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Don Camillo e il suo gregge (titolo originale: Mondo piccolo. Don Camillo e il suo gregge) è la seconda raccolta di racconti (o romanzo a episodi) del giornalista e scrittore italiano Giovannino Guareschi.

Don Camillo e il suo gregge
Titolo originaleMondo piccolo "Don Camillo e il suo gregge"
Caricatura di Fernandel nei panni di Don Camillo che parla con Gesù
AutoreGiovannino Guareschi
1ª ed. originale1953
Genereromanzo
Lingua originaleitaliano

La prima pubblicazione risale al 1953 sotto l'editore Rizzoli sulla scia del grande successo della prima raccolta, Don Camillo, da cui era stato tratto, l'anno prima, un film. Anche questa seconda raccolta riscuote un ampio successo e molteplici riedizioni.


Trama


L'opera, suddivisa in quarantanove episodi[1] e facente parte della serie Mondo Piccolo, è nuovamente ambientata in un paese della bassa padana a noi sconosciuto (Brescello viene scelto per girarvi i film), con l'eccezione della serie di nove racconti Storie dell'esilio e del ritorno che si svolgono nel paese di Monterana dove Don Camillo viene temporaneamente trasferito dal vescovo.

Don Camillo e il suo gregge narra le avventure umoristiche del prete di campagna, Don Camillo, in eterna lotta con l'amico-nemico, il sindaco Peppone, ora alle prese con le elezioni o con il tentativo di creare il primo kolkhoz italiano.

I racconti di Guareschi offrono, nella loro chiave umoristica, uno spaccato della vita nelle campagne dell'epoca, delle virtù e delle miserie paesane e delle tensioni fra cattolici e comunisti nel più ampio scenario dell'Italia del dopoguerra.


Racconti


Titolo Prima pubblicazione Utilizzato nel film
1Il cerchio si ruppeCandido n. 52 28 dicembre 1947
2FuroreCandido n. 9 del 29 febbraio 1948
3Il commissarioCandido n. 11 del 14 marzo 1948
4La gran giornataCandido n. 16 del 18 aprile 1948
5Tecnica del colpo di statoCandido n. 18 del 2 maggio 1948
6MiseriaCandido n. 26 del 27 giugno 1948
7Il figlio clandestinoCandido n. 5 del 30 gennaio 1949
8La volante (2)Candido n. 9 del 27 febbraio 1949
9La biciclettaCandido n. 10 del 6 marzo 1949
10La letteraCandido n. 17 del 24 aprile 1949Il ritorno di don Camillo
11Legnate matrimonialiCandido n. 6 del 3 febbraio 1950Don Camillo monsignore... ma non troppo
12Gli spiritiCandido n. 9 del 26 febbraio 1950
13L'anelloCandido n. 11 del 12 marzo 1950
14Il KolchozCandido n. 23 del 4 giugno 1950Il compagno don Camillo
15Favola di Abbondanza e CarestiaCandido n. 42 del 15 ottobre 1950
16L'angelo del 1200Candido n. 48 del 26 novembre 1950
17GiginoCandido n. 1 del 7 gennaio 1951
18L'altoparlanteCandido n. 2 del 14 gennaio 1951Don Camillo e l'onorevole Peppone
19RadamesCandido n. 3 del 21 gennaio 1951
20Il muraglioneCandido n. 19 del 13 maggio 1951Don Camillo monsignore... ma non troppo
21Il sogno del cappello verdeCandido n. 21 del 27 maggio 1951Don Camillo e l'onorevole Peppone
22Ancora il fantasma dal cappello verdeCandido n. 22 del 3 giugno 1951Don Camillo e l'onorevole Peppone
23Il biancoCandido n. 24 del 17 giugno 1951
24Civil è la bandaCandido n. 27 dell'8 luglio 1951
25La danza delle oreCandido n. 28 del 15 luglio 1951Il ritorno di don Camillo
26La madonna bruttaCandido n. 34 del 26 agosto 1951
27Fulmine detto FulCandido n. 35 del 2 settembre 1951
28Due mani benedetteCandido n. 36 del 9 settembre 1951
29Triste domenicaCandido n. 40 del 7 settembre 1951Il ritorno di don Camillo
30Via CrucisCandido n. 45 dell'11 novembre 1951Il ritorno di don Camillo
31Come pioveva (2)Candido n. 47 del 25 novembre 1951
32La campanaCandido n. 47 del 25 novembre 1951Il ritorno di don Camillo
33Ognuno al suo postoCandido n. 48 del 2 dicembre 1951
34Favola di santa LuciaCandido n. 50 del 16 dicembre 1951
35Il fiume racconta anche questa storiaCandido n. 5 del 3 febbraio 1952Il ritorno di don Camillo
36Il bulloCandido n. 8 del 24 febbraio 1952
37Ritorna il 1922Candido n. 9 del 2 marzo 1932Il ritorno di don Camillo
38Qualcosa galleggia sull'acquaCandido n. 17 del 27 aprile 1952
39Il panzerCandido n. 20 del 18 maggio 1952Don Camillo e l'onorevole Peppone
40Il popoloCandido n. 21 del 25 maggio 1952
41Il ritorno di don CamilloCandido n. 22 del 1º giugno 1952Il ritorno di don Camillo
42Empòrio PitaciòCandido n. 26 del 29 giugno 1952
43MenelikCandido n. 29 del 20 luglio 1952
44CommercioCandido n. 31 del 2 agosto 1952
45Vittoria proletariaCandido n. 11 del 15 marzo 1953

