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Iride (in greco antico: Ἶρις, Íris), conosciuta anche come Iri, Taumantia e Taumantiade, è un personaggio della mitologia greca.

Iris
Morfeo e Iris, di Pierre-Narcisse Guérin (1811)
Nome orig.Ἶρις
SessoFemmina
ProfessioneDea dell’arcobaleno e messaggera degli dèi

Dea minore dell'Olimpo, messaggera degli dèi e personificazione dell'arcobaleno[1].


Mitologia


Figlia di Taumante ed Elettra, è una sorella delle tre terribili arpie, Celeno, Ocipete ed Aello.

È citata nell'Iliade, in cui si legge, ad esempio, che «Zeus padre dall’Ida… incitò… Iris dall’ali d’oro a portare in fretta un messaggio.»[2] e l'intera famiglia è citata da Esiodo: «E Taumante sposò di Oceano dai gorghi profondi la figlia Elettra. Ed Iris veloce diè questa alla luce, con Occhipete e Procella, le Arpie dalle fulgide chiome, che a pari erano a volo coi soffi del vento e gli uccelli, sopra le veloci penne».[3]

Nel quinto libro dell'Eneide è inviata da Giunone per incitare le troiane, stanche dei travagli del lungo vagare, a dare alle fiamme la flotta di Enea.

A differenza di Ermes, la "veloce" Iride non appartiene al culto ellenico, ma solo al mito, quindi era un personaggio mitologico, non venerato dal popolo.

È vestita di "iridescenti" gocce di rugiada ed è proprio per la sua luminosità di colore variabile che la membrana dell'occhio si chiama "iride".


Compito


Iride in un affresco di Luca Giordano
Iride in un affresco di Luca Giordano

Il compito specifico della dea Iride era quello di annunciare agli uomini messaggi funesti, dal momento che era Hermes il dio che portava messaggi propizi da parte degli dèi. Iride svolge il suo compito di messaggera grazie a grandi ali d'oro con le quali vola rapida a portare gli ordini di Zeus.


Note


  1. ìride, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 5 luglio 2022.
  2. Omero, Iliade, VIII, vv.397 e segg.
  3. Esiodo, Teogonia, vv.265 e seg.

Bibliografia


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[fr] Iris (mythologie)

Dans la mythologie grecque, Iris (en grec ancien Ἶρις / Îris), fille de Thaumas et de l'Océanide Électre[1], donc la sœur des Harpies et d'Arcé, était la messagère des dieux, et principalement d'Héra, comme Hermès (ou Mercure) était le messager de Zeus. Dans l’Iliade d'Homère, elle est « la messagère de tous les dieux éternels »[2]. Toujours assise auprès du trône d'Héra , elle est prête à exécuter ses ordres. Lorsque Héra revenait des Enfers dans l'Olympe, c'est Iris qui la purifiait avec des parfums. Héra avait pour elle une affection sans bornes, parce qu'elle ne lui apportait jamais que de bonnes nouvelles. Son équivalent latin est Arcus.
- [it] Iride (divinità)

[ru] Ирида

Ири́да (др.-греч. Ἶρις) — в древнегреческой мифологии[4] первоначально олицетворение и богиня радуги, дочь Тавманта и Электры[5], сестра Гарпий. Жена Зефира[6]. По версии, родила от Зефира Эроса[7].



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