Basic Instinct (spesso trasmesso in televisione con il titolo Basic Instinct - Istinto di base) è un film del 1992 diretto da Paul Verhoeven, e interpretato da Michael Douglas e Sharon Stone.
Basic Instinct | |
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Catherine Tramell (Sharon Stone) nella scena più famosa del film. | |
Titolo originale | Basic Instinct |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America, Francia, Regno Unito |
Anno | 1992 |
Durata | 127 min 128 min (director's cut) |
Rapporto | 2,39:1 |
Genere | thriller, erotico, giallo, noir |
Regia | Paul Verhoeven |
Soggetto | Joe Eszterhas |
Sceneggiatura | Joe Eszterhas |
Produttore | Alan Marshall |
Produttore esecutivo | Mario Kassar |
Casa di produzione | Carolco Pictures, Canal+ |
Distribuzione in italiano | Penta Distribuzione |
Fotografia | Jan de Bont |
Montaggio | Frank J. Urioste |
Effetti speciali | Rob Bottin, John Frazier |
Musiche | Jerry Goldsmith |
Scenografia | Terence Marsh, Mark Billerman, Anne Kuljian |
Costumi | Ellen Mirojnick |
Trucco | Rob Bottin, Vincent Prentice |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
Ridoppiaggio (2008)
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Logo ufficiale del film |
La pellicola, che ottenne al botteghino uno dei più alti incassi degli anni novanta, è al numero 310 nella classifica dei maggiori profitti nella storia del cinema.[1] Basic Instinct rese la protagonista Sharon Stone tra le più celebri attrici di Hollywood; una delle scene più famose è quella in cui, durante l'interrogatorio della polizia, accavallava le gambe rivelando l'assenza di biancheria intima.
Presentato in concorso al 45º Festival di Cannes,[2] ebbe anche due nomination agli Oscar e ai Golden Globe, tra cui quella per la migliore colonna sonora al compositore Jerry Goldsmith;[3] la Stone fu nominata come miglior attrice al Golden Globe, mentre Frank Urioste era fra i candidati all'Oscar al miglior montaggio.
San Francisco: l'ex star del rock Johnny Boz viene trovato morto, ucciso con un punteruolo da ghiaccio all'apice di un infuocato amplesso e il detective Nick Curran, soprannominato "Giustiziere" (in passato aveva accidentalmente sparato a due turisti, uccidendoli), è incaricato di occuparsi del caso. I sospetti cadono sulla scrittrice e psicologa Catherine Tramell, che si trovava insieme a Boz nel suo locale la notte del delitto. Curran, insieme al suo collega Gus Moran, si reca a interrogare la Tramell e trova in casa della donna Roxy Hardy, l'amante di lei, la quale dice loro che Catherine si trova nella sua casa sulla spiaggia, dicendosi certa dell'innocenza della Tramell. I due poliziotti, dopo aver parlato con la scrittrice nella sua villa di Stinson Beach, scoprono che in uno dei suoi libri un uomo viene ucciso nel letto con la stessa arma usata per sopprimere Johnny Boz: un punteruolo da ghiaccio.
Catherine accetta di essere interrogata al commissariato e, durante il confronto, accavalla le gambe rivelando di non indossare mutandine; il che lascia senza fiato i poliziotti. Quella sera, al bar, Nick ha un alterco con l'agente degli affari interni Marty Nielsen; subito dopo l'investigatore accompagna la propria ex, la psicologa Beth Garner, a casa di lei. Una volta a destinazione, Nick, come posseduto, si scaglia con incontenibile ardore su Beth, che dapprima lo asseconda ma, quando Nick inizia a usare le maniere forti, cerca di ribellarsi, supplicandolo di fermarsi. Tuttavia lui la stupra. Dopo la violenza subita da Nick, Beth gli riferisce di aver frequentato alcuni corsi con Catherine Tramell a Berkeley; poi chiede a Nick il perché della sua immotivata aggressione, ma l'uomo reagisce con noncuranza e le domanda una sigaretta. La psicologa gli dice dove trovarla e gli ordina di andarsene.
