Mission: Impossible III è un film del 2006 diretto da J. J. Abrams.
Mission: Impossible III | |
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Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 2006 |
Durata | 126 min |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | azione, spionaggio, thriller |
Regia | J. J. Abrams |
Soggetto | Bruce Geller (serie tv) |
Sceneggiatura | Alex Kurtzman, Roberto Orci, J. J. Abrams |
Produttore | Tom Cruise, Paula Wagner |
Produttore esecutivo | Stratton Leopold |
Casa di produzione | Paramount Pictures, Cruise/Wagner Productions |
Distribuzione in italiano | Paramount Pictures |
Fotografia | Daniel Mindel |
Montaggio | Maryann Brandon, Mary Jo Markey |
Effetti speciali | Dan Sudick, Roger Guyett |
Musiche | Michael Giacchino |
Scenografia | Scott Chambliss, Daniel T. Dorrance, Karen Manthey |
Costumi | Colleen Atwood |
Trucco | Michèle Burke, Francisco X. Pérez |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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La pellicola è il seguito di Mission: Impossible di Brian De Palma e di Mission: Impossible II di John Woo.
Ethan Hunt lavora ancora per l'IMF (Impossible Mission Force), ma ha ormai lasciato le missioni operative; oggi l'ex agente si occupa dell'addestramento delle nuove reclute, e tutte le sue attenzioni sono ora riservate alla sua ragazza Julia Meade, una giovane e bella infermiera che però è ignara di quale sia il vero lavoro del suo compagno. Il giorno del loro fidanzamento, però, Ethan viene contattato da John Musgrave - suo ex compagno e amico - che gli chiede di partecipare ad un'ultima missione: una sua giovane e brillante allieva, Lindsey Farris, è stata catturata durante una delicata missione a Berlino, e l'IMF deve organizzare il suo recupero, anche in virtù delle informazioni che la giovane agente ha scoperto.
Ethan accetta - per l'amicizia che lo lega alla ragazza - e insieme al vecchio amico e collega Luther Stickell organizza una squadra (di cui entrano a fare parte i giovani Declan Gormley e Zhen Lei) per l'operazione di recupero. Purtroppo la missione non va a buon fine, e Lindsey muore tra le braccia di Ethan (a causa di una microbomba innestata nella testa della ragazza) dopo una sparatoria e una sfortunata fuga in elicottero. Prima di morire, però, la ragazza riesce ad informarlo della sua scoperta riguardo all'esistenza di una talpa all'interno della loro sezione. A questo punto Ethan, andando contro la volontà di Theodore Brassel, direttore dell'agenzia, decide di ritornare un agente operativo e di organizzare un'altra missione con la sua nuova squadra per dare la caccia agli assassini di Lindsey - che vengono individuati nella misteriosa organizzazione terroristica guidata da Owen Davian - e allo stesso tempo cercare il traditore che agirebbe all'interno della IMF.
Tramite i resti degli hard disk recuperati nella precedente missione, vengono a scoprire che Davian sarà alla Città del Vaticano per vendere una certa arma dal nome in codice di "Zampa di Lepre". La missione sembra andare a buon fine, infatti Davian viene catturato insieme alla sua valigetta contenente le informazioni su dove si trovi la Zampa di Lepre, però quando lo stanno portando nella struttura dell'IMF vengono attaccati da un elicottero guidato da mercenari, che recupererà Davian sotto gli spari di Ethan.
Poco dopo Davian chiamerà Ethan dicendo che per rivedere Julia, che è stata rapita, dovrà recuperare per lui la Zampa di Lepre entro 48 ore, ma proprio in quel momento delle guardie dell'IMF catturano Ethan, ormai considerato un criminale a causa dell'ultima missione a Roma, e così viene portato nella struttura dell'IMF e viene legato. John Musgrave, l'amico di Ethan, riesce a dargli una lametta per liberarlo così Ethan scappa e va a Shanghai dove viene raggiunto dal resto della squadra, e dove sanno che si trova la Zampa di Lepre. Ethan riesce a rubare la Zampa di Lepre da un palazzo di massima sicurezza, stordendo le guardie, e fa in tempo a chiamare Davian per salvare Julia.