Il cerchio si ruppe


Spocchia, incalzato da Don Camillo, confessa l'omicidio del Pizzi. Peppone è furioso ma deve calmarsi perché teme che ora voglia uccidere suo figlio, unico testimone dell'omicidio. Quando arrivano a casa Pizzi trovano il ragazzo con la doppietta in mano e Spocchia morto.


Furore (1)


Si avvicinano le elezioni del 1948. Don Camillo fa una pesante predica contro il Fronte Democratico Popolare e contro l'idea di non dare l'assoluzione a chi vota comunista. Peppone va subito dopo a confessarsi.


Furore (2)


Un vecchio mendicante, con un uccellino che tira su da un piatto i fogli della fortuna, chiede a Don Camillo una messa in suffragio al Re appena defunto. Dopo il rito viene aggredito dai paesani.


Il commissario


Don Camillo distribuisce pacchi di viveri elettorali, che sono vietati ai comunisti. Peppone e il commissario federale scoprono che Stràziami ha disobbedito per la fame arretrata di suo figlio, e viene schiaffeggiato davanti a quest'ultimo dal funzionario cittadino.


La gran giornata


Per la chiusura della campagna elettorale Peppone ha organizzato un grande comizio sulla piazza del paese. L'evento è disturbato da un aereo che lancia manifestini della DC e si dilegua prima che Peppone possa prenderlo a fucilate.


Tecnica del colpo di Stato


Peppone e i suoi sono in attesa dei risultati elettorali. Quando arriva la notizia che il fronte ha vinto Gigio lo zoppo tira fuori una lista di reazionari da uccidere, il primo dei quali è don Camillo. E mentre Gigio mette a punto il piano qualcuno fa visita al parroco.


Miseria


Mentre in paese c'è uno sciopero generale cinque crumiri riescono a trovare lavoro in un podere sulla riva opposta del Po.


Il figlio clandestino


Don Camillo e il Cristo dell'altar maggiore dialogano delle idee degli uomini, dell'ignoranza umana e della rivelazione divina.


La volante (2)


Uno dei figli di Peppone sta male, e deve raggiungere quanto prima la città. Ci pensa Don Camillo, tenendolo stretto a sé, con una corsa folle in motocicletta.


La bicicletta


Mentre è in città a Don Camillo rubano la bicicletta. Decide di tornare a piedi per aggravare la colpa del ladro, ma questi lo sta seguendo, e alla fine si pente.


La lettera


Peppone riceve una lettera dal partito. È stato scelto per andare a vivere in Russia, ma non ne è contento. Quando riceve il contrordine porta un cero in chiesa per ringraziamento, e non saprà mai che la lettera è stata spedita dal prete stesso.


Legnate matrimoniali


Paolina Rocchi, figlia del più clericale dei clericali, è innamorata del Falchetto, il più rosso dei rossi. Per poter convincere il padre e don Camillo ad acconsentire al matrimonio inventa una gravidanza. Ma anche per il Falchetto le cose non sono semplici.


Gli spiriti


Giorgio Morini ha nascosto la donna tedesca che ama e suo figlio in una vecchia cascina. Non può portarla a casa, i tedeschi hanno ucciso i suoi tre fratelli.


L'anello


La casa dell'ex podestà Tronconi è ora abitata dai Biolchi, ex mezzadri alle sue dipendenze. Si dice che sia fuggito dopo il ribaltone ma un anello rivela come stanno davvero le cose.


Il Kolchoz


Peppone e i suoi occupano il podere incolto Le Ghiaie. Boschini, il proprietario, glielo affitta regolarmente a un prezzo simbolico. Dalla Russia arriva un trattore in dono, che non ne vuole sapere di funzionare. Almeno finché non ci mette mano Don Camillo.


Favola di Abbondanza e Carestia


Carestia è uno di città che vive con Marina (abbondanza), che lavora per tutti e due. Durante uno sciopero Carestia vuole lavorare e viene pestato. Giura che non lo farà più.


L'angelo del 1200


Il vecchio Bassini muore lasciando una cifra notevole per far dorare l'angelo che sta sulla sommità del campanile. Si scopre così che è un'opera d'arte del 1200 e che non si dovrebbe tenere lontano dalla vista. Se ne fa fare una copia da issare al suo posto, ma don Camillo pensa che non sia giusto.


Gigino


Gigino scappa di casa perché non vuole studiare, preferisce fare il meccanico. Trova ospitalità da don Camillo che, con l'assenso della famiglia, lo manda a studiare il mestiere da Peppone.


L'altoparlante


Peppone fa un comizio ai giovani che partono per la leva militare, ma fa presto a dimenticare le direttive pacifiste del partito quando don Camillo suona dal campanile La canzone del Piave.


Radames


Don Camillo e la gente del paese favoriscono lo studio del canto lirico al giovane Radames. Al debutto nell'Aida, emozionato dal pubblico, farà una gran bella figura grazie a una forte pedata arrivata da uno sconosciuto.


Il muraglione


Manasca vuol tirare su un palazzo al centro del paese, occupando l'area incolta che suo padre non aveva mai voluto vendere. Peppone sostiene l'iniziativa, dal momento che ci sarà una nuova officina per lui, ma bisogna demolire un vecchio muro dove esiste un'antichissima madonnina. E nessuno vuole farlo.


Il sogno del cappello verde


Don Camillo si trova in chiesa in piena notte. Sentendo dei rumori si nasconde in un confessionale e vede uno sconosciuto che entra di nascosto e si inginocchia a pregare. Si addormenta, e al suo risveglio trova solo un cappello verde.


Ancora il fantasma dal cappello verde


Peppone ha stravinto le elezioni. Porta in chiesa un cero quale ringraziamento e si riprende il cappello verde che aveva lasciato. Don Camillo vorrebbe dirgli una cosa, ma la confessa al Cristo dell'altar maggiore.


Il bianco


Gli autobus sostituiscono l'antico tram a vapore e la diramazione esercitata con trazione a cavalli per il borgo. La società dei tram mette all'asta il bianco, l'ultimo cavallo utilizzato, che viene acquistato dal Barchini. Ma il Bianco ha nostalgia del tram.


Civil e la banda


Il romagnolo vuole il funerale civile, e per aggirare l'abitudine dei cavalli attaccati al carro funebre del comune di fermarsi alla chiesa finanzia l'acquisto di un autofurgone, che viene inaugurato proprio da lui. Per una strana combinazione il motore si ferma sulla piazza, proprio di fronte alla chiesa.


La danza delle ore


Peppone aggiunge un orologio alla torre del comune, ma l'ora non concorda con quella del campanile. Si formano in paese due fazioni, ognuna che procede con l'ora di uno dei due orologi. In occasione di un fronteggiamento politico il pieno accordo tra i due orologi riporta la pace.


La madonna brutta


Una vecchia statua in terracotta, fatta male e ridotta peggio, è una spina nel fianco di Don Camillo, che non se ne può liberare per la volontà contraria dei fedeli. Per la processione prepara un piano che dovrebbe farla cadere ed andare in pezzi. Quando succede nessuno crede ai propri occhi.


Fulmine detto Ful


Don Camillo, cacciatore senza cane, viene adottato da Ful, cane senza padrone.


Due mani benedette


Un bambino si presenta nell'officina di Peppone. Vuole una croce da mettere sulla tomba di suo padre. Peppone suda freddo quando sa che il nome da incidere è quello di Antonio Lolli, sommariamente ucciso dalla sua squadra durante i giorni della guerra civile. E obbliga il suo assassino a sistemarla nel posto giusto.


Triste domenica


Il figlio di Bia non ne vuole sapere di continuare gli studi. Don Camillo, su preghiera di Bia, va a trovarlo per sgridarlo e ricordargli i sacrifici del padre. Ma quando il bambino può correre in libertà durante una passeggiata don Camillo capisce come stanno le cose.


Via Crucis


Marasca non manda a scuola suo figlio il mercoledi, quando don Camillo tiene l'ora settimanale di religione. Il parroco va a parlarci ma viene male accolto e si difende a bastonate. Il Vescovo lo esilia a Monterana, dove però gli manca il crocifisso dell'altar maggiore.


Come pioveva (2)


Don Camillo torna in paese quando il grande fiume è gonfio dalle piogge e minaccia di rompere l'argine della Pioppaccia.


La campana


L'argine non cede ma il Borgo e i dintorni si allagano. Don Camillo celebra la messa nella chiesa allagata, e il suono della campana rincuora la gente.


Ognuno al suo posto


Màroli vuole morire a casa sua, alluvione o no, e cerca l'aiuto di don Camillo per non essere costretto ad evacuare.


Favola di santa Lucia


Cesarino vive a Milano con suo padre ma per la festa di santa Lucia vuole tornare al paese per mettere le scarpe con la crusca sul davanzale. Suo padre dapprima lo ostacola, ma poi si pente.


Il fiume racconta anche questa storia


Il figlio di Scartini odia Peppone, che ha picchiato suo padre, e guida una banda contro quella del figlio di Peppone. Un giorno lo ferisce, e convinto di averlo ucciso scappa per finire quasi annegato nel grande fiume.


Il bullo


Il Mericano vuole farsi grande agli occhi dei paesani spostando a mano la statua di Ercole Farnese. Non tiene conto che anche Peppone e Don Camillo non sono da meno di lui.


Ritorna il 1922


Nel 1922 Dario Camoni ha purgato Peppone e Don Camillo. Fuggito dal paese a guerra finita vi torna per il carnevale travestito da pellerossa. Riconosciuto da Peppone si rifugia da don Camillo. Nella canonica una bottiglia di olio di ricino regola più di un conto.


La banda


Il marchese, appassionato e suonatore di clarinetto, forma una banda musicale di cui fa parte il Falchetto, anch'egli clarinettista e rosso. Finita la guerra è lui a ricomporre la banda tra le prese in giro del marchese, che però gli riserva una sorpresa dopo morto.


Qualcosa galleggia sull'acqua


Don Camillo gira il paese per la benedizione di Pasqua delle case. Vorrebbe evitare quella di Peppone, scomunicato perché comunista, ma la madre del sindaco lo costringe a procedere. E in fondo non gli dispiace.
Don Camillo aiuta Peppone a comporre una lite tra salariati e agrari, con ampio resoconto pubblicato su l'Unità.


Il panzer


Dorini chiede aiuto a don Camillo per liberarsi di un panzer tedesco, rubato durante la guerra e conservato nel granaio. Viene coinvolto Peppone, quale abile meccanico. Durante la marcia parte un colpo che distrugge la colomba della pace sulla casa del popolo.


Il popolo


Peppone raggiunge Don Camillo nel suo esilio di Monterana, e gli dice di avere ucciso l'agrario Cagnola. Poco dopo arriva il Cagnola, convinto di avere ucciso il Bigio. In ultimo arriva lo Smilzo che riferisce che nessuno è morto.


Il ritorno di don Camillo


Al Borgo è iniziato lo sciopero religioso. Il vecchio Tirelli non vuole essere confessato dal nuovo parroco e si fa portare da Don Camillo. Mariolino e Gina, sposati, tornano in paese per farci nascere il loro bambino, e anche loro lo portano a Don Camillo per il battesimo. Con tutto il paese a Montenara il vescovo non ha scelta, e richiama don Camillo alla sua parrocchia.


Empòrio Pitaciò


Anteo Bigatti, perseguitato dal soprannome Empòrio Pitaciò, se ne va dal paese e nessuno ne sa più nulla. Anni dopo appare sui giornali, è diventato un grande e richiestissimo tenore. A richiesta dei paesani, pieno di boria, accetta di tenere un concerto al paese, ma stecca e fugge.


Menelik


Giàron, carrettiere di lungo corso, si vede abbandonato dai suoi figli quando comprano un camion, e continua a lavorare con Menelik, il suo fedele cavallo. Dopo aver visto morire due figli in un incidente si pente del suo atteggiamento.


Commercio


Il vecchio Molotti paga mille lire l'anima del Nero, convinto di aver fatto un buon affare vendendo una cosa che non esiste. Ma la voce della coscienza lo tormenta.


Vittoria proletaria


Stalin è morto. I comunisti mettono un altarino per le firme, dove un ragazzo scrive contro il morto senza paura della reazione di Peppone e dei suoi. Ma accade anche che la Desolina, titolare del banco lotto, da i numeri del morto.


Edizioni



Note


  1. MondoGuareschi.com - Italiano, su mondoguareschi.com. URL consultato l'11 maggio 2018.

Bibliografia



Collegamenti esterni


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