Indagando, Nick scopre che Catherine ha alle spalle una storia travagliata: i suoi genitori sono stati uccisi in un incidente in barca quando era adolescente, lasciandola così erede d'una fortuna; uno dei suoi professori dell'università, Noah Goldstein, è stato colpito nel sonno con un rompighiaccio quando Catherine frequentava UC Berkeley; il suo ex fidanzato, il pugile Manny Vasquez, è stato ucciso durante un combattimento ad Atlantic City; Nick scopre anche che molti amici di Catherine sono assassini, tra cui Hazel Dobkins, una donna che ha accoltellato a morte il marito e i tre figli il giorno di Natale del 1950.
Catherine schernisce Nick, confessandogli di sapere tutto del suo passato. Sapendo che Beth è l'unica persona in possesso del fascicolo con le sue informazioni, Nick si arrabbia con Beth, la quale ammette di averlo mostrato a Nielsen (con il quale Nick ha un violento alterco davanti a tutti gli agenti) perché questi aveva minacciato di farlo espellere dalla polizia; Nielsen viene trovato morto nella sua auto quella notte, ucciso con un colpo di pistola, e Nick è il primo sospettato: viene perciò sospeso, in attesa dei risultati d'una perizia psichiatrica.
Nick s'innamora di Catherine e i due iniziano una torbida relazione messa a dura prova da Roxy, che è gelosa di Catherine e muore nella Lotus di quest'ultima, dopo aver tentato di uccidere il poliziotto. Catherine ha intenzione di scrivere un romanzo su un uomo che cade nelle mani della persona sbagliata per poi venire da questa ucciso, e sceglie Nick come personaggio. Si scopre che anche Roxy aveva un passato criminale: aveva ucciso i suoi due fratelli con un rasoio quando aveva sedici anni. Catherine rivela in seguito di avere avuto un'avventura sessuale al college con Lisa Hoberman, che poi si rivelò ossessionata da lei; Nick scopre che Lisa non è altro che la sua ex, Beth; si scopre anche che Beth era stata sposata con un uomo poi ucciso nel corso d'una sparatoria.
Nick va nella casa di Catherine, la quale sta stampando le ultime pagine del suo nuovo libro. Dopo aver letto velocemente poche righe, Nick capisce che il romanzo parla d'un investigatore che giace morto con le gambe sporgenti dalle porte di un ascensore. Catherine arriva e spiega d'aver concluso il proprio libro; ambiguamente, dice addio a Nick. Questi vede Gus, che s'è organizzato per incontrare un compagno d'università di Catherine in un albergo, e scopre poi che cosa realmente è successo tra Catherine e Beth. Mentre Nick aspetta in macchina, Gus entra nell'ascensore dell'albergo ma, quando esce, una figura incappucciata salta fuori e colpisce Gus più volte con un punteruolo. Nick raggiunge Gus troppo tardi e lo trova agonizzante con le gambe sporgenti dalle porte dell'ascensore: la stessa scena descritta nel libro di Catherine.
Proprio in quel momento arriva Beth, giunta lì dopo aver ricevuto il messaggio di Gus. Appena Beth avvicina la mano alla propria tasca, Nick prende la pistola di Gus e spara a Beth, uccidendola. Nick sospetta che lei abbia ucciso Gus, ma nella tasca della donna vi sono solo chiavi. La polizia arriva e scopre una parrucca bionda, un impermeabile SFPD e un punteruolo, l'arma usata per uccidere Gus, in una scala: gli agenti concludono che Beth ha abbandonato gli oggetti sentendo arrivare Nick; nella casa di Beth, messa a soqquadro, vengono trovati indizi che sembrerebbero indicare che è lei l'assassina.
Nick torna a casa sua, dove trova Catherine ad aspettarlo, e mentre i due fanno l'amore lei sembra intenzionata ad afferrare il punteruolo posizionato sotto il letto; ma, mentre sta per ucciderlo, lascia andare l'arma perché ormai è innamorata di lui, e i due continuano il rapporto sessuale.
La sceneggiatura, scritta nel 1980 da Joe Eszterhas, ebbe subito un grande risalto mediatico, a tal punto da essere alla base di un'asta economica tra varie compagnie cinematografiche; alla fine la Carolco Pictures ebbe la meglio, per una somma pari a 3 milioni di dollari.[4][5] Eszterhas, che aveva scritto il soggetto in soli 12 giorni,[6] fu sostituito dallo sceneggiatore Gary Goldman in fase di preproduzione. Il bilancio del film fu di circa 49 milioni di dollari.[7]
Chuck Norris, Al Pacino, Harrison Ford, Kevin Costner, Robert De Niro, Sean Penn, Tom Hanks, Charlie Sheen, Michael J. Fox, Sylvester Stallone, Jack Nicholson, Bruce Willis, Don Johnson, Martin Sheen, Dennis Quaid, Jeff Bridges e John Travolta furono considerati per il ruolo di Nick Curran;[8] alla fine fu scelto Michael Douglas. Oltre 50 attrici furono considerate per il ruolo di Catherine Trammell, tra le quali Kim Basinger (proposta da Douglas per il ruolo, che però rifiutò); anche Greta Scacchi,[9] Meg Ryan,[10] Demi Moore[11] e Julia Roberts furono considerate, ma non si mostrarono interessate, così come Geena Davis, Michelle Pfeiffer, Kathleen Turner, Jodie Foster ed Ellen Barkin, a causa delle numerose scene erotiche presenti nel film;[4] fu infine ingaggiata Sharon Stone, all'epoca poco conosciuta e che pochi anni prima aveva avuto una parte di rilievo in Atto di forza, sempre di Verhoeven, accanto ad Arnold Schwarzenegger. La Stone per questo ruolo ricevette un compenso di 500.000 dollari, uno dei salari più bassi dell'epoca.[12]
Le riprese furono effettuate a San Francisco tra il maggio e il novembre 1991.
Gli abiti dei due protagonisti furono curati dallo stilista italiano Nino Cerruti del Lanificio Fratelli Cerruti.
La scena del primo rapporto consumato tra i personaggi di Douglas e della Tripplehorn venne girata all'insaputa degli attori, che pensavano fosse solo una prova.[13] Nelle intenzioni del regista, inoltre, la sceneggiatura prevedeva una scena di sesso lesbico alla quale avrebbe dovuto partecipare anche Curran, ma Douglas rifiutò, così come declinò qualsiasi scena che prevedesse un nudo frontale integrale; Verhoeven allora rimosse la scena, d'accordo con Eszterhas.[8] I due collaboreranno nuovamente nella pellicola Showgirls.
