fiction.wikisort.org - Animazione

Search / Calendar

SpongeBob (SpongeBob SquarePants) è una serie televisiva animata statunitense creata dal biologo marino e disegnatore Stephen Hillenburg, prodotta dalla sua compagnia United Plankton Pictures e con le animazioni eseguite dalla succursale coreana dei Rough Draft Studios.[3] Il cartone segue il personaggio SpongeBob SquarePants, coinvolto con i suoi amici in numerose avventure nell'immaginaria città sottomarina di Bikini Bottom. La serie è stata ideata nel 1996, subito dopo la cancellazione della serie animata La vita moderna di Rocko, a cui Hillenburg lavorò come direttore creativo.[4] Molte delle idee della serie ebbero origine da The Intertidal Zone, un libro educativo mai pubblicato scritto da Hillenburg nel 1989 per insegnare ai suoi studenti la vita sottomarina.[5]

Disambiguazione – Se stai cercando il personaggio, vedi SpongeBob SquarePants.
SpongeBob
serie TV d'animazione
Logo ufficiale
Titolo orig.SpongeBob SquarePants
Lingua orig.inglese
PaeseStati Uniti
AutoreStephen Hillenburg
MusicheSteven Belfer
StudioUnited Plankton Pictures, Nickelodeon
ReteNickelodeon
1ª TV1º maggio 1999 in corso
Episodi280 (in corso)
Rapporto4:3 (ep. 1-178)
16:9 (ep. 179-in corso)
Durata ep.21 min
Rete it.Italia 1, Nickelodeon, Super!
1ª TV it.30 agosto 2004 in corso
Episodi it.274 (in corso)
Dialoghi it.Claudio Beccari, Laura Brambilla
Studio dopp. it.Merak Film (2004-2020), Erazero (dal 2021)
Dir. dopp. it.Federico Danti (2004-2014), Claudio Moneta (dal 2014)
Generecommedia[1][2]
Seguito daKamp Koral: SpongeBob al campo estivo
Lo show di Patrick Stella

L'episodio pilota fu presentato alla Nickelodeon nel 1997, originariamente con il titolo SpongeBoy Ahoy!, poi cambiato in quello attuale per motivi di copyright.[6] La serie fu mostrata in anteprima il 1º maggio 1999 alla dodicesima edizione dei Kids' Choice Awards, e fu trasmessa ufficialmente in televisione dal 17 luglio 1999. In Italia, i diritti per la serie sono stati acquistati inizialmente da Mediaset, ed è andata in onda su Italia 1 dal 30 agosto 2004 per le prime sette stagioni, e successivamente completa su Nickelodeon dal 24 dicembre dello stesso anno.[7] È stata poi trasmessa in chiaro su Boing dall'aprile 2011 e su Super! (con sia repliche che inediti) dal giugno 2012.[7]

Nel corso degli anni, la serie è stata acclamata dalla critica ed è diventata un fenomeno su larga scala, vincendo numerosi premi tra cui sei Annie Awards, otto Golden Reel Awards, quattro Emmy Awards, e diciassette Kids' Choice Awards. Con oltre 22 anni di programmazione, SpongeBob è la quinta serie animata statunitense più longeva nella storia della televisione.[8]

Dalla serie è stato tratto un film, intitolato SpongeBob - Il film uscito nelle sale cinematografiche americane nel 2004 e in quelle italiane nel 2005. La Paramount ha annunciato un secondo film, SpongeBob - Fuori dall'acqua, uscito nelle sale nel 2015, mentre un terzo film, chiamato SpongeBob - Amici in fuga è uscito nel 2020.[9] Dalla serie sono stati tratti anche altri media, come libri, fumetti, videogiochi, merchandising e un musical omonimo di Broadway. Nel 2020 vengono annunciate due serie spin-off: Kamp Koral: SpongeBob al campo estivo (Kamp Koral: SpongeBob's Under Years; uscita il 4 marzo 2021 negli Stati Uniti e il 21 giugno dello stesso anno in Italia)[10] e Lo show di Patrick Stella (The Patrick Star Show).[11]


Trama


La serie è ambientata a Bikini Bottom, una cittadina sul fondo dell'Oceano Pacifico popolata da creature marine antropomorfe che vivono in un mondo simile a quello umano, ed ha come protagonista SpongeBob SquarePants, una spugna marina sempre allegra e spensierata che vive numerose avventure in compagnia dei suoi amici Patrick Stella e Sandy Cheeks, la sua lumaca marina nonché suo animale domestico Gary, il suo burbero vicino di casa Squiddi Tentacolo, il suo capo Mr. Krab, il rivale in affari di quest'ultimo, ovvero Plankton, e di tanti altri personaggi.


Personaggi


Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di SpongeBob.
I personaggi principali della serie
I personaggi principali della serie

Episodi


StagioneEpisodiPrima TV USAPrima TV ITA
Prima stagione 20 1999-2001 2004-2005
Seconda stagione 20 2000-2003 2005
Terza stagione 20 2001-2004 2005-2008
SpongeBob - Il film 19 novembre 2004 23 settembre 2005
Quarta stagione 20 2005-2007 2006
Quinta stagione 20 2007-2009 2008
Sesta stagione 26 2008-2010 2009-2010
Settima stagione 26 2009-2011 2010-2011
Ottava stagione 26 2011-2012 2011-2013
Nona stagione 26 2012-2017 2014
SpongeBob - Fuori dall'acqua 6 febbraio 2015 26 febbraio 2015
Decima stagione 11 2016-2017 2017
Undicesima stagione 26 2017-2018 2017-2019
Dodicesima stagione 26 2018-2022 2019-2022
SpongeBob - Amici in fuga 4 marzo 2021 5 novembre 2020
Tredicesima stagione 26 2020-in corso 2021-2022

Doppiaggio


Tom Kenny, doppiatore originale di SpongeBob, Gary, il narratore, e interprete di Patchy il pirata
Tom Kenny, doppiatore originale di SpongeBob, Gary, il narratore, e interprete di Patchy il pirata

L'edizione italiana del cartone fu affidata alla Merak Film di Milano e, dopo la chiusura dell'azienda nel 2020, alla Erazero a partire dalla tredicesima stagione.