Durante lo scambio per salvare Julia, Ethan, ancora con il giubbotto dell'IMF addosso, viene addormentato, e al suo risveglio scopre che hanno impiantato nel suo cervello una carica esplosiva come quella di Lindsey, e scopre che la talpa dell'IMF non è Brassel, bensì John Musgrave, amico e collega di Ethan che gli rivela come stanno le cose. Ethan riesce a liberarsi e a mettere momentaneamente fuorigioco John e va nel palazzo dove si trova Julia, e dopo uno scontro con Davian, Ethan ha la meglio e lo uccide ma la carica che ha in testa sta per ucciderlo, così dice a Julia che l'unico modo che ha di sopravvivere è di prendere una scarica elettrica che fermerà la carica e anche il suo cuore, e le chiede di rianimarlo una volta fermata la carica.
Nel frattempo Julia con la beretta M9 di Ethan è costretta a uccidere John Musgrave che intanto stava entrando nell'edificio con la Zampa di Lepre ed era ignaro di chi ci fosse ad aspettarlo, così Julia riesce a rianimare Ethan e salvarlo. Ethan e Julia stanno per partire per la luna di miele, così lei fa conoscenza dei colleghi di lavoro di Ethan, e Brassel assicura a Ethan che per lui è tutto a posto e che la Casa Bianca non vede l'ora di assegnargli altre missioni, ma Ethan fa intendere a Brassel che per lui non ci saranno più missioni, ma solo una tranquilla vita con la donna che ama.
Nel 2002, i produttori del film volevano David Fincher come regista.[1] A causa di alcune divergenze sulla sceneggiatura del film però, il regista rifiutò l'offerta e si dedicò a un altro film. Nella visione di Fincher, il film era R-Rated (ovvero vietato ai minori di 17 anni), era incentrato su un traffico di organi in Africa e vedeva la formazione di un team speciale capeggiato da Tom Cruise per fermare tutto ciò.[2] David venne così sostituito dal regista Joe Carnahan, che però, dopo una disputa sul tono del film, abbandonò il progetto nel luglio del 2004.[3] Carnahan lavorò al film per 15 mesi[4] e lavorò alla sceneggiatura con Frank Darabont.[5] Dopo l'addio di Carnahan, Tom Cruise offrì il ruolo di regista a J. J. Abrams, che accettò.[6] Il regista dovette però ritardare la produzione del film a causa degli obblighi contrattuali con le serie televisive Alias e Lost. La sceneggiatura, prima di essere scritta da Alex Kurtzman e Roberto Orci, passò tra le mani di molti sceneggiatori, ovvero Dean Georgaris, Dan Gilroy, Robert Towne e Frank Darabont.[7]
Inizialmente il regista Joe Carnahan (che poi abbandonò il progetto) offrì a Thandie Newton il ruolo di Nyah Nordoff, che aveva già interpretato in Mission: Impossible II; tuttavia l'attrice britannica declinò l'offerta. Nel cast della pellicola, inoltre, erano presenti anche Kenneth Branagh (nel ruolo dell'antagonista principale)[8] e Carrie-Anne Moss.[9] Grazie a una ristrutturazione del budget, il regista J. J. Abrams assunse un nuovo cast di attori e, in particolare, pagò il cachet di Tom Cruise.
Le riprese sono iniziate in Italia il 18 luglio del 2005 e si sono concluse nel mese di ottobre. Quasi tutte le scene che sembrano essere ambientate nella Città del Vaticano in realtà sono state girate all'interno della Reggia di Caserta; la sequenza dell'ingresso al Vaticano è stata ripresa in via della Pilotta, nel rione Trevi. L'unica parte del film girata veramente a ridosso del confine Italia/Città del Vaticano è quella riferita all'ingorgo stradale: il film mostra il tratto finale di Viale Vaticano a Roma. Anche le scene notturne che coinvolgono i grattacieli di Shanghai sono in realtà state girate a Los Angeles. Le altre riprese furono effettuate nella città di Berlino, in Germania, e nella vecchia città di Xitang, in Cina.
Cruise, nel suo ruolo di produttore, aveva richiesto al governo tedesco il permesso di girare nella cupola di vetro del Parlamento tedesco, il Bundestag. Cruise aveva precedentemente visitato l'ufficio dei disegnatori Foster&Partners, ed era rimasto molto impressionato. La sua richiesta è stata negata, comunque, dal Presidente del Parlamento Tedesco Wolfgang Thierse: «l'edificio non è disponibile per la location di un film e rifiutiamo ogni richiesta di usarlo per usi simili», è stata la sua risposta.
Il film, distribuito dalla Paramount Pictures, è uscito nelle sale negli Stati Uniti d'America e in Italia il 5 maggio 2006.
Il film è stato un discreto successo al botteghino. Ha incassato 16,6 milioni di dollari nel suo giorno di apertura e 47,7 milioni di dollari nel suo primo weekend di apertura. La pellicola è restata al numero uno di incassi con 25 milioni di dollari durante il suo secondo weekend, superando Poseidon fermo a 22,2 milioni di dollari. Il film è rimasto nella Top 10 del botteghino per tutte le prime sei settimane. Complessivamente ha incassato in patria 134,000,000 di dollari a fronte di un budget di 150,000,000, diventando il secondo film del 2006 a superare la soglia dei 100 milioni di dollari, insieme a L'era glaciale 2 - Il disgelo. L'incasso mondiale è stato di 263,820,211 di dollari, tuttavia l'incasso totale è stato significativamente inferiore a quello del secondo capitolo della saga, che nel 2000 raggiunse 546 milioni di dollari.[10]
Ad oggi, Mission: Impossible III, rimane il film della saga di Mission: Impossible col minor incasso sia in patria che a livello internazionale.[11]
Il film ha avuto critiche contrastanti. Il sito Box Office Mojo ha dichiarato: «Mission: Impossible III manca del forte gancio e senso del divertimento dei suoi predecessori nella sua presentazione al pubblico, il che è più dannoso di qualsiasi cosa Cruise abbia fatto nella sua campagna stampa»;[12] ciò riferito a una famosa intervista rilasciata a Oprah Winfrey nel 2005, in cui l'attore si rese protagonista di comportamenti bizzarri, creando grosso scalpore tra i media.[13] Tale comportamento, portò inizialmente la produzione a chiedersi se licenziare Cruise, per poi ripensarci in un secondo momento;[14] secondo alcuni critici, inoltre, il comportamento di Cruise durante la succitata intervista minò notevolmente gli incassi della pellicola.[13]
Ian Nathan di Empire ha dichiarato che Mission: Impossible III ha «una ispirata mezz'ora pompata da una solida azione», ma ha aggiunto che «ora viviamo in un universo post-Bourne e del ricalibrato-Bond, dove Ethan Hunt sembra un po' perso».[15]
Sul sito aggregatore di critici cinematografici Rotten Tomatoes, Mission: Impossible III ha ricevuto il 70% di recensioni positive da parte della critica, con una media di 6,6 basata su 221 recensioni.[16]
All'interno della pellicola, sono presenti alcuni riferimenti a Lost, serie televisiva creata dal regista di Mission: Impossible III, J. J. Abrams:
La pellicola ha avuto altri quattro sequel: Mission: Impossible - Protocollo fantasma (2011), Mission: Impossible - Rogue Nation (2015), Mission: Impossible - Fallout (2018) e Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno.
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