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Toy Story - Il mondo dei giocattoli (Toy Story) è un film d'animazione del 1995, diretto da John Lasseter; prodotto dai Pixar Animation Studios e distribuito dalla Buena Vista International.

Disambiguazione – "Toy Story" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Toy Story (disambigua).
Toy Story - Il mondo dei giocattoli
I protagonisti, Woody e Buzz, in una scena del film
Titolo originaleToy Story
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1995
Durata81 min
Rapporto1,85:1
Genereanimazione, commedia
RegiaJohn Lasseter
SoggettoJohn Lasseter, Pete Docter, Andrew Stanton, Joe Ranft
SceneggiaturaAndrew Stanton, Joss Whedon, Joel Cohen, Alec Sokolow
ProduttoreRalph Guggenheim, Bonnie Arnold
Produttore esecutivoEdwin Catmull, Steve Jobs
Casa di produzioneWalt Disney Pictures, Pixar Animation Studios
Distribuzione in italianoBuena Vista International Italia
FotografiaSharon Calahan, Galyn Susman (illuminazione), Craig Good (layout)
MontaggioLee Unkrich, Robert Gordon
Effetti specialiThomas Porter, Mark T. Heme, Oren Jacob, Darwin Peachey, Mitch Prater, Brian M. Rosen
MusicheRandy Newman
Art directorRalph Eggleston
Character designBob Pauley, Bud Luckey, Andrew Stanton, William Cone, Steve Johnson, Dan Haskett, Tom Holloway, Jean Gillmore
AnimatoriPete Docter (supervisore), Rich Quade, Ash Brannon, Bud Luckey, Glenn McQueen, Jeff Pigdeon, Roger Rose, Ken Willard
Doppiatori originali
  • Tom Hanks: Sceriffo Woody (dialoghi)
  • Tim Allen: Buzz Lightyear (dialoghi)
  • Randy Newman: cantante
  • Don Rickles: Mr. Potato
  • Jim Varney: Slinky
  • Wallace Shawn: Rex
  • John Ratzenberger: Hamm
  • Annie Potts: Bo Peep
  • John Charles Morris: Andy Davis
  • Erik von Detten: Sid Phillips
  • Laurie Metcalf: signora Davis
  • R. Lee Ermey: Sergente
  • Sarah Freeman: Hannah Phillips
  • Penn Jillette: annunciatore TV
Doppiatori italiani
  • Fabrizio Frizzi: Sceriffo Woody (dialoghi)
  • Massimo Dapporto: Buzz Lightyear (dialoghi)
  • Riccardo Cocciante: cantante
  • Angelo Nicotra: Mr. Potato
  • Piero Tiberi: Slinky
  • Carlo Valli: Rex
  • Renato Cecchetto: Hamm
  • Cinzia De Carolis: Bo Peep
  • Lorenzo De Angelis: Andy Davis
  • Laura Lenghi: Sid Phillips
  • Pinella Dragani: signora Davis
  • Andrea Ward: Sergente
  • Gemma Donati: Hannah Phillips
  • Michele Kalamera: annunciatore TV
Logo ufficiale del film

Primo lungometraggio d'animazione Pixar, nonché primo film d'animazione di sempre realizzato completamente in CGI, fece guadagnare a Lasseter un Oscar Speciale nel 1996. Il cast vocale è composto da Tom Hanks, Tim Allen, Annie Potts, Don Rickles, Wallace Shawn, John Ratzenberger e Jim Varney.

Basato su una idea originale di Lasseter, Pete Docter, Andrew Stanton e Joe Ranft, la sceneggiatura è stata scritta da Stanton stesso, Joss Whedon, Joel Cohen e Alec Sokolow.

Toy Story è uscito nelle sale del Nord America il 22 novembre 1995 e ha incassato oltre 373 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il secondo film con il maggior incasso del 1995, dietro Die Hard - Duri a morire. Ha anche ricevuto il plauso della critica e detiene un raro punteggio di approvazione del 100% su Rotten Tomatoes.[1] È stato elogiato per l'innovazione tecnica dell'animazione 3D, l'arguzia e la raffinatezza tematica della sceneggiatura, della colonna sonora e delle esibizioni vocali (in particolare Hanks e Allen); è considerato da molti uno dei migliori film d'animazione mai realizzati. La pellicola ha dato vita all'omonimo franchise, oltre che essere uno dei film di maggior successo mondiale[2].

Nel 2005 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[3] Il New York Times l'ha inserito nella sua lista dei 1000 migliori film di sempre.[4] E nel 2007 l'American Film Institute l'ha inserito al novantanovesimo posto della classifica dei cento migliori film statunitensi di tutti i tempi.[5]


Trama


Andy Davis è un bambino che ha come giocattolo preferito Woody, un pupazzo che rappresenta uno sceriffo cowboy in vecchio stile che riproduce delle frasi tirando la cordicella che riporta sul dorso. Un giorno, quando manca una settimana al trasloco della sua famiglia, il bambino viene chiamato dalla madre, con cui parla dei preparativi per la propria festa di compleanno, e poi va a rimettere Woody sul letto della cameretta. Dopo che Andy se ne è andato, Woody prende vita e convoca tutti gli altri giocattoli, cioè il pupazzo a forma di patata Mr. Potato, il salvadanaio Hamm, il cane a molla Slinky, la pastorella di ceramica Bo Peep con le sue pecore e il dinosauro di plastica Rex, per una riunione. I giocattoli, infatti, vivono con ansia il compleanno del bambino, poiché hanno il terrore di essere rimpiazzati da altri nuovi giocattoli. Woody, per tranquillizzare gli amici, manda una pattuglia di soldatini in salotto, dove si nascondono dentro una pianta per spiare la festa comunicando, tramite un walkie-talkie, ciò che viene regalato ad Andy. Tutto sembra andare liscio fino a quando la madre di Andy tira fuori da un armadio un regalo a sorpresa, di cui non si riesce a capire cosa sia. Poco dopo il capo dei soldatini annuncia che Andy sta salendo verso la camera con i propri amici: tutti i giocattoli ritornano ai loro posti immobilizzandosi, mentre Andy butta Woody giù dal letto, mettendo al suo posto il giocattolo misterioso.

Quando i ragazzini sono usciti dalla stanza, Woody sale sul letto per vedere chi sia il nuovo arrivato: è Buzz Lightyear, un giocattolo spaziale super-accessoriato. Appena inizia a parlare con Buzz, Woody si rende conto che esso è totalmente ignaro della sua vera natura ed è convinto di essere un vero Space Ranger, la cui astronave (in realtà la scatola che lo conteneva) sarebbe precipitata per sbaglio sulla Terra e necessiterebbe di essere riparata. Tutti i giocattoli rimangono colpiti dalle sue funzioni e accessori, ma Woody vuole far capire, sia a loro che allo stesso Buzz, che lui non è un vero Space Ranger ma solo un giocattolo e che quindi non può volare. Buzz accoglie la sfida: apre le ali, si lancia dal letto e comincia a rimbalzare su vari giocattoli nella stanza, dando l'impressione di poterlo fare.

Passano i giorni e Andy preferisce sempre di più Buzz a Woody, che si ingelosisce molto. Una sera, il cowboy viene a sapere che Andy andrà a cena al Pizza Planet, una pizzeria a tema spaziale, e che la madre gli ha concesso di portare con lui solo uno dei suoi giocattoli. Disposto a tutto pur di riconquistare il suo posto d'onore e certo che Andy prenderà Buzz, Woody decide di nascondere il rivale in modo che il bambino non lo trovi, ma il suo piano va storto: lo sceriffo vorrebbe solamente far cadere Buzz dietro la scrivania, ma finisce per scaraventarlo fuori dalla finestra della camera, facendolo finire nel giardino. Gli altri giocattoli si convincono che Woody volesse eliminare il rivale e si coalizzano per aggredirlo. L'azione viene però interrotta dall'arrivo di Andy che, non trovando Buzz, decide di portare con sé Woody, salvandolo. Nel frattempo, lo Space Ranger sbuca da dove era precipitato e sale sul parafango dell'auto appena prima che parta.

