nonostante gli interventi dei medici, Murphy perde la vita. Allora l'OCP decide di sequestrare il corpo per assemblare il primo RoboCop.
Le parti mutilate di Murphy, ovvero la maggior parte del corpo, vengono sostituite da protesi meccaniche rivestite da una corazza di titanio e kevlar. Il suo cervello viene integrato con un sistema informatico, in cui è inserita la programmazione di base e 3 direttive inviolabili («Ordine pubblico totale», «Proteggere gli innocenti», «Rispetto della legge»), a cui attenersi mentre è in servizio. RoboCop coglie tutti i movimenti, è capace di zoomare e di mirare con precisione millimetrica, nonché di taggare bersagli multipli; la sua memoria riorganizzata come un computer registra in modo indelebile audio e video, utilizzabili come prove legali; il casco contiene un visore termografico capace di vedere anche attraverso le pareti. La mano destra ospita uno spinotto che si connette ai computer usati in città. L'arma di servizio è una pistola automatica con proiettili speciali ospitata in uno spazio ricavato nella gamba destra.
RoboCop compie da solo le sue prime azioni contro i criminali della città e queste si rivelano risolutive. In poche settimane, la popolazione di Detroit lo vede come un eroe, mentre Bob Morton viene promosso vicepresidente della OCP; ciò manda su tutte le furie Dick Jones. Ma all'insaputa degli ingegneri della OCP, i ricordi sulla vita di Alex Murphy e della propria famiglia, che lo crede deceduto, sono rimasti intatti nel suo cervello. Lewis è l'unica del dipartimento di Polizia che si rende conto che RoboCop è in realtà Alex Murphy, riconoscendo il gesto di rotazione della pistola che lui le aveva mostrato e col quale era solito compiacere suo figlio.
Un giorno, durante un regolare check-up, RoboCop rivive in sonno la morte di Murphy e fugge mentre i tecnici tentano di richiamarlo; Lewis lo incrocia e lo chiama per nome, ma il cyborg non la riconosce. Durante la pattuglia RoboCop sventa una rapina ad un distributore di benzina, compiuta da uno dei suoi assassini, il guidatore Emil, il quale lo riconosce dalla frase: «Vivo o morto tu verrai con me». Arrestato Emil, RoboCop cerca informazioni su di lui e scopre di Alex Murphy; recatosi all'indirizzo dove la famiglia Murphy viveva, trova la casa vuota ma i ricordi riaffiorano; furibondo, decide di vendicarsi andando a caccia della banda di Boddicker. Questi nel frattempo si reca alla casa di Bob Morton e lo uccide per conto di Dick Jones, facendolo saltare in aria nella sua abitazione con una granata dopo averlo gambizzato. Boddicker si reca poi ad una fabbrica di cocaina per negoziare con il boss criminale che la gestisce, quando improvvisamente RoboCop assale la struttura da solo e riesce ad uccidere molti dei criminali presenti, catturando Boddicker il quale per sottrarsi alla furia di RoboCop gli rivela di essere al soldo di Dick Jones. RoboCop gli risparmia la vita e lo consegna alla polizia.
Una volta arrivato di fronte a Dick Jones, al tentativo di arrestarlo il sistema informatico di RoboCop gli genera una forte crisi che provoca dolore e inibisce i movimenti, in quanto l'arresto di Jones viola un'ulteriore direttiva primaria nascosta nella sua programmazione, la n° 4. L'uomo, credendosi ormai al sicuro, gli confessa di aver organizzato l'omicidio di Morton e aizza un ED-209 contro l'impotente poliziotto robotico. Il poliziotto sembra soccombere alle mitragliatrici e ai razzi del nemico ma riesce a distruggergli il braccio sinistro. RoboCop riesce a sfuggirgli scendendo per le scale di emergenza, perché ED-209 si ribalta essendo incapace di usarle, ma viene sorpreso da un'élite della SWAT e resta danneggiato dai colpi; viene però soccorso da Lewis che lo porta via. RoboCop e Lewis sfuggono dagli agenti recandosi alla vecchia Detroit, proprio nell'acciaieria abbandonata dove Murphy era stato ucciso, e qui egli apprende completamente la sua vera identità: la collega, infatti, gli racconta che, dopo il funerale, sua moglie e suo figlio si sono trasferiti. Il giorno seguente Clarence Boddicker viene fatto scarcerare da Dick Jones e questi procura al criminale dei cannoni d'assalto Cobra e un dispositivo radar per localizzare RoboCop ed eliminarlo.