In un'intervista concessa nel 2006, Sharon Stone ha rivelato che la famosa scena dell'interrogatorio venne girata a tradimento dal regista Verhoeven: secondo la Stone, il regista le avrebbe chiesto di togliere le mutandine bianche perché troppo evidenziate nella cinepresa, promettendole che non si sarebbe visto nulla; tuttavia alla prima al Festival di Cannes, quando la Stone vide la scena, sentendosi tradita s'avvicinò al regista e lo schiaffeggiò.[14]
A causa delle numerose scene violente ed erotiche presenti nel film, alcune nazioni hanno imposto i seguenti divieti ad un pubblico minore:
In Italia il film arrivò il 18 settembre 1992, distribuito da Penta Distribuzione: uscì col visto censura (vietato ai minori di 14 anni). Fu poi trasmesso in prima visione su Canale 5 il 3 ottobre 1994, facendo registrare un ascolto di 10.599.000 spettatori e un indice del 40,31%, divenendo una delle pellicole più viste in prima TV sulle reti Mediaset.[15] Nel 2008 la Universal Pictures ha ridoppiato il film[16]
Il film arrivò nelle sale americane il 22 marzo 1992; al suo primo fine settimana d'apertura incassò 15 milioni di dollari, spodestando Fusi di testa; nel fine settimana successivo venne superato da Chi non salta bianco è, ma continuò a registrare ottimi incassi, fino a tornare definitivamente in testa al botteghino il successivo 19 aprile 1992 con oltre 6,6 milioni di dollari, rimanendovi per quasi un mese, periodo in cui gli incassi salirono sempre più, oscillando tra i 4 e i 5 milioni ogni fine settimana, per poi cedere la prima posizione il 17 maggio 1992 ad Arma letale 3. Negli Stati Uniti Basic Istinct ha incassato in totale 117.727.000 dollari.[17]
Uscito successivamente in Gran Bretagna e Giappone, anche qui registrò numeri primati, incassando circa 19 milioni di dollari in entrambi i paesi; in Italia il film ottenne oltre 30 miliardi di lire, superando a sorpresa pellicole molto attese e fenomeni del momento come Gli spietati, Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York, Sister Act - Una svitata in abito da suora e il già citato Arma letale 3.[18] A fine anno registrò ottimi numeri anche in Australia ($ 12.756.984) e Spagna ($ 13.494.024). A livello mondiale, Basic Instinct ha incassato 352.927.224 dollari, diventando uno dei maggiori successi commerciali del 1992, posizionandosi al 4º posto, dietro solo a Aladdin, Guardia del corpo e Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York.[19] Fu inoltre uno dei maggiori successi finanziari della Carolco Pictures.
Alla sua uscita, ricevette critiche contrastanti. Il sito Rotten Tomatoes gli assegnò una valutazione positiva del 54%, mentre Metacritic diede un giudizio di 41 pareri positivi su 100 recensioni.[20][21] Venne tuttavia ben accolto dal quotidiano New York Times e dalla rivista Rolling Stone,[22] mentre tra i giudizi più freddi ci furono quelli di Dave Kehr[23] e Roger Ebert, il quale valutò la pellicola con 2 stelle su 4, scrivendo: «Il film è come un cruciverba: ti mantiene interessato finché non lo risolvi, dopo di che diventa solo un inutile scarabocchio di caselle riempite».[24]
Il clamore suscitato dal film, anche sui media, è stato notevole; a ciò hanno contribuito pure i variegati giudizi critici ricevuti, che vanno dall'entusiasmo alla stroncatura.
Molto criticate sono state le scene di sesso presenti nel film; in particolare hanno provocato scandalo il primo rapporto tra i protagonisti (la Stone e Douglas), quella iniziale del primo omicidio e quella tra Curran e la psicologa Beth. Numerosi critici contestarono la palese sessualità di quelle scene, definite «eccessivamente spinte» e, in alcuni punti, «tendenti al violento», quasi inscenando un rapporto sadomaso.[25]
In risposta alle critiche, il regista Paul Verhoeven disse che «[l]e scene bollenti sono frutto di ore e ore di revisione della sceneggiatura da parte mia e di Joe Eszterhas; non ci vergogniamo di nulla: la nostra è stata una scelta di lavoro"».[25][26] Anche il critico Roger Ebert espresse il proprio disappunto verso le critiche al film, pur riconoscendo un certo sadismo nella rappresentazione delle scene di sesso da parte di Verhoeven.
Furono molte inoltre le proteste di chi considerava la raffigurazione di Catherine Tramell un'offesa nei confronti dei diritti delle donne, in particolare quelle impegnate nella difesa dei diritti omosessuali;[27] anche in questo caso non mancarono posizioni controverse tra i critici, divisi tra chi appoggiava tale posizione e chi invece ne minimizzava l'importanza.[28]
Durante le riprese il film è stato contestato da molti attivisti per i diritti gay, i quali hanno constatato una rappresentazione negativa degli omosessuali:[21][25] svariati membri del gruppo di attivisti lesbiche e bisessuali LABIA si adoperarono per boicottare la pellicola alcuni giorni prima della sua uscita.