Lungo la strada, Andy e la madre si fermano a fare rifornimento di carburante; in tale occasione Woody prova a chiarirsi e scusarsi con Buzz, ma tra di loro scoppia una rissa e, picchiandosi, i due finiscono fuori dalla macchina, che riparte senza di loro. I due riescono comunque ad arrivare al Pizza Planet intrufolandosi in un furgoncino diretto alla pizzeria che si è fermato alla stessa stazione di servizio. Qui Buzz vede un claw crane a forma di astronave e ci salta dentro credendo che sia una vera navicella. All'interno fa conoscenza con dei piccoli alieni verdi di gomma. Woody lo raggiunge per evitare che si cacci in altri guai, ma sfortunatamente i due vengono prelevati da Sid Philips, un bambino vicino di casa di Andy dal pessimo carattere che ama distruggere giocattoli per divertimento.

Arrivati a casa di Sid, cercano di fuggire dalla stanza del ragazzino, pullulante di esplosivi e di giocattoli modificati o ri-assemblati in forme grottesche. Alla fine, riescono a uscirne, ma si trovano bloccati da Scud, il feroce cane di Sid, addormentato sulle scale. Per sfuggirgli si separano e Buzz si rifugia in una stanza, dove vede su un televisore la pubblicità del giocattolo di Buzz Lightyear: nel disperato tentativo di capire la verità e di fuggire una volta per tutte dalla casa di Sid, tenta un volo lanciandosi dalla ringhiera delle scale, ma finisce per schiantarsi al suolo rompendosi il braccio sinistro. Messo di fronte alla sua vera natura, Buzz cade in una forte depressione.

Woody ritrova Buzz e riesce a farlo tornare di buonumore dicendogli che Andy gli vuole bene proprio perché è un giocattolo e, nello specifico, uno dei suoi giocattoli; in seguito decide di chiamare dalla finestra i suoi vecchi amici giocattoli nella camera di Andy, ormai pronti per il trasloco, per mostrargli che Buzz è ancora vivo ed è con lui. Purtroppo, per un malinteso, i giocattoli di Andy credono che Woody abbia addirittura ucciso e disintegrato Buzz; inorriditi e disgustati, voltano subito le spalle al cowboy ignorando le sue suppliche e gli chiudono la finestra in faccia, impedendo così a lui e a Buzz di tornare a casa.

La stessa sera Sid riceve per posta un grosso razzo esplosivo, che intende usare per far saltare in aria un giocattolo; non trovando Woody, il ragazzino attacca Buzz al razzo, ma scoppia un temporale, che lo costringe a rimandare il lancio al mattino seguente. Woody, allora, elabora un piano con i giocattoli di Sid, dopo aver capito che, pur essendo orripilanti, sono di buon cuore, perché si sono avvicinati a Buzz e gli hanno aggiustato il braccio. Il giorno dopo Woody, sceso in giardino, viene trovato in terra da Sid, che, perplesso, lo pone su un barbecue. Mentre il ragazzino sta per accendere il razzo, Woody inizia ad animarsi e parlare, seguito dagli altri giocattoli, minacciando Sid e avvertendolo che, se da quel momento non smetterà di maltrattare giocattoli, loro lo sapranno in quanto vedono tutto; il bambino fugge in preda al terrore. Buzz e Woody fuggono dall'abitazione di Sid giusto in tempo per vedere Andy partire verso la sua nuova casa. Dopo varie peripezie, i due riescono a raggiungere l'automobile di Andy e sua madre grazie al razzo attaccato a Buzz.