Clarence e la sua banda raggiungono così l'acciaieria e ingaggiano un violento scontro finale contro RoboCop e Lewis, nel quale alcuni criminali muoiono nelle circostanze più brutali: Joe viene crivellato di colpi da Murphy, Emil viene sommerso da dei rifiuti tossici che lo deformano per poi essere investito e fatto a pezzi per sbaglio da Boddicker. L'uomo, infatti, sta scappando a bordo di un'auto ma Lewis lo insegue, standogli sempre vicino. A un certo punto, Boddicker finisce fuori strada in una pozza fangosa e Lewis, credendolo morto, abbassa la guardia e viene colpita da una scarica di proiettili sparata dal criminale ma prima che questo le infligga il colpo di grazia, Murphy li raggiunge ma viene messo fuori gioco da Leon, l'ultimo degli scagnozzi di Clarence, con una gru; nel frattempo però Lewis si riprende e fa saltare in aria il criminale con uno dei loro cannoni mentre Murphy viene attaccato da Boddicker con una spranga e infilzato in pieno petto: ma il cyborg riesce comunque a ucciderlo, infilzandolo alla gola con lo spinotto della mano destra. Dopo aver eliminato la banda di criminali, Murphy si reca al palazzo della OCP, dove Alex si prende una rivincita demolendo, con uno dei cannoni d'assalto, l'ED-209 che faceva la guardia al palazzo. RoboCop irrompe durante una riunione dei dirigenti e mostra a loro la registrazione di quando Dick Jones lo aveva attaccato rivelando di essere dietro l'uccisione di Bob Morton.
Dick prende in ostaggio il presidente dell'OCP, sapendo che RoboCop non può agire contro di lui, condizionato dalla Direttiva 4. Il presidente ha un'idea e dice: "Dick, sei licenziato!" facendo sì che non sia più protetto dalla Direttiva 4, permettendo a RoboCop di sparargli, facendolo precipitare dalla vetrata del palazzo. Quando il presidente dell'OCP, complimentandosi per la mira di RoboCop, chiede il suo nome, egli, accennando un sorriso, risponde: "Murphy!", per poi allontanarsi.
Lo sceneggiatore Edward Neumeier, forte amante dalla fantascienza, ideò la storia dopo che un giorno, mentre passeggiava con un amico, vide un cartellone che pubblicizzava il film Blade Runner. Quando chiese all'amico di che cosa trattava, lui gli rispose: "Parla di uno sbirro che dà la caccia ai robot". Queste parole gli diedero l'ispirazione per un film riguardante un poliziotto robotico.[1]
La sceneggiatura era stata offerta (e rifiutata) praticamente da ogni grande regista di Hollywood prima che arrivasse a Paul Verhoeven (tra gli altri, David Cronenberg). Il regista in principio la cestinò dopo aver letto le prime pagine, convinto che fosse solo uno stupido film d'azione. Fu la moglie a leggere il copione fino in fondo e a convincerlo che la storia era molto più complessa con molti elementi di satira e allegorici, solo a quel punto Verhoeven finalmente decise di dirigere il film, il primo diretto dal regista in America.[2]
Arnold Schwarzenegger era stato inizialmente considerato per il ruolo di RoboCop, ma il regista si oppose per paura di dover espandere l'armatura del cyborg, che doveva contenere il fisico troppo muscoloso di Arnold.[3] Tra l'altro per il trailer proiettato nelle sale la Orion utilizzò la musica di Terminator, rilasciato sempre dalla stessa 3 anni prima.[2] L'austriaco vorrà in seguito il regista per dirigerlo in Atto di forza. Per un po' Michael Ironside è stato candidato al ruolo, ma venne scartato quando la produzione capì che l'attore avrebbe dovuto avere una struttura fisica molto più minuta per adattarsi al costume; anche Ironside reciterà in Atto di forza. Dopo le continue lamentele di Peter Weller sul costume durante i primi giorni di riprese, il ruolo di RoboCop venne offerto a Lance Henriksen, che lo rifiutò poiché già impegnato. Henriksen era stato considerato anche per il ruolo del T-800 in Terminator prima che James Cameron preferisse l'idea di un cyborg più massiccio (che portò alla scelta di Schwarzenegger); Henriksen aveva poi interpretato l'androide Bishop in Aliens - Scontro finale nel 1986.[senza fonte]
Peter Weller rifiutò un ruolo in King Kong 2 (1986) per questo film.[senza fonte]
Stephanie Zimbalist era stato originariamente lanciata come Lewis, ma dovette rinunciare al ruolo quando venne chiamata a girare ulteriori episodi della serie TV Mai dire sì. Nancy Allen fu poi scelta e Paul Verhoeven le fece tagliare i capelli più e più volte fino a quando non furono abbastanza corti; Verhoeven voleva rendere il personaggio il meno attraente possibile.[senza fonte]
