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Betty Boop è un personaggio immaginario dei cartoni animati ideato nel 1930 e realizzato compiutamente nel 1932 dall'animatore Grim Natwick che si ispirò alla cantante Helen Kane del Bronx, che fu protagonista di alcuni film di animazione e di una serie a fumetti degli anni trenta.[1][2][3][4][5][6] Il personaggio esordì nel cortometraggio Dizzy Dishes del 1930, prodotto dai Fleischer Studios.[7]

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Betty Boop (disambigua).
Betty Boop
Lingua orig.Inglese
AutoreGrim Natwick
1ª app.9 agosto 1930
1ª app. inDizzy Dishes

Nel 1934 le proteste del pubblico conservatore e l'applicazione del Production Code costrinsero gli autori a modificarne la caratterizzazione, facendola divenire una casalinga; l'ultimo film risale al 1939 ma, nonostante la breve vita, è entrato nell'immaginario della storia del fumetto e del disegno animato come massima icona della flapper degli anni ruggenti.[7] Il personaggio è stato anche oggetto di un vasto merchandising.[8]


Personaggio


Esordisce il 9 agosto 1930 nel cartone in bianco e nero di 6 minuti Dizzy Dishes[5], ma sotto forma di barboncina[9] e mantenne questa forma per altri cartoni animati[8] fino al 1932 quando compare per la prima volta come umana nel cortometraggio Bamboo Isle. Una figura a tal punto sovversiva, ispirata alla cantante molto popolare negli anni venti Helen Kane, non poteva durare a lungo. Dapprima le fu affiancato Koko il Clown, in seguito Bimbo, un cucciolo di cane, e infine Grumpy, un arzillo vecchietto, nel tentativo di stemperare i toni del cartone.

Il personaggio venne caratterizzato come una donna provocante e maliziosa, dal corpo esuberante con vestiti scollati aderenti e cortissimi e la boccuccia a cuore, secondo i canoni delle prime vamp cinematografiche divenendo uno dei primi e più famosi sex symbol dell'animazione cinematografica.[7] È la tipica flapper, cioè la ragazza alla moda del periodo degli anni ruggenti, irriverente e indipendente. Porta il taglio di capelli alla moda del periodo, corti e frangiati, indossa un vestitino succinto che lascia scoperte le spalle e la giarrettiera, e pare più che consapevole del suo sex appeal, oltre a essere fornita di una buona dose di auto-ironia.

La figura del personaggio irruppe con una carica erotica imprevedibile nel panorama dell'animazione americana, punteggiata da bambini tondeggianti e animali parlanti[10]. Simbolo degli anni della Grande Depressione, Betty Boop deve la sua popolarità soprattutto al fatto di essersi rivolta a un pubblico adulto che intercettava, nelle sue storie apparentemente surreali, segnali ed elementi sessuali e psicologici[10].


Filmografia


Lo stesso argomento in dettaglio: Filmografia di Betty Boop.

Esordisce il 9 agosto 1930 nel cartone in bianco e nero di 6 minuti Dizzy Dishes[5], ma sotto forma di barboncina[9] e mantenne questa forma per una mezza dozzina di altri cartoni animati; nel 1931, nel corto Mask-A-Raid, venne umanizzata trasformandole le orecchie da cane in orecchini mentre il personaggio di Bimbo, cambiava di volta in volta a seconda delle esigenze della trama, diventando a volte un cane e altre un fidanzato.[8] Nel 1932 compare per la prima volta come umana nel cortometraggio Bamboo Isle. Una figura a tal punto sovversiva, ispirata alla celebre cantante molto popolare negli anni venti Helen Kane, non poteva durare a lungo. Dapprima le fu affiancato Koko il Clown, in seguito Bimbo, un cucciolo di cane, e infine Grumpy, un arzillo vecchietto, nel tentativo di stemperare i toni del cartone.

In Minnie the Moocher del 1932 il personaggio risalta come quello di un'adolescente dell'era moderna, in contrasto con i modi di un mondo vecchio come quello dei suoi genitori. Il cortometraggio di Dave Fleischer prende il titolo dalla celebre canzone di Cab Calloway e narra la storia di una ragazza che scappa di casa e affronta i pericoli della notte. In qualità di spettatori vediamo la fanciulla tra folle di spettri piena di paura, viviamo inquietanti suggestioni e visioni di morte. Il ritorno a casa finale si conforma pienamente alla morale dell'epoca, ma il film resta senza dubbio moderno ed innovativo.

Fu doppiata dalla sua prima apparizione nel 1930 fino al 1932 e poi di nuovo dal 1938 al 1939 da Marge Hines, dal 1931 al 1938 e nel 1988 in Chi ha incastrato Roger Rabbit da Mae Questel e dal 1933 al 1934 da Bonnie Poe. Nel 1932 e nel 1938 fu doppiata anche da Kate Wright. Tutte e quattro successivamente presteranno la loro voce anche a un altro noto personaggio animato: Olivia Oyl.

I cortometraggi erano di vario genere, dal melodrammatico come She Wronged Him Right (1934) al surreale, come Snow White (1933), la cui perfida regina pronunciò una filastrocca "Specchio, specchio" quattro anni prima della versione Disney; molti, come I'll Be Glad When You're Dead, You Rascal, You (1932) e The Old Man of the Mountain (1933) erano simili ai moderni video musicali. A causa della censura, si dovette castigarne i costumi, allungando le gonne e rendendo meno pronunciate le forme, ma questo portò alla fine del personaggio e l'ultimo cartone animato dell'era Fleischer fu Rhythm on the Reservation (1939). La serie di cortometraggi venne riproposta negli anni cinquanta in televisione.[8]


Storia editoriale


Betty Boop
serie regolare a fumetti
Lingua orig.inglese
PaeseUSA
1ª edizioneluglio 1934 novembre 1937
Periodicitàgiornaliero
Genereumoristico

Il personaggio fu protagonista di una serie a fumetti a strisce giornaliere e tavole domenicali distribuita negli Stati Uniti d'America da luglio 1934 a novembre 1937 dal King Features Syndicate, scritta da Hal Seeger e disegnata da Bud Counihan anche se venivano firmate da Max Fleischer.[7][8][11] Una nuova serie venne realizzata negli anni ottanta insieme a Felix the Cat, nella striscia Betty Boop and Felix, realizzata dal 1984 al 1988 dai fratelli Morgan, Neal, Brian e da Greg Walker. In Italia viene pubblicata su Linus, Eureka, Il Grifo[8][11] e, per un breve periodo negli anni novanta, anche sul mensile 'Paperotti' edito dalla Masters Edizioni.


Controversie


Helen Kane
Helen Kane
Clara Bow
Clara Bow

Nel 1932 la cantante Helen Kane fece causa a Fleischer e alla Paramount Publix Corporation per 250.000 dollari, per aver sfruttato con una deliberata caricatura la sua immagine e la sua personalità. Fleischer si difese sostenendo che il suo era un personaggio di pura fantasia. In realtà, la Kane non era l'unico modello di Betty Boop: anche Clara Bow[12], la star della Paramount, poteva essere considerata come una Betty Boop reale.

Le accuse di Helen Kane si basavano sul modo di parlare e cantare del cartone, che richiamava un modo di parlare molto particolare che caratterizzava proprio la stessa Kane. Al processo si affermò che la cantante aveva assistito anni prima a una esibizione di Baby Esther, una piccola imitatrice afro americana che utilizzava la medesima tecnica, che si richiamava al linguaggio dei bambini. Per il giudice, la "tecnica baby" per il canto non era nata con la Kane[13], per cui la cantante perse la causa.


Influenza culturale



Note


  1. Richard Fleischer, Out of the inkwell: Max Fleischer and the animation revolution, University Press of Kentucky, 2005, p. 52, ISBN 978-0-8131-2355-4.
    «he, Max Fleischer, was the sole creator ... acknowledged that many animators contributed ... not just Natwick, but also Seymour Kneitel, Myron Waldman, ...»
  2. Hugh Kenner e Chuck Jones, Chuck Jones: a flurry of drawings, University of California Press, 1994, p. 6, ISBN 978-0-520-08797-2.
    «with the Max Fleischer people, ... creating Betty Boop»
  3. Craig Yoe, Clean Cartoonists' Dirty Drawings, Last Gasp, 2007, p. 10, ISBN 978-0-86719-653-5.
    «great contribution ... Betty Boop, created for the Fleischer Studios.»
  4. Stephen Worth, Exhibit: Grim Natwick In New York, su ASIFA-Hollywood Animation Archive, Los Angeles, ASIFA-Hollywood, 3 novembre 2007. URL consultato il 1º luglio 2009.
  5. Leslie Cabarga, The Fleischer Story, Revised, New York, Da Capo Press, 1988, ISBN 0-306-80313-5, OCLC 17476938.
  6. Myron Natwick, 100; Animated Betty Boop, in The New York Times, Associated Press, 10 ottobre 1990, p. B-24. URL consultato il 1º luglio 2009.
  7. FFF - BETTY BOOP, su lfb.it. URL consultato il 4 dicembre 2018.
  8. Donald D. Markstein, Don Markstein's Toonopedia: Betty Boop, su toonopedia.com. URL consultato il 4 dicembre 2018.
  9. "Grim Natwick in New York – Part One: The Early Years", an exhibit of the ASIFA-Hollywood Animation Archive, a 501(c)3 museum and archive. (November 3, 2007)
    «"One day, Dave Fleischer handed Grim a photograph of singer, Helen Kane and asked him to design a caricature. Fleischer had found a sound-alike, and planned to use her in the upcoming Talkartoon, "Dizzy Dishes". Grim exaggerated Kane’s wide eyes and rosebud mouth, creating a slightly coarse, but strikingly original design. A few weeks later, Dave asked Grim to design a girlfriend for Bimbo to star as the "fair young maiden" in a cartoon adaptation of the popular song, 'Barnacle Bill the Sailor'. Grim streamlined and refined his caricature of Kane for the part. But Dave Fleischer objected, insisting that since Bimbo was a dog, his girlfriend should also be a dog. Grim quickly sketched Betty Boop’s head on a four legged canine body. He held up the drawing next to the pretty girl design, and asked, 'Which would you rather have as your girlfriend? A girl? Or a dog?' Dave laughed and agreed that the pretty girl was the right choice."»
  10. (IT) Giannalberto Bendazzi, I Fleischer: Betty Boop, Braccio di Ferro e due lungometraggi, in Animazione, UTET, ISBN 8851152373.
  11. Guida Fumetto Italiano, Guida Fumetto Italiano, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 4 dicembre 2018.
  12. Si veda ad esempio la menzione in McGuire, Carolyn. "Will Betty Boop Be A Big Hit as 'It?'" Chicago Tribune (March 20, 1985)
  13. The Mansfield News, 5 maggio 1934

Altri progetti



Collegamenti esterni


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Portale Cinema

На других языках


[en] Betty Boop

Betty Boop is an animated cartoon character created by Max Fleischer, with help from animators including Grim Natwick.[5][6][7] She originally appeared in the Talkartoon and Betty Boop film series, which were produced by Fleischer Studios and released by Paramount Pictures. She was featured in 90 theatrical cartoons between 1930 and 1939.[8] She has also been featured in comic strips and mass merchandising.

[es] Betty Boop

Betty Boop es un personaje de dibujos animados que apareció en la serie Talkartoon, producida por Max Fleischer (Fleischer Studios) y lanzada por Paramount Pictures. Por su abierta sexualidad, Betty Boop tuvo mucho éxito en el cine.

[fr] Betty Boop

Betty Boop est l'héroïne d'une série de dessins animés américains créée par Fleischer Studios. Le personnage apparaît pour la première fois en 1930, période durant laquelle il obtient ses heures de gloire, et connaît toujours une certaine notoriété grâce à de nombreux produits dérivés.
- [it] Betty Boop

[ru] Бетти Буп

Бетти Буп (англ. Betty Boop) — персонаж рисованных мультфильмов, созданный Максом Флейшером. В 1932—1939 годах Paramount Pictures выпустила в общей сложности 99 короткометражных чёрно-белых мультфильмов о Бетти. Бетти Буп, по крайней мере в первые годы, отличалась неприкрытой сексуальностью персонажа, что привлекло зрителей, но в итоге привело к закрытию проекта.



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