Quello stesso Natale, nella nuova casa, Buzz, Woody e tutti gli altri giocattoli si godono la festività, molto più ottimisti riguardo ai nuovi giocattoli che Andy potrebbe ricevere. Anche questa volta, la pattuglia di soldatini viene mandata in ricognizione per indagare al riguardo; i regali saranno Mrs. Potato, la versione femminile e moglie di Mr. Potato, ed un cucciolo di cane.


Produzione



Origini


John Lasseter, animatore presso i Walt Disney Feature Animation, venne contattato nel 1986 da Steve Jobs, il quale aveva acquistato da poco una divisione artistica della LucasFilm (da lui stesso ribattezzata in seguito Pixar) e che era alla ricerca di nuovi membri per dare vita allo studio d'animazione[6]. Lasseter, consapevole dell'enorme potenziale dell'animazione in CGI, scrisse e diresse il cortometraggio Tin Toy (realizzato con tale tecnologia), premiato con l'Oscar. Ciò gli permise di mettersi al lavoro in un lungometraggio pensato interamente in CGI con un budget adeguato.


Sceneggiatura


Insieme ai suoi amici/collaboratori Pete Docter, Andrew Stanton e Joe Ranft scrisse il soggetto del nuovo film, supervisionato dalla Disney che si sarebbe occupata di distribuirlo. In seguito vennero contattati Joss Whedon, Alec Sokolow e Joel Cohen per scrivere la sceneggiatura insieme a Stanton. Vennero aggiunti nuovi personaggi, come il dinosauro Rex, e ci fu un drastico cambiamento di enfasi, rendendo lo sceriffo Woody il protagonista, insieme a Buzz Lightyear, mentre all'inizio avrebbe dovuto essere l'antagonista. Prima di essere chiamato "Buzz Lightyear" - un'allusione a Buzz Aldrin - ottenne altri nomi come "Lunar Larry" e "Tempues from Morph". Alcuni cambiamenti fatti in questo periodo includono la crisi esistenziale di Buzz e una personalità più "saggia e protettiva".


Animazione


Toy Story è stato completato con un budget di $ 30 milioni e un team di 110 dipendenti[7]. Il regista ha parlato delle sfide dell'animazione al computer nel film: "Dovevamo rendere tutto più organico. Ogni filo d'erba doveva essere creato da zero. Abbiamo anche deciso di dare a quell'universo un senso di realismo. Pertanto, le porte sembrano sbattute e i pavimenti sembrano consumati".[6] Il processo di animazione era basato sugli storyboard creati da Ralph Eggleston e da un gruppo di animatori sotto la sua responsabilità e digitalizzati con l'aiuto del programma Avid Media Composer. In media, sono state impiegate tre ore per completare ciascuna delle 1.560 riprese che compongono l'edizione definitiva del lungometraggio, realizzata attraverso l'utilizzo di 400 modelli matematici al computer. Secondo Lasseter: "Nell'animazione al computer è facile far muovere le cose, ma alla fine il lavoro meticoloso è ciò che lo fa sembrare reale".[8][9]


Personaggi


Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Toy Story.

Giocattoli



Umani



Distribuzione



Data di uscita


Venne proiettato in anteprima mondiale il 19 novembre 1995 a Los Angeles. Uscì nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti d'America nel 22 novembre 1995, mentre in Italia uscì il 22 marzo 1996.


Edizioni home video


In Italia il film è uscito in VHS nel novembre 1996.


Edizione italiana


La direzione del doppiaggio e i dialoghi italiani sono a cura di Carlo Valli, per conto della Cast Doppiaggio srl[10]. La sonorizzazione, invece, venne affidata alla SEFIT[10]. Il cast italiano si compone di Fabrizio Frizzi nel ruolo di Woody, Massimo Dapporto nel ruolo di Buzz, Cinzia de Carolis, Angelo Nicotra, Piero Tiberi, Renato Cecchetto e Michele Kalamera[10].


Accoglienza



Incassi


Alla sua uscita il 22 novembre 1995, Toy Story è riuscito a incassare più di 350 milioni di dollari in tutto il mondo.[11]

Ai suoi primi cinque giorni di uscita in patria (nel fine settimana del Ringraziamento) ha guadagnato $ 39,1 milioni.[12] Il film si è piazzato al primo posto al botteghino del fine settimana con $ 29,1 milioni[13] e ha mantenuto la posizione numero uno al botteghino nazionale per i due fine settimana successivi. Toy Story è diventato il film con l'incasso più alto nel Nord America del 1995, battendo Batman Forever, Apollo 13 (interpretato anche da Tom Hanks), Pocahontas, Casper, Waterworld e GoldenEye.[14] Al momento della sua uscita, era il terzo film d'animazione con il maggior incasso di tutti i tempi, dopo Il re leone (1994) e Aladdin (1992).[15] Toy Story è diventato il secondo film con il maggior incasso del 1995, a soli 3 milioni di dollari dietro Die Hard - Duri a morire. Il film ha avuto un incasso lordo di $ 192,5 milioni negli Stati Uniti e in Canada e $ 181,8 milioni nei mercati internazionali dalla sua uscita originale nel 1995 e due riedizioni per un totale di $ 374,4 milioni in tutto il mondo.[13]


Critica


Giudicato universalmente in maniera estremamente positiva dalla critica specializzata, Toy Story ha un indice di gradimento del 100% basato su 92 recensioni professionali sul sito web Rotten Tomatoes,[1] con una valutazione media di 9/10. Il suo consenso critico recita: "Divertente in quanto innovativo, Toy Story ha rinvigorito l'animazione mentre annunciava l'arrivo della Pixar come una forza adatta alle famiglie da non sottovalutare".[16] Metacritic (che utilizza una media ponderata) ha assegnato a Toy Story un punteggio di 95 su 100 basato su 26 critici, indicando "un plauso universale".[17] Il pubblico intervistato da CinemaScore ha assegnato al film un voto medio "A" su una scala da A+ a F.[18]

Particolare elogio è stato offerto per l'animazione 3D del film. Leonard Klady di Variety ha elogiato la sua "tecnica sbalorditiva e l'aspetto insolito" e ha affermato che "la telecamera gira e zooma in modo vertiginoso che toglie il fiato".[19] Roger Ebert del Chicago Sun-Times ha paragonato l'animazione con quella de Chi ha incastrato Roger Rabbit, dicendo che "entrambi i film smontano l'universo delle immagini cinematografiche e lo rimettono insieme, permettendoci di vedere in un modo nuovo".[20] A causa dell'animazione creativa del film, Richard Corliss di Time ha affermato che era "la commedia più creativa dell'anno".[21]

Anche il cast vocale è stato elogiato da vari critici. Susan Wloszczyna di USA Today ha approvato la selezione di Tom Hanks e Tim Allen per i ruoli principali.[22] Kenneth Turan del Los Angeles Times ha dichiarato che "A partire da Tom Hanks, che porta un peso e una credibilità inestimabili a Woody, Toy Story è uno dei film d'animazione con la migliore voce in memoria, con tutti gli attori ... che fanno le loro presenze fortemente sentite".[23]

Diversi critici hanno anche riconosciuto la capacità del film di attrarre vari gruppi di età.[20][24] Owen Gleiberman di Entertainment Weekly ha scritto "Ha la purezza, l'estatica libera dell'immaginazione, questo è il segno distintivo dei più grandi film per bambini. Ha anche quel tipo di scherzo allusivo caricato a molla che, a volte, solleticano gli adulti ancor più di quanto non facciano i bambini".[25]

Nel 1995, Toy Story si è classificato all'ottavo posto nella lista dei "10 migliori film del 1995" di Time.[26] Nel 2011, Time lo ha nominato uno dei "25 migliori film d'animazione di tutti i tempi".[27] Si colloca anche al numero 99 nell'elenco della rivista Empire dei "500 migliori film di tutti i tempi" e come "film d'animazione con il punteggio più alto".[28]

Nel 2003, la Online Film Critics Society ha classificato il film come il più grande film d'animazione di tutti i tempi.[29] Nel 2007, la Visual Effects Society ha nominato il film 22° nella sua lista dei "50 film con effetti visivi più influenti di tutti i tempi".[30] Il film è classificato al 99º posto nell'elenco dell'American Film Institute dei "100 più grandi film americani di tutti i tempi". [31][32] Era uno degli unici due film d'animazione in quella lista, l'altro era Biancaneve e i sette nani (1937). È stato anche il sesto migliore nel genere di animazione nella Top 10 dell'American film Institute.

In anni più recenti, il regista Terry Gilliam ha elogiato il film come "un'opera geniale. Ha permesso alle persone di capire di cosa trattano i giocattoli. Sono fedeli al proprio personaggio. Ed è semplicemente fantastico. Ha una ripresa che è sempre bloccata con me quando Buzz Lightyear scopre di essere un giocattolo. È seduto su questo pianerottolo in cima alle scale e la telecamera si ritrae e lui è una piccola figura minuscola. Due secondi prima era questo ragazzo con un enorme ego... ed è sbalorditivo. Lo metterei come uno dei miei primi dieci film, punto".[33]


Riconoscimenti


  • 1996 – Premio Oscar
    • Oscar Speciale a John Lasseter (Per il primo lungometraggio interamente animato al computer)
    • Nomination Migliore sceneggiatura originale a Joss Whedon, Andrew Stanton, Joel Cohen, Alec Sokolow, John Lasseter, Pete Docter e Joe Ranft
    • Nomination Miglior colonna sonora a Randy Newman
    • Nomination Miglior canzone (You've Got a Friend in Me) a Randy Newman
  • 1996 – Golden Globe
    • Nomination Miglior film commedia o musicale
    • Nomination Miglior canzone (You've Got a Friend in Me) a Randy Newman
  • 1997 – Premio BAFTA
    • Nomination Migliori effetti speciali a Eben Ostby e William Reeves
  • 1996 - Saturn Award
    • Nomination Miglior film fantasy
    • Nomination Migliore sceneggiatura a Joss Whedon, Andrew Stanton e Joel Cohen, Alec Sokolow
  • 1996 – Kansas City Film Critics Circle Award
    • Miglior film d'animazione
  • 1995 – Chicago Film Critics Association Award
  • 1995 - Los Angeles Film Critics Association Award
    • Miglior film d'animazione a John Lasseter
  • 1996 – MTV Movie Award
    • Nomination Miglior coppia a Tim Allen e Tom Hanks
  • 1996 – Golden Reel Award
    • Miglior montaggio sonoro in un film d'animazione
  • 1996 – ASCAP Award
  • 1996 – Annie Award
    • Miglior film d'animazione
    • Miglior regia a John Lasseter
    • Miglior sceneggiatura a Andrew Stanton, Joss Whedon, Joel Cohen e Alec Sokolow
    • Miglior animazione a Pete Docter
    • Miglior colonna sonora a Randy Newman
    • Miglior produzione a Bonnie Arnold e Ralph Guggenheim
    • Miglior scenografia a Ralph Eggleston
    • Miglior tecnologia
    • Nomination Miglior doppiaggio a Tom Hanks
  • 1996 – Premio Hugo
    • Nomination Miglior rappresentazione drammatica
  • 1996 – Kids' Choice Awards
    • Nomination Miglior film
  • 1996 – PGA Award
    • Premio speciale a Bonnie Arnold e Ralph Guggenheim
  • 1996 – Sci-Fi Universe Magazine
    • Miglior film fantasy
  • 1996 – Young Artist Award
    • Miglior film commedia o musicale per la famiglia
    • Miglior voce fuori campo a Sarah Freeman

Altri media



Videogame


Esistono tre videogiochi basati sul film, per le console Sega Mega Drive, Super Nintendo, Game Boy, PlayStation e per il sistema operativo Microsoft Windows. Inoltre, come avviene in molti altri film Disney, anche da questo film è stato tratto un Libro animato interattivo per Microsoft Windows.


Sistemi operativi Linux


La distro del sistema operativo GNU/Linux Debian basa i nomi delle proprie versioni sui nomi dei personaggi di Toy Story[34]. La prima versione rilasciata, Buzz, venne rilasciata il 17 giugno 1996. La decisione di utilizzare tali nomi venne presa da Bruce Perens che, all'epoca, era il Debian Project Leader e stava contemporaneamente lavorando alla Pixar.


Sequel


Lo stesso argomento in dettaglio: Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa, Toy Story 3 - La grande fuga e Toy Story 4.

È il primo film della serie di Toy Story e ha dato origine a tre sequel, Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa nel 1999, Toy Story 3 - La grande fuga nel 2010, e Toy Story 4 nel 2019, oltre a diversi special televisivi e cortometraggi.

È stato inoltre realizzato un film basato sul personaggio di Buzz Lightyear, intitolato Buzz Lightyear da Comando Stellare - Si parte! (2000), episodio pilota della serie televisiva d'animazione Buzz Lightyear da Comando Stellare (2000-2001).

Il 10 dicembre 2020, Disney e Pixar hanno annunciato il film Lightyear - La vera storia di Buzz, un film sulle immaginarie origini dell'umano che ha ispirato la linea di giocattoli di Buzz Lightyear. Il film è uscito il 17 giugno 2022.[35]


Serie televisiva


Dopo l'uscita del film a episodio pilota in tre parti del 2000, è stata realizzata una serie televisiva d'animazione sul personaggio di Buzz Lightyear, intitolata Buzz Lightyear da Comando Stellare (2000-2001).


Note


  1. (EN) Toy Story 2, su Rotten Tomatoes.
  2. Sky TG24, Toy Story, 25 anni fa il debutto nelle sale americane. FOTO, su tg24.sky.it. URL consultato l'8 marzo 2021.
  3. (EN) Librarian of Congress Adds 25 Films to National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 20 dicembre 2005. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  4. (EN) The Best 1,000 Movies Ever Made, su nytimes.com, New York Times. URL consultato il 18 febbraio 2012.
  5. (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  6. TOY' WONDER | News | EW.com, su web.archive.org, 2 dicembre 2009. URL consultato l'8 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2009).
  7. STEVE JOBS' AMAZING MOVIE ADVENTURE DISNEY IS BETTING ON COMPUTERDOM'S EX-BOY WONDER TO DELIVER THIS YEAR'S ANIMATED CHRISTMAS BLOCKBUSTER. CAN HE DO FOR HOLLYWOOD WHAT HE DID FOR SILICON VALLEY? - September 18, 1995, su money.cnn.com. URL consultato l'8 marzo 2021.
  8. (EN) The Toy Story, in Wired. URL consultato l'8 marzo 2021.
  9. Download Limit Exceeded, su citeseerx.ist.psu.edu. URL consultato l'8 marzo 2021.
  10. AntonioGenna.net presenta: IL MONDO DEI DOPPIATORI - ZONA CINEMA: "Toy Story - Il mondo dei giocattoli", su antoniogenna.net. URL consultato l'8 marzo 2021.
  11. (EN) Steve Jobs' Amazing Movie Adventure Disney Is Betting on Computerdom's Ex-Boy Wonder To Deliver This Year's Animated Christmas Blockbuster. Can He Do For Hollywood What He Did For Silicon Valley?, su CNN.
  12. (EN) Toy Story Daily Box Office, su Box Office Mojo.
  13. (EN) Toy Story, su Box Office Mojo.
  14. (EN) 1995 Domestic Grosses, su Box Office Mojo.
  15. (EN) Steve Jobs, Movie Mogul, su Bloomberg Businessweek.
  16. (EN) Toy Story, su Rotten Tomatoes.
  17. (EN) Toy Story, su Metacritic.
  18. (EN) "Find Cinemascore, su CinemaScore.
  19. (EN) Toy Story, su Variety.
  20. (EN) Toy Story, su Chicago Sun-Times.
  21. (EN) They're Alive!, su Time.
  22. (EN) Toy Story, su USA Today.
  23. (EN) MOVIE REVIEWS : The Secret Life of Toys: A 'Story' for All Ages : The animated film's visual dazzle will delight kids, while adults will appreciate the wised-up jokes, su Los Angeles Times.
  24. (EN) Toy Story, su Newsweek.
  25. (EN) Toy Story, su Entertainment Weekly.
  26. (EN) The Best of 1995, su Time.
  27. (EN) The 25 All-TIME Best Animated Films – Toy Story, su Time.
  28. (EN) The 500 Greatest Movies of All Time, su Empire.
  29. (EN) Toy Story Tops Online Film Critics' Top 100, su Animation Magazine.
  30. (EN) Star Wars Leads VES' Top 50 Most Influential VFX List, su VFXWorld.
  31. (EN) AFI Crowns Top 10 Films in 10 Classic Genres, su American Film Institute.
  32. (EN) Top Ten Animation, su American Film Institute.
  33. (EN) Time Out's 50 Greatest Animated Films: Part 5, su Time Out London.
  34. it/ToyStory - Source for codenames, su wiki.debian.org. URL consultato il 23 aprile 2021.
  35. (EN) New Pixar Movies: Buzz Lightyear Origin Story ‘Lightyear’ Will Feature Chris Evans, ‘Turning Red’ Coming From ‘Bao’ Director, su SlashFilm.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 294168813 · LCCN (EN) n96011847 · GND (DE) 4406577-2 · BNF (FR) cb13546180g (data) · J9U (EN, HE) 987009950836805171 · NDL (EN, JA) 001216104
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[de] Toy Story

Toy Story ist ein Computeranimationsfilm des Regisseurs John Lasseter aus dem Jahr 1995. Der von den Pixar Animation Studios im Auftrag der Walt Disney Company produzierte Film ist der erste vollständig am Computer erstellte Langfilm für das Kino. Er feierte am 19. November 1995 Premiere in Hollywood und kam am 21. März 1996 in die deutschen Kinos.

[en] Toy Story

Toy Story is a 1995 American computer-animated comedy film directed by John Lasseter (in his feature directorial debut), produced by Pixar Animation Studios and released by Walt Disney Pictures. The first installment in the Toy Story franchise, it was the first entirely computer-animated feature film, as well as the first feature film from Pixar. It was written by Joss Whedon, Andrew Stanton, Joel Cohen, and Alec Sokolow from a story by Lasseter, Stanton, Pete Docter, and Joe Ranft. The film features music by Randy Newman, was produced by Bonnie Arnold and Ralph Guggenheim, and was executive-produced by Steve Jobs and Edwin Catmull. The film features the voices of Tom Hanks, Tim Allen, Don Rickles, Jim Varney, Wallace Shawn, John Ratzenberger, Annie Potts, R. Lee Ermey, John Morris, Laurie Metcalf, and Erik von Detten.

[es] Toy Story

Toy Story es una película infantil de animación por computadora dirigida por John Lasseter, estrenada en 1995 y producida por Pixar. Fue el primer largometraje de Pixar, además de la primera cinta animada completamente con efectos digitales en la historia del cine.[3]
- [it] Toy Story - Il mondo dei giocattoli

[ru] История игрушек

«Исто́рия игру́шек» (англ. Toy Story) — американский анимационный фильм, созданный киностудией Pixar совместно с компанией Walt Disney. Это первый полнометражный фильм, смоделированный на компьютере полностью трёхмерным, и первый мультипликационный фильм, номинировавшийся на «Оскар» за «Лучший оригинальный сценарий». Американский институт кино причислил его к списку величайших фильмов в истории американского кино (на 99-м месте)[3]. Мультфильм вышел в американский прокат 22 ноября 1995 года и за время показа собрал более 191 миллиона долларов, став самым кассовым фильмом года. Сборы по всему миру составили 373 500 000 долларов[2].



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