Paul Verhoeven e l'esperto di effetti speciali Rob Bottin si sono scontrati ripetutamente prima e durante le riprese sul design e il make-up del personaggio RoboCop. La scena che creò più discussioni fu quella in cui Murphy si toglie il casco. Bottin voleva che la scena venisse girata in penombra, temendo che la luce diretta avrebbe rivelato troppo degli effetti di make-up. Verhoeven voleva invece che la scena venisse girata nel modo più luminoso possibile, affermando che il direttore della fotografia Jost Vacano avrebbe sopperito ad eventuali problemi. Verhoeven la girò a modo suo e Bottin rifiutò di parlargli ulteriormente per il resto della produzione. Tuttavia alla prima del film entrambi erano così impressionati dal risultato della scena che poi si perdonarono all'istante. Bottin, che aveva persino promesso di non lavorare più con Verhoeven, accettò con entusiasmo l'offerta di lavorare sul successivo progetto di Verhoeven, cioè Atto di forza (1990).[2]
Nella scena del tentato stupro, lo sceneggiatore Edward Neumeier originariamente aveva previsto che RoboCop sparasse sfiorando la guancia della vittima colpendo e uccidendo il criminale. Mentre si preparava la ripresa della scena così come era scritta nel copione, Paul Verhoeven notò la posizione delle gambe di Donna Keegan (che interpretava la vittima della stupro) e gli venne l'idea di far sparare RoboCop tra le gambe della donna colpendo il criminale nei genitali. Neumeier era entusiasta dell'idea e così la scena venne girata in quel modo.[2]
Peter Weller ha detto che uno dei ricordi preferiti della sua carriera cinematografica è quando stava girando la sequenza della retata antidroga. Mentre filmava la sequenza, Weller stava ascoltando la canzone di Peter Gabriel Red Rain sul suo Walkman all'interno del casco di RoboCop mentre scambiava colpi di pistola con i vari criminali.[2]
I paramedici che tentano di rianimare Murphy dopo che è stato colpito mortalmente sono stati interpretati da un vero e proprio team medico a cui fu permesso di improvvisare i loro dialoghi.[senza fonte]
Un'idea inutilizzata per una scena vedeva RoboCop recarsi nella sua vecchia casa dove viveva ancora la sua famiglia. Murphy Incontrava il figlio, ma il ragazzo non lo riconosceva, mentre il suo vecchio cane sembrava ricordarsi bene di lui. I produttori hanno apprezzato l'idea, ma Paul Verhoeven decise di non girare la scena ritenendola troppo sentimentale. La scena è stata usata in seguito nel remake del 2014, ma prima ancora anche in RoboCop 2, mentre Murphy passa davanti alla casa in un'auto della polizia e la sua ex moglie lo riconosce.[2]
L'ingresso dell'edificio della OCP nel film è in realtà l'ingresso anteriore del municipio di Dallas.[senza fonte]
Lo studio decise che Rob Bottin sarebbe stata la persona ideale per creare l'armatura di RoboCop, perché aveva appena finito di realizzare gli effetti speciali per La cosa.[senza fonte]
ED-209, il robot che combatte contro RoboCop, venne animato con la tecnica del passo uno da Phil Tippett, che dichiarò di essersi ispirato alla tecnica usata da Ray Harryhausen per Gli Argonauti (1963).[4]
La voce del Droide 209 è quella del produttore Jon Davison, il suo ringhiare è quello di un giaguaro mentre le urla sono di un maiale.[senza fonte]
Il corpo dell'ED-209 è stato basato sulla progettazione di un elicottero Bell e l'aspetto generale ricorda la linea di giocattoli basata sulla serie Robotech.[senza fonte]
Il pasto alimentare biologico che Robocop mangia è in realtà costituito da pastinaca, purea di pomodoro e barrette al burro di arachidi schiacciate.[senza fonte]
Il costume di RoboCop, costruito in parti di lattice ed alluminio, fu uno dei grandi problemi che la produzione dovette superare; innanzitutto limitava i movimenti di Peter Weller per il peso che arrivava quasi a 20 chili; quando indossava il costume Weller non riusciva ad entrare nell'auto della polizia in quanto era troppo ingombrante. Ecco perché la maggior parte delle sue riprese lo mostrano che sta uscendo dalla macchina o si prepara ad entrarvi. Per le riprese in cui doveva effettivamente essere in macchina, Weller ha indossato solo la parte superiore del costume indossando in quella inferiore solo biancheria intima. Tuttavia, per mantenere l'illusione che RoboCop indossasse l'intero costume mentre si trovava all'interno dell'auto, la maggior parte delle riprese mostrano i suoi piedi robotici uscire per primi dal veicolo. Per le scene pericolose erano gli stuntman a indossare altre versioni del costume modificate per effettuare quei singoli movimenti necessari. In più il costume di RoboCop era così caldo e pesante che Weller stava perdendo liquidi e peso, per 1 chilo al giorno. Alla fine un condizionatore d'aria è stato installato nel costume. Le mani del costume erano in gommapiuma, quindi la scena in cui Robocop afferra le chiavi dell'auto al volo dal sergente Reed fu girata ben 50 volte per un intero giorno: le chiavi continuavano a rimbalzare dalla mano di Peter Weller ogni volta che tentava di prenderle. Quando il costume arrivò sul set, Weller scoprì che i suoi movimenti erano molto limitati nel costume dopo che Paul Verhoeven iniziò a guardare i primi giornalieri grezzi. Lui e Moni Yakim (maestro di recitazione fisica) avevano immaginato RoboCop muoversi più velocemente, ma Moni lo informò che sarebbe stato meglio rallentare i suoi movimenti in modo da poter dare a Weller la capacità di muoversi nel costume. La produzione è stata quindi interrotta per tre giorni con Yakin, Verhoeven e Weller che discussero il nuovo approccio. Ci furono contrasti e alla fine Verhoeven diede a Weller l'ultima parola e l'approccio di Weller si rivelò il migliore. I costumi erano in totale 7: uno di loro aveva speciali protezioni e vetroresina resistente al fuoco per aiutare lo stuntman ad eseguire la scena della stazione di servizio; altri due sono stati utilizzati esclusivamente durante il terzo atto del film in cui Robocop viene danneggiato dall'ED-209 e dalla SWAT. Alla fine delle riprese, la produzione aveva speso per tutti i costumi una cifra tra 500.000 e 1.000.000 di dollari.[2]
La Auto-9, arma da fuoco in dotazione a RoboCop, è una versione modificata della Beretta 93R.[5] Originariamente la pistola di RoboCop era la Desert Eagle nella sala riunioni dell'OCP (viene usata nella dimostrazione fallimentare dell'ED-209 all'inizio e nella scena finale). Ci sono anche fotografie e filmati di Peter Weller sul set che si esercita con la Desert Eagle. Tuttavia quando Weller ricevette la pistola, si notò che anche l'enorme Desert Eagle risultava troppo piccola nelle mani di RoboCop, quindi il supervisore alle armi del film, Randy E. Moore, modificò una Beretta M93R per renderla più imponente.[2] In seguito la stessa arma venne usata sul set del film City Hunter.[senza fonte]
Le vetture della polizia sono Ford Taurus modificate. Uno dei principali concorrenti della Taurus a quel tempo era la Pontiac 6000; l'auto utilizzata dai criminali viene chiamata SUX 6000, un riferimento non tanto sottile alla Pontiac 6000. Ford ha fabbricato la Taurus come veicolo della polizia tra il 1989 e 1995. Curiosamente, nel 2011 la Ford Taurus Interceptor ha sostituito la Ford Crown Victoria come autopattuglia delle forze di polizia americane.[senza fonte]
L'ex presidente Richard Nixon fu assunto per promuovere la versione home-video del film per 25.000 dollari, compenso che ha donato in beneficenza.[senza fonte]
Preoccupati dal fatto che varie forze di polizia avrebbero obiettato sulla scena del protagonista che getta Clarence Boddicker attraverso la vetrata durante la lettura dei suoi diritti, i produttori organizzarono una proiezione preliminare per un pubblico di agenti di polizia, scoprendo invece che erano entusiasti alla vista dell'eroe che faceva qualcosa che a loro non era permesso.[2]
Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 17 luglio 1987, mentre in quelle italiane il 30 ottobre dello stesso anno.
Il titolo viene spesso riportato in Italia come Robocop – Il futuro della legge per un errore generato dalla locandina, il cui motto fu stampato troppo vicino al titolo, a imitazione della locandina americana. Tuttavia, il titolo della distribuzione italiana è semplicemente RoboCop, proprio come quello originale. Il futuro della legge è quindi una sorta di traduzione dello slogan originale The Future of Law Enforcement, che non è un sottotitolo e difatti non compare in nessuna delle recenti distribuzioni in home video.[6]
Nel 2014 è uscita la versione "Unrated Director's Cut" in DVD e Blu-Ray contenente il film originale rimasterizzato con le scene più violente e crude.
Il film costò 13 milioni di dollari e ne ha incassati circa 53 solo negli Stati Uniti.[senza fonte]
«Per il suo secondo film hollywoodiano, Paul Verhoeven sceglie un film di fantascienza, reinterpretando in modo originale la figura dell'implacabile giustiziere caro alla tradizione popolare americana e giocando con le leggi codificate da Asimov circa il comportamento dei robot. [...] Sorretto da un ottimo montaggio e dalle spettacolari creazioni meccaniche di Rob Bottin, il film propone anche un'interessante ambientazione della metropoli di un vicino futuro [...], una società dominata da una élite capitalistica e dalla sua rete burocratica [...]» |
(Fantafilm[4]) |
Il regista Paul Verhoeven accostò in un'intervista il personaggio di RoboCop alla figura di Cristo citando alcuni chiari riferimenti nel film, quali la morte dell'agente Alex Murphy, la sua resurrezione nei panni di RoboCop e anche la scena in cui lo stesso affronta per l'ultima volta Boddicker camminando sulle acque, che tinte di rosso dal sangue del malvivente da lui ucciso con un fendente al collo, rimanderebbero al miracolo delle Nozze di Cana con la trasformazione dell'acqua in vino.[7]
La Sony Pictures aveva messo in sviluppo una nuova versione di RoboCop alla fine del 2005; ma dopo che nessuna informazione circa il progetto era stata più comunicata, nel novembre 2006 il sito Bloody Disgusting riportò che dopo aver tentato di richiamare parte del cast originale, la Sony aveva deciso di non proseguire ulteriormente con il film.[8]
Nel marzo 2008, la MGM menzionò in un comunicato stampa a un possibile rifacimento tra gli sviluppi futuri previsti per la saga.[9] In giugno fu mostrata una locandina dalla MGM al "Licensing International Expo" per il film, indicante «RoboCop coming 2010».[10] All'edizione 2008 del Comic-Con di San Diego, Darren Aronofsky ha confermato d'essere stato incaricato della regia, con David Self impegnato nella scrittura della sceneggiatura, per una uscita posticipata al 2011.[11][12][13]
All'edizione 2009 del Comic-Con, i rappresentanti della MGM hanno risposto alle domande dei giornalisti sul nuovo RoboCop, comunicando che a causa di altri impegni in cui concorre Aronofsky il film potrebbe essere rimandato a date successive al 2011, specificando comunque che al momento i delegati dello studio non potevano né confermare né smentire ancora la vicinanza del regista al progetto.[14]
Per il ruolo di RoboCop si sono susseguite molte indiscrezioni, tra cui quelle che vorrebbero candidati Chris Pine (Star Trek), Michael Fassbender (X-Men - L'inizio, Prometheus) e Karl Urban (The Bourne Supremacy e Dredd).
A fine 2012, arriva la conferma ufficiale dell'inizio delle riprese; l'uscita viene datata a febbraio 2014; nel cast Joel Kinnaman nel ruolo di Robocop, Abbie Cornish, Gary Oldman, Samuel L. Jackson, Michael Keaton, Jay Baruchel, Jackie Earle Haley, Jennifer Ehle, Marianne Jean-Baptiste, Michael K. Williams.
Circa 25 anni dopo l'uscita del film un rumor su Internet ha cominciato a circolare per ottenere finanziamenti per una statua di RoboCop per la città di Detroit. Peter Weller stesso ha creato un annuncio per sostenere la proposta. Alla fine, una campagna Kickstarter è stata creata e si è rivelata un successo, con la statua alta 3 metri che è attualmente in produzione.[2]
A Sacramento, in California, un sospettato di rapina si rifugiò in una sala cinematografica per sfuggire alla polizia, mentre era in proiezione RoboCop. In attesa di poter uscire si mise a guardare il film e lo seguì con così tanta attenzione che non si accorse che la polizia nel frattempo aveva evacuato tutti gli altri spettatori del cinema. Quando le luci si accesero l'uomo sbalordito fu preso in custodia.[2]
Il film ha avuto due seguiti di minore successo e budget di produzione, RoboCop 2 e RoboCop 3. Ha inoltre avuto un reboot nel 2014. Al film si ispirarono anche diversi fumetti, vari videogiochi e quattro serie televisive, tutti aventi per protagonista un agente di polizia cyborg.
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316751620 · LCCN (EN) no2016083525 · GND (DE) 7557609-0 · BNF (FR) cb164625103 (data) |
---|
![]() | ![]() |