L'Ansatsuken (暗殺拳? lett. "Pugno assassino") è un'arte marziale fittizia praticata da alcuni personaggi dell'universo videoludico di Street Fighter.
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Nato dall'unione di varie tecniche di combattimento orientali come il Karate, il Judo, lo Shotokan e il Tae Kwon Do, l'Ansatsuken presenta come caratteristica peculiare la libertà con la quale ogni praticante sviluppa le proprie tecniche personali dopo anni di allenamento comuni a tutti i discepoli: benché infatti nasca come tecnica per assassinare, l'Ansatsuken conosce anche varianti meno violente.
L'addestramento inizia fin dall'infanzia e, oltre alla parte fisica, il novizio impara anche ad addestrare il proprio Ki grazie alla meditazione Zen e all'esercizio spirituale.
Secondo quanto si apprende da Ryu in Capcom vs. SNK 2, l'Ansatsuken nacque in Giappone durante il periodo feudale e il primo praticante di cui si abbia conoscenza è Goutetsu, il maestro di Akuma e di Gouken.
Questi ultimi svilupparono due diverse scuole dell'Ansatsuken: il primo si dedicò alle tecniche proibite, il "Satsui No Hado" o Hado Oscuro, una forma di energia spirituale che permette di raggiungere un'incredibile potenza sacrificando la propria umanità (motivo per cui Akuma assassinò il suo maestro, colpevole secondo lui di non avergli insegnato le tecniche più pure del proprio stile); il secondo invece fondò un Dojo all'interno del quale praticava e insegnava uno stile meno violento e dedito alla preservazione della propria umanità piuttosto che all'annientamento di essa allo scopo di ricercare il delicato equilibrio tra grazia, velocità e potenza.
Tra gli allievi più celebri di Gouken, secondo la serie canonica dei giochi e il fumetto UDON, compaiono Ryu, Ken e Dan quest'ultimo per un breve periodo.
Benché ogni lottatore tenda a dare una propria impronta allo stile, l'Ansatsuken è caratterizzato da alcuni aspetti e regole comuni a tutti i praticanti: l'addestramento, che inizia fin dalla fanciullezza, consiste in un duro esercizio fisico abbinato a un difficile esercizio spirituale al fine di sviluppare non solo il corpo ma anche e soprattutto la mente del guerriero. L'iniziato impara i fondamentali dello stile Shotokan e del Karate ed esercita il proprio Ki fino a controllarlo del tutto. Solo dopo alcuni anni l'iniziato è in grado di padroneggiare completamente la propria energia e di focalizzarla in alcuni punti del corpo per rilasciarla sotto forma di fiamma più o meno intensa.
Sul piano fisico l'Ansatsuken è caratterizzato dall'uso di calci, pugni e prese. Le mosse più peculiari (definite nei giochi "Mosse Speciali") sono:
Le versioni potenziate delle mosse speciali (definite nei giochi come "Super Combo" o "Ultra Combo") sono:
Vi sono ovviamente innumerevoli altre varianti delle mosse tipiche di ogni personaggio.
I praticanti dello stile secondo la serie canonica sono:
I guerrieri che abbracciano "l'intento omicida" praticano quasi un altro stile che può essere riassunto nella formula "Satsui No Hado" (殺意の波動, "intento omicida" per l'appunto). Dominato dal Ki oscuro, il guerriero subisce anche una metamorfosi fisica più o meno evidente e il suo stile è caratterizzato da una violenza sfrenata e distruttrice.
Il Tatsumaki Senpukyaku (竜巻旋風脚, all'incirca "Calcio Mulinello Tornado") è una tecnica dell'Ansatsuken che si esegue in aria (cioè con il personaggio che si solleva dal suolo, benché in alcuni giochi sia utilizzabile anche durante i salti) e prevede il movimento rotatorio del corpo con le gambe che formano un angolo retto: in questo modo un piede serve per sferrare i calci rotanti e l'altro come appoggio a terra a tecnica terminata. Durante l'esecuzione della tecnica il personaggio si muove in avanti contro l'avversario o gli avversari.
