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Vanità e affanni (titolo originale: Larmar och gör sig till) è un film del regista svedese Ingmar Bergman realizzato nel 1997. È stato prodotto per la televisione svedese e alla realizzazione ha partecipato anche la Rai.

Vanità e affanni
Titolo originaleLarmar och gör sig till
Lingua originalesvedese
Paese di produzioneSvezia
Anno1997
Durata119 minuti
Generedrammatico
RegiaIngmar Bergman
SceneggiaturaIngmar Bergman
ProduttorePia Ehrnvall, Måns Reuterswärd
Casa di produzioneDanmarks Radio (DR), Nordisk Film- & TV-Fond, Nordiska TV-Samarbetsfonden, Norsk Rikskringkasting (NRK), Radiotelevisione Italiana, SVT Drama, Yleisradio (YLE), Zweites Deutsches Fernsehen (ZDF)
FotografiaTony Forsberg, Irene Wiklund
ScenografiaGöran Wassberg
CostumiMette Möller
TruccoCecilia Drott, Christina Sjöblom, Mona Tellström-Berg
Interpreti e personaggi
  • Börje Ahlstedt zio Carl Åkerblom
  • Marie Richardson Pauline Thibualt
  • Erland Josephson Osvald Vogler
  • Pernilla August Karin Bergman
  • Anita Björk Anna Åkerblom
  • Agneta Ekmanner Klovnen Rigmor
  • Lena Endre Märta Lundberg
  • Gunnel Fred Emma Vogler
  • Gerthi Kulle suora Stella
  • Johan Lindell Johan Egerman
  • Peter Stormare Petrus Landahl
  • Folke Asplund Fredrik Blom
  • Anna Björk Mia Falk
  • Inga Landgré Alma Berglund
  • Alf Nilsson Stefan Larsson
  • Ingmar Bergman malato di mente
Doppiatori italiani
  • Stefano De Sando: zio Carl Åkerblom
  • Alessandra Korompay: Pauline Thibualt
  • Gianni Musy: Osvald Vogler
  • Roberta Greganti: Karin Bergman
  • Mavi Felli: Märta Lundberg
  • Massimo Rinaldi: Petrus Landahl

È stato presentato nella sezione Un Certain Regard al 51º Festival di Cannes.[1]


Trama



Atto 1


La vicenda inizia in un ospedale psichiatrico ad Uppsala, nell'ottobre del 1925. Il primo personaggio presentato è l'ingegnere Carl Åkerblom di 54 anni a cui il Royal Patent Office ha rifiutato il brevetto della "macchina da presa", già inventato nel 1866 da R. W Paul; è ricoverato per ripetute crisi di furore durante una delle quali ha tentato di uccidere la sua compagna, Pauline Thibault: si tratta di quello stesso zio Carl di Fanny e Alexander, un doppio dello zio materno di Ingmar Bergman descritto nell'autobiografia Lanterna magica[2]), noto per i suoi fantasiosi progetti di inventore. È ossessionato dalla vicenda umana di Franz Schubert, dalla sua musica e dalla sua morte immatura. In un incubo gli appare "Rig-mor", un ambiguo e spaventoso clown bianco che continuerà a riapprirgli nel corso del film. Il secondo personaggio, ricoverato nella stanza di Carl, è il professor Osvald Vogler, strampalato marito di una donna ricchissima e sordomuta che verrà ben presto a portarlo via da lì. Vogler racconta a Carl la storia della contessina Mizzi, una bellissima e giovanissima prostituta viennese, mantenuta di un conte e finita suicida: nasce fra i due il progetto di realizzare, col finanziamento della moglie di Vogler, il primo film muto doppiato in diretta che avrà titolo "La gioia della ragazza Gioiosa" e intreccerà l'ultima fase della vita di Schubert alla vicenda di Mizzi.


