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Pinocchio è un personaggio immaginario, protagonista del celebre romanzo per ragazzi Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Pinocchio (disambigua).
Pinocchio
UniversoLe avventure di Pinocchio
Lingua orig.Italiano
AutoreCarlo Collodi
EditoreLibreria Editrice Felice Paggi
1ª app. in1881
Interpretato da
  • Andrea Balestri (sceneggiato Le avventure di Pinocchio del 1972)
  • Robbie Kay (miniserie televisiva Pinocchio del 2009)
  • Roberto Benigni (film Pinocchio del 2002)
  • Federico Ielapi (film Pinocchio del 2019)
Voci orig.
Voci italiane
  • Roberta Paladini (film d'animazione Un burattino di nome Pinocchio del 1972)
  • Gabriele Caprio (film d'animazione Pinocchio del 2012)
  • Riccardo Niseem Onorato, Roberto Gammino (serie televisiva C'era una volta del 2011-2018)
  • Antonella Baldini (I sogni di Pinocchio)
  • Ilaria Stagni (Le straordinarie avventure di Pinocchio)
  • Federico Bebi (film d'animazione Bentornato Pinocchio del 2007)
  • Leonardo Caneva (miniserie tv del 2009)
  • Giulio Bartolomei (serie televisiva animata Topolino del 2013-2017)
  • Valentina Pallavicino (serie televisiva animata Il villaggio incantato di Pinocchio del 2021)
  • Francesca Rinaldi (serie televisiva animata Pinocchio and Friends del 2021)
  • Gabriele Piancatelli (nel film Pinocchio del 2022)
  • Ciro Clarizio (Pinocchio di Guillermo del Toro)
Speciemarionetta/umano
SessoMaschio
Illustrazione di Carlo Chiostri (1901)
Illustrazione di Carlo Chiostri (1901)

Nome


Pinocchio viene fabbricato dal falegname Geppetto, che si considera il suo padre adottivo. Geppetto spiega di aver battezzato la sua creatura Pinocchio perché è un nome a lui conosciuto:

«– Che nome gli metterò?  disse tra sé e sé. – Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna. Ho conosciuto una famiglia intera di Pinocchi: Pinocchio il padre, Pinocchia la madre e Pinocchi i ragazzi, e tutti se la passavano bene. Il più ricco di loro chiedeva l'elemosina. –»

(Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, cap. III.)

L'origine del nome non è chiara: pinocchio significa «pinolo»[1], esistono molti altri cognomi simili con pin- che derivano da Pino, ipocoristico aferetico di Giuseppino (a sua volta diminutivo o vezzeggiativo di Giuseppe, come anche lo stesso Geppetto) o anche di Filippino (da Filippo) e Iacopino (da Iacopo o Giacomo)[2]. Nell'antico dialetto toscano, il termine Pinocchia indicava l'albero Pinus pinea, come testimoniato da toponimi come Crino della Pinocchia.[3] Pinocchina indicava inoltre, nel vernacolo fiorentino di qualche tempo fa, una gallina o donna piccola e un po' grassoccia ma ben proporzionata.[4]

Nell'accezione di pinolo si possono riassumere simbolicamente le caratteristiche del personaggio, come evidenziato anche da Gérard Génot: il «seme» come «valore filiale, infantile», nel suo stesso essere «di legno», insomma «la carne nel legno, la germinazione nella durezza».[5]

Altri preferiscono richiamare alcuni toponimi toscani che potrebbero aver suggerito il nome a Collodi. A Colle, dove fu alunno del locale Seminario collegio vescovile,[6] esisteva una fonte detta la Fonte del Pinocchio.[7] Secondo alcuni potrebbe aver preso spunto anche dall'odierno San Miniato Basso, che si chiamava appunto "Pinocchio", che è anche il nome del rio che scorre nel centro del paese. Era una località che Collodi conosceva bene: il padre di Carlo Lorenzini, Domenico, aveva abitato per diversi anni nella zona del Pinocchio al servizio come cuoco di una ricca famiglia del pesciatino, i Garzoni.[8]


Aspetto


Anche se nel titolo del libro e in tutta la storia viene sempre definito burattino, tale denominazione è errata, in quanto Pinocchio è in realtà una marionetta (ovvero un pupazzo di legno che si manovra con i fili) e non un burattino (che invece viene manovrato da sotto infilandovi la mano dentro). Per una caratteristica singolare, il pezzo di legno da cui è stato ricavato è animato, per cui Pinocchio, anche se è fatto di legno, si comporta come un essere umano, in quanto si muove da solo, cammina, parla, dorme e mangia (ad esempio presso l'Osteria del Gambero Rosso in compagnia del Gatto e della Volpe). Nel corso del romanzo è protagonista di alcune trasformazioni: dopo aver promesso alla Fata di smettere di essere un burattino e di voler diventare un vero ragazzo, fugge con Lucignolo nel «Paese dei Balocchi» e finisce per trasformarsi, dopo cinque mesi di cuccagna, in un asino, finendo in una compagnia di pagliacci. In seguito, nell'ultimo capitolo, Pinocchio, uscito dalla bocca del Pesce-cane insieme a Geppetto, smette finalmente di essere un burattino e diventa un ragazzo in carne ed ossa (grazie all'intervento in sogno della Fata).


Il naso


La caratteristica più nota e conosciuta di Pinocchio è il suo naso che si allunga a dismisura quando dice le bugie: questo compare nel capitolo XVII. C'è da notare come lo stesso Collodi, in Note gaie, affermi come «per nascondere la verità di una faccia speculum animae […] si aggiunge al naso vero un altro naso di cartapesta».[9]


Abbigliamento


Nel romanzo si accenna a "un vestituccio di carta fiorita, un paio di scarpe di scorza d'albero e un cappellino di midolla di pane". Oltre al cappello a punta e alla casacca colorata, la marionetta è spesso rappresentato con un paio di pantaloni lunghi fino al ginocchio (chiamati appunto "pinocchietti").


Carattere


Pinocchio è fondamentalmente buono (ha un buon cuore), ingenuo e innocente, ma cade spesso nella tentazione di farsi trascinare da brutte compagnie e, se gli si chiedono spiegazioni, è incline alla menzogna. A causa di queste caratteristiche si ritrova spesso nei guai, dai quali riesce però a cavarsela sempre, anche se con molta difficoltà.


Interpretazioni


La storia sembra una rilettura libera del romanzo di formazione (il monello che piano piano diventa ragazzo maturo), sebbene, anche a causa dell'ambientazione fantastica, non manchino interpretazioni alternative. "La conoscenza amara, crudele e senza luce della realtà: la riduzione di ogni fantasia, di ogni sogno, di ogni favola, di ogni desiderio infantile, di ogni mostro leggendario entro limiti più famigliari (solo Collodi poteva entrare nel ventre di una balena per ritrovarvi gli odori di una trattoria fiorentina): la perfetta geometria della costruzione, della narrazione e del dialogo, tutto questo fa delle Avventure di Pinocchio il capolavoro della letteratura toscana dopo Galileo Galilei (Pietro Citati).[10]

Red Carpet (70ª Mostra del Cinema di Venezia)
Red Carpet (70ª Mostra del Cinema di Venezia)

Picaro


Secondo Italo Calvino, Pinocchio è l'unico vero picaro della letteratura italiana, seppure in forma fantastica: le sue avventure rocambolesche, a volte scanzonate a volte drammatiche, sono tipiche di questa figura letteraria che non ha avuto grande successo nella letteratura italiana.[11]


«Toscanaccio»


Il critico letterario e prosatore Pietro Pancrazi ha interpretato Pinocchio come un monellaccio disubbidiente e viziato, come ne aveva conosciuti in Toscana; la sua metamorfosi da burattino di legno in ragazzo vero è la maturazione reale di un comune bambino toscano abituato a tante birbonerie in un giovanotto con un futuro davanti.[12]


Alter Christus?


Giornale dei bambini con il terzo capitolo di Pinocchio
Giornale dei bambini con il terzo capitolo di Pinocchio

Un'interpretazione alternativa viene da Gian Luca Pierotti, che vede nel romanzo e nella figura di Pinocchio un'analogia con certi Vangeli apocrifi che narrano un'infanzia turbolenta di Gesù. Inoltre si riferisce anche alla scrittrice statunitense Clara Clement che, nel suo Handbook of Legendary Art, sostiene come la prima manifestazione di Cristo sulla Terra sia stata un legno animato (living rod) e alla possibile interpretazione di alcuni temi del romanzo come riferimenti alla Crocifissione (lo stesso legno, l'episodio dell'impiccagione ecc.).

Pierotti cita la formazione in seminario di Collodi e Pietro Coccoluto Ferrigni «Yorick» quando afferma che, nel periodo da Berlingaccio alle Ceneri i teatri fiorentini di marionette sostituissero le figure profane con quelle sacre e si passasse alla rappresentazione del battesimo di Gesù. La bugiardaggine di Pinocchio starebbe allora nell'essere figura cristiana che non appare tale e che si muove in un ambiente che, almeno in apparenza, cristiano non è. Si tratterebbe in definitiva di un presepio animato toscano, laico e profano all'apparenza, ma cristiano nel contenuto.[13]

Secondo Carlo Alberto Madrignani le varie interpretazioni che si sono succedute nel corso del tempo sulla figura di Pinocchio sono da considerare comunque con molta cautela, in particolare quelle che lo vedono come personaggio ispirato, più o meno nascostamente, alla figura di Gesù. Le prove a sostegno di significati reconditi sono, a suo avviso, deboli: la simbologia, indubbia, che appare nel testo è di tipo popolaresco, in modo non dissimile dagli elementi costitutivi (le funzioni) già espressi da Bachtin a proposito delle fiabe russe. Il personaggio è sempre legato a una dimensione di tipo «realistico popolare», dove l'elemento magico e simbolico è certamente presente ma non scalfisce questa verità di fondo.[14]


Il Decameron e Pinocchio


In un saggio del 1969, il critico Gerard Kamber ha individuato nel Decameron boccacciano le fonti di due episodi di Pinocchio. Egli ha dimostrato che il personaggio del servo di frate Cipolla, Guccio, abbia fatto da modello per altri due personaggi del Decameron (Andreuccio da Perugia e Buttafuoco) e, per tramite loro, a Pinocchio e al burattinaio Mangiafuoco. Guccio ha la presunzione simboleggiata dalla barba, la golosità dalla pancia e l'assurdità dall'untume e dalla nudità. Buttafuoco e Mangiafuoco hanno la presunzione simboleggiata dalla barba e la golosità dalla pancia; Andreuccio e Pinocchio hanno l'assurdità rappresentata da untume e nudità.


Ispirazioni "nasali"


Nel saggio Quel copione di Collodi (Pinocchio non fu il primo naso), del 2018, Gianni Greco, oltre a vari altri elementi, porta quali possibili fonti di ispirazione per la lunghezza del naso di Pinocchio le illustrazioni di Edward Lear per il suo A Book of Nonsense (1846), in cui compare, tra gli altri, un uomo sul cui lunghissimo naso si sono posati molti uccelli.[15]


Nella cinematografia


Pinocchio nella versione Disney
Pinocchio nella versione Disney
Pinocchio (a sinistra) interpretato da Andrea Balestri nella miniserie televisiva Le avventure di Pinocchio (1972)
Pinocchio (a sinistra) interpretato da Andrea Balestri nella miniserie televisiva Le avventure di Pinocchio (1972)

Il primo Pinocchio della storia del cinema[16] è il comico franco-italiano Ferdinand Guillaume in Pinocchio (1911) in un cast di attori adulti. La tradizione di attori che si cimentano nelle vesti del burattino collodiano continua fino a tempi recenti, con Totò (Totò a colori, 1952), Mickey Rooney (nel musical Pinocchio, 1957), Carmelo Bene (nelle diverse versioni teatrali, radiofoniche, discografiche e televisive del suo Pinocchio, 1961-99), Peter Noone (1968), Nico Haak (1983) e Paul Reubens (Pinocchio, 1984), fino a Roberto Benigni (Pinocchio, 2002) e John Tartaglia (Shrek The Musical, 2008). Anche le attrici Wieteke van Dort (1968-69), Sandy Duncan (1976) e Soledad Silveyra (1986) e il mezzo-soprano Victoria Simmonds (2007) sono tra gli interpreti del famoso burattino.

Pinocchio è un burattino di legno che alla fine della storia diventa un bambino. Per questo il personaggio si è prestato con naturalezza a versioni in cartone animato, a cominciare da quella celeberrima della Disney (1940), dove la voce del protagonista fu affidata a Dickie Jones, noto attore bambino del cinema americano. Nelle successive versioni animate, la voce di Pinocchio è variamente interpretata da attrici come Ol'ga Šaganova-Obrazcova (1939), Nina Guljaeva (1959), Joan Fowler (1960-61), Roberta Paladini (Un burattino di nome Pinocchio, 1971), Yuko Maruyama (1972), Ellen Prince (1976), Danielle Romeo (1988) e Sonja Ball (2004), da attori come Mel Blanc (1953), Peter Lazer (1965) e Cody Cameron (nella serie di film Shrek, 2001-12), o da attori bambini come Todd Porter (1980), Michael Welch (2001-02) e Gabriele Caprio (Pinocchio, 2012).

Per vedere sullo schermo il primo Pinocchio-burattino interpretato da un attore bambino occorre attendere il 1947 con il piccolo Alessandro Tommei, "in costume di burattino", nel film Le avventure di Pinocchio diretto da Giannetto Guardone. Il pesante trucco limita però le capacità espressive dell'attore bambino e la naturalezza della recitazione. Per ovviare a questi problemi Luigi Comencini immagina nel 1972 che Pinocchio prenda da subito sembianze umane, per tornare burattino solo quando si comporti scorrettamente. Il grandissimo successo dello sceneggiato e del suo protagonista bambino Andrea Balestri dimostra come la parte di Pinocchio possa essere adattata alle capacità di un attore bambino. Dmitrij Iosifov (Buratino, 1975) e Seth Adkins (Geppetto, 2000) impersonano il burattino con un make-up ridotto all'essenziale. Lo schema di Comencini si ripete invece nella miniserie televisiva Pinocchio (2008) dove il ruolo di protagonista è affidato a Robbie Kay. Sulla stessa linea interpretativa si colloca Haley Joel Osment in A.I. - Intelligenza artificiale (2001) nei panni di un umanissimo robot-bambino che come Pinocchio cerca di diventare un vero bambino, con espliciti riferimenti letterari e visuali al racconto collodiano. Ovviamente il problema non si pone nei sequel, dove Gabriel Thomson (nel film Il mondo è magia - Le nuove avventure di Pinocchio, 1999) e Jakob Davies (nella serie televisiva C'era una volta, 2011-15) interpretano Pinocchio ormai divenuto bambino.

Grazie agli effetti speciali e allo sviluppo della grafica computerizzata è possibile che attori interagiscano con naturalezza con pupazzi animati o con immagini generate a computer. Ne Le straordinarie avventure di Pinocchio (1996), l'attore bambino Jonathan Taylor Thomas presta la sua voce al burattino, per apparire quindi nella scena finale. Più comunemente si usa una coppia di attori, uno per la voce e uno per impersonare il Pinocchio bambino: l'attrice Gina Presgott (voce) ed il piccolo Uwe Thielisch (Turlis Abenteuer, 1967); l'attrice Rosemary Miller (voce) ed il piccolo Joshua White (Pinocchio, 1978); o gli attori bambini Moritz Russ (voce) e Aaron Kissiov (Pinocchio, 2013).

AnnoPinocchioAltri interpretiFilm
1911Ferdinand GuillaumeAugusto Mastripietri (Geppetto), Lea Giunchi (Fatina), Natalino Guillaume (Lucignolo)Pinocchio, film muto (Italia), regia di Giulio Antamoro - Il primo "Pinocchio" della storia del cinema è interpretato da un attore adulto "in costume da burattino"
1936----Le avventure di Pinocchio, film d'animazione (Italia), (incompiuto).
1939Ol'ga Šaganova-Obrazcova (voce)Pinocchio - La chiavetta d'oro (Zolotoj ključik), film (URSS, 1939), regia di Aleksandr Ptuško - In questo adattamento del racconto di Aleksej Nikolaevič Tolstoj basato sull'opera di Collodi, Pinocchio appare come un pupazzo animato.
1940Dickie Jones (voce)<Voci>: Christian Rub (Geppetto), Evelyn Venable (Fata Azzurra), Frankie Darro (Lucignolo), Charles Judels (Stromboli detto Mangiafuoco)Pinocchio, film d'animazione (USA), prodotto dalla Disney.
1947Alessandro TommeiAugusto Contardi (Geppetto), Mariella Lotti (Fatina), Guglielmo Selvaggio (Lucignolo), Pietro Tommei & Angelo Taddeoli (il Gatto e la Volpe), Erminio Spalla (Mangiafuoco), Cristina Pagliarini (il Grillo parlante)Le avventure di Pinocchio, film (Italia), regia di Gianetto Guardone - Per la prima volta Pinocchio è interpretato da un attore bambino "in costume da burattino".
1952Totò---Totò a colori, film (Italia) - Il celebre comico napoletano ripropone un suo famoso sketch di rivista "in costume di burattino".
1954--Armando Sviato, Bruno Sviato, Luisa BallisiPinocchio e le sue avventure, film (Italia), regia di Attilio Giovannini.
1954Spike JonesPinocchio, film TV (USA) - Il primo adattamento televisivo è una versione satirica interpretata dal comico americano il 24 aprile 1954 in una puntata del suo show.
1954 ?? ??Pinocchio, film TV (Brasile) - Primo sceneggiato televisivo.
1957Mickey RooneyWalter Slezak (Geppetto), Fran Allison (Fatina), Matt Mattox & Martyn Green (il Gatto e la Volpe)Pinocchio, film musicale TV (USA), regia di Paul Bogart. Trasmesso il 13 ottobre 1957.
1959Carlo ChambyLe avventure di Pinocchio, sceneggiato TV (Italia), regia di Enrico D'Alessandro e Cesare Emilio Gaslini. Primo sceneggiato su Pinocchio alla televisione italiana. Programma della TV dei ragazzi.
Nina Guljaeva (voce)Le avventure di Pinocchio (Priključenija Buratino), film di animazione (URSS), regia di Ivan Ivanov-Vano e Dmitrij Pavličenko. Basato sul racconto di Aleksey Nikolayevich Tolstoy.
1960Joan Fowler (voce)The New Adventures of Pinocchio, serie di cortometraggi d'animazione (USA, 1960-1961)
1965John JoyPinocchio, film musicale TV (USA), regia di Nick Havinga
Peter Lazer (voce)Pinocchio in Outer Space, film d'animazione (USA).
1967Gina Presgott (voce) - Uwe Thielisch (Pinocchio bambino)Turlis Abenteuer, film (Germania Est)
1968Peter NoonePinocchio, film musicale TV (USA), regia di Sid Smith.
1971Alex RomanLe avventure erotiche di Pinocchio (The Erotic Adventures of Pinocchio), film (USA, 1971), regia di Corey Allen. Commedia "a luci rosse", liberamente ispirata al racconto di Collodi.
Roberta Paladini (voce)<Voci>: Roberto Bertea (Geppetto), Vittoria Febbi (Fatina), Flaminia Jandolo (Lucignolo), Manlio De Angelis & Sergio Tedesco (il Gatto e la Volpe), Michele Gammino (Mangiafuoco), Lauro Gazzolo (il Grillo parlante)Un burattino di nome Pinocchio, film d'animazione (Italia), regia di Giuliano Cenci.
1972Yuko Maruyama (voce), doppiato in italiano da Fabio BoccaneraLe nuove avventure di Pinocchio, serie d'animazione TV (Giappone). Liberamente tratta da Collodi.
Andrea BalestriNino Manfredi (Geppetto), Gina Lollobrigida (Fatina), Domenico Santoro (Lucignolo)Le avventure di Pinocchio, miniserie TV (Italia). Nell'adattamento di Comencini, Pinocchio torna ad essere burattino solo quando si comporta male.
1975Dmitrij IosifovLe avventure di Pinocchio (Priključenija Buratino), film (URSS, 1975), regia di Leonid Nečaev. Basato sul racconto di Aleksej Nikolaevič Tolstol. Pinocchio è stavolta interpretato da un attore bambino "in veste di burattino".
1976Sandy DuncanDanny Kaye (Geppetto), Gary Morgan (Lucignolo), Liz Torres & Flip Wilson (il Gatto e la Volpe)Pinocchio, film musicale TV (USA, 1976), regia di Ron Field e Sid Smith.
Masako Nozawa (voce), doppiato in italiano da Rori ManfrediBambino Pinocchio, serie d'animazione TV (Giappone). Liberamente tratta da Collodi.
1978Rosemary Miller (voce del burattino) - Joshua White (Pinocchio bambino)Pinocchio, miniserie TV (GB), regia di Barry Letts Prodotta dalla BBC e trasmessa dal 3 al 24 dicembre 1978.
1987Scott Grimes (voce), doppiato in italiano da Antonella BaldiniI sogni di Pinocchio (Pinocchio and the Emperor of the Night), film d'animazione (USA), regia di Hal Sutherland. Sequel.
1992Jeannie Elias (voce)<Voci>: Jim Cummings (Geppetto; Mangiafuoco), Cam Clarke (Lucignolo; Il Grillo parlante)Pinocchio, film d'animazione (USA), regia di Roger Scott Olsen.
1996Jonathan Taylor Thomas ("voce del burattino" e "Pinocchio bambino"), doppiato in italiano da Ilaria StagniMartin Landau (Geppetto), Geneviève Bujold (Fatina), Corey Carrier (Lucignolo), Udo Kier (Mangiafuoco)Le straordinarie avventure di Pinocchio, film (GB), regia di Steve Barron
1995Minami Takayama (voce), doppiato in italiano da Deborah MoresePinocchio, film d'animazione (Giappone), regia di Ryuichi Sugimoto. Episodio della serie "Le fiabe più belle" (Anime sekai no dôwa).
1996Dick Beals (voce)Bad Pinocchio, film horror, regia di Kevin S. Tenny.
1999Gabriel ThomsonMartin Landau (Geppetto), Gemma Gregory (Fatina), Ben Ridgeway (Lucignolo), Udo Kier (Mangiafuoco)Il mondo è magia - Le nuove avventure di Pinocchio, film (GB, 1999), diretto da Michael Anderson. Un sequel della storia di Collodi.
Carmelo BenePinocchio; ovvero, Lo spettacolo della Provvidenza, film TV (Italia, 1999), regia di Carmelo Bene. Adattamento televisivo della spettacolo teatrale dell'autore.
2000Seth AdkinsDrew Carey (Geppetto), Julia Louis-Dreyfus (Fatina), Brent Spiner (Magiafuoco)Geppetto, film musicale TV (USA, 2000), diretto da Tom Moore. Un attore bambino interpreta Pinocchio "in costume di burattino".
2001Cody Cameron (voce), doppiato in italiano da Corrado ConfortiShrek, film d'animazione (USA), regia di Andrew Adamson e Vicky Jenson. Pinocchio compare anche nei sequel: Shrek 2 (2004); Shrek terzo (2007); Shrek e vissero felici e contenti (2010), e in numerosi video e cortometraggi della stessa serie.
Michael Welch (voce), doppiato in italiano da Leonardo La PennaHouse of Mouse - Il Topoclub, serie TV (USA, 2001-2002). Pinocchio compare in quattro episodi della serie d'animazione e nello speciale episodio Il bianco Natale di Topolino - È festa in casa Disney (2001);Topolino & i cattivi Disney (2002).
2002Roberto BenigniCarlo Giuffré (Geppetto), Nicoletta Braschi (Fatina), Kim Rossi Stuart (Lucignolo), Massimiliano Cavallari & Bruno Arena (il Gatto e la Volpe), Franco Javarone (Mangiafuoco), Peppe Barra (Grillo Parlante)Pinocchio, film (Italia), regia di Roberto Benigni. Il comico toscano interpreta Pinocchio "in costume di burattino".
2004Sonja Ball (voce), doppiato in italiano da Jacopo BonanniPinocchio 3000, film d'animazione (Canada-Francia-Spagna), regia di Daniel Robichaud.
2007Federico Bebi (voce)<Voci>: Mino Caprio (Geppetto), Emanuela Rossi (Fatina), Vittorio Stagni (Grillo Parlante), Oliviero Dinelli (Volpe), Oreste Baldini (Gatto), Vittorio Amandola (Omino di Burro)Bentornato Pinocchio, film d'animazione (Italia), regia di Orlando Corradi.
2009Robbie KayBob Hoskins (Geppetto), Violante Placido (Fatina), Thomas Sangster (Lucignolo), Luciana Littizzetto (Grillo Parlante), Francesco Pannofino (Gatto), Toni Bertorelli (Volpe), Maurizio Donadoni (Mangiafuoco)Pinocchio, miniserie TV (Italia-GB), regia di Alberto Sironi - Come nel Pinocchio di Comencini, Pinocchio torna burattino solo quando non si comporta bene.
2011-16Eion Bailey (Pinocchio adulto) / Rustin Grisiuk (Pinocchio giovane) / Jakob Davies (Pinocchio bambino)Tony Amendola (Geppetto)C'era una volta (Once Upon a Time), serie TV (USA 2011-presente)
2012Gabriele Caprio (voce)<Voci>: Mino Caprio (Geppetto), Lucrezia Marricchi (Fatina), Paolo Ruffini (Lucignolo), Rocco Papaleo (Mangiafoco), Carlo Valli (Grillo Parlante)Pinocchio, film d'animazione (Italia), regia di Enzo D'Alò.
2013John TartagliaShrek The Musical, film musicale TV (USA), regia di Michael John Warren
Moritz Russ (voce del burattino) - Aaron Kissiov (Pinocchio bambino)Mario Adorf (Geppetto), Ulrich Tukur (Mangiafoco), Benjamin Sadler (Antonio), Florian Lukas (Gatto), Sandra Hüller (Volpe) Pinocchio, miniserie TV (Germania-Francia), regia di Anna Justice
2014Sigurður Þór ÓskarssonNew Kid in Town, film TV (Islanda). Episodio della serie TV per bambini Lazy Town. Un giovane attore interpreta Pinocchio "in costume da burattino".
2015 Girolamo Botta (voce) voci: Girolamo Botta, manovranti: Alessandra Guadagna, Girolamo Botta, "Pinocchio in opera", teatro di figura (Italia), spettacolo delle marionette della compagnia teatrale Art G.Botta.
2018 "Pinocchio Parade", spettacolo teatrale di video arte. Musiche originali del maestro jazz Giancarlo Schiaffini (compositore e musicista), opere digitali di Cristina Stifanic (artista visuale), animate da Ilaria Schiaffini (regista video).
2019Federico IelapiRoberto Benigni (Geppetto), Alida Baldari Calabria (Fatina), Alessio Di Domenicantonio (Lucignolo), Davide Marotta (Grillo Parlante), Rocco Papaleo (Gatto), Massimo Ceccherini (Volpe), Gigi Proietti (Mangiafuoco)Pinocchio, film (Italia), regia di Matteo Garrone - Grazie al make up di Mark Coulier, l'attore bambino Federico Ielapi è trasformato in un "bambino di legno".
2022 Benjiamin Evan Ainsworth Tom Hanks (Geppetto), Cynthia Erivo (Fata Turchina), Giuseppe Battiston (Mangiafuoco), vedi altri Pinocchio, film 2022

Luoghi e opere d'arte dedicati a Pinocchio


Vittorio Morelli - statua dedicata a Pinocchio, nel rione omonimo di Ancona
Vittorio Morelli - statua dedicata a Pinocchio, nel rione omonimo di Ancona
Walther Jervolino, Una probabile morte di Pinocchio, olio su tela, 1988, collezione privata.
Walther Jervolino, "Una probabile morte di Pinocchio", olio su tela, 1988, collezione privata.
1954
1956
1970
1976
1988
1989
1999
2002
2009
2010
2016

Note


  1. Giacomo Devoto, Gian Carlo Oli, Dizionario della lingua italiana, Firenze, Le Monnier, 1971.
  2. Emidio De Felice, Dizionario dei cognomi italiani, Milano, Mondadori, 1978.
  3. Silvestre Ferruzzi, Signum, Portoferraio 2010.
  4. Carlo Battisti, Giovanni Alessio, Dizionario etimologico italiano, Firenze, Barbera, 1950-57.
  5. Per quale motivo Collodi abbia messo il nome Pinocchio al suo burattino fu illustrato ampiamente ed a fondo da Gérard Genot in Le corps de Pinocchio in occasione del I Convegno internazionale di Studi Collodiani, svoltosi a Pescia dal 5 al 7 ottobre 1974. Tra l'altro Genot espresse queste considerazioni: "Enfin, le nom de Pinocchio, variante toscane de pinolo ou pignolo, qui désigne le pignon ou partie comestible de la pomme de pin (pigna), indique deux propriétés fondamentales du personange ou acteur qui va figurer l'actant-sujet-héros du récit. En tant que graine, il dénote la valeur filiale, infantile du héros, et forme redondance par rapport au thème général du récit. Mais aussi, par son nom ligneux, Pinocchio s'affirme (ou est affirmé) comme être de bois. Toutefois, si l'on sait que les ménagères de Toscane, aujourd'hui encore, amorcent leur feu au moyen de pommes de pin, on n'oubliera pas qu'auparavant, de ces pignes, on a retiré les pinoli. Dès lors, Pinocchio, constamment menacé de consummation (propre, par ignition, voire friture, ou métaphorique, par manducation et/ou transformation), est malgré tout se qu'il faut extraire avant de jeter au feu le tégument ligneux qui provisoirement l'enferme. Le nom de Pinocchio, le Nom-Pinocchio, c'est l'âme de petit garçon de chair du pantin héroique, c'est la chair dans le bois, la germination sous la dureté […]".
  6. Dal 1837 al 1842, come ricorda un'epigrafe posta sull'ingresso del medesimo.
  7. Questa fonte è ricordata nel Campione delle Strade Fabbriche Fonti e Gore della Comunità di Colle 1777, documento, presente nell'Archivio di Stato di Siena, del 1777, la quale all'epoca era “rimasta abbandonata, e secca” ed era larga 6 braccia e profonda 2 circa. Si trovava nelle vicinanze del Conservatorio di S. Pietro e furono dati ordine per la sua demolizione nel 1817, “per costruire un muro in calcina a sostegno e difesa dell'alta Ripa superiore della strada detta la Costa Riccia”. La denominazione di Pinocchio a Colle, come risulta dal citato Campione, era stata data anche ad una Costa, la Costa del Pinocchio.
  8. Alessandro Vegni, Pinocchio è nato a Empoli, su rangers.it. URL consultato il 22 dicembre 2013.
  9. Carlo Lorenzini, Note gaie, Firenze, Bemporad, 1892.
  10. Introduzione a Le Avventure di Pinocchio, La grande letteratura italiana, Fabbri Editori, 2006, pag. 10-11.
  11. Italo Calvino, Ma Collodi non esiste, «La Repubblica», 19–20 aprile 1981.
  12. Pietro Pancrazi, Elogio di Pinocchio [1921], in Ragguagli di Parnaso. Dal Carducci agli scrittori d'oggi, a cura di C. Galimberti, Milano–Napoli, Ricciardi, 1967, I, pp. 383–388.
  13. Gian Luca Pierotti, Ecce Puer (il libro senza frontespizio e senza indice), in AA. VV. C'era una volta un pezzo di legno. La simbologia di Pinocchio, Atti del convegno organizzato dalla Fondazione nazionale Carlo Collodi di Pescia, 1980, Milano, Emme Edizioni, 1981, pp. 5–7.
  14. Carlo Alberto Madrignani, Fiaba magica o parabola esoterica, in AA. VV. C'era una volta un pezzo di legno. La simbologia di Pinocchio, Atti del convegno organizzato dalla Fondazione nazionale Carlo Collodi di Pescia, 1980, Milano, Emme Edizioni, 1981, pp. 139–41.
  15. Gianni Greco, Quel copione di Collodi (Pinocchio non fu il primo naso)
  16. Per una lista completa delle interpretazioni di Pinocchio nella storia del cinema, si veda "Pinocchio (character)" in Internet Movie Database.
  17. Pietro Zampetti (a cura di) Scultura nelle Marche, Nardini editore, Firenze, 1996
  18. Enciclopedia Treccani voce Vittorio Morelli, su treccani.it. URL consultato il 20 gennaio 2014.
  19. Sito de "Il Giorno"
  20. AA.VV., La storia di Pinocchio raccontata sui muri delle case di Vernante, Edizioni Martini, Borgo San Dalmazzo (CN), 1992, p. 4.
  21. Murales di Vernante, su parcoalpimarittime.it. URL consultato il 21 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).

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[en] Pinocchio

Pinocchio (/pɪˈnoʊkioʊ/ pin-OH-kee-oh,[1] Italian: [piˈnɔkkjo]) is a fictional character and the protagonist of the children's novel The Adventures of Pinocchio (1883) by Italian writer Carlo Collodi of Florence, Tuscany.[2][3] Pinocchio was carved by a woodcarver named Geppetto in a Tuscan village. He is created as a wooden puppet, but he dreams of becoming a real boy. He is known for his long nose, which grows when he lies.[4]

[es] Pinocho

Pinocho (en italiano Pinocchio) es un personaje de la literatura italiana y universal. Se trata de una marioneta de madera, protagonista del libro "Las aventuras de Pinocho", escrito por Carlo Collodi, seudónimo de Carlo Lorenzini (Florencia 1826-1890), y publicado en un periódico italiano entre 1882 y 1883, con los títulos "Storia di un Burattino" ("Historia de un títere") y "Le avventure di Pinocchio" ("Las aventuras de Pinocho'"), libro ilustrado por Enrico Mazzanti.[nota 1]

[fr] Pinocchio

Pinocchio est un personnage de fiction italien, héros du roman pour enfants Les Aventures de Pinocchio (Le avventure di Pinocchio), écrit en 1881 par le journaliste et écrivain Carlo Collodi.
- [it] Pinocchio

[ru] Пиноккио

Пино́ккио (итал. Pinocchio — семечко сосны) — персонаж сказки Карло Коллоди (1826—1890) «Приключения Пиноккио. История деревянной куклы» (итал. Le avventure di Pinocchio. Storia d'un burattino).



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