Altri gruppi di attivisti si riversarono in teatri e cinema agitando con cartelli con frasi come «Kiss my ice pick» ('Bacia il mio rompighiaccio'), o anche «Hollywood promotes anti-gay violence» ('Hollywood promuove la violenza contro gli omosessuali') e «Catherine did it! The bisexual did It» ('È stata Catherine! è stata la bisessuale');[26][29] alcuni hanno addirittura interpretato le tendenze sessuali presenti nel film una sorta di «fascismo» contro i diritti degli omosessuali.
Alla prima, al Festival di Cannes 1992, non mancarono tentativi di boicottaggio della pellicola. Verhoeven e Eszterhas si difesero dalle critiche; in particolare, il regista sottolineò che «Il fascismo non c'entra niente, non basta alzare la voce; significa non accettare no».[26] Roger Ebert scrisse che «[p]er quanto riguarda le presunte offese verso le comunità omosessuali, i manifestanti contro il film potrebbero prendere atto che anche la rappresentazione degli eterosessuali del film, a partire da Douglas, è ugualmente offensiva. Tuttavia c'è da tempo una certa freddezza da parte di Hollywood verso il casting di omosessuali nei film».[30]
La critica e accademica Camille Paglia ha invece denunciato le proteste e i movimenti degli attivisti omosessuali contro il film, in particolare elogiando la performance di Sharon Stone, a suo parere «una delle più grandi prestazioni di un'attrice sul grande schermo».[31] Anche quest'ultima affermazione di Camille Paglia non fu apprezzata da qualche critico cinematografico che, pur ribadendo la bravura della Stone nel ruolo affidatole, sottolineò che «ci sono ruoli ben più meritevoli».[32]
La scena più nota del film è senz'altro quella dell'interrogatorio, durante il quale il personaggio interpretato da Sharon Stone, mentre risponde alle domande dei poliziotti, accavalla le gambe, mostrando, senza lasciare nulla all'immaginazione, di non indossare alcun indumento intimo; questa scena è diventata molto popolare nel tempo, oltre a essere l'emblema che ha reso celebre la pellicola; tuttavia è stata anche criticata da diverse persone.
In particolare, negli anni molti si sono chiesti se la scena fosse frutto del caso o se invece fosse stata voluta dal regista per innescare la carica erotica nello spettatore. Molti critici hanno ipotizzato che, nel caso questa seconda ipotesi fosse veritiera, il film potrebbe essere indicato, oltre che come thriller, anche come pellicola a sfondo sessuale, e quindi rivolta a un tipo di pubblico selezionato; tali dubbi non sono mai stati chiariti del tutto dal regista Verhoeven, che non ha mai specificato se la scena fosse voluta o fosse un'improvvisazione. La stessa Stone nel 2014 ha criticato quella scena, rivelando che fu un trucco del regista, che le consigliò di togliersi le mutandine, assicurandole che non si sarebbe visto nulla; l'attrice vide successivamente la scena durante la presentazione della pellicola a Cannes e, rivelando di essersi sentita tradita dal regista, gli si avvicinò per schiaffeggiarlo.[33]
Sono piovute critiche anche sull'uso incessante e quasi invitante di sigarette all'interno del film da parte dei due personaggi principali; Joe Eszterhas all'inizio non si curò della cosa ma, quando nel 2001 gli venne diagnosticato un tumore alla laringe, si scusò pubblicamente per questa scelta artistica.[27]
Il film ha avuto un seguito nel 2006 con Basic Instinct 2 di Michael Caton-Jones, con protagonista sempre la Stone, stavolta affiancata da David Morrissey, Charlotte Rampling e David Thewlis.
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