Atto 2


I poveri interni della lega della Temperanza di Granaes in Dalecarlia, sono trasformati in provvisoria sala cinematografica. Fuori imperversa una tempesta di neve; vengono venduti undici biglietti e uno alla volta arrivano gli sparuti spettatori. Mia Falk, attrice e amante di Akerblom, lascia la compagnia. Pauline, Carl, Vogler e il proiezionista Petrus Landahl, preparano la proiezione del film. Carl mette fuori servizio la centralina in modo che la lampada ad arco possa funzionare. Ma dopo la prima sequenza scoppia un incendio, avventurosamente estinto dal coraggioso Landahl. La compagnia per non deludere il piccolo pubblico decide di continuare il film come opera teatrale. L'arrivo della polizia riporta Vogler in manicomio.


Produzione


Bergman dopo Fanny e Alexander (1982) dichiarò di non avere più intenzione di fare altri film. Si dedicò alla televisione realizzando prima di questo lavoro: Dopo la prova nel 1984 ed Il segno nel 1986.


Riprese


Le riprese si svolgono dall'ottobre 1996 al febbraio 1997 negli studi SVT di Stoccolma e nell'ospedale Ulleråkers di Upsala.


Sceneggiatura


La sceneggiatura del film riprende una pièce scritta da Bergman nel 1993, con l'omonimo titolo, inizialmente destinata al teatro. In un secondo tempo Ingrid Dahlberg, direttrice delle produzioni drammatiche della Sveriges, propone al regista di realizzare il progetto per la televisione.[3]


Titolo


Il titolo è preso dal Macbeth di Shakespeare, quinto atto, scena quinta, quando Macbeth dice: "La vita non è che un'ombra in cammino; un povero attore che s'agita e pavoneggia per un'ora sul palcoscenico e del quale poi non si sa più nulla. È un racconto narrato da un idiota, pieno di strepito e di furore, e senza alcun significato". "s'agita e pavoneggia" si traduce in svedese con "larmar och gör sig till".


Musica


Il film si apre con l'immagine del protagonista che ascolta e riascolta col grammofono le note d'apertura dell'ultimo lied di Franz Schubert, Der Leiermann dal Winterreise che costituirà il leitmotiv di tutto il film.


Una rete di riferimenti


Bergman sottolinea l'autobiografismo presente nel film offrendo molti indizi. Fra gli spettatori dello spettacolo allestito da Carl riconosciamo personaggi e attori di propri film precedenti:

Alcuni dei suoi familiari:

Il personaggio del proiezionista Petrus Landahl è molto somigliante a se stesso, come appare nelle fotografie giovanili.


Temi bergmaniani


«Non sto naufragando ... sto risalendo!»

(Ingmar Bergman, Il quinto atto. op. cit.)

Cameo


Cameo del regista. Bergman appare in una scena come ricoverato: l'uomo alto e magro in piedi contro la parete fuori della stanza di Carl Åkerblom.


Note


  1. (EN) Official Selection 1998, su festival-cannes.fr. URL consultato il 3 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2013).
  2. ingmar Bergman, Lanterna magica, Garzanti, Milano 1987, pp. 30-35
  3. Roberto Chiesi, Il cinema di Ingmar Bergman, Gremese, Roma 2018, pp. 269-272.

Bibliografia



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Dabei: Ein Clown

Dabei: Ein Clown (Originaltitel: Larmar och gör sig till) ist ein schwedisch-dänisch-norwegisch-italienisch-finnisch-deutscher Fernsehfilm von Ingmar Bergman aus dem Jahr 1997.

[en] In the Presence of a Clown

In the Presence of a Clown (Swedish: Larmar och gör sig till) is a television film by Ingmar Bergman, recorded for Swedish television in 1997 with Bergman as a director. It was screened in the Un Certain Regard section of the 1998 Cannes Film Festival.[1] It tells the story of a professor named Carl, who has been found guilty of attempted murder and sentenced to treatment in a mental ward. In the hospital he befriends a man named Osvald, and they attempt to make and promote a film.
- [it] Vanità e affanni

[ru] В присутствии клоуна

«В присутствии клоуна» (швед. Larmar och gör sig till) — телефильм шведского режиссёра Ингмара Бергмана, вышедший в 1997 году. Второе название — «Фигляр, шумящий на помосте».



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