Sia Ken Masters che Ryu sono in grado di utilizzarla, ma con leggere differenze: Ryu si basa molto sulla forza del colpo, stendendo direttamente l'avversario con un calcio andato a buon fine e rinunciando alla velocità; Ken, invece, lo esegue molto più velocemente, il che comporta meno forza ma l'utilizzo della tecnica come combo. Altri personaggi, come Akuma e Dan, sono in grado di utilizzare tecniche simili.
Generalmente la mossa è eseguita premendo la sequenza basso, basso-indietro, indietro sul controller, seguita da uno dei tasti calcio (solitamente i giochi di Street Fighter prevedono 6 tasti: pugno debole-medio-forte e calcio debole-medio-forte). A seconda della "potenza" del calcio, il personaggio esegue più o meno rotazioni su se stesso.
Per quanto riguarda l'esecuzione durante i salti, a seconda dei diversi giochi può:
Nella serie Street Fighter EX la tecnica è stata implementata in diversi modi. In EX 1 la mossa gira più lentamente rispetto ad altri giochi di Street Fighter ed è necessario ripetere il comando basso-indietro-calcio ad ogni "giro" per darsi ulteriore spinta; a seconda di quale tasto di calcio si preme, il "giro" successivo levita alla stessa altezza oppure più in alto. In EX 3 con Ryu il funzionamento è analogo a quello di EX 1 (ma è stata resa più facile l'immissione dei comandi successivi, semplicemente indietro-calcio), mentre a Ken e ad Evil Ryu è stato ripristinato un Tastumaki Senpukyaku "classico" (come quello degli altri giochi di Street Fighter).
Il nome del Tatsumaki Senpuukyaku è stato per anni storpiato e modificato dagli utenti italiani ed internazionali in genere, questo perché la prima definizione ufficiale arrivò in Italia solo con la versione europea di Street Fighter II per Super Nintendo, nell'opuscolo delle istruzioni si dà finalmente il nome a quella mossa che in tanti avevano provato a indovinare sentendola pronunciare da una voce sintetizzata nella versione Arcade (all'epoca non si potevano registrare voci umane nei videogiochi perché occupavano troppa memoria). Ryu e Ken infatti, nell'eseguire questa mossa pronunciano una parola molto lunga in maniera molto veloce, che analogamente all'Hadoken e allo Shoryuken sembra terminare con le sillabe "uken", questa parola in Italia veniva interpretata in vari modi e le varianti più famose sono "attackensplugen", "attacchenbruchen", tutto questo accadeva perché, come accennato sopra, le voci erano sintetizzate e sebbene il personaggio dica davvero "tatsumaki senpukyaku" la pronuncia viene storpiata dalla scarsa qualità, inoltre in giapponese le "u" possono essere mute e la traslitterazione in italiano è "tats-maki-senpuu-kyak"; se si ascolta attentamente e ripetutamente il suono si riesce a cogliere la dicitura, basta concentrarsi sul fatto che la U del suono "uken" è in realtà quella di "uukyak" e che il suono S è quello che "gracchia" di più perché è quello che soffre di più la perdita di qualità.
Quando fu poi possibile finalmente registrare voci umane venne chiesto ai doppiatori di attenersi per quanto possibile al parlato sintetizzato per non stravolgere troppo l'immaginario collettivo, anche per quanto riguarda la lingua giapponese poiché hadōken si pronuncia esattamente come in italiano, con la "O" e non con la "U", ma essendo anche questa una modifica della sintesi vocale di "Shoryuken" venne lasciata così, anzi se si controlla la traslitterazione più usata nei paesi anglosassoni si noterà che essi scrivono Hadouken, con la u tra la o e la k. Ancora oggi[quando?] quindi i doppiatori pronunciano "Had-U-ken" e il Tatsumaki Senpukyaku viene pronunciato con l'enfasi forte sulla U di "Senpu" e riducendo "kyaku" quasi ad un biascichio incomprensibile, così da poter essere "arrangiato" in maniera uguale al vecchio suono.[1][2][3]
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