Nome personaggioDoppiatore originaleDoppiatore italiano
SpongeBob SquarePantsTom KennyClaudio Moneta
Enzo Iacchetti (Fuga da Bikini Bottom, parte smemorata[N 1])
Giorgio Bonino (Memorie dal Freezer[N 1])
entrambi gli episodi sono stati ridoppiati da Moneta nelle repliche successive.
Patrick StellaBill FagerbakkePietro Ubaldi
Squiddi TentacoloRodger BumpassMario Scarabelli
Mr. KrabsClancy BrownMario Zucca
Sheldon PlanktonMr. LawrenceRiccardo Rovatti
Karen PlanktonJill TalleyRosa Leo Servidio
Sandy CheeksCarolyn LawrenceLaura Brambilla (serie animata)
Jenny De Cesarei (SpongeBob - Il film)
Signora PuffMary Jo CatlettGraziella Porta
Perla KrabsLori AlanRosa Leo Servidio
GaryTom KennyFederico Danti (st. 1-6)
Pietro Ubaldi (st. 7+)
Patchy il pirataTom KennyLorenzo Scattorin (st. 1-9)
Claudio Moneta (st. 10+)
Potty il pappagalloStephen Hillenburg
NarratoreTom KennyFederico Danti
Claudio Moneta
Claudio Beccari
Mattia Bressan
Riccardo Rovatti
Olandese VolanteBryan Doyle-MurrayRiccardo Lombardo (voce principale)
Sergio Romanò
Oliviero Corbetta
Paolo Sesana
Federico Danti
Gianni Gaude
Claudio Moneta
WatermanErnest BorgnineAntonio Paiola
SupervistaTim ConwayDiego Sabre
NettunoJohn O'Hurley (serie animata)
Jeffrey Tambor (SpongeBob - Il film)
Oliviero Corbetta (La spatola nel grasso)
Alessandro Maria D'Errico (La ribellione di Tritone)
Saverio Indrio (SpongeBob - Il film)
Luigi Rosa (SpongeBob - Amici in fuga)
Squilliam Fancyson III / Squilly ElegantDee Bradley BakerMario Scarabelli
Larry l'aragostaMr. LawrenceDiego Sabre (st. 1-9)
Luca Bottale (st. 10+)

Guest star


Oltre al cast principale, gli episodi originali della serie presentano spesso voci di guest star di varie professioni. Tra le voci ricorrenti figurano: Ernest Borgnine, che ha doppiato Waterman dal 1999 fino alla sua morte nel 2012;[13] Tim Conway come voce di Supervista dal 1999 fino alla sua morte nel 2019;[14] Brian Doyle-Murray come voce dell'Olandese volante;[15] e Marion Ross nei panni della nonna di SpongeBob.[16]

Sono inoltre degni di nota i vari cameo vocali e fisici in alcuni episodi, ad esempio: il cantante David Bowie ha doppiato il re di Atlantide in "SpongeBob e l'amuleto di Atlantide";[17] John Goodman ha doppiato Babbo Natale nello special "Il Natale di SpongeBob";[18] Johnny Depp ha dato la voce a JKL nell'episodio "SpongeBob e la grande onda,[19] e nella stessa puntata compare fisicamente il musicista Davy Jones;[20] e Victoria Beckham ha doppiato la regina Anfitrite nell'episodio "La ribellione di Tritone".[21]

In italiano, l'attore e conduttore Enzo Iacchetti ha doppiato SpongeBob nella puntata "Fuga da Bikini Bottom" nelle parti in cui perde la memoria.[22] Per le repliche il personaggio è stato ridoppiato da Claudio Moneta. Nell'episodio "SpongeBob e la grande onda", nella versione italiana il personaggio di JKL è doppiato da Nicolas Vaporidis.


Ambientazione


Stephen Hillenburg, il creatore della serie
Stephen Hillenburg, il creatore della serie

Bikini Bottom


Bikini Bottom è una città situata sul fondo dell'Oceano Pacifico ed è abitata da creature marine antropomorfe in cui è ambientata la maggior parte degli episodi. Bikini Bottom ha ristoranti, locali, negozi e abitazioni di diverso tipo come appartamenti, ville e altro ancora. Le creature marine che l'abitano hanno uno stile del tutto identico a quello umano, pur vivendo sotto il mare. Ci sono anche stadi, parchi di divertimento e strutture ricreative. Tutti i personaggi principali della serie vivono a Bikini Bottom, tra cui SpongeBob, il suo vicino di casa Squiddi Tentacolo e il suo migliore amico Patrick (al 120 di Via Conchiglia). Via Conchiglia taglia a metà la città e si interseca con Corso Supervista e Via Corallo. La città è divisa in vari quartieri e sobborghi tra cui la zona industriale, Goo Lagoon con le sue grotte, le montagne di sabbia, il campo delle Meduse, la Kelp Forest (con varie aree e grotte). La città ha 2 cimiteri.

Il nome Bikini Bottom è un chiaro gioco di parole, in quanto in inglese può alludere al fondo (marino) di una località di nome Bikini (con riferimento al noto atollo di Bikini), ma è anche il termine per riferirsi alla parte inferiore di un bikini, ossia le mutandine del costume.


Rock Bottom


Rock Bottom è una città sottomarina buia e tenebrosa situata al fondo di una scogliera di 90 gradi che appare per la prima volta nell'omonimo episodio. In questa puntata SpongeBob sale sul pullman sbagliato e si ritrova in una misteriosa regione marina, Rock Bottom. Patrick prende un pullman per tornare a Bikini Bottom ma SpongeBob non ha la stessa fortuna. Gli abitanti della città sono pesci strambi e inquietanti, alcuni dei quali si teletrasportano e parlano attraverso delle pernacchie; Rock Bottom contiene dei lampioni della luce, una stazione degli autobus, dei bagni pubblici, un distributore di merendine, una fermata del pullman, un centro commerciale (anche esso contiene un distributore di merendine), un circo, un cimitero e le case degli abitanti della città.


Krusty Krab


Il Krusty Krab è un ristorante fast food. Il direttore del fast food è Mr. Krab, che nutre interessi esclusivamente nei confronti del denaro. I dipendenti sono Spongebob ai fornelli e Squiddi alle ordinazioni. Il prodotto più importante del Krusty Krab è il Krabby Patty, un Hamburger che garantisce un glorioso successo al locale, ma sono disponibili anche altre pietanze.

In Spongebob - Il film, compare invece il Krusty Krab 2, aperto da Mr. Krabs esattamente di fianco al primo per raddoppiare le vendite e affidato in direzione a Squiddi. È identico in tutto e per tutto al Krusty Krab originale, l'unica differenza è un grande "2" che spicca sopra il locale.


Chum Bucket


Il Chum Bucket è un fast food di Bikini Bottom. Il locale è l'unico "rivale" del Krusty Krab, gestito da Sheldon J. Plankton e da sua moglie Computer Karen, ma anche la base segreta per tutte le operazioni di Plankton. Il locale è sempre vuoto (raramente si notano clienti) ed anche molto sporco, maleodorante e decadente; praticamente in disuso, tuttavia nelle stagioni più recenti sembra essere stato pulito dato che più che un ristorante ora è la casa di Plankton e Karen. Il locale è un enorme edificio a forma di secchio sul quale compare l'insegna "Chum Bucket", letteralmente "Secchio delle esche".


Edizione italiana


L'edizione italiana della serie venne trasmessa in prima visione su Italia 1 dal 30 agosto 2004 per le prime sette stagioni, per poi passare a Nickelodeon dal 24 dicembre dello stesso anno. Le repliche in chiaro sono andate in onda su Boing dall'aprile 2011 e su Super!, con anche degli episodi inediti, dal giugno 2012.

Nella versione italiana, per motivi collegati alla durata dell'episodio e quindi alla messa in onda dello spazio pubblicitario[23], sono state accorciate alcune canzoni, ad esempio: nel primo episodio, "Cercasi aiuto", è stata tenuta solo la prima parte della scena in cui SpongeBob prepara i Krabby Patty con in sottofondo "Livin' in the Sunlight, Lovin' in the Moonlight" di Tiny Tim; e nell'episodio 2b della prima stagione, "Pantaloni strappati", dove viene lasciata soltanto la parte iniziale in cui SpongeBob canta e poi il resto della canzone viene tagliata. Altre canzoni sono state invece completamente rimosse, come nel finale dell'episodio "La banda" in cui Squiddi fa vedere a Squilliam il concerto ("Sweet Victory" di David Glen Eisley); nell'episodio "Benvenuto al Chum Bucket" in cui Spongebob e Mr. Krabs cantano ("This Grill Is Not A Home"); e nell'episodio "SpongeBob preistorico" in cui il cavernicolo si mette a cantare con il robot ("When Worlds Collide"). In alcuni casi sono state tagliate anche parti non musicali, come ad esempio l'intera sequenza live action del trattamento spugna al termine della puntata "L'attacco di schiuma".


Sigla


La sigla originale è cantata da Patrick Pinney, ed è ispirata al canto marinaresco Blow the Man Down.[24] Su Italia 1 e Boing per le prime sette stagioni viene usata come sigla iniziale una versione strumentale dell'originale (usata anche per l'ottava stagione) e con alcune modifiche all'animazione presenti anche nella versione francese, spagnola, coreana e gallese. Ad esempio le parti dove compare il titolo originale sono sostituite dalla figura di SpongeBob, non avviene lo zoom finale sul protagonista, e il logo con un disegno di SpongeBob è sostituito da uno circondato dai personaggi principali. L'unica parte tradotta è quella iniziale, con Painty doppiato da Riccardo Rovatti. Su Nickelodeon viene invece utilizzata la sigla cantata con lo sfondo originale inglese. Su Super! viene usata la stessa sigla di Italia 1 e Boing, ma in alcuni episodi viene sostituita con l'originale cantata usata anche su Nickelodeon. Dall'ottava stagione in poi la sigla torna con lo sfondo originale e dalla nona stagione vengono ripristinati i testi. Su tutte le reti come sigla finale viene usata quella originale, composta da Steve Belfer, che viene variata esclusivamente nelle puntate con la partecipazione di Patchy il pirata e Potty il pappagallo.[25]

Nell'edizione pubblicata in VHS e in DVD la sigla è la medesima utilizzata sui canali Mediaset, tuttavia quella d'apertura viene impiegata esclusivamente nel primo episodio e quella di chiusura al termine dell'ultimo presente nella cassetta o nel disco.

Solo nella decima stagione, la sigla italiana era cantata da Marco Carta durante le prime TV,[26] ma poi è stata sostituita dalla sigla originale americana.

A partire dalla puntata speciale in due parti Una grandiosa festa di compleanno della dodicesima stagione che ha celebrato il 20º anniversario della serie (e per le successive puntate) a cantare la sigla (nell'edizione italiana) è stato chiamato un giovane cantante visto allo Slime Festival di Nickelodeon: Matteo Markus Bok[27].

Dalla tredicesima stagione la sigla è cantata da Claudio Moneta, che per l'occasione riveste anche il ruolo del capitano.


Accoglienza


Pallone gonfiabile sembiante SpongeBob durante l'Hot air balloon festival di León, Messico
Pallone gonfiabile sembiante SpongeBob durante l'Hot air balloon festival di León, Messico

Critica


SpongeBob è stato globalmente acclamato dalla critica. I critici televisivi Alan Sepinwall e Matt Zoller Seitz l'hanno classificata sul libro "TV (The Book)" come la ventiduesima più grande serie televisiva americana di tutti i tempi.[28] James Poniewozik della rivista Time ha descritto il protagonista omonimo come "l'anti-Bart Simpson, caratterialmente e fisicamente: la sua testa è squadrata e ordinata come quella di Bart è indisciplinata, e ha una personalità da abbinare: coscienzioso, ottimista e cieco nei confronti del difetti del mondo e di coloro che lo circondano."[29]

La serie ha anche ottenuto buoni riscontri per i suoi contenuti adatti sia ad un pubblico giovane che adulto;[30] ad esempio, Laura Fries di Variety ha descritto la serie come "un fumetto ponderato e inventivo su una spugna marina disperatamente ottimista e resistente [...] Priva dei doppi sensi diffusi nell'animazione di oggi, questa è roba puramente per bambini [...] Tuttavia, questo non vuol dire che SpongeBob sia semplicistico o addirittura giovanile. È affascinante e stravagante, ma abbastanza intelligente da attirare anche adolescenti e ragazzi in età universitaria."[31] Il critico Joyce Millman del New York Times ha scritto che SpongeBob "è intelligente senza essere impenetrabile per i giovani spettatori e goffo senza annoiare gli adulti fino alle lacrime. È il cartone più affascinante della televisione e uno dei più strani."[32]

Robert Thompson, professore di comunicazione e direttore del Center for the Study of Popular Television presso la Syracuse University, ha dichiarato sul New York Times: "C'è qualcosa di unico [in SpongeBob]. Sembra essere un respiro rinfrescante dall'era preironica. Non c'è il senso dell'estetica ironica che permea così tanto il resto della cultura americana, compresi gli spettacoli per bambini come i Rugrats. Penso che la cosa sovversiva sia che è così incredibilmente ingenua, deliberatamente. Poiché non c'è niente in esso che cerchi di essere trendy o cool o qualsiasi altra cosa, l'hipness può essere innestato su di esso."[33]

In un'intervista del 2007, Barack Obama ha dichiarato che SpongeBob è il suo personaggio televisivo preferito.[34]


Controversie


Nel 2005, un video online che mostrava clip di SpongeBob e altri cartoni per bambini con in sottofondo la canzone We Are Family per promuovere la diversità e la tolleranza, è stato attaccato da un gruppo evangelico negli Stati Uniti, i quali hanno visto il cartone come mezzo per sostenere l'omosessualità.[35] James Dobson di Focus on the Family ha accusato il video per lo stesso motivo perché sponsorizzato da un gruppo pro-tolleranza.[36] L'evento fece sorgere la domanda se SpongeBob fosse gay, sebbene il creatore della serie Stephen Hillenburg lo avesse negato tre anni prima, definendo il personaggio come "un po' asessuale".[12] Dopo i commenti di Dobson, Hillenburg ha riaffermato la sua posizione, affermando che la preferenza sessuale del protagonista non avesse un ruolo fondamentale nella serie.[37] Dobson in seguito ha detto che i suoi commenti sono stati presi fuori contesto e le sue lamentele originali non riguardavano SpongeBob, il video o qualsiasi altro personaggio nel video, ma l'organizzazione che ha sponsorizzato il video, la We Are Family Foundation; Dobson ha anche detto che essi avevano pubblicato materiale pro-gay sul loro sito web, ma che in seguito lo rimossero.[38] Dopo la controversia, John H. Thomas, ministro e presidente generale della Chiesa unita di Cristo, ha detto che avrebbero accolto SpongeBob nel loro ministero, e che "Gesù non ha allontanato le persone. Nemmeno noi".[39]

Il teorico queer Jeffery P. Dennis ha sostenuto che SpongeBob e Sandy non fossero innamorati, ma ha aggiunto che credeva che SpongeBob e Patrick fossero "accoppiati con un'intensità probabilmente erotica".[40] Il sito web ucraino Family Under the Protection of the Holy Virgin (descritto come un gruppo "cattolico marginale" dal Wall Street Journal) ha criticato la serie per la sua presunta "promozione dell'omosessualità".[41] Lo stesso gruppo ha cercato di bandire la serie dal paese, insieme a molti altri cartoni popolari.[41] Le domande sulla sessualità di SpongeBob sono riemerse nel 2020 dopo che l'account Twitter ufficiale di Nickelodeon ha pubblicato un'immagine del personaggio con la bandiera arcobaleno e un testo che celebrava la comunità LGBTQ durante il Pride Month. Sebbene il post non facesse alcuna affermazione sull'orientamento sessuale di SpongeBob, numerosi utenti hanno risposto sui social media sostenendo che avevano già i loro sospetti che il personaggio potesse essere gay o riaffermando la descrizione dell'asessualità di Hillenburg.[42]

Nell'aprile 2009, Burger King ha rilasciato una pubblicità a tema SpongeBob con una parodia della canzone "Baby Got Back"; CCFC (Campaign for a Commercial-Free Childhood) protestò contro l'annuncio, definendolo sessista e inappropriatamente sessuale, soprattutto considerando che la fanbase di SpongeBob include anche bambini piccoli.[43][44][45][46] Nelle dichiarazioni ufficiali rilasciate da Burger King e Nickelodeon, entrambe le società hanno affermato che la campagna era rivolta ai genitori.[45][46]

Uno studio del 2011 condotto presso l'Università della Virginia, pubblicato sulla rivista Pediatrics, ha suggerito che consentire al pubblico in età prescolare di guardare la serie ha causato interruzioni a breve termine nella funzione mentale e nella capacità di attenzione a causa di frequenti cambi di inquadratura, rispetto ai gruppi di controllo che guardavano Caillou e disegnavano immagini.[47] Un dirigente di Nickelodeon ha risposto in un'intervista che la serie non era destinata a un pubblico di quell'età e che lo studio utilizzava "una metodologia discutibile e non poteva fornire la base per risultati validi di cui i genitori potessero fidarsi".[48] Nel 2014, il ministro dell'Istruzione del Kazakistan, Zabira Orazalieva, ha ritenuto lo show troppo violento per i bambini, etichettando il protagonista come un "teppista egocentrico" che "infligge regolarmente violenza ad altri nella sua comunità e sembra godere di ciò".[49]

Anche alcuni episodi della serie sono stati oggetto di controversie. Il Parents Television Council ha affermato che l'episodio della seconda stagione "Una brutta parola" fosse un tentativo implicito di promuovere e satirizzare l'uso di parolacce tra i bambini.[50] Gli episodi "La protesta di SpongeBob" e "Vendesi ristorante" sono stati criticati per aver promosso l'ambientalismo e la politica di sinistra a causa della loro rappresentazione negativa del grande business.[51] L'episodio "SpongeBob cerca lavoro" ha causato ampie polemiche e acceso un dibattito politico per la sua rappresentazione della disoccupazione; dopo che Fox News e il New York Post hanno commentato l'episodio, la Media Matters for America ha accusato le due organizzazioni di utilizzare l'episodio per "attaccare la rete di sicurezza sociale".[52] Questa dichiarazione è stata ripresa da Al Sharpton, che ha affermato che il "nuovo eroe" dei conservatori è "una spugna che vive in un ananas sotto il mare".[53]

Nel marzo 2021, gli episodi "Una serata folle" (terza stagione, 2003) e "Tutti in quarantena!" (dodicesima stagione, 2021) sono stati censurati da Nickelodeon e rimossi dalla piattaforma streaming Paramount+.[54] Il primo, definito da un rappresentante della Nickelodeon come "poco adatto ai bambini",[55] è stato presumibilmente rimosso per la scena del "ruba-mutande", una sorta di party raid che costringe i protagonisti ad irrompere nei guardaroba femminili e rubare loro le mutande.[54][55] Il secondo invece, in cui il Krusty Krab viene messo in quarantena per un misterioso virus, è stato rimosso per le sue similitudini con la pandemia di COVID-19.[54][55]


Calo di popolarità


Dopo la fine della terza stagione e l'uscita del primo film, venne ignorata la volontà di Stephen Hillenburg, il creatore della serie, di mettere fine alla show, così dopo che si dimise e uscì la quarta stagione, i fan e i media notarono un calo di qualità degli episodi, notevole nella seconda metà; dalla quinta stagione ma soprattutto tra la sesta e l'ottava, la popolarità della serie era notevolmente calata, con diversi fan che smisero di seguire le nuove stagioni o che addirittura abbandonarono la serie dopo aver visto episodi come Un amico per Gary, Patrick lumaca-sitter o Un pasto indigesto.[56][57][58] Per molti fan, questo fu il periodo della flanderizzazione, ossia in cui i personaggi principali, a causa dei diversi scrittori, finivano spesso per essere stravolti e i loro difetti peggiorati, e i fan criticarono SpongeBob per essere diventato troppo irritante, così come l'esagerazione della stupidità di Patrick e dell'avidità di Mr. Krab, nonché l'uso di sarcasmo nero e di primi piani disturbanti, un umorismo non divertente come nelle precedenti stagioni, e altri episodi furono invece accusati di torturare Squiddi, Gary e Plankton[59]. In qualche episodio, i personaggi agivano anche fuori dal personaggio. A peggiorare le cose, le stagioni tra la quinta e la settima erano ancora in onda nello stesso periodo (tra il 2007 e il 2009), risultando così in episodi non eseguiti bene, frettolosi o criticati costantemente, come quelli sopracitati. Tuttavia, con la nona stagione, tornò Stephen Hillenburg e i personaggi non risentirono più di questa esagerazione dei difetti. Questo diede inizio a un periodo di ripresa per la serie, almeno fino alla morte dello stesso Hillenburg avvenuta il 26 novembre 2018.


Influenza culturale


Statua in ceroplastica di SpongeBob al National Wax Museum Plus di Dublino, Irlanda
Statua in ceroplastica di SpongeBob al National Wax Museum Plus di Dublino, Irlanda

La grande popolarità del cartone animato si riflette nelle numerose citazioni e apparizioni che esso fa in altre opere televisive e cinematografiche e in alcune canzoni, video musicali e audio.

Nel luglio 2009, il museo delle cere Madame Tussauds di New York ha prodotto una scultura in cera di SpongeBob per celebrare il decimo anniversario della serie, rendendolo il primo personaggio animato ad avere una statua scolpita interamente in cera.[60][61][62] Nel maggio 2011, una nuova specie di fungo, Spongiforma squarepantsii, prese il nome dal personaggio.[63]

SpongeBob divenne anche una moda in Piazza Tahrir in Egitto;[64] dopo la rivoluzione egiziana del 2011, SpongeBob divenne un fenomeno su larga scala nel paese, apparendo su vari articoli di merchandising, dagli hijab ai boxer.[65][66] Il fenomeno ha portato alla creazione di un progetto Tumblr chiamato SpongeBob on the Nile ("SpongeBob sul Nilo"), fondato dagli studenti americani Andrew Leber ed Elisabeth Jaquette con lo scopo di documentare ogni apparizione di SpongeBob in Egitto.[67] Sherief Elkeshta ha citato il fenomeno in un saggio sullo stato incoerente della politica egiziana sul giornale mensile indipendente Midan Masr, scrivendo: "Perché [SpongeBob] non tiene almeno una molotov? O alza un pugno?"[68] Il fenomeno si è diffuso anche in Libia, dove un ribelle libico vestito da SpongeBob è stato fotografato mentre celebrava la rivoluzione.[69] Sebbene The Guardian e Vice affermino che la tendenza abbia poco o nessun significato politico,[70][71] sono state intraprese varie campagne presidenziali "scherzose" per SpongeBob in Egitto e in Siria.[71]

Uno dei numerosi meme tratti dalla serie mostrato durante una protesta all'articolo 13 della Proposta di direttiva.
Uno dei numerosi meme tratti dalla serie mostrato durante una protesta all'articolo 13 della Proposta di direttiva.

Nel febbraio 2013, è stata pubblicata su YouTube una clip con dei soldati dell'esercito e marina russa mentre cantano la sigla di SpongeBob durante una marcia.[72][73] Il sito web che ha caricato il video l'ha definita come "una delle canzoni di marcia più popolari nell'esercito russo".[73] Il video ha ottenuto circa 50.000 visualizzazioni nella prima settimana.[72]

Dalla serie sono spesso stati estrapolati frame che, attraverso internet, si sono trasformati in veri e propri meme.[74][75] La cultura dei meme che ruota intorno alla serie ha persino avuto effetti sul merchandising della stessa: sono infatti state prodotte in occasione del ventesimo anniversario del brand alcune action figure che rappresentano i meme più famosi nati in seno alla serie[76].

Nel 2018 è stata lanciata una petizione sul sito Change.org da un fan della serie, in cui si richiedeva la riproduzione di Sweet Victory, brano suonato dalla Bikini Bottom Super Band nell'episodio La banda (2x15, secondo episodio), all'halftime show del Super Bowl LIII per onorare la morte di Stephen Hillenburg, creatore della serie[77]. La NFL e la CBS hanno deciso di trasmettere un estratto introduttivo del brano nel corso del concerto, come transizione da This Love dei Maroon 5 a Sicko Mode di Travis Scott[78].


Opere derivate



Film



Special



Musical



Videogiochi


Dalla serie televisiva sono stati tratti numerosissimi videogiochi. Alcuni di essi sono tratti da episodi speciali o film (ad esempio SpongeBob's Atlantis SquarePantis e SpongeBob SquarePants: Il film), altri possiedono invece una trama realizzata indipendentemente (come SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom, SpongeBob SquarePants: Il vendicatore in giallo, SpongeBob SquarePants: La creatura del Krusty Krab, SpongeBob: La vendetta robotica di Plankton e SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom - Rehydrated). SpongeBob: Ciak si gira! è, per ora, l’unico gioco arcade.

Degni di nota sono inoltre i crossover con altre serie animate di Nickelodeon di genere party o sportivo detta la serie Nicktoons (come Nicktoons Racing, Nickelodeon Party Blast, Nicktoons Nitro, Nicktoons Basketball, Nicktoons MLB ecc.) in cui i protagonisti interagiscono con personaggi di serie come Rugrats, Hey Arnold, CatDog, The Ren & Stimpy Show, Due fantagenitori, Danny Phantom, Invader Zim, Avatar - La leggenda di Aang, T.U.F.F. Puppy, Jimmy Neutron, Fanboy & Chum Chum e molti altri. Parte di questi sono platform facenti parte della serie SpongeBob e i suoi amici (Nicktoons), composta da SpongeBob e i suoi amici - Tutti per uno, uno per tutti!, SpongeBob e i suoi amici - Battaglia sull'isola del vulcano, SpongeBob e i suoi amici - Globulous all'attacco! e SpongeBob e i suoi amici - L'attacco dei Toybot e lo spin-off, Nickelodeon All-Star Brawl.

Nel 2020 è uscito un remake di Battle for Bikini Bottom, intitolato SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom - Rehydrated.[80]


Spin-off


Nel 2020 vengono annunciate tre serie spin-off. La prima, serie in computer grafica dal titolo Kamp Koral: SpongeBob's Under Years, vede i protagonisti all'età di 10 anni in un campo estivo.[10] È uscita negli Stati Uniti su Paramount+ dal 4 marzo 2021,[81] mentre in Italia è stata trasmessa su Nickelodeon dal 21 giugno 2021.

La seconda serie spin-off è Lo show di Patrick Stella (The Patrick Star Show), con protagonista Patrick come presentatore di un talk show serale, in cui partecipano la sua famiglia, i volti storici di SpongeBob e una serie di personaggi nuovi.[11] È andata in onda su Nickelodeon negli Stati Uniti dal 9 luglio 2021, mentre in Italia dal 13 dicembre dello stesso anno.[82][83]

Si vociferava una terza serie su Squiddi per Netflix ma Vincent Waller ha confermato che questa voce sia falsa.[84]


Riconoscimenti



Note


Annotazioni
  1. Solo nella prima messa in onda.
Fonti
  1. (EN) SpongeBob SquarePants - Meet the Creator: Stephen Hillenburg, su YouTube, Nickelodeon Cartoon Universe, 27 luglio 2015. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  2. (EN) Matt Zoller Seitz, SpongeBob SquarePants and the Indestructible Faith of Imagination, su Vulture, 27 novembre 2018. URL consultato il 14 ottobre 2021.
    «Who lives in a pineapple under the sea? Why, one of the stars of the most brilliantly imagined and sustained display of surreal humor in pop culture, that's who.»
  3. (EN) Comic Riffs - The Interview: 'SpongeBob' Creator Stephen Hillenburg". voices, su Washingtonpost.com, 7 settembre 2020.
  4. Stephen Hillenburg (2003). The Origin of SpongeBob SquarePants. SpongeBob SquarePants: The Complete First Season (DVD). Paramount Home Entertainment
  5. (EN) Casetext, su casetext.com, 11 ottobre 2016.
  6. (EN) Roger Cormier, 14 Things You May Not Have Known About 'SpongeBob SquarePants', su Mental Floss, 5 gennaio 2016.
  7. Antonio Genna, SpongeBob, su Il mondo dei doppiatori.
  8. (EN) Rachel Reynolds, "SpongeBob SquarePants" is the greatest animation of our generation, su The Daily Cougar, 1º aprile 2019.
  9. Matteo Tosini, SpongeBob: il terzo lungometraggio arriverà nelle sale americane a luglio del 2020, in BadTaste.it, 28 luglio 2018. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  10. (EN) SpongeBob SquarePants CG-Animated Prequel Series Kamp Koral Greenlighted by Nickelodeon", su Deadline Hollywood.
  11. (EN) SpongeBob SquarePants Spinoff Series The Patrick Star Show Set At Nickelodeon", su Deadline Hollywood.
  12. (EN) Spongebob, Muppets and the Sister Sledge writer suffer criticism, su USA Today.
  13. (EN) Robert Lloyd, Ernest Borgnine: From Marty to McHale to Mermaid Man, su Los Angeles Times, 9 luglio 2012.
  14. (EN) Tim Conway: Credits, su TV Guide.
  15. (EN) Brian Doyle-Murray: Credits, su TV Guide.
  16. (EN) Marion Ross: Credits, su TV Guide.
  17. (EN) David Bowie goes out to sea for 'SpongeBob', su USA Today, 11 ottobre 2006.
  18. (EN) 'SpongeBob Squarepants' Christmas Special: Stop-Motion 'It's A SpongeBob Christmas' With John Goodman, su The Huffington Post, 14 giugno 2012.
  19. (EN) Annemarie Moody, Johnny Depp Teaches SpongeBob to Hang Ten in New TV Special, su Animation World Network, 1º aprile 2009.
  20. (EN) David Oliver, Davy Jones: His life and times, su USA Today, 29 febbraio 2012. URL consultato il 4 maggio 2013.
  21. (EN) Devon Thomas, Victoria Beckham Lends Her Voice to "SpongeBob", su CBS News, 17 giugno 2010.
  22. Simone Rossi, Enzo Iacchetti doppiatore speciale di Spongebob su Nickelodeon (Sky 604), in Digital-News, 18 luglio 2009. URL consultato il 27 agosto 2020.
  23. Il caso Sponge Bob e i dvd tagliati (JPG), in FilmTv, n. 27, Tiche Italia s.r.l, 4 luglio 2005, p. 43. URL consultato il 25 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2006).
  24. (EN) SpongeBob SquarePants Theme by Patrick Pinney, su SecondHandSongs.
  25. (EN) The Oral History of SpongeBob SquarePants, su Hogan's Alley (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2015).
  26. Marco Carta canta la nuova sigla di SpongeBob!, in MTV Italia, 19 maggio 2017. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  27. Nickelodeon festeggia i 20 anni di SpongeBob Squarepants, in Licensing Magazine, 13 luglio 2019. URL consultato il 25 agosto 2020.
  28. (EN) Christine Champagne, Two Critics Pick The All-Time Best TV Shows. And They Know You Already Hate Their List, su Mansueto Ventures, 31 agosto 2016.
  29. (EN) James Poniewozik, Soaking Up Attention, su Time, 9 dicembre 2011.
  30. (EN) The Stretch, su Rocky Mountain News, 15 settembre 2001 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2013).
  31. Laura Fries, Review: 'SpongeBob SquarePants', su Variety, 14 luglio 1999.
  32. (EN) Joyce Millman, Television/Radio; The Gentle World Of a Joyful Sponge, su The New York Times, 8 luglio 2001.
  33. (EN) Tom Jr. Zeller, How to Succeed Without Attitude, su The New York Times, 21 luglio 2002.
  34. (EN) Eng Joyce, What's on Obama's Must-See TV List?, su TV Guide, 8 agosto 2009.
  35. (EN) BBC Staff, US right attacks SpongeBob video, su BBC News, 20 gennaio 2005.
  36. (EN) SpongeBob, Muppets and the Sister Sledge writer suffer criticism, su USA Today, 22 gennaio 2005.
  37. (EN) Stephen M. Silverman, SpongeBob Asexual, Not Gay: Creator, su People, 28 gennaio 2005.
  38. (EN) Pauline J. Chang, Dobson clarifies Pro-Gay SpongeBob Video Controversy, su The Christian Post, 28 gennaio 2005.
  39. (EN) Francis Till, Ministry celebrates SpongeBob: Gay, happy, yellow, orange, whatever, he's welcome, su National Business Review, 4 febbraio 2005 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2007).
  40. (EN) Jeffery P. Dennis, Queertoons, su Soundscapes.
  41. (EN) James Marson, Ukraine's Morality Police Probe 'Gay' SpongeBob, su The Wall Street Journal, 15 agosto 2012.
  42. (EN) Ali Rasha, Nickelodeon's Pride Tweet Reignites Debate On SpongeBob's Sexual Orientation, su USA Today, 13 giugno 2020.
  43. CCFC to Nickelodeon: Did You Approve the SpongeBob SquareButt Burger King Commercial?, su Common Dreams.
  44. (EN) Kelleher, Katy, SpongeBob Meets Sir Mix-A-Lot In New Burger King Ads, su Jezebel, 8 aprile 2009.
  45. (EN) Douglas, Joanna, Is the Sir Mix-a-Lot Burger King commercial too much for kids?, su Yahoo! (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2014).
  46. Ekberg, Aida, SpongeBob + Sir Mix-A-Lot + Burger King = Offensive Commercial?, su Yahoo! (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2013).
  47. (EN) Lillard, Angeline; Peterson, Jennifer, The Immediate Impact of Different Types of Television on Young Children's Executive Function, su Pediatrics.
  48. (EN) Brown, Eryn, SpongeBob impairs little kids' thinking, study finds, su Los Angeles Times.
  49. (EN) Chasmar, Jessica, SpongeBob Squarepants promotes hooligan behavior, says Kazakhstan, su The Washington Times.
  50. (EN) Fyfe, Kristen, Wolves in Sheep's Clothing: A Content Analysis of Children's Television (PDF), su Parents Television Council (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2007).
  51. (EN) Paul Bond, SpongeBob's Firing Sparks Political Debate, su The Hollywood Reporter.
  52. (EN) Aly Weisman, SpongeBob Gets Fired From His Job Amid 'Harsh Underwater Economy' And Sparks A Real-Life Political Debate, su Chron.
  53. (EN) PoliticsNation: SpongeBob and the poor?, su MSNBC, 31 ottobre 2013.
  54. Nunzia Esposito, SpongeBob, Nickelodeon censura due episodi: ecco perché, su Everyeye, 28 marzo 2021.
  55. (EN) Petey Oneto, SpongeBob SquarePants Episodes Pulled Over Storyline Concerns, su IGN, 26 marzo 2021.
  56. (EN) Jonathan Berr, Viacom should pull the plug on SpongeBob, in MSN, 4 maggio 2012. URL consultato il 24 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2012).
  57. (EN) Dan Neilan, Let's trace the rise, fall, and much later rebirth of Spongebob Squarepants, in The A.V. Club, 17 gennaio 2018. URL consultato il 24 agosto 2020.
  58. (EN) Lauren Michele Jackson, How Did SpongeBob SquarePants Become the Most Meme-able TV Show?, in Vulture, 11 maggio 2018. URL consultato il 24 agosto 2020.
  59. (EN) Nicole Ortiz, Why the First 3 Seasons of ‘SpongeBob SquarePants’ Are the Only Good Ones, su The Dot and Line, 15 ottobre 2019. URL consultato il 27 agosto 2020.
  60. (EN) Snook, Raven, Yellow fever: SpongeBob figure to debut at Madame Tussauds, su Timeout, 6 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  61. (EN) Richard Huff, 'SpongeBob SquarePants' one of Nickelodeon's longest-running shows after nearly a decade, su New York Daily News, 14 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2013).
  62. (EN) Madame Tussauds is Bonkers for SpongeBob, su Mom Trends, 11 luglio 2009.
  63. Desjardin DE, Peay KB, Bruns TD (10 maggio 2011). "Spongiforma squarepantsii, a new species of gasteroid bolete from Borneo"
  64. (EN) Patrick Kingsley, How SpongeBob SquarePants became massive in Egypt, su The Guardian, 27 maggio 2013.
  65. (EN) Jared Malsin, Is SpongeBob SquarePants the New Che Guevara?, su Vice, 15 gennaio 2013.
  66. (EN) Meet Egypt's unusual Tahrir icon: SpongeBob SquarePants, su Al Arabiya (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2013).
  67. (EN) Raphael Cormack, SpongeBob SquarePants takes over the Middle East, su Prospect, 26 marzo 2013.
  68. (EN) Brooklyn, Egypt, And SpongeBob, su Midan Masr.
  69. (EN) The New Mascot of Egypt: SpongeBob SquarePants, su Tavern Keepers (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2013).
  70. (EN) Patrick Kingsley, How SpongeBob SquarePants became massive in Egypt, su The Guardian, 27 maggio 2013.
  71. (EN) Jared Malsin, Is SpongeBob SquarePants the New Che Guevara?, su Vice, 15 gennaio 2013.
  72. (EN) Russian soldiers sing SpongeBob SquarePants theme tune as they march, su The Telegraph.
  73. (EN) Russian soldiers march to SpongeBob SquarePants theme song, su Metro.
  74. (EN) Rachel E. Greenspan, Your Comprehensive Guide to the Best Spongebob Memes Across the Internet’s Sea, su Time, 19 settembre 2019. URL consultato il 27 agosto 2020.
  75. (EN) Allegra Frank, SpongeBob SquarePants’ 20 years of brilliance, explained in 3 episodes, su Vox, 1º maggio 2019. URL consultato il 27 agosto 2020.
  76. Matteo Tosini, SpongeBob: ecco le nuove figure ispirate ad alcuni meme nati online per celebrare i 20 anni della serie, su Cinema - BadTaste.it, 28 aprile 2019. URL consultato il 19 luglio 2020.
  77. (EN) Brianna Sacks, SpongeBob Made A Brief Appearance At The Super Bowl But His Fans Were Not Pleased, su BuzzFeed News, 3 febbraio 2019. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  78. (EN) Raisa Bruner, Why You Just Saw SpongeBob in the Super Bowl Halftime Show, su Time, 30 gennaio 2019. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  79. (EN) Dave McNary, ‘The SpongeBob Movie’ Release Pushed Back to 2020, in Variety, 19 dicembre 2017. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  80. Federica Papagni, SpongeBob SquarePants: Battle for Bikini Bottom sta tornando su console e PC. Ecco tutti i dettagli (video e foto), in SmartWorld, 4 giugno 2020. URL consultato il 25 agosto 2020.
  81. (EN) Brian Welk, SpongeBob Movie: Sponge on the Run to Debut on Paramount+, su March Launch, 28 gennaio 2021.
  82. ‘Lo show di Patrick Stella’: sbarca su Nickeloden lo spin off di SpongeBob, su revenews.it. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  83. “Lo show di Patrick Stella”, su Nickelodeon arriva una nuova serie, su askanews.it. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  84. (EN) SpongeBob Spinoff Highlights Netflix-Nickelodeon Deal, su The New York Times.
  85. Laura Boni, Kids Choice Awards 2015: Ecco tutti i vincitori!, in GingerGeneration.it, 29 marzo 2015. URL consultato il 7 ottobre 2019.

Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 179979029 · GND (DE) 7623343-1 · BNF (FR) cb40224537x (data)
Portale Animazione
Portale Televisione

На других языках


[es] Bob Esponja

Bob Esponja (en inglés, SpongeBob SquarePants) es una serie de televisión de dibujos animados estadounidense creada por el animador, caricaturista y biólogo marino Stephen Hillenburg (1961-2018) para la cadena Nickelodeon, estrenada el 1 de mayo de 1999 (con un piloto estrenado a finales de 1998). Es producida por su compañía, United Plankton Pictures. Es la 12° serie animada de Nickelodeon y la más larga del canal.
- [it] SpongeBob

[ru] Губка Боб Квадратные Штаны (мультсериал)

«Губка Боб Квадратные Штаны», также известный как «Спанч Боб Сквэр Пэнтс» (англ. SpongeBob SquarePants) — американский мультипликационный сериал, который транслируется на телеканале «Nickelodeon». Появился в эфире 1 мая 1999 года и стал одной из самых популярных анимационных программ телевидения[3]. Это первый по продолжительности показа анимированный сериал телеканала «Nickelodeon», обогнавший «Ох уж эти детки!» (англ. Rugrats) — на данный момент он насчитывает 12 полных сезонов. В июле 2019 года мультсериал был продлён на тринадцатый сезон.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2024
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии