fiction.wikisort.org - Personaggio

Search / Calendar

Per pianeti immaginari si intendono tutti i luoghi genericamente abitabili di carattere astronomico, completamente inventati o ridescritti immaginariamente a partire da quelli realmente esistenti che si trovano in opere letterarie, cinematografiche e d'animazione. Non costituiscono quindi un pianeta ipotetico, perché i lettori non credono nella loro reale esistenza.

Un immaginario paesaggio di un altro pianeta (Gateport di Frank Lewecke)
 
Un immaginario pianeta con due lune
 
Rappresentazione artistica di un immaginario pianeta dotato di ecosistema

L'esplorazione di altri mondi è uno dei temi più antichi e ricorrenti nella fantascienza. I pianeti immaginari possono essere utilizzati come ambientazione oppure descritti nelle opere di narrativa.[1]


Storia


Lo stesso argomento in dettaglio: Pluralità dei mondi.

Prima che Galileo volgesse il telescopio verso il cielo, i pianeti del sistema solare non erano riconosciuti come mondi o luoghi in cui si potesse mettere piede: erano visibili agli osservatori semplicemente come punti luminosi, distinguibili dalle stelle solo per il loro moto.

Nel sistema di Tolomeo (100-150 circa), l'astronomo alessandrino le cui opere furono alla base di tutta l'astronomia europea durante Medioevo e Rinascimento, i pianeti erano luci fissate in una serie di sfere trasparenti che girano intorno alla Terra, che era l'unico e solo centro dell'universo.[2] Dante Alighieri (1265-1321), nel suo Paradiso,[3] descrive l'ascesa del suo narratore attraverso le sfere celesti della Luna, i pianeti da Mercurio a Saturno e di lì alla sfera delle stelle fisse e al cielo degli angeli. Dante presuppone che la luce dei pianeti sia una combinazione di luce impartita dalla volontà divina e dello splendore dei beati che abitano le sfere. Questi pianeti sono, tuttavia, del tutto eterei: possiedono luce ma nessuna forma fisica o geografia.

Ludovico Ariosto nel suo epico Orlando furioso (1513),[4] ironicamente manda il suo eroe in una Luna dove si può ritrovare tutto ciò che è andato perso sulla Terra, ma il concetto che i pianeti fossero veri corpi fisici non venne preso sul serio fino a quando Galileo scoprì (nel 1609-1610) che la Luna aveva rilievi nella sua superficie, e che gli altri pianeti avrebbero potuto quantomeno essere risolti in dischi.[5] Nel 1543 Niccolò Copernico aveva già postulato che i pianeti orbitano intorno al Sole, come la Terra. La combinazione di questi due concetti portò al pensiero che i pianeti avrebbero potuto essere "mondi" simili alla Terra.[6] Esprimere in pubblico tali concetti poteva tuttavia essere pericoloso: Giordano Bruno, messo al rogo nel 1600 come eretico, aveva immaginato un numero infinito di altri mondi in De l'infinito universo e mondi (1584).[7]. In Occidente, non si riconosceva ancora l'esistenza di tali mondi, nonché di quelli abitati, cosa, invece, presente nell'Induismo e, accennata in parte, anche nella Bibbia.


Nell'epoca della fantascienza


Durante i primi decenni della fantascienza, Marte rappresentò il pianeta più frequentemente utilizzato e romanzato del nostro sistema solare; le sue condizioni in superficie erano ritenute le più favorevoli alla vita: l'idea di Percival Lowell riguardo ai canali di Marte era tenuta in seria considerazione. Marte oggi è invece ritratto soprattutto come oggetto di terraformazione.

Durante la prima metà del Novecento, Venere costituiva a sua volta un soggetto popolare. Il pianeta Venere è assai simile alla Terra in quanto a dimensioni e gravità alla superficie, e la superficie è occultata da una spessa coltre di nubi. Venere era generalmente descritto come un mondo temperato, umido, coperto di paludi e di giungla dove la vita era abbondante, spesso con allegorie sottilmente velate del colonialismo europeo in Africa. Il pianeta è nella realtà un mondo inospitale: le nuvole sono di acido solforico, l'atmosfera, molto più spessa di quella terrestre, è composta prevalentemente di biossido di carbonio (la pressione atmosferica è 92 volte quella della Terra) e la temperatura alla superficie potrebbe fondere il piombo.

Gli scrittori nelle loro opere hanno creato migliaia di pianeti immaginari. La maggior parte di questi sono quasi indistinguibili dalla Terra, e questo è il motivo per cui Brian M. Stableford li chiama "cloni della Terra". Si tratta in molti casi di un espediente che permette maggiore libertà nell'ambientare delle vicende avventurose, slegandole dallo spazio e dal tempo a noi noti. In questi mondi, le differenze rispetto alla Terra sono prevalentemente di tipo sociale, come ad esempio Barrayar nella fantascienza di Lois McMaster Bujold; altri tipici esempi sono i pianeti prigione, le culture primitive, estremismi politici e religiosi e società pseudo-medievali (vedi anche: Utopia, Distopia, Fantapolitica).

Pianeti più insoliti dal punto di vista fisico si possono invece trovare nelle opere di fantascienza hard o classica; tipici esempi sono quelli che presentano su gran parte della loro superficie un unico ambiente climatico, ad esempio i pianeti desertici, i mondi acquatici, artici o interamente ricoperti da foreste.

Alcuni scrittori, scienziati e artisti hanno poi speculato riguardo a mondi artificiali o pianeti-equivalenti; come il Mondo Anello de I burattinai (Ringworld) di Larry Niven, le sfere di Dyson di Freeman Dyson o Globus Cassus di Christian Waldvogel.

Alcuni mondi fantasy sono a loro volta descritti come pianeti alieni.


Elenco di pianeti immaginari


Ecco un elenco (necessariamente non esaustivo) di pianeti immaginari descritti nelle opere letterarie e cinematografiche, nei fumetti e in altri media.

Per degli elenchi su serie specifiche vedi anche Pianeti di Guerre stellari - Categoria:Pianeti di Star Trek - Pianeti di Stargate - Pianeti dell'Universo della Fondazione - Lista dei pianeti di Dune.

Per un elenco delle stelle e sistemi planetari vedi Stelle e sistemi planetari nella fantascienza.

Indice
0 - 9 A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z ?

A



B



C



D


Le lune di Darkover, rispettivamente da sinistra: Liriel (colore viola), Kyrrdin (colore blu), Idriel (colore verde), Mormallor (colore bianco-madreperlaceo)
Le lune di Darkover, rispettivamente da sinistra: Liriel (colore viola), Kyrrdin (colore blu), Idriel (colore verde), Mormallor (colore bianco-madreperlaceo)

E



F



G


Mappa semplificata di Gor, ambientazione dei romanzi di John Norman
Mappa semplificata di Gor, ambientazione dei romanzi di John Norman

H



I



J



K



L



M



N



O



P



Q



R



S



T



U



V



W



X



Y



Z



Note


  1. George Mann, The Mammoth Encyclopedia of Science Fiction, Robinson, 2001, ISBN 1-84119-177-9.
  2. Claudius Ptolemaeus, Ptolemy's Almagest, New York, Springer-Verlag, 1984, ISBN 0-387-91220-7.
  3. Alighieri Dante, Paradiso, New York, Signet, 2001, ISBN 0-451-52805-0.
  4. Ludovico Ariosto, Orlando Furioso, London, Oxford University Press, 1974, ISBN 0-19-212576-1.
  5. Galileo Galilei, Sidereus Nuncius, Chicago, University of Chicago Press, 1987, ISBN 0-226-27902-2.
  6. Nicolaus Copernicus, De revolutionibus orbium caelestium, Amherst, Prometheus Books, 1995, ISBN 1-57392-035-5.
  7. Dorothea Waley Singer, Giordano Bruno, his life and thought, New York, Greenwood Press, 1968.
  8. Awake!, settembre 2012, pp. 3, 4.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Fantascienza
Portale Fantasy